mercoledì 19 luglio 2017

Rassegna stampa 19 Luglio 2017

La nuova Sardegna.

Accordo in maggioranza salvi i piccoli ospedali

Senza più la preoccupazione di approvare la rete ospedaliera entro Ferragosto, il centrosinistra sembra aver ritrovato un po' di tranquillità. Alla fine la scelta della direzione regionale del Pd di rinviare la partita a settembre è passata anche fra gli alleati. C'è chi l'ha accettata come una liberazione, pochi, mentre altri hanno puntato i piedi anche se poi hanno condiviso questa considerazione. «Prendiamoci più tempo per evitare altri strappi con i territori». La nuova data di scadenza sarà il 5 settembre: entro quel giorno la bozza presentata dalla giunta, riveduta e corretta in queste settimane, dovrà essere approvata dalla commissione sanità, per poi passare subito dopo all'esame del Consiglio. Il calendario è stato condiviso, con una condizione posta però un po' da tutti e soprattutto dal Partito dei sardi. È questa: i direttori generali dell'Azienda unica, del Brotzu e delle universitarie di Cagliari e Sassari potranno presentare nel frattempo - comunque entro il 16 agosto - i loro atti aziendali (sono i piani di risparmio e riorganizzazione interna) ma gli stessi atti resteranno congelati fino a quando dal Consiglio non arriverà il via libera alla rete ospedaliera.

Se poi nel caso ci fossero «diversità o divergenze fra il testo che sarà licenziato dal Consiglio e gli atti aziendali» saranno i quattro manager a doversi adeguare fino a correggere le loro carte. Piccoli ospedali salvi. Il primo vertice di maggioranza senza più l'assillo di Ferragosto è andato meglio del previsto. Anche se alcuni hanno fatto solo buon viso all'imposizione del rinvio, compreso il presidente Francesco Pigliaru che aveva preso l'impegno pubblico della «riforma licenziata non oltre metà agosto», il centrosinistra ha cominciato finalmente a setacciare gli oltre 150 emendamenti sui 600 totali presentati proprio dai consiglieri di maggioranza. Con questo risultato, quelli destinati a salvare i reparti di chirurgia negli ospedali di Isili, Bosa, Sorgono, La Maddalena e Muraveva - proposti soprattutto da Augusto Cherchi del Pds, da Lorenzo Cozzolino del Pd e Pierfranco Zanchetta dell'Upc - d'ora in poi saranno condivisi da tutta la coalizione.

In altre parole, a settembre, verranno presentati in aula dal presidente della commissione Raimondo Perra del Psi, per essere approvati - è questo l'ultimo giuramento - «da una maggioranza compatta», come confermato da Pietro Cocco, capogruppo del Pd. La soluzione. È difficile da spiegare dal punto di vista tecnico, ma a grandi linee la sostanza è questa. Nei cinque ospedali di zona disagiata, in cui ci sarà comunque il pronto soccorso 24 ore su 24, i 20 posti letto assegnati al reparto di medicina generale potranno essere utilizzati a seconda delle urgenze anche dai chirurghi. Il che vuol dire: a Isili, Bosa, Muravera, La Maddalena e Sorgono continueranno a essere eseguite alcune operazioni semplici come l'asportazione dell'appendicite, delle tonsille o interventi di routine per delle ernie. Perché, oltre ad avere sempre a disposizione l'anestesista, i chirurghi saranno affiancati dal personale infermieristico ora in carico al reparto di medicina generale.

