venerdì 21 luglio 2017

Rassegna stampa 21 Giugno 2017

Unione Sarda

Fluorsid, il verdetto Arpas: «Santa Gilla non è inquinata»
Presentati gli esiti dei campionamenti su acqua, aria e terreni della laguna

Se anche Fluorsid avesse scaricato materiali inquinanti, l'acqua, l'aria e il suolo di Santa Gilla e Macchiareddu non ne hanno risentito. Quasi un mese di rilievi e campionamenti nella laguna, dal 26 maggio al 29 giugno scorso, hanno condotto a questa conclusione: le aree non sono compromesse. L'attività di monitoraggio straordinario dell'Arpas (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna) è scaturita dalla recente inchiesta sulla Fluorsid di Assemini per presunto disastro ambientale, legato allo smaltimento degli scarti di lavorazione dello stabilimento, e rientrava tra le azioni promosse dal Tavolo tecnico permanente convocato dalla presidenza della Regione proprio in coincidenza con l'indagine.

ESITI CONFORTANTI «La presenza di inquinanti è invariata, siamo di fronte a risultati confortanti. Se poi si sono effettivamente svolte attività di inquinamento, questo non risulta», ha spiegato ieri il direttore dell'Agenzia, Alessandro Sanna, che con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e gli assessori alla Sanità e alla Difesa dell'ambiente, Luigi Arru e Donatella Spano, ha presentato ai sindaci delle zone interessate gli esiti di un mese di lavoro.

Il monitoraggio ha riguardato le acque di transizione e i relativi sedimenti, e anche le acque sotterranee. Ventiquattro stazioni di rilevamento in tutto. Nel primo caso è stato rilevato un superamento della soglia di contaminazione per alcune sostanze: piombo, zinco e mercurio. Ma per queste si registra anche un decremento dei valori medi di concentrazione rispetto ai dati di dieci anni fa. Quanto alle acque sotterranee, presentano concentrazioni superiori alla soglia per fluoruri, solfati, metalli e composti organici. In entrambi i casi, però, i risultati restano invariati rispetto a quelli che erano stati rilevati negli anni precedenti.

DIALOGO COI SINDACI «Ciò di cui l'Arpas si occupa è vedere se ciò che succede dentro un certo luogo ha delle conseguenze all'esterno», ha precisato il governatore Pigliaru: «Abbiamo ascoltato i risultati di questa attività, ora riprenderà il tavolo tecnico per fare ulteriori valutazioni e stabilire quali siano i passi successivi. Naturalmente ci sono state e ci saranno interlocuzioni precedenti tra noi e i sindaci del territorio».

L'assessora all'Ambiente Donatella Spano ha ricordato che è stata fatta anche un'ispezione dall'Ispra i cui dati, ancora in elaborazione, sono stati inviati al ministero». L'Ispra è l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che fa capo al ministero dell'Ambiente: in questo caso aveva il compito accertare se il ciclo produttivo della Fluorsid sia avvenuto nel rispetto delle prescrizioni Aia, ovvero l'Autorizzazione integrata ambientale di cui ha bisogno un determinato impianto per funzionare. I controlli sono stati effettuati nell'arco di tre giorni, che andavano dal 4 luglio scorso al 6, e i risultati saranno disponibili probabilmente già entro la prossima settimana.

LE REAZIONI Ma questo, ai sindaci dei Comuni che insistono nella zona, riguarda fino a un certo punto. Già oggi possono ritenersi soddisfatti. O quasi. «Tra le altre cose a noi interessava l'aspetto legato alle attività di pesca, visto che dopo le notizie sull'inchiesta, gli operatori hanno denunciato un calo di vendite», ha chiarito il sindaco di Cagliari e della Città metropolitana, Massimo Zedda: «Per questo, in relazione alla salute della laguna, volevamo avere la percezione anche su materiali sui quali non venivano fatte le analisi. Per noi era importante, anche per eventuali ordinanze legate a prodotti e luoghi».

