giovedì 5 marzo 2020

Ora l'Italia si ferma: chiusi scuole e atenei Sospesi tutti gli eventi





Scuole e università chiuse in tutta Italia fino al 15 marzo. Sospensione in tutto il paese di manifestazioni ed eventi «di qualsiasi natura» e «in qualsiasi luogo»; partite e competizioni sportive, compresa la serie A, a porte chiuse; sport di base che non si ferma ma solo a condizione che vengano rispettate le raccomandazioni dell'Istituto superiore di Sanità.

Il governo vara una nuova stretta per tentare di arginare la diffusione del coronavirus, con i malati che hanno ormai superato i 2.700 e l'intero paese, ad eccezione della Valle d'Aosta, chiamato a fronteggiare i nuovi casi.  L'unica buona notizia arriva dal numero dei guariti: sono 276, l'8,49% del totale dei contagiati ma soprattutto 116 in più rispetto a martedì, con un incremento del 72,5%.

Divisi sulla decisione «La decisione di chiudere le scuole non è stata semplice, spero che gli alunni tornino al più presto a scuola», conferma la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, che assicura che si farà di tutto per garantire i servizi scolastici a distanza e il governo è già al lavoro per mettere a punto una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni.

In realtà il comitato tecnico scientifico, chiamato ad esprimere un parere non vincolante, aveva evidenziato dei dubbi: mancano le evidenze scientifiche, sarebbe stato rilevato all'unanimità, sull'efficacia della chiusura delle scuole ai fini di un contenimento dei contagi da coronavirus, soprattutto per la breve durata della misura. Il Governo, però - confortato soprattutto dal parere favorevole dell'Istituto superiore di Sanità, il cui presidente Silvio Brusaferro siede anche nel Comitato tecnico scientifico - ha deciso per la chiusura. «Ora non ci siano evidenze scientifiche ma la politica», spiegano fonti di Palazzo Chigi, «deve puntare a qualsiasi iniziativa che contribuisca a rallentare la diffusione del virus. Un virus nuovo, per questo il governo ha deciso di agire adottando il principio della massima precauzione»

I numeri I dati aggiornati dicono che i morti sono arrivati a 107, il 3,47% del totale dei contagiati, e che ci sono 295 malati in terapia intensiva, 66 in più di ieri, pari al 28,8% in più. Ma è anche vero che sono poco più del 10% dei 2.706 malati totali. I malati ricoverati sono 1.346 e 1.065 quelli in isolamento domiciliare. L'obiettivo del governo è quello di evitare che aumentino in maniera esponenziale i ricoverati più gravi, mandando in crisi tutto il sistema.

Le indicazioni. Il Dpcm firmato da Conte in serata contiene poi tutta un'altra serie di indicazioni. Raccomanda alle persone anziane di limitare le uscite da casa, ribadisce la necessità di evitare strette di mano, abbracci e baci, vieta la visita ai parenti dei ricoverati negli hospice e nelle residenze sanitarie assistite, così come l'attesa nei pronti soccorso per le persone che non devono essere visitate.

Tutta l'attività dello sport di base in palestre, piscine e altri centri sportivi, invece, è «consentita esclusivamente nel rispetto delle raccomandazioni previste». Vale a dire mantenendo la distanza di un metro e usando tutte le precauzioni igienico sanitarie. Nel fine settimana saranno passati 14 giorni dall'inizio delle misure di contenimento e, forse, si avranno le risposte che tutta Italia aspetta. Al momento non ci sono.

Astensione degli avvocati Anche gli avvocati fermano la loro attività da domani al 20 marzo. Lo ha deciso l'Organismo congressuale forense che, con una delibera, ha indetto «l'astensione dalle udienze e da tutte le attività giudiziarie, in ogni settore della Giurisdizione, per il periodo di quindici giorni con decorrenza dal 6 e fino al 20 marzo».

Articolo tratto da L’Unione Sarda del 05 Marzo 2020

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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