L'opposizione. Sul rinvio a settembre il centrodestra ha annunciato che oggi darà battaglia in commissione sanità. Edoardo Tocco di Forza Italia è stato perentorio: «Siamo di fronte a un abuso senza precedenti». Per Michele Cossa e Attilio Dedoni dei Riformatori: «Nascosti in malomodo i problemi al suo interno, il centrosinistra lascerà la sanità nel caos per altri due mesi». (ua)



La Nuova Sardegna

Sassari - C'è solo il sindaco: la giunta è un fantasma

di Luigi Soriga
SASSARI

La scena è surreale. Alle 17 il sindaco entra in aula, è così solo che
si sentono i passi. Si accomoda in mezzo a una desolazione di poltrone
vuote. La Giunta non è giunta. Non c'è l'ombra di un assessore. Per un
attimo sembra un formidabile colpo di teatro: come se da un momento
all'altro dovesse accendersi l'occhio di bue e uno dopo l'altro
dovessero irrompere i magnifici nove.Invece Nicola Sanna continua a
rimanere una monade solitaria. Inforca gli occhiali e comincia un
monologo sugli obiettivi di fine mandato, sul rilancio dell'attività
amministrativa, sulla condivisione e sulla crisi superata. Un
capolavoro di decontestualizzazione, dentro un mesto semicerchio di
poltrone sguarnite.

Crisi alle spalle, ma esecutivo deserto davanti a
sè. Eppure ieri doveva essere il gran giorno della giunta 2.0, o forse
meglio 1.0 o 0.5, visto che l'upgrade non sarà così significativo. Gli
aggiornamenti rispetto a due mesi fa saranno giusto tre, quindi 3
facce nuove su 9. Il sindaco di buon mattino aveva annunciato il nuovo
corso in conferenza di capigruppo: «In apertura di Consiglio
presenteremo l'esecutivo». Invece eccolo qui, che legge le ultime
righe del documento programmatico del Pd e conclude con queste parole:
«Per problemi di parità di genere la presentazione della giunta è
rimandata alla prossima seduta». Cosa è accaduto? Cosa è andato
storto?La metafora dell'uomo solo al comando rende bene l'idea di ciò
che si sta consumando all'interno del Pd. È l'ennesimo braccio di
ferro tra il sindaco e la maggioranza del partito. Nicola Sanna sa
benissimo che il prezzo da pagare per restare in sella è altissimo. Le
altre correnti del Pd, quelle di Lai, Spissu, Ganau, e ora anche
Manca, lo stanno di fatto commissariando.

Nel senso che per questo
ultimo frangente amministrativo gli riducono al lumicino i margini
decisionali. Lo hanno fatto predisponendo un documento programmatico
molto stringente, che contempla diversi dietrofront su scelte
intraprese (vedi metropolitana, campus universitario, cordoli delle
ciclabili ecc.). E l'accordo in sostanza è questo: si va avanti solo
se ci si attiene a ciò che è scritto e controfirmato dalla direzione
del partito. Quindi niente fughe in avanti del sindaco come nel
passato. Le stesse che poi hanno innescato problemi di tenuta nella
sua squadra, compresi gli alleati della prima ora Carbini, Spanedda e
Marras. Quindi programma dritto come un binario, e niente sterzate. Ma
Nicola Sanna evidentemente ha voluto da subito provare a forzare la
mano. Il Pd tardava a fare i nomi degli assessori mancanti, il governo
della città era fermo da due mesi, e allora il sindaco ha voluto
premere sull'acceleratore. Al puzzle dell'esecutivo mancavano tre
tessere: la prima è quella del successore di Carbini. La corrente di
Gavino Manca il nome ce l'ha, ma ancora non lo ha ufficializzato. Poi
ci sono i nodi più spinosi: la sostituzione dell'ex assessora
Raffaella Sau.

Il gruppo di Silvio Lai ha la carta pronta, ma il suo
uomo è appunto un uomo. Se poi si aggiunge il fatto che anche Città
Futura non ha alcuna intenzione di rientrare in giunta e non ci tiene
affatto a rimpiazzare Maria Vittoria Casu con un proprio esponente,
ecco che si prefigura una giunta ben poco rosa. Nicola Sanna conosceva
bene queste criticità irrisolte, e ha voluto giocare di azzardo pur
non avendo le carte giuste in mano. Il suo annuncio pubblico era il
tentativo di mettere con le spalle al muro partito e alleati. Della
serie: abbiamo 12 ore per chiudere il cerchio, ci abbiamo messo la
faccia. Il Pd gli ha dato picche: poltrone tristemente vuote, un uomo
solo in aula, tutto rinviato alla prossima seduta.