E quindi, da questo punto di vista, ha aggiunto Zedda, «non ci lamentiamo». Ma, ha aggiunto, «resta ancora l'aspetto legato ai siti sotto sequestro e alla dispersione delle polveri, specialmente in passato». Infatti, ha ricordato, «la centralina posizionata dall'Arpas a seguito degli incontri del tavolo tecnico ha ovviamente iniziato il monitoraggio da quando è stata installata, ma da allora di sicuro l'attività delle fabbriche si è ridotta».

Meno positiva la reazione del sindaco di Assemini, Mario Puddu: «È un bene che in città ci sia una nuova centralina e che per la zona di Santa Gilla si possa stare tranquilli», ha ammesso. Tuttavia, «oggi ho appreso che nelle zone attorno alle discariche sequestrate di Terrasili e Su Pillari non è stata fatta alcuna analisi, e questo non è per niente confortante».

Roberto Murgia


La Nuova

Nel Pd è guerra di lettere Scontro tra le correnti
Gli antisoriani vanno in difesa di Cucca. Nuova missiva dell'assessore Erriu
Demontis cerca di mediare. Cappellacci: pagina triste per la Sardegna

SASSARI
Cemento armato. Nel Pd è di nuovo guerra. Il fragile castello della
pace costruito in questi ultimi mesi dal segretario Giuseppe Luigi
Cucca è crollato sotto i colpi del mattone. La legge urbanistica
irrompe come un iceberg nella chiglia del Pd e fa affondare la nave.
Lo scontro tra soriani e antisoriani diventa totale. E quasi il tema
della legge sui mattoni finisce in secondo piano. La polemica
scatenata dai giornali sulle differenti posizioni rispetto a Ppr e
nuova legge urbanistica è degenerata. Prima la lettera del segretario
Cucca in cui si criticavano le dichiarazioni di Soru. Poi la lettera
della componente soriana in segreteria che si schiera contro Cucca.
Immancabile e scontata arriva la controlettera degli altri esponenti
della segreteria, in difesa di Cucca e contro Soru.

«Il danno al Pd
sardo sul piano della immagine nazionale, fatto dalle dichiarazioni,
incoerenti e prive di fondamento rilasciate da Renato Soru, è
incomparabile e riporta alla memoria il triste episodio che portò alla
scommessa delle elezioni anticipate del 2008 e che produsse la più
grande sconfitta del centrosinistra nella storia dell'isola. Per
questo ha fatto bene Giuseppe Luigi Cucca, segretario eletto al
vertice del Pd con il 70% dei consensi, a chiarire da subito la
posizione e restituire al mittente le accuse fatte alla giunta
regionale sulla proposta di legge urbanistica. Descrivere la
maggioranza del Pd come protagonista di una nuova cementificazione
solo per aver proposte regole precise a tutela dell'ambiente e del
diritto dei cittadini anziché lasciarlo alla discrezionalità della
giunta come succede dal 2005 è indegno e falso».

La lettera è firmata
da Pietro Morittu, Alberta Grudina, Aldo Pili, Giannarita Mele,
Michela Mura, Sebastiano Mazzone. Difficile pensare a una
pacificazione. Ma se non bastasse anche l'assessore Cristiano Erriu ha
scritto una lettera che difende la legge. «Il nocciolo è che nella
fascia dei 300 metri dalla linea di battigia non fossero resi
possibili dal Ppr gli incrementi volumetrici degli alberghi. È
singolare che gli autori politici del Ppr non sappiano, o non
ricordino, che gli articoli 20 e 90 del Ppr non solo già lo
permettessero, ma non lo assoggettassero a nessuna dimostrazione della
necessità finalizzata alla destagionalizzazione o al miglioramento
dell'offerta, come previsto dal nuovo disegno di legge». Cerca di
portare pace Salvatore Demontis, autore dell proposta di legge del
consiglio.

