mercoledì 4 marzo 2020

Crolla l'economia, a rischio 5mila posti: interviene la Regione




Il settore del turismo nell'Isola vale un miliardo di euro all'anno, l'indotto altrettanto. Un mese - marzo - è già stato perso per mancanza di prenotazioni o a causa delle cancellazioni, un altro - aprile - sta per andare in archivio per le stesse ragioni e per mancanza di posti in aereo. Significa, nella migliore delle ipotesi, che i 30mila addetti diretti del settore avranno da uno e due mesi in meno di stipendio perché gli hotel non apriranno. I posti di lavoro a rischio sono cinquemila ma potrebbero aumentare se la crisi connessa al coronavirus durerà ancora per due-tre settimane: nessun settore economico verrebbe risparmiato.

Il crollo dell'indotto. Il combinato disposto tra i problemi della continuità territoriale, la chiusura di Air Italy e la crisi del coronavirus rischia di mandare in dafault uno dei comparti a più alto valore aggiunto. E tutto ciò che ci ruota attorno. Un'azienda gallurese che si occupa di organizzazioni di eventi e catering ha perso in dieci giorni commesse per 100mila euro, nell'extralberghiero le cancellazioni tra marzo e aprile superano il 65%, i tassisti fanno l'80% delle corse in meno, nel settore dei trasporti il calo, per ora, è del 40% anche per effetto del blocco degli interscambi con le zone “rosse” che da sole valgono la metà del Pil italiano.

Secondo Confartigianato un'impresa su cinque, delle 35mila realtà artigiane della Sardegna, è coinvolta, direttamente o con l'indotto, nel mercato turistico regionale, e soddisfa le richieste dei 3,2 milioni di arrivi e dei 15 milioni di presenze. «Abbiamo bisogno di risorse, tra cento e duecento milioni di euro, e ne abbiamo bisogno entro una-due settimane perché altrimenti arriveranno ai superstiti», spiega Paolo Manca, presidente di Federalberghi. «Oltre ai fondi, che potrebbero arrivare dalla Sfirs, servono una moratoria sui mutui, sostegno all'occupazione, serve che i Comuni posticipino il pagamento dei tributi locali», aggiunge Manca.

Confartigianato chiede un tavolo di crisi, altrettanto fa la Cna. Nei giorni scorsi il presidente di Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bortolotti, aveva chiesto alle banche la sospensione della riscossione delle rate di mutui e finanziamenti e il posticipo, al 30 settembre, della valuta degli interessi in riscossione prevista al 30 marzo.

Le misure della Regione La Regione risponde presente. Ieri, al termine di un incontro con i rappresentanti delle organizzazioni turistiche, l'assessora regionale al Lavoro Alessandra Zedda e il presidente Christian Solinas hanno annunciato alcune misure: il sostegno al reddito per tour operator e agenzie di viaggio, l'ampliamento del “de minimis” per le aziende e gli imprenditori e una applicazione allargata del bando regionale “Destinazione Sardegna Lavoro” che consentirà di utilizzare specifiche risorse per incentivare l'estensione della durata dei contratti di lavoro stagionali e l'allungamento della stagione turistica. In sostanza, gli incentivi destinati ai mesi “di spalla” saranno utilizzati per tutto l'anno. Annunciata anche la presentazione di una norma in Consiglio regionale con provvedimenti per le aziende del settore.

«Interventi forti» Manca è soddisfatto e ora auspica che la Regione m «tratti questi eventi come calamità naturali». Francesco Porcu, segretario regionale di Confartigianato, non vorrebbe produrre ulteriore allarme «perché l'allarmismo provoca esso stesso danni all'economia» ma, nel contempo, constata che «la stagione turistica è ormai compromessa» perché le prenotazioni «sono calate del 60%» e gli effetti «non resteranno confinati al settore turistico ma travolgeranno tutto il resto». Per questo la sua organizzazione sollecita «un intervento forte a livello europeo e regionale che guardi all'emergenza ma, nel contempo, abbia una visione del futuro».

Fabio Manca

Articolo tratto da L’Unione Sarda del 04 Marzo 2020

-----------------
Federico Marini
marini.federico70@gmail.com
skype: federico1970ca


Nessun commento:

Posta un commento