Unione Sarda

Trasporti, Careddu nuovo assessore
Prima riunione in Giunta per il sostituto di Massimo Deiana, dovrà
giurare in Consiglio

Carlo Careddu è il nuovo assessore regionale ai Trasporti che prende
il posto di Massimo Deiana. La nomina è stata ufficializzata ieri con
la firma del decreto da parte del presidente della Giunta Francesco
Pigliaru. Careddu, 41enne avvocato gallurese, fa parte della corrente
Popolare-riformista del Partito democratico e nella sua esperienza
politica è stato vice sindaco e assessore all'Urbanistica del Comune
di Olbia. Ieri pomeriggio il neo assessore ha partecipato alla prima
riunione di Giunta a Villa Devoto, ma per entrare ufficialmente in
ruolo dovrà giurare davanti al Consiglio regionale.
VARIAZIONE DI BILANCIO Ha un valore di 22 milioni di euro la
variazione di bilancio approvata dalla Giunta. Si tratta di una prima
variazione parziale alla quale «ne seguiranno altre in base alle
disponibilità delle risorse che man mano riusciremo ad avere», spiega
l'assessore Raffaele Paci. Per il titolare del Bilancio, poi, «le
esigenze da soddisfare con questa prima manutenzione legislativa sono
già molte. Siamo riusciti a recuperare 22 milioni con un'intensa opera
di spending review».

I CONTENUTI Nella variazione sono previsti alcuni provvedimenti
importanti: all'Enas andranno 10 milioni per il pagamento dei costi
energetici dei Consorzi di bonifica, le Province beneficeranno di 4
milioni per «garantirne il funzionamento messo in pericolo dai
continui e ingenti tagli dello Stato». Un milione sarà disponibile per
gli eventi turistici, mentre 800mila euro vanno alle società sportive
per svolgere i campionati nazionali, 170mila euro ai vigili del fuoco.
Per quanto riguarda le spese obbligatorie, 3 milioni e 650mila euro
vanno al Fondo spese obbligatorie e 2 milioni e 300 al Fondo passività
potenziali. Il provvedimento dovrà essere approvato dal Consiglio
regionale. (m. s.)

Ospedali, tensione in maggioranza La riforma in Aula il 5 settembre
Congiu (Partito dei sardi): «Non ci sono ferie che tengano, si lavori
a oltranza»

La rete ospedaliera deve arrivare in Consiglio regionale il 5
settembre: se rinvio deve essere che sia con una nuova data fissata.
Questo è il primo paletto piantato con fatica alla fine dell'incontro
di maggioranza, ieri mattina, con l'assessore Luigi Arru e il
presidente Pigliaru. È stata una riunione ad alta tensione, anche
perché non tutti hanno gradito la decisione, maturata in casa Pd, di
prendere più tempo per discutere la riforma della Giunta. Scelta che
non è piaciuta a Pigliaru che aveva chiesto di accelerare i tempi e
mettere in cascina la nuova rete ospedaliera prima della pausa estiva.
Intanto si apre uno spiraglio per concedere agli ospedali di zona
disagiata la chirurgia per 24 ore.