«Ci sono distinzioni tra il progetto di legge che porta la
mia firma e quello della giunta e in particolare su grandi progetti di
valenza economica e sociale in coopianificazione col ministeroche per
noi devono essere coerenti al Ppr, nonostante questo non ritengo che
la legge della giunta sia fatta da cementificatori. Non c'è una simile
distinzione nel Pd. È un grande equivoco in cui non dobbiamo cadere».
Quasi scontato l'affondo di Ugo Cappellacci, Fi: «L'immagine di un
presidente della Regione convocato in Commissione al Senato dal suo
stesso partito per mettersi in ginocchio sui ceci per una legge che
ancora deve essere discussa la dice lunga sul rispetto per l'autonomia
da parte del Pd - afferma -. Partito prigioniero delle sue
contraddizioni e delle sue ipocrisie». (l.roj)

Erriu: leggi chiare per lo sviluppo

urbanistica
di Umberto Aime
CAGLIARIL'urbanistica che sarà non la conosce nessuno, cosa accadrà
nei 300 metri dal mare ancora meno. Le leggi in campo sono quattro,
compresa quella della giunta, mentre il caos intorno sembra essere
infinito e ci vorrà ancora del tempo, molti mesi, prima che passi la
tempesta. Attenzione però: il tutto potrebbe trascendere fino a
trasformarsi in un terremoto. Meglio muoversi con largo anticipo, così
la Cisl ha deciso di portarsi avanti col lavoro. Proprio nel giorno in
cui dentro il Pd accadeva l'impossibile, ha convocato l'assessore
all'urbanistica Cristiano Erriu per un primo confronto sulla legge che
sarà. Non solo Erriu, ma anche Paolo Maninchedda, ex assessore ai
lavori pubblici e presidente del Partito dei sardi, e Pietro Pittalis,
capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. Ma ad esordire è
stato è Giovanni Matta, segretario degli edili della Cisl. «C'è
bisogno di una scossa - ha detto - però tutti dobbiamo stare attenti a
non infilarci solo in uno scontro ideologico. Siamo anche noi contro
la cementificazione selvaggia così, come allo stesso tempo, siamo
contro l'ambietalismo integralista.

All'edilizia e al turismo servono
invece leggi chiare per uscire dalla crisi, nel primo caso, o
continuare a crescere, nel secondo. Da oggi in poi il Consiglio ha
sulle spalle questo compito». Missione raccolta subito dall'assessore
Erriu, che ha usato sin dall'inizio toni duri per controbattere agli
ultimi attacchi arrivati - parole testuali - dai soliti continentali.
«Abbiamo sufficiente intelligenza politica, cultura e amore per il
nostro territorio da essere capaci di approvare una buona legge. Una
legge capace di salvaguardare l'ambiente piu' di quanto gridano certi
forestieri». Lanciato un fulmine contro il settimanale L'Espresso, che
l'ha criticato nell'ultimo numero, Erriu ha fatto riferimento anche
all'ex presidente del Gruppo L'Espresso, De Benedetti, come
proprietario di una villa in Costa Smeralda poi venduta ai russi «e
poi - ha detto - s'è dimenticato dell'isola».

Un affondo dopo l'altro
Erriu è andato avanti: «Sono convinto che i sardi abbiano il diritto e
siano capaci di confrontarsi fra loro sulla legge». Poi è entrato nel
merito: «Non vogliamo cementificare un bel niente, tanto meno le
coste, perché sappiamo che sono la nostra grande ricchezza. Abbiamo
invece l'obiettivo di mettere assieme le condizioni per uno sviluppo
armonico, condiviso e che sia di tutti». È stato un fiume in piena
fino all'ultima battuta: «Parlare solo dei 300 metri è chiudersi in un
recinto, e subire le pressioni, in un verso e nell'altro, da parte di
poteri forti a cui mi opporrò sempre, e non capire invece che la
Sardegna deve essere competitiva». A frenare l'aggressività dialettica
dell'assessore è stato Pietro Pittalis, con un anticipo di quello che
sarà presto il confronto fra maggioranza e opposizione. «Il
centrosinistra è vittima del suo stesso male: l'ideologia. Appena
salito al potere, ha cancellato il Piano paesaggistico della giunta
Cappellacci, ripristinato molte, troppe, delle regole astruse del Ppr
di Soru e oggi che si sente sotto attacco cosa fa?

