venerdì 11 gennaio 2019

Comunicato Rete Kurdistan Sardegna.


Negli scorsi giorni la procura di Torino ha notificato la richiesta della sorveglianza speciale a 5 compagni e compagne internazionaliste che negli scorsi anni sono state nella Siria del Nord per sostenere in diversi modi la rivoluzione confederale e difendere la popolazione dalla minaccia islamista dell' ISIS e dall'aggressione genocida dello stato fascista turco.

Il 23 gennaio il tribunale di Torino deciderà se applicare la misura della sorveglianza speciale richiesta dal PM, che comporterebbe l'obbligo di abbandonare la loro città e di sottoporsi a frequenti controlli nel nuovo luogo di domicilio, con una forte limitazione del loro diritto di spostarsi e quindi di svolgere attività politica. Si tratta di una misura, molto simile al "confino" dell'epoca fascista, che può essere applicata a militanti anche in assenza di una condanna o della contestazione di alcun reato specifico, qualora l'autorità giudiziaria ritenga che costituiscono un "pericolo sociale".

Da quanto abbiamo appreso dai compagni interessati, negli atti giudiziari che gli sono stati notificati si fa esplicito riferimento all'operazione repressiva avvenuta lo scorso settembre in Sardegna contro tre militanti, volontari internazionalisti in Siria e solidali con la lotta del popolo curdo. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alle compagne e ai compagni colpiti e condanniamo questo nuovo tentativo di criminalizzare le YPG e le YPJ, i militanti e le militanti internazionaliste che sono partite per sostenere le forze di autodifesa popolare nella Siria settentrionale.

Il 23 gennaio, in contemporanea all'udienza, si svolgerà un sit-in davanti al tribunale di Torino in solidarietà con le compagne e i compagni colpiti dalla repressione e invieremo una nutrita delegazione per portare loro la vicinanza degli internazionalisti sardi. Il 26 gennaio presso il circolo Me-Ti di via Mandrolisai 60 a Cagliari terremo una cena benefit per sostenere economicamente i compagni internazionalisti sardi e italiani che sono perseguitati a causa del loro sostegno alla rivoluzione confederale del Nord della Siria. Useremo tale occasione anche per tenere un'assemblea della rete Kurdistan Sardegna e per discutere di questi fatti e delle nuove gravissime minacce turche di invasione della Siria. Seguiranno iniziative benefit anche in altre città e paesi della Sardegna.

Comunicato rete Kurdistan Sardegna

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