Da ieri il gruppo della Lega in Senato si chiama
Lega-Psd’az. Il matrimonio è fatto e consumato. I sardi hanno dimenticato in
fretta, con umiliante memoria corta, gli insulti leghisti a tutto il meridione
Sardegna compresa, con i quali la Lega è nata, cresciuta e diventata grande. A
niente vale l’arraffazzonato, frettoloso ed interessato maquillage che ha tolto
la parola “Nord” dal nome e dal simbolo.
L’orizzonte culturale del leghismo padano quello era e
quello rimane. La loro idea fondante, esternata mille volte fino a ieri da fior
fiore di dirigenti compreso Salvini, è che il nord lavori, produca ricchezza,
tiri l’economia e che si porti appresso, come una palla al piede, un meridione
sonnolento e fannullone che non si schioda da attese di assistenza. Ovvio che
ignorano la storia i padani.
Non conoscono le politiche di rapina con le quali i Savoia
hanno oppresso la Sardegna fin dai primi del ‘700 e il restante meridione
italiano dal 1860 in poi. Ignorano le politiche dei governi postunitari che
deprimevano l’agricoltura del sud a favore delle prime industrie del nord. Non
sanno niente delle ferrovie piemontesi costruite radendo al suolo i boschi
millenari di Sardegna, non sanno che le scelte di dominio hanno onde molto
lunghe che segnano il destino economico e sociale dei territori.
Loro no. I leghisti si fermano al binomio elementare Nord
laborioso/Sud fannullone. E infatti, non sono mica passati molti anni da quando
Salvini in persona, cantava “Senti che puzza fuggono anche i cani stanno
arrivando i napoletani”, da quando la leghista scriveva “forza Etna, forza
Vesuvio” e da quando il giovane delegato mantovano commentava: “ancora una volta, verranno aiutati i giovani
del Mezzogiorno. Ci siamo rotti i coglioni dei giovani del Mezzogiorno, che
vadano a fanculo i giovani del Mezzogiorno! Al Sud non fanno un emerito cazzo
dalla mattina alla sera. Sono così, loro ce l’hanno proprio dentro il culto di
non fare un cazzo dalla mattina alla sera, mentre noi siamo abituati a lavorare
dalla mattina alla sera e ci tira un po’ il culo”.
Cari sardisti-Salviniani, caro Arbau che stai salendo sul
carro, cari tutti voi che vi apprestate a regalare a Salvini in governo di
questa regione, vi siete accontentati di poco. Vi è bastato che la Lega
passasse da un gretto ”prima il nord” ad un altrettanto gretto “prima gli
italiani”, ma sempre di grettezza si tratta... lavorerò con tutte le mie
energie perchè Salvini metta giù le mani dai quattro mori.
Di
Lucia Chessa.
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