Accusa altri, a
cominciare proprio da Soru, di essere ideologi fuori dal tempo».A quel
punto, ha chiesto alla giunta di «non farsi tirare per la giacca da
chi vuole darci lezioni ma non si capisce a quale titolo». È stata poi
la volta di Maninchedda, che non è entrato nella bagarre del sì o no
ai 300 metri. «Invece vorrei - ha detto - che anche sull'urbanistica
il confronto partisse da questa constatazione: manca il lavoro. Oggi
più che mai, chiedo un piano straordinario contro la disoccupazione. I
soldi ci sono, sono molti, mancano le idee e anche nell'edilizia
abbiamo bisogno di quelle».

La chiusura è stata di Ignazio Ganga,
segretario regionale della Cisl: «Dobbiamo essere realistici e uscire
da visioni finora romantiche. La tutela del paesaggio è fondamentale,
nessuno vuole passi indietro, ma dobbiamo guardare al futuro, allo
sviluppo sostenibile. Lo possiamo raggiungere con buone regole il più
possibile di tutti, soprattutto dei Comuni, e dunque mai potrà esserci
una legge di polizia ambientale. Vorrebbe dire ripetere un errore che
qualcuno, anni fa, ha già commesso».

L'obiettivo: trovare entro settembre una sintesi da sottoporre alla commissione
Subcommissione per le 4 proposte

CAGLIARIIl cammino è ancora lungo e solo ipotizzare quando la legge
urbanistica entrerà in Consiglio regionale, oggi è un azzardo. C'è chi
dice entro l'anno, altri guardano molto più lontano almeno fino a
febbraio. Sta di fatto che un primo piccolo passo in avanti c'è stato
proprio in queste ore. Sarà una sottocommissione a studiare le quattro
proposte. Sono quelle presentate dalla giunta, dal Pd, dai consiglieri
di Mdp e da Forza Italia. Il mandato per i subcommissari è di «trovare
una sintesi fra le bozze» e presentare un testo «il più unitario
possibile alla commissione». Sintesi forse possibile se un domani
dovesse passare una sorta di miscellanea fra le tre proposte del
centrosinistra, anche se gli ultimi scontri all'interno del Pd fanno
pensare a tutt'altro. Ma impossibile, almeno sulla carta, se nel
mucchio dovesse finire anche quella del centrodestra.I subcommissari.
A discutere per primi di urbanistica saranno il vicepresidente della
commissione Antonio Solinas, Pd, Giuseppe Fasolino di Forza Italia, in
rappresentanza anche del presidente Peppino Pinna, sarà assente per
motivi personali nelle prossime settimane.

Più i primi firmatari delle
proposte di legge: Salvatore Demontis, Pd, Eugenio Lai, Mdp, e
Antonello Peru, Forza Italia. Il punto di partenza sarà la bozza - per
l'esattezza è un disegno di legge - approvata a metà marzo dalla
giunta.L'impegno. Il lavoro di sintesi - sempre che sia possibile -
dovrebbe concludersi a settembre. Poi la sottocommissione proporrà una
prima stesura alla commissione vera e propria. Subito dopo
cominceranno le convocazioni delle «parti in causa»: imprenditori,
ambientalisti, sindacati edili e chiunque abbia a che fare con
l'edilizia.Prima riunione. Dopo che l'assessore Cristino Erriu ha
presentato il disegno di legge, sono stati i primi firmatari delle
proposte a fare un passo avanti. Antonello Peru ha detto: «Una nuova
legge urbanistica è una necessità dopo un vuoto lungo trent'anni».
Salvatore Demontis è entrato più nello specifico: «La nostra proposta
è diversa da quella della giunta. Oltre a migliorarla in alcuni punti,
vogliamo soprattutto semplificare un testo fin troppo ricco di
dettagli». Per Eugenio Lai «la legge dovrà prima di tutto riportare al
centro i Comuni che, in un territorio complesso come quello della
Sardegna, non possono essere considerati tutti allo stesso modo». Uno
dei nodi più difficili da sbrogliare sarà quello dei bonus per gli
alberghi nei 300 metri ed è facile ipotizzare che da quell'articolo in
poi comincerà la vera battaglia. (ua)

