venerdì 10 agosto 2018

Cittadinanza attiva. A pesca per le strade di Assemini. Di Alessandro Vadilonga




Circa quattro anni fa una mia cara amica mi chiese la cortesia di predisporre ed inoltrare una raccolta firme per sistemare la via in cui risiede. Era il 27 giugno 2014 e dopo aver raccolto le firme e protocollato l'istanza presso l'ufficio protocollo comunale, indirizzandola a Sindaco e uffici competenti, i residenti erano ancora in attesa di una chiamata.

Da allora non ho mai ricevuto una risposta sulle cause impeditive da parte degli uffici che dovrebbero dare delle risposte alle istanze dei cittadini, almeno una risposta è più che dovuta! Cambia il luogo ma il problema è sempre lo stesso: residenti che hanno pagato le opere di urbanizzazione ma siamo punto e a capo: strada in pessime condizioni, praticamente inutilizzabile, e ci trovavamo ad Assemini, uno dei paesi più popolati della Sardegna.

L'Ente che avrebbe dovuto dare le dovute risposte si chiude a Riccio, nascondendosi dentro gli uffici del Comune. Spesso quando non ottieni i risultati sperati bisogna attirare l'attenzione con altri escamotage. Così una mattina di fine inverno, nel mese di marzo del 2016, decisi di sensibilizzare l'amministrazione comunale a modo mio.

Canna da pesca in mano, sgabello e galleggiante direzione pesca sportiva in Via Italia sul Lago stagionale. Mia moglie che storce il naso ed io che mi incammino verso il primo punto alla ricerca di qualche anguilla asseminese. Posiziono la mia canna e via i primi curiosi iniziano ad "abboccare".

"Nonno quel signore sta pescando in mezzo alla strada, ma è un po' pazzo?" Chiedono sbalorditi due bambini al nonno. La mattina prosegue con tanti curiosi in macchina e a piedi che capiscono il senso del gesto. Una colorata provocazione per avviare quei lavori che i residenti aspettavano da anni. Non pago decido di scattare alcune foto e di pubblicarle su un quotidiano on-line e sui vari gruppi Asseminesi di Faceboock. Risultato? Dopo pochi mesi la via viene asfaltata. Basta veramente poco per far eseguire i previsti lavoro pubblici, giusto una canna da pesca ed un po' di pazzia.

Di Alessandro Vadilona


Alessandro Vadilonga ha  quarantatrè anni e vive nel paese di  Assemini  (Sardegna), è un Sottufficiale dell’Esercito Italiano.  Pur essendo perito tecnico industriale,  ha sempre coltivato la passione per la scrittura,  la pesca e la politica. Autore del libro  “La mia amica Bianca” è da sempre impegnato nelle lotte per migliorare la sua città ma non solo. I suoi nemici? Le barriere architettoniche, le enormi buche nell'asfalto, le lotte per la casa e la sicurezza dei suoi concittadini. In basso potete trovare informarmazioni su Alessandro ed il suo libro.


Il blog de "La mia amica Bianca"
https://lamiaamicabianca.blogspot.it/

Pagina Fb dell'autore, Alessandro Vadilonga
https://www.facebook.com/Alessandro-Vadilonga-1746554105410383/?ref=page_internal

Presentazione video/audio
https://www.youtube.com/watch?v=6nns_lhKhL0&feature=share

"La mia amica Bianca” è una favola, che intende comunicare ai bambini (ma non solo) il profondo significato del “fare politica”.  La politica intesa come strumento per risolvere i problemi delle cittadine e dei cittadini,  e non come mezzo per curare i propri interessi personali, o quelli del proprio gruppo di appartenenza.  Purtroppo viviamo in un periodo in cui la politica non sempre risolve i problemi, ma si  trasforma essa stessa in un problema per la cittadinanza. Soprattutto per questo, le persone soffrono una forte sfiducia nei confronti di essa.  Nella favola “La mia amica Bianca” alcuni bambini, sapientemente istruiti da una Gabbianella, imparano ad accantonare l’individualismo per apprendere il senso autentico della solidarietà collettiva, ovvero “fare politica” onestamente,  con l’unico obiettivo di fare il bene dei cittadini nella fantastica città di Panada.

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