Organizzato
da Seminari e Festival
NUORO JAZZ
Martedì 28 Agosto dalle ore 21:00
alle ore 23:00
Parco Tancamanna Nuoro
Biglietti.
www.ciaotickets.com
Grande appuntamento per il XXX Nuoro Jazz. Ritorna con il
Devil Quartet Paolo Fresu, per 25 anni direttore artistico di Nuoro Jazz, con
lui tre dei docenti attuali: Paolino Dalla Porta al contrabbasso, Stefano
Bagnoli alla batteria e Bebo Ferra alla chitarra, in uno straordinario
scenario, il parco archeologico di Tanca Manna a Nuoro.
DEVIL QUARTET
Oltre le buone invenzioni dell'Italian Style
Abbiamo voluto lasciare quale aiuto a questa presentazione, una parte dell’azzeccato titolo di un articolo del compianto Vittorio Franchini, il quale etichettò la proposta del quartetto di Paolo Fresu quale una “buona invenzione dell’Italian Style”. I saggi sanno bene che non è cosa buona quel “dormire sugli allori” che invece viene spesso perseguito addirittura come modello da gran parte della musica commerciale contemporanea.
Onore dunque a Fresu e a questo straordinario gruppo che,
dopo un’alba “elettrica” sulla scia della fortunata precedente esperienza del
leader con il quartetto Angel, trovò nuova linfa creativa con, appunto, i nuovi
“Devil”. E i “diavoli” protagonisti di questa nuova avventura, hanno davvero
macinato tanta esperienza e tanta strada nei territori della musica del nostro
tempo.
Dunque, dopo il già citato inizio elettrico e mosso,
attraverso l’idea tutta di Fresu di un nuovo senso di musica “meticciata” o –
come la definisce lui stesso, “melangé” - molti si domandavano da tempo dove
avrebbe potuto approdare la musica del quartetto. Ebbene Fresu, Ferra, Dalla
Porta e Bagnoli sorprendono ancora proponendo quello che sembrava essere stato
il gruppo sostanzialmente più “elettrico” del jazz italiano degli ultimi anni,
in una versione completamente acustica, ribaltando canoni e abitudini e anche
le sonnolente abitudini di molti critici che trovano semplice etichettare
velocemente un progetto.
L’idea semplicemente “nuova” di Fresu è dunque quella,
per certi versi spiazzante, di dare alle stampe un lavoro discografico
decisamente diverso dai precedenti che proprio nel fatto di essere un disco
completamente acustico e quindi suonato con strumenti completamente acustici
(comprese le chitarre di Bebo Ferra e l’uso delle sole spazzole di Bagnoli, del
quale uso è un riconosciuto vero maestro) ha il suo punto di forza. Riprendendo
alcune parole del famoso articolo di Franchini, in realtà “solo di jazz si tratta, sia pur spinto avanti...”.
alcune parole del famoso articolo di Franchini, in realtà “solo di jazz si tratta, sia pur spinto avanti...”.
Ecco, Franchini aveva visto avanti, sondando le potenzialità
di questo incredibile combo capace di intrecciare linguaggi ed energia come
davvero pochi altri. I dialoghi di Fresu con tre autentici assi dell’Italian
style (termine coniato dal giornalista e musicologo lombardo) restano dunque
quelli di altissimo livello qualitativo al quale il gruppo ci aveva abituato. Solo
la sostanza viene traslata in territori nuovi e allo stesso modo creativi, sia
nei momenti mossi che in quelli più propriamente lirici o melodici.
I termini non sono cambiati e,
insieme alla consueta vera arte di un Dalla Porta in sistematico stato di grazia e all’incredibile inventiva di un Bagnoli che sembra migliorare e crescere di giorno in giorno si aggiunge la versione semplicemente perfetta del “modus” del fraseggio acustico di Bebo Ferra, alle soglie dell’olimpo chitarristico moderno.
insieme alla consueta vera arte di un Dalla Porta in sistematico stato di grazia e all’incredibile inventiva di un Bagnoli che sembra migliorare e crescere di giorno in giorno si aggiunge la versione semplicemente perfetta del “modus” del fraseggio acustico di Bebo Ferra, alle soglie dell’olimpo chitarristico moderno.
Di Fresu, infine, niente di più da dire se non far notare
che sembra avere il dono della quasi infallibilità, proponendo il suo unico
suono a disposizione di un lavoro che sembra essere stato creato per rispondere
con i fatti alla celebre massima di Fedor Dostoevskij, per il quale solo la
bellezza salverà il mondo.
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