Sassari
La lista civica bandisce le tessere, strizza l'occhio all'elettore di
centrodestra e moderato e sarà guidata dall'ex sindaco
Nanni Campus, una sfida senza i partiti

di Luigi Soriga
SASSARII partiti politici possono mettersi il cuore in pace: per loro
non ci sarà spazio. Mentre chiunque si presenterà senza tessere o
simboletto appiccicato alla schiena, allora sarà il benvenuto. Lo
spirito di "Sassari Libera", almeno in questa fase embrionale, è
proprio questo. «Un vero progetto civico non si era mai visto a
Sassari - dice Nanni Campus - sono nate diverse liste civiche, ma
erano solo delle liste civetta dei partiti maggiori. Niente che
potesse avere una forza dirompente propria. Ciò che invece ha di
innovativo Sassari Libera è invece questo: vive di vita propria. Ed è
questo che mi ha convinto ad aderire al progetto». Del ritorno dell'ex
sindaco di Sassari se ne parlava da mesi, ma solo ieri, nella sala
Angioy della Provincia, Campus è uscito ufficialmente allo scoperto.
Ed è stato un piccolo richiamo alle armi, quasi un'allerta, per alcuni
fedelissimi.

Seduto in ultima fila c'è Giampiero Uneddu. In mezzo c'è
Nicola Lucchi ed Enrico Sini, poi Gianfranco Meazza, e in prima fila
Sandro Profili. Per altri esponenti di centro e centrodestra
(l'identikit dell'elettorato è principalmente questo), è sicuramente
prematuro esporsi. E comparire nella vetrina della sala Angioy può
essere una sorta di vidimazione politica. Ci sono naturalmente i
curiosi: tipo Antonello Unida (Jodo) o Michele Pinna. Ci sono molti
avvocati e commercianti. Ci sono grillini delusi pronti a rimettersi
in gioco, come Marco Casu. Presenti anche gli esponenti
dell'associazione "Noi per Sassari", quella fondata da Michele Tola,
Antonello Sanna, Eleonora Sanna, Franco Fara e Antonio Canu. Ma in
questa fase di grande fermento, dove non è nemmeno chiaro quanto
vicine possano essere le elezioni, dove il capitolo alleanze e
coalizioni è parecchio lontano, ecco che prevale un interesse misto a
diffidenza, un annusarsi reciprocamente da lontano.

Si vede subito che
siamo di fronte a una creatura in divenire, un mix tra società civile
e politici navigati. Il coordinatore è l'avvocato Luigi Satta, ma
accanto a lui, al tavolo di presidenza, c'è Luciano Sanna, uno che ha
cambiato tante casacche, che ha dimestichezza con i microfoni e le
platee. Così come Lorenzo Scano, ex insegnante, ma militante di
sinistra da sempre, poi convinto ambientalista e infine grillino
pentito. Una mente vulcanica e difficilmente inseribile in schemi. C'è
il pedagogista Mirko Miscali, e il medico Paola Zolo, dirigente
sanitaria del carcere di Bancali. Persone che mettono in campo
competenza settoriale più che visione politica di lungo corso. Nanni
Campus dovrà lavorare bene per dare una fisionomia a questo blob. I
detrattori parlano di minestra riscaldata, di riesumazione , di
tradimenti col centrosinistra.

«Anche io mi sono messo in discussione
e posto interrogativi. Perché rimettermi in gioco dopo 15 anni? Poi ho
capito una cosa: stiamo qui a rompere molti equilibri - dice Nanni
Campus - senza padrini e senza padroni. Diamo fastidio. Le liste
civiche sono l'unica via d'uscita per Sassari». Poi, a parte la
verginità politica e i proclami della prima ora, sarà interessante
vedere come Sassari Libera si rapporterà con il Partito dei Sardi di
Maninchedda e Ottavio Sanna, o con i Riformatori, o con lo stesso
Psd'Az, o ancora con Antonio Cardin e Mariolino Andria che si sono
appena schierati con Anthony Muroni aderendo a Sardos.