NERVI TESI Sugli scudi anche il Partito dei sardi, tanto che il
capogruppo Gianfranco Congiu, alla fine del vertice sbotta: «Non ci
sono ferie che tengono. Lavoriamo tutti i giorni e approviamo la
riforma». Insomma non può essere solo un partito (sebbene quello più
grosso) a dettare i tempi della riforma. Probabile sia stato lo stesso
pensiero di Pigliaru che alla fine dell'incontro evita di rilasciare
dichiarazioni, sottolineando soltanto che «stiamo lavorando molto».
I PARERI Ma non sono soltanto i dem a pensare che il rinvio sia una
scelta giudiziosa. La consigliera del Centro democratico, Anna Maria
Busia, dice: «Bene il rinvio. Non possiamo non ascoltare chi chiede di
apportare modifiche: troppi emendamenti presentati, troppe questioni
non risolte». Il capogruppo dell'Upc, Pierfranco Zanchetta, è convinto
sia «l'occasione per ragionare meglio e venire incontro alle richieste
dei territori», mentre Francesco Agus (Campo progressista) dice: «È
positivo che la coalizione si sia data tempi più lunghi. Ci sono sei o
sette nodi irrisolti su cui sono evidenti le diverse sensibilità e in
maggioranza la sintesi non è ancora matura».

TRATTATIVE Il rinvio ha un senso se in aula la maggioranza arriva
blindata. Per questo nel pomeriggio di ieri il lavoro si è concentrato
sull'analisi dei circa 150 emendamenti presentati dal centrosinistra.
L'obiettivo fissato è che quelli accolti verranno firmati da tutti i
capigruppo della coalizione: una sorta di impegno solenne che eviti
voti segreti e scivoloni. I nodi sono quelli sui quali la maggioranza
si è già confrontata nei giorni scorsi, ma resta da capire quanto
margine di trattativa ci possa essere.

ZONA DISAGIATA La chirurgia nei cinque ospedali di zona disagiata: è
stato questo uno dei temi principali sui quali si è concentrata la
riunione di ieri pomeriggio. Dovrebbero essere accolti gli emendamenti
che prevedono a Isili, Muravera, Bosa, La Maddalena e Sorgono la
possibilità di avere dei posti letto di chirurgia d'urgenza, ospitati
nei reparti di medicina generale.

MISSIONE A ORISTANO Missione oristanese all'ospedale San Martino della
commissione di inchiesta sulla sanità. A ricevere i commissari il
direttore dell'Assl di Oristano, Mariano Meloni mentre per la Asl
unica c'era il direttore amministrativo, Stefano Lorusso. E proprio
quest'ultimo, rispondendo alle domande del presidente Attilio Dedoni,
ha spiegato che «l'azienda unica ha iniziato a fare le gare
unificate». Per contenere la spesa, «stiamo valutando anche iniziative
drastiche nei confronti dei 70 medici che ricorrono eccessivamente
alle prescrizioni mediche». Pietro Pittalis (Fi) si è soffermato sul
fatto che in alcune Asl «si attinge dalle graduatorie in modo
differente». Su questo aspetto il direttore Meloni ha annunciato che
«a breve saranno assunte 78 persone a tempo determinato».
AREUS Dopo le numerose sollecitazioni potrebbe subire un'accelerata la
nomina del direttore generale dell'Areus. Durante un pranzo veloce tra
Pigliaru, Arru e il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau,
l'argomento è stato toccato. I nomi sono quelli soliti di Piero Delogu
(dirigente del 118 di Sassari) e di Giorgio Lenzotti che la Giunta
voleva alla guida del Brotzu.
Matteo Sau

SELARGIUS. Le scelte del primo cittadino Gigi Concu: deve nominare
altri tre assessori
Mameli sarà la vicesindaca, Gessa e Perra promossi in Giunta

Due conferme e una new entry: la Giunta selargina inizia a prender
forma. La poltrona da vicesindaco e tre assessorati sono stati
assegnati, per gli altri tre vanno avanti le trattative tra i partiti
della coalizione. Ancora senza successo.
VICESINDACA Doppio incarico per Gabriella Mameli, presidente del
Consiglio nella precedente legislatura ed esponente dei Riformatori. È
la nuova vice sindaca e prende le redini di uno degli assessorati più
importanti: i Lavori Pubblici. Incarichi che le fanno perdere il suo
posto nel Consiglio della città metropolitana per incompatibilità:
così lascia libero spazio ad Antonello Cabras, Fratelli d'Italia,
pronto a sostituirla nella squadra guidata da Massimo Zedda.
SERVIZI SOCIALI Le indiscrezioni che vedevano la riconferma di Fulvia
Perra si sono avverate. Sarà la rappresentate di Forza Italia e
guidare i Servizi sociali. Scelta di continuità e conferma di fiducia:
proseguirà con la stessa delega con cui ha chiuso il mandato dell'ex
sindaco Gian Franco Cappai.

