martedì 15 gennaio 2019

Alexis Tsipras: il 2019 è l’inizio di una nuova era per la Grecia. Di Daniela Sansone.



Il 2019 rappresenta "l’alba di una nuova era" per la Grecia. Alexis Tsipras è intervenuto oggi al dibattito parlamentare che per la richiesta di un voto di fiducia al lavoro del governo.

Un passaggio parlamentare che lo stesso premier ha chiesto ed ottenuto dopo le dimissioni di Panos Kammenos, per inconciliabili interessi nazionali a seguito della ratifica da parte di Skopije dell’Accordo di Prespe ma, soprattutto, per dimostrare che la sinistra è profondamente rispettosa delle procedure democratiche e parlamentari.

“La Grecia sarà un altro paese nel 2019: siamo un paese stabile, e di rilievo all’interno della comunità regionale ed internazionale. Una nazione che è finalmente riuscita a lasciarsi alle spalle la desolazione sociale portata dall’amministrazione di Nuova Democrazia e di Pasok nel quinquennio 2010-2015”. Durante il suo discorso, ha fatto nuovamente riferimento all’accordo con il paese limitrofo sulla nomenclatura della Macedonia.

Il primo ministro ha ribadito non solo la portata storica ma anche i vantaggi che lo stesso può dare alla Grecia nella sua prospettiva di ricostruzione economica, sociale e politica: “La mia coscienza e il mio senso civico mi hanno imposto di cogliere questa opportunità per risolvere l’annosa questione del nuovo nome della Fyrom: questo nonostante sapessi già che la presa di una tale posizione avrebbe avuto un costo in termini politici”.

Per quanto riguarda la sua collaborazione di Syriza con il partito dei Greci Indipendenti (ANEL), Tsipras ha affermato che "tutto ciò che siamo riusciti a fare è stato il risultato della nostra cooperazione con ANEL, un partito con il quale abbiamo avuto grandi differenze ideologiche". Ma era inevitabile, ha aggiunto, che queste differenze politiche e ideologiche "avrebbero a un certo punto prodotto i loro effetti".

Non ha condiviso la scelta di Kammenos di lasciare il governo, dal momento che la collaborazione di governo sarebbe potuta andare avanti ma ha rispettato la scelta del suo partner di coalizione. Circa il lavoro del governo, il primo ministro ha chiesto ai legislatori "soluzioni chiare e una presa di posizione responsabile", ricordando loro che l'attuale governo ha portato il paese fuori dai programmi di memorandum, ripristinato la normalità, protetto i lavoratori e salvaguardato la coesione sociale.

Ha sottolineato che la Costituzione permette al governo di avere altri nove mesi per completare il suo lavoro. Per questo motivo, ha affermato: "Chiedo una riaffermazione della fiducia del parlamento verso il governo, per poter procedere con tutti questi grandi e importanti passi. Vi esorto a parlare e ad assumere una posizione onesta davanti alla vostra coscienza e agli interessi del paese e della sua gente, dando una risposta chiara: se credete che questo governo possa continuare o meno", ha detto Tsipras.

"Liberamente, apertamente, con coraggio e sulla base di ciò che è dettato dal criterio politico, dall'etica e dalla coscienza di tutti e di ciascuno in questa stanza. Vale a dire, in poche parole, dal potere della democrazia. E la democrazia in questo paese, dopo tante lotte e tanti sacrifici, non può essere minacciata o ricattata, la democrazia prevarrà sempre ", ha detto il primo ministro.

Daniela Sansone

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