Unione Sarda

Urbanistica, nel Pd volano accuse
Al convegno della Cisl nuovo scontro sulla fascia costiera. Pittalis
(FI): «Dem avventurieri»
Siluro a Soru dalla segreteria. La replica: Cucca lavori per unire

Tutela del paesaggio e opportunità di sviluppo. La nuova legge
urbanistica cerca di far convivere queste esigenze che invece hanno
l'effetto di creare due fazioni contrapposte. Succede anche dentro il
Partito democratico che si spacca soprattutto sulle norme costiere e
sulle zone interne. L'assessore regionale Cristiano Erriu, ospite di
un convegno organizzato ieri mattina dalla Cisl sullo sviluppo
costiero, dice: «Ci sono margini di discussione, ma non possiamo
accettare i personalismi di chi si presenta a petto in fuori come
l'unico in grado di difendere la Sardegna».

I TEMI SPINOSI Il pomo della discordia è innanzitutto sulla famosa
fascia costiera dei 300 metri, all'interno del quale sono previsti
aumenti volumetrici per le strutture ricettive. «Ho la coscienza
pulita», sottolinea Erriu, «non sono un costruttore, non ho proprietà
e non ho scheletri nell'armadio. Sono a disposizione per migliorare la
legge». Sulla questione strettamente legata agli aumenti volumetrici,
il titolare dell'Urbanistica ammette: «C'è la disponibilità per
valutare diverse qualificazioni di premialità volumetrica a seconda
delle dimensioni della struttura ricettiva Un conto è il piccolo
albergo di 40 stanze, altra cosa è il villaggio di 2.500 posti letto
che occupa 70 ettari».

LO SCONTRO Ma nel Partito democratico la guerra è aperta. Non è una
novità perché i primi segnali sono arrivati quando l'ex presidente
della Regione, Renato Soru, annunciò una proposta di legge parallela
(«migliore») a quella della Giunta. Lo scontro coinvolge una parte
della segreteria del Pd che con un comunicato firmato dal vice
segretario Pietro Morittu, Alberta Grudina, Aldo Pili, Giannarita
Mele, Michela Mura e Sebastiano Mazzone, condanna le «dichiarazioni
incoerenti e prive di fondamento rilasciate da Renato Soru».

I sei dem
contestano l'accusa di cementificazione solo per aver proposto «regole
precise a tutela dell'ambiente e del diritto dei cittadini anziché
lasciarlo alla discrezionalità della Giunta come succede dal 2005».
Non tarda la ribattuta dei tre soriani della segreteria regionale,
Giuseppe Frau, Barbara Cadoni e Antonio Piu che, oltre difendere Soru,
dicono: «Riteniamo che la gestione unitaria del partito, faticosamente
raggiunta, necessiti di cura e reale condivisione, cosa sempre
dichiarata dal segretario Cucca ma non praticata in questa prima
occasione».

LE RICHIESTE Il convegno organizzato dalla Cisl è servito per
confrontarsi proprio sul tema del rapporto tra tutela e sviluppo.
Giovanni Matta della segreteria regionale ribadisce la posizione della
tutela, ma chiede «un rilancio dell'edilizia con un respiro adeguato
ai tempi». Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale,
Pietro Pittalis, critica «l'atteggiamento di una certa sinistra
avventuriera che ha sempre voluto fare una battaglia di retroguardia
sull'ambiente». Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, sulla questione
della fascia costiera ipotizza un ripensamento «magari sulla posizione
degli ampliamenti, perché se il turista fa 400 metri per arrivare al
mare non è un problema». Ma il vero cruccio per il sindaco di Cagliari
è «avere norme certe per le amministrazioni e non solo la cornice del
Ppr e soprattutto gli strumenti finanziari, altrimenti avremo norme
belle e impossibili da realizzare». Il segretario generale della Cisl,
Ignazio Ganga fissa un concetto preciso: «Il paesaggio deve essere
bello ma anche utile allo sviluppo della nostra Isola. Rilanciamo il
confronto su aree interne, allungamento della stagione turistica e il
ripristino dei 436 siti inquinati».

