Torno un attimo sulla faccenda "Mura", ché sembra
che l'ironia sia solo appannaggio di ridicoli ex carabinieri e non di tutti. A mio
parere, che vale un cappero, il velista non avrebbe dovuto presentare le
dimissioni. Ché quando ci si presenta come rappresentanti istituzionali di
porzioni di popolo, le dimissioni devono essere fondate su motivi estremamente
ed assolutamente gravi.
Ci sono molte possibilità organizzative, di posizione
parlamentare insomma.., per portare avanti idee e progetti come quelli di Mura
assolutamente condivisibili dai più umani ragionevoli bipedi (a parte i tifosi
di Trump...).
La gravità assunta da Mura starebbe nella falsa
rappresentazione delle presenze ai lavori parlamentari: Mura dice bianco
(+presenze, circa la metà delle sedute), altri dicono nero (su 296 votazioni
con procedimento elettronico Mura non ha partecipato a 289 votazioni, ha votato
solo 7 volte in quattro mesi, dati ufficiali della Camera). Ecco, secondo me
Mura non ha ragione.
E ha torto per un motivo semplice, basico: se hai avuto il
voto dei cittadini in loro rappresentanza per dicidere in parlamento, ovvero
per votare decisioni discusse in Aula e in Commissione, non basta
"partecipare" alle sedute, essere presente chissà quanti minuti,
mezze ore o ore intere, ma bisogna esserci nel voto. I cittadini votano i
candidati in rappresentanza del loro voto nel momento in cui, nelle sedi
adeguate, si vota.
Non è difficile da capire. Per il resto, il tutto è stato
gestito a cazzo dai faivstar nazionali, dal pudduregionale e dallo stesso Mura,
ché un addetto stampa serio avrebbe evitato quell'intervista assurda alla Nuova…
Di Marzo Zurru.
Chi è Andrea Mura? Andrea Mura è un ragazzo
cagliaritano, skipper dell’imbarcazione vento di sardegna. Inizia la sua carriera da velista in giovane età andando
in Flying Dutchman con
il padre Sergio, socio fondatore dello Yacht club Cagliari. Dopo il primo corso di vela gareggia
nelle prime competizioni per la categoria 420. Già a 14 anni è tra i primi tre
in Italia. Poi l'anno dopo, a 15 anni, si
piazza secondo agli Europei che
vincerà poi due volte, a 16 e 17 anni.
Nel 1982, all’età di 18
anni gli viene assegnata la Medaglia d'argento al valore atletico, consegnata
dal Ministro Giovanni Spadolini.
Successivamente conquista un Campionato italiano di 470 nel 1985, un secondo posto al Mondiale
juniores della stessa classe, un Campionato italiano della
classe Hobie Cat 16 e un secondo posto al
Campionato Italiano di J24 (un piccolo
cabinato di 7.5 metri), sempre nel 1985.
Nel 1989 viene convocato da Tommaso Chieffi per entrare a fare
parte del team di Coppa America de
"Il Moro di Venezia",
voluto da Raoul Gardini,
vincendo due campionati del mondo, uno in Coppa, uno nella classe 50 piedi e
una Louis Vuitton Cup. Naviga al fianco di Paul Cayard in giro per il mondo
come randista e
aiuto tattico. L’esperienza come randista e aiuto tattico si replica a livello
internazionale nel 2000 e nel 2002, a bordo di "Bribòn"
dell'equipaggio del Re Juan Carlos di
Spagna e del My Song di Pierluigi Loro Piana.
Le affermazioni più importanti arrivano però negli Stati Uniti
d'America: la prima con Abracadabra, imbarcazione di 15 metri
con la quale vince il Campionato Mondiale 50′ Class del 1991 svoltosi in
Giappone, la seconda, ben più importante, con Il Moro di Venezia col
ruolo di randista, vincendo la Louis Vuitton Cup e partecipando,
pertanto, alla finale della America's Cup nel 1992; la
terza al Mondiale dei Maxi yacht partecipando con la barca di Raul Gardini Passage To Venice.
Vanta otto anni di militanza nella Nazionale Italiana di
Vela nelle categorie 420 e 470, e tre campagne di qualificazione
ai Giochi olimpici,
nelle edizioni di Los Angeles, Seul e Atene.
Dal 2007, acquistando da
Pasquale de Gregorio l'Open 50 "Wind Express", è a capo del
progetto Vento di Sardegna, team partecipante alla categoria Open 50 e
battente bandiera sarda, oltre a portare nella livrea stessa la Bandiera
dei quattro mori. Con questa imbarcazione vince nel 2008 la Middle Sea Race e per tre anni di fila
la Roma x 2 dal 2008 al 2010 ma soprattutto vince in solitaria la
prestigiosa Route du Rhum nel 2010, primo italiano nella storia a compiere questa impresa.
Successivamente nel 2012 ha vinto la
Two Handed Transatlantic Race (o Twostar, regata da Plymouth a Newport) sia in reale che in compensato
IRC insieme a Riccardo Apolloni, stabilendo un nuovo record assoluto di
traversata dell'Oceano Atlanticoda
Est verso Ovest in 13 giorni 12 ore e 47 minuti (il precedente record risale
al 2000 stabilito da Ellen MacArthur in 14 giorni e 19 ore).
Ad un mese di
distanza organizza e vince la Québec-Saint-Malo arrivando primo assoluto
tra i monoscafi, stabilendo un nuovo record di traversata in 11 giorni 15 ore e
59 minuti, abbassando il precedente record di circa 25 ore stabilito nel 2004da Giovanni Soldini.
Nel 2014 è nuovamente
a bordo di Vento di Sardegna per difendere il titolo nella Route du Rhum. Si piazza al secondo posto
dopo 20 giorni, 2 ore, 19 minuti e 36 secondi di navigazione in solitaria, alle
spalle della francese Anne Caseneuve arrivata 2 giorni, 19 ore, 13 minuti e 33
secondi prima dello skipper cagliaritano, la quale però era a bordo di un trimarano, pertanto pur non vincendo il
titolo è considerabile il primo dei monoscafi nella categoria Rhum
.
Nel 2015 gli viene
offerta l'opportunità di acquisto del progetto IMOCA 60 di Banque Populaire e parte la
costruzione presso i cantieri Persico Marine di Bergamo di un nuovo scafo per
partecipare al Vendèe Globe dell'anno
successivo. La barca viene costruita con innovative soluzioni tecnologiche, tra
cui le vele a livello prototipo in membrana di Dynema SK 99 Low Crimp, materiale non
ancora disponibile sul mercato, viene varata a Lorient in Bretagna, ma appena dopo il varo e al
termine dei collaudi la barca viene venduta per mancanza di risorse. Nel 2016 vince per la quinta volta la Roma x 2, mentre
il 28 ottobre 2017 al Royal Western Yacht Club
di Plymouth vince per la seconda volta
la OSTAR in
17 giorni e 4 ore, con un vantaggio di 4 giorni dal secondo.
Info tratte da Wikipedia
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