Con l'autoproclamazione
dell'esponente dell'opposizione Juan Guaidó a "presidente ad interim"
del Venezuela e il riconoscimento pesante da parte di Donald Trump si apre il
vaso di Pandora. I fatti corrono più
veloci dei nostri post, articoli, commenti.
Ieri intervenivo in Commissione Esteri sul tema Venezuela
mettendo in guardia dalla delegittimazione istituzionale da parte degli stati
stranieri, perché è l'anticamera della guerra e del caos. Le
lacrime di coccodrillo post-Libia e post-Siria di chi non ci aveva voluto
ascoltare (per calcolo, interesse, sottovalutazione, miopia politica) sono
esempi ancora freschi, e siamo di nuovo allo stesso copione. Oggi scrivo in risposta a "Il
Foglio" che falsifica la mia posizione. Ed ecco che sempre oggi la crisi
si accelera con il sigillo della Casa Bianca.
Si muovono interessi potenti che vogliono combattere il
tutto per tutto in un paese geopoliticamente cruciale. Esistono dispositivi
militari e diplomatici già predisposti, macchine della propaganda
(incidentalmente chiamate mass-media) già schierate, legioni di profili
facebook che chiamano alla rimozione del "dittatore" e martellano chi
non si arruola nel dispositivo.
La solita anticamera che
precede l'upgrade al disastro per trasformarlo in una catastrofe a lungo raggio. Spero che chi ha a cuore la pace
non si presti a un gioco così pericoloso.
Di
Pino Cabras
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