VIABILITÀ Forza Italia porta a casa anche un altro assessorato:
Servizi tecnologici, Manutenzione strade, Viabilità , Arredo urbano e
Parchi. Tutto in mano a Gigi Gessa, che dopo aver ottenuto il record
assoluto di preferenze alle urne, passa dal Consiglio all'Esecutivo.
NUOVI CONSIGLIERI Tre nomine che cambiano volto al Consiglio. Ma i
rimpiazzi sono già pronti: Andrea Columbu, primo dei non eletti tra i
Riformatori, prende il posto della Mameli. Passando agli azzurri: Rita
Ragatzu sostituirà la Perra, e Marco Lai occuperà il posto liberato da
Gessa.

TRATTATIVE Restano ancora da assegnare tre assessorati e da decidere
chi sarà il Presidente del Consiglio. Di ufficiale non c'è ancora
nulla, ma voci di corridoio ipotizzano una riconferma di Sandro
Porqueddu all'assessorato al Bilancio. Intanto si prospetta una sfida
a due in casa Sardegna 20Venti tra Pierpaolo Ambu e Giuliano Palmieri,
entrambi intenzionati a ottenere una poltrona. E poi ci sarebbe un
secondo assessorato che potrebbe andare ai Riformatori, con un
ipotetico faccia a faccia tra Alessandro Aghedu e Riccardo Ciono. Per
la presidenza del Consiglio il prescelto potrebbe essere Riccardo
Paschina, che nella precedente legislatura pagò pegno per il mancato
rispetto delle quote rosa. Fu costretto a lasciare il posto in Giunta
dopo la sentenza del Tar, ma tornò in Municipio con un incarico da
consulente nello staff del sindaco Cappai.
Sara Marci

SASSARI. Nessuna nomina
Fumata nera per la Giunta: nuovo rinvio

La nave istituzionale sta affondando, ma il sindaco solitario decide
di rimanere a bordo.
Niente dimissioni e niente Giunta. È stato questo il risultato della
seduta consiliare convocata per ieri pomeriggio, saltata per la
situazione anomala che ha scatenato il caos in aula. Il sindaco Nicola
Sanna, infatti, dopo aver ribadito le linee programmatiche ha
rinviato, ancora una volta, la nomina degli assessori alla prossima
seduta, nonostante qualche giorno fa avesse annunciato la piena
attività della nuova Giunta. Intanto lo stallo ha aumentato la
tensione tanto da scatenare la protesta dell'opposizione e chiederne
la sospensiva. «Ha toccato il fondo - dice il consigliere Giancarlo
Carta (Fratelli d'Italia)-

Sono sempre stato contrario al
commissariamento ma questa è la certificazione di un fallimento». Tre
consiglieri di Città futura hanno invece abbandonato l'aula: «Noi
siamo aperti al dialogo e non avremmo mai potuto avallare il bavaglio
che il Pd ha messo al dibattito di un consiglio che il sindaco ha
voluto e convocato». Insomma, una crisi istituzionale che non trova
soluzione nemmeno all'interno dello stesso Pd troppo silenzioso. Nel
frattempo la macchina amministrativa, seppur arrancando, continua a
funzionare ma rimangono tanti i punti interrogativi soprattutto in
previsione dell'importante evento dei Candelieri. «La città ha bisogno
di essere governata. Presentandosi senza l'organo di governo ha
umiliato tutta la cittadinanza e tutto questo è vergognoso», conclude
il consigliere Mauriello, 5 Stelle.
Ilaria Tucconi

