mercoledì 16 gennaio 2019

La Sardegna utilizzata per sperimentare il crimine! Di Claudia Zuncheddu.


Peggio del sito per le scorie nucleari. Cagliari sperimenta la rete 5G. Di Claudia Zuncheddu.

La scienza dice no. Città in tutto il mondo insorgono e Cagliari dorme. La distrazione del sindaco della città mi ricorda un passo della Storia della Rivoluzione Russa di Trotsky, mentre la rivoluzione bussava alle porte di Mosca, lo zar Nicola II annotava nel suo diario: “…Passeggiato con una camicia leggera e ripreso il canottaggio. Preso il tè sulla terrazza… cenato da Olga e Petjia. Letto tutta la sera.”

I colossi delle telecomunicazioni, con la complicità dei governi, promuovono l’implementazione della rete wireless di quinta generazione a livello globale. Mentre si assiste ad una ribellione mondiale per la difesa della vita, a Roma la Regione Sardegna firma l’accordo con il colosso cinese Huawei. Il Ministero dello sviluppo economico ha scelto, bontà sua, la Sardegna come luogo di sperimentazione di una tecnologia contrastata dalla scienza indipendente in tutto il mondo per la sua incompatibilità con ogni forma di vita.

Ma per la classe politica sarda la scelta del Ministero italiano, oggi con Conte e ieri con Renzi, è un privilegio da onorare. Esulta il governo Pigliaru per quella “tecnologia in forte discontinuità con il passato… e perché la Sardegna deve divenire un luogo di innovazione…”. Cagliari è tra le città promosse per la sperimentazione del 5G, la rete che impatterà sulla nostra vita nell’inconsapevolezza del suo sindaco su cui gravano responsabilità penali in materia di salute ambientale e della comunità.

La diffusione del 5G a livello globale implicherà uno stravolgimento ambientale e dell’umanità tale da essere considerato dal diritto internazionale un crimine. Le radiazioni a radiofrequenza stravolgeranno ogni forma di vita nel pianeta. Sono previste milioni di nuove stazioni base 5G sulla Terra, 20.000 nuovi satelliti nello spazio e di 200 miliardi di oggetti trasmittenti (dai lampioni ai semafori). Per l’enorme quantità di dati da trasmettere ad internet gli operatori dovranno installare una rete fittissima di stazioni-base in tutti i centri urbani del mondo.

E’ inimmaginabile la vita del pianeta tra massicce e costanti radiazioni dirette dallo spazio verso la Terra e quelle emesse dalle antenne terrestri. A differenza delle generazioni dal 2G al 4G, il 5G va ben oltre la comune telefonia. Esso è in grado di controllare i cervelli e i comportamenti della gente. Ogni oggetto dalla TV, all’auto, sarà connesso in modalità wireless a internet. Tutto sarà “intelligente”. Le auto non avranno necessità del guidatore. Ma a quali costi? I livelli di radiazioni RF sulla Terra saranno così elevati da costringere ogni forma di vita a subirne l’esposizione costante ed ovunque senza possibilità di fuga.

Dal punto di vista del rapporto costi/benefici per la vita del pianeta c’è da chiedersi se valga la pena tanto scempio in nome di un affare che ha fruttato allo Stato 6,5 miliardi. Fastweb, TIM, Vodaphone, Wind Tre e LLiad si sono accaparrati le frequenze nella nuova tecnologia 5G con la benedizione di Luigi Di Maio che nel corso di un convegno di Huawei, si complimenta con gli operatori per l’affare e promette di sostenere lo sviluppo della tecnologia 5G.

Intanto scienziati di tutto il mondo sostengono, secondo i dati emersi dalle sperimentazioni del 5G in corso, che le irradiazioni di onde millimetriche interferiscono sul DNA, producono effetti sulla cute, sulla proliferazione cellulare, sulla sintesi delle proteine e sui processi infiammatori. “Le onde elettromagnetiche ad alta frequenza causano effetti biologici in termini di plesso ossidativo, alla base di numerose malattie croniche e dello stesso cancro.”

Inutile è stato l’appello di Isde Medici per l’Ambiente al governo Conte con cui chiedeva una moratoria per l’Italia. Il governo M5S/Lega deve garantire continuità al precedente governo, quello che rievoca a noi sardi, l’incontro in Sardegna tra Renzi e Xi Jinping, l’uomo più potente della Terra con il suo miliardo e mezzo di cinesi e le inestimabili ricchezze.

Il mistero di quell’incontro, a cui a nessun sardo è stato dato conoscere, forse oggi è svelato, dall’accordo firmato a Roma dalla Regione Sardegna, Crs4 e dal colosso cinese Huawei. Il Ministero per lo sviluppo economico sceglie anche la Sardegna per la sperimentazione della rete 5G. L’assessore al Bilancio Paci, ossequioso, interpreta la scelta del Ministro, come un’opportunità di sviluppo economico per l’Isola.

Il gestore Fastweb utilizzerà a Cagliari 3 aree ed 1 a Is Molas per il trasferimento dei dati ad alta velocità, il tutto in relazione al progetto del Joint Innovation Center portato avanti da Crs4, dalla Regione Sardegna e dal colosso cinese della telefonia Huawei. Per l’inadeguatezza della classe politica sarda e l’inesistenza del sindaco di Cagliari, la Sardegna è al centro di strategie inimmaginabili, tra fantascienza e storie di spionaggio.

La notizia dell’arresto in Polonia del cinese della Huawei accusato di spionaggio e del suo collaboratore, ex membro dei servizi segreti polacchi, con il quale lo scorso anno hanno collaborato sulla nuova rete di telefonia mobile 5G, nonché l’arresto della figlia del fondatore di Huawei in Canada su mandato di cattura americano, per violazione sulle sanzioni americane contro l’Iran, ci induce a inquadrare la Sardegna in contesti lontani dalla nostra visione del mondo. Quale sarà il ruolo di questa tecnologia criminale sul pianeta e sulla vita nel pianeta.
Claudia Zuncheddu


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