IL LAVORO Il leader del Partito dei sardi, Paolo Maninchedda, affianca
al tema del governo del territorio quello di un «grande piano per il
lavoro, utilizzando 110 milioni di euro di risorse disponibili». Le
proposte non mancano: «C'è da disegnare la mappa delle tubature di
Abbanoa che significa circa 200 posti di lavoro. Si potrebbe pensare a
dilatare l'orario dei servizi pubblici o occupare le persone nella
pulizia dei sentieri campagnoli». Maninchedda, poi, sul rapporto tra
governo del territorio e lavoro è netto: «Non ci sono riflessi
positivi immediati. Le normative sono confuse e causano tantissimi
ritardi».

LE TRE PROPOSTE Intanto ieri mattina sono state presentate in
commissione le tre proposte di legge alternative alla Giunta firmate
da consiglieri Antonello Peru (Forza Italia), Salvatore Demontis (Pd)
ed Eugenio Lai (Art.1-Sdp).
M. S.

Rete ospedaliera, alta tensione
Giunta e maggioranza continuano il braccio di ferro. Oggi l'assessore
Arru è atteso a Sassari
Posti letto e classificazione delle strutture: l'accordo è lontano

Questione di etichette e posti letto. Il confronto in maggioranza
sulla riorganizzazione della rete ospedaliera si blocca su questi
aspetti. La Giunta cede sugli ospedali di zone disagiate che ottengono
ufficialmente la chirurgia programmata e il pronto soccorso, ma frena
sulle altre richieste di “promuovere” alcuni ospedali, cambiando la
classificazione. Parallelamente cominciano a crearsi alcune tensioni
sulla suddivisione dei posti letto che tradotto significa strutture
complesse e primariati.

LO STOP Dopo il vertice di maggioranza di ieri sera non ci sono passi
avanti per gli ospedali che chiedevano un innalzamento della
classificazione. Il San Francesco di Nuoro ambiva a ottenere il Dea di
II livello, come Cagliari e Sassari, ma riuscirà a ottenere un primo
livello rinforzato con alcune discipline ad alta specializzazione.
Tramonta, almeno per ora, la possibilità di ottenere il primo livello
per il polo formato dagli ospedali di Alghero e Ozieri. Le due
strutture da quest'anno saranno monitorate per valutare la
possibilità, in futuro, che possano diventare un presidio di I livello
e ottenere la rianimazione. In quel caso dovrà essere rifatto il
conteggio dei posti letto soprattutto con la struttura di Sassari che
dovrebbe cederne al nuovo presidio.

Si frena la corsa dell'ospedale Nostra signora della Mercede di
Lanusei verso il Dea di I livello: il bacino della popolazione di
riferimento, nonostante la zona periferica, non permette di assegnare
al presidio questa classificazione per la quale era stata chiesta una
deroga al minimo di 150.000 abitanti. Per evitare strappi eccessivi,
la maggioranza è riuscita a trovare un accordo sulle strutture
complesse: infatti, la riforma ne prevedeva 5, la richiesta era per
averne 12 e alla fine saranno 10. Non dovrebbero esserci problemi per
gli ospedali di Carbonia e Iglesias per avere il primo livello, anche
se il cruccio in questo caso riguarda la richiesta di aumentare il
numero dei posti letto in alcuni reparti.

ZONA DISAGIATA Passo in avanti per gli ospedali di Sorgono, La
Maddalena, Bosa, Muravera e Isili per i quali è stato trovato
l'accordo sulla presenza della chirurgia programmata e il pronto
soccorso. Ieri mattina in commissione la maggioranza ha sottoscritto
un emendamento di sintesi che prevede oltre i 20 posti letto di
medicina generale, la chirurgia. Significa assicurare l'assistenza 24
ore su 24 e che permette il supporto delle emergenze di bassa
intensità risolvibili nell'ospedale stesso. È prevista l'area di
degenza e un punto per le analisi di diagnostica da laboratorio e i
servizi di radiologia, farmaceutico ed emodialisi.

TRATTATIVE Martedì si riprenderà a lavorare per cercare di chiudere il
cerchio. È probabile che si torni ancora sulla classificazione degli
ospedali, anche se la parte della riforma in esame riguarda il numero
dei posti letto. Oggi l'assessore Luigi Arru dovrebbe essere a Sassari
per discutere di posti letto perché dal nord Sardegna arriva la
richiesta per una parificazione con Cagliari.