La Nuova Sardegna

Arriva la nomina: Careddu ai Trasporti
L'avvocato ed ex vicesindaco di Olbia al posto di Deiana: il primo
scoglio il bando per la Ct1 di Cagliari

CAGLIARIIl decreto di nomina è stato firmato dal presidente Francesco
Pigliaru, ma fino a quando non giurerà in Consiglio, dovrebbe essere
fra sei giorni, il neo assessore ai trasporti Carlo Careddu sarà di
fatto in una sorta di limbo. In altre parole: non potrà presentare
delibere fino a martedì prossimo visto che sarà quello il primo giorno
utile per la ratifica in aula della designazione. L'avvocato di Olbia
ha partecipato comunque alla consueta giunta d'inizio settimana ed è
stato presentato dal governatore agli altri undici colleghi. Careddu,
si sa, ha preso il posto di Massimo Deiana, che da lunedì è
ufficialmente il primo presidente dell'Autorità portuale regionale e
infatti ventiquatr'ore fa ha avuto il primo incontro-vertice, a Roma,
col ministro alle infrastrutture Graziano Delrio.Curriculum vitae.
Avvocato, nato a Ozieri 41 anni fa e olbiese a tutti gli effetti,
Careddu è stato vicesindaco e assessore all'urbanistica nella giunta
comunale guidata da Gianni Giovannelli. Iscritto al Pd, fa parte della
corrente dei popolari-riformisti fondata da Antonello Cabras e Paolo
Fadda, la stessa dell'ex assessore Deiana, nel 2016 è stato sconfitto
per una manciata di voti da Settimo Nizzi di Forza Italia alle
comunali di Olbia.Nuovo cambio.

Dalla nomina nel 2014, Pigliaru, con
l'arrivo di Careddu, ha cambiato metà della giunta in tre anni e poco
più. I primi a dimettersi, dopo il referendum costituzionale di
dicembre, sono stati Elisabetta Falchi ma più che altro per l'uscita
dei Rossomori dalla maggioranza e il tecnico del Pd Gianmario Demuro,
riforme e personale. Sostituiti, in primavera dal gallurese renziano
Pier Luigi Caria, all'agricoltura e dall'ex capo di gabinetto della
presidenza Filippo Spanu alle riforme. Subito dopo è stata la volta
dell'avvicendamento alla cultura fra Claudia Firino, era stata
designata da Sel quando esisteva ancora, e Giuseppe Dessena, scelto
dagli ex Sel passati al movimento Articolo 1-Mdp, fondato dai
fuoriusciti del Pd. Il quarto avvicendamento è stato al turismo fra
Francesco Morandi del Centro democratico e la soriana Barbara Argiolas
del Pd. L'ultimo è stato forse quello più clamoroso con le dimissioni,
a fine maggio, di Paolo Maninchedda dai lavori pubblici e lo strappo
poi rientrato con il Partito dei sardi.

La crisi s'è chiusa con la
delega assegnata a Edoardo Balzaretti, direttore generale
dell'assessorato. Infine, il recentissimo cambio della guardia fra
Deiana e Careddu.La prima missione. Sul tavolo il neo assessore ai
trasporti troverà subito un problema non da poco: riscrivere il bando
per la continuità territoriale aerea da Cagliari verso Roma e Milano.
Bando che, poche settimane fa, è andato deserto, mentre quelli di
Olbia e Alghero le offerte sono state presentate da Meridiana e dalla
Blue Air. Entro settembre dovrà essere pubblica la nuova gara da e per
Cagliari e bisognerà vedere se le condizioni del contratto - definite
troppo onerose da parte delle compagnie aeree con Alitalia in testa -
saranno o meno modificate dall'assessore Careddu.

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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