L'ALLARME Il vice presidente della commissione Sanità, Edoardo Tocco
(Forza Italia) lancia l'allarme sul futuro dell'ospedale Marino di
Cagliari. «La giunta regionale deve rivedere il disegno per la rete
ospedaliera e salvare l'ospedale».
Matteo Sau

Verso la Zona economica speciale
Lo strumento previsto nel decreto Sud. Paci: «Pronti quando sarà
convertito in legge»

«La Regione si è già attivata e sta istruendo le pratiche necessarie
per essere pronta a utilizzare al meglio lo strumento delle Zone
economiche speciali previste dal decreto Sud del Governo in cui la
nostra regione è compresa». Lo assicura l'assessore alla
Programmazione Raffaele Paci, sottolineando che le Zes hanno come
obiettivo principale l'attrazione di nuovi investitori. «Al momento il
decreto è in fase di riconversione alle Camere e, una volta diventato
legge, richiederà un decreto di attuazione che dovrà stabilire le
regole per il riconoscimento delle Zes regionali. Quindi i tempi non
sono brevi, ma abbiamo già messo in moto tutte le procedure necessarie
per farci trovare pronti al momento giusto».

Per Paci «le Zes sono un'occasione importante per la Sardegna e per le
imprese che si localizzeranno: semplificazione burocratica,
possibilità di accedere ad un credito d'imposta del 50% sul valore
dell'investimento, incentivi finanziari. Nel percorso che porterà alla
loro individuazione la Regione coinvolgerà gli enti regionali e locali
e le associazioni imprenditoriali».

ANCHE NEL SASSARESE E se il capogruppo di Forza Italia Ugo Cappellacci
chiede al presidente della Regione Francesco Pigliaru di riferire in
Consiglio sulle Zes, il consigliere del suo partito Marco Tedde
sollecita la Giunta a prevedere «per il porto di Porto Torres e per il
territorio della Provincia di Sassari» il riconoscimento di Zes
regionale. «Sarebbe un modo per iniziare a risarcire il nord ovest
dell'isola per il trattamento riservatogli dalla Giunta Pigliaru in
questi anni». Tedde non nega di avere «alcune perplessità» per il
fatto che che il decreto legge per il rilancio del Mezzogiorno non è
stato ancora convertito in legge, «ma volendo dar fiducia a Paci
crediamo sia una occasione unica per risarcire la provincia di Sassari
per il mancato riconoscimento del titolo di Città metropolitana e per
l'affossamento del traffico nell'aeroporto di Alghero».

Sardos, prime prove di terzo polo
L'associazione politico-culturale mira alle Regionali

Nasce come un'associazione politico-culturale, ma il suo obiettivo è
ben più ambizioso e guarda alle prossime elezioni regionali. Ecco
Sardos: non un partito, non un movimento politico, ma un'esperienza
aperta alla società civile che «nasce per mettere insieme le migliori
esperienze dell'Isola e creare un progetto nuovo», come ha detto ieri
a Cagliari il presidente Alberto Filippini, presentando l'iniziativa.
Il cantiere politico è aperto a tutti, «anche ai simpatizzanti di
altri partiti o associazioni che intendano creare un'alternativa in
vista delle elezioni», ha spiegato ancora Filippini. «Centrodestra e
centrosinistra hanno fallito, e in Sardegna serve una nuova via
all'autodeterminazione».

Ma Sardos, che ha tra i suoi fondatori il giornalista Anthony Muroni,
strizza l'occhio soprattutto al mondo indipendentista: non è un caso
quindi che al battesimo fossero presenti, come spettatori, alcuni
protagonisti del mondo indipendentista isolano, da Bustianu Cumpostu
(Sardigna Natzione) a Pier Franco Devias (Liberu).
Sardos comincerà a lavorare su sette laboratori (turismo, trasporti,
lingua sarda, zona franca, spopolamento e altri): «L'obiettivo - ha
concluso Filippini - è delineare una piattaforma politica per i
cittadini che vogliono cambiare la Sardegna». (ma. mad.)


-----------------
Federico Marini
skype: federico1970ca


Nessun commento:

Posta un commento