La Nuova
Il Pd ora
chiama a raccolta il centrosinistra
Il
segretario Cani convocherà la coalizione che aveva vinto le
elezioni
del 2014 entro la fine del mese
CAGLIARI
Il tavolo del centrosinistra sarà
convocato prima delle fine d'agosto. È questa l'intenzione del segretario del
Pd, Emanuele Cani, che ha concluso un primo giro di consultazioni interne al
partito, con un vero tour de force cominciato all'indomani dell'elezione, il 19
luglio, ad Abbasanta. La riunione della coalizione che ha vinto le Regionali
del 2014 è una priorità, ha detto più volte Cani: «Non solo dobbiamo stringere
i rapporti fra gli alleati, ma soprattutto valutare tutt'insieme se allargare o
meno la coalizione a nuove forze politiche ed ad altri movimenti, penso ad esempio
al cosiddetto partito dei sindaci, saliti alla ribalta in questi mesi. Tra
l'altro sarà in quell'occasione che cominceremo a parlare del programma per le Regionali,
ancora prima della decisione condivisa sul candidato-presidente del
centrosinistra»
Qualche contatto con le altre componenti
della coalizione c'è già stato, ma sono stati soprattutto informali. Subito
dopo essere stato eletto, Cani s'è preoccupato prima di tutto dello stato di
salute del Pd. Che, come si sa, è uscito male dalle elezioni Politiche di marzo
e anche dalla lunga stagione dei conflitti fra le correnti isolane, comunque
non ancora completamente rientrati. Cani, va ricordato, è stato votato solo dai
popolari-riformisti dell'area Cabras-Fadda, dai renziani della prima ora e
dagli ex Diesse.
Mentre all'assemblea decisiva di
Abbasanta il gruppo di Renato Soru non ha partecipato, rimanendo fermo sulla decisione
che invece sarebbe stato necessario un congresso straordinario in autunno. Così
ancor prima di nominare la segreteria, l'ha fatto qualche giorno fa, Cani ha
incontrato il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l'altro giorno i
consiglieri regionali del partito e una seconda volta il governatore. In quelle
riunioni sono state messe a punto le priorità per gli ultimi mesi di
legislatura - dall'urbanistica ai trasporti, dalla lotta alla disoccupazione all'energia
- e s'è parlato molto della necessità che il Partito ritorni a presentarsi
compatto agli elettori e anche agli alleati di governo.
Poi Cani ha incontrato i segretari
provinciali del Pd, con l'obiettivo dichiarato di ricostruire, in tempi brevi,
quella «presenza capillare sul territorio che deve ritornare a essere uno dei punti
di forza del partito». Conclusi i vertici interni, entro la fine del mese il
segretario incontrerà gli alleati. «Ascolteremo tutti – ha detto il giorno in
cui ha presentato la segreteria - ed è dal tavolo del centrosinistra che ha
vinto nel 2014 che vogliamo ripartire con un nuovo programma che sia ancora una
volta vincente». E soprattutto convincente anche per il resto della coalizione.
Unione
Sarda
Onorevoli
sardi stakanovisti: già prodotte oltre 400 leggi
Il lavoro
alla Camera e al Senato dei venticinque rappresentanti dell'Isola
I parlamentari sardi sono dei grandi
lavoratori, ad eccezione di
Andrea Mura. Hanno un'elevata
percentuale di presenze alle votazioni,
hanno partecipato ai dibattiti,
presentato interrogazioni e presentato
403 proposte di legge, di cui 19
prodotte direttamente. Ce ne sono tre
che non hanno mai saltato un voto:
Alberto Manca, Emiliano Fenu e
Christian Solinas. Il deputato e il
senatore del Movimento 5 Stelle ha
partecipato a tutte le 546 votazioni
della Camera e alle 854 del
Senato, come il segretario sardista.
NUMERI DI RILIEVO Non che gli altri
siano meno presenti: il
pentastellato Gianni Marilotti ha
saltato solo una chiamata, il
collega Nardo Marino 4, Elvira Lucia
Evangelista 6, l'azzurro Emilio
Floris 7 e via elencando, sempre su
percentuali vicine al 100%. Le
singolarità sono rappresentate,
oltreché dal velista dimissionario, da
Vittoria Bogo Deledda - presente a
circa una votazione su quattro (ma
nel 41,6% delle volte era impegnata
in missione (in questo caso non si
tratta di assenza) - e da Giuseppe
Luigi Cucca (Pd), che quando non
era in Aula era impegnato in
missione e non ha fatto nessuna assenza.
LA PRODUTTIVITÀ Ma che cosa hanno
prodotto i parlamentari sardi dal 23
marzo, quando si sono insediati
negli emicicli dei palazzi romani? In
questo caso i numeri danno un'indicazione
ma non dicono tutto.
Altrimenti Salvatore Deidda,
deputato cagliaritano di Fratelli
d'Italia, straccerebbe tutti i
colleghi visto che ha presentato tre
proposte di legge come primo
firmatario (sul riconoscimento della
fibromialgia come malattia invalidante,
sul riscatto del periodo del
corso di studio universitario a fini
pensionistic e sui tipi di
navigazione per i quali è
obbligatorio il possesso della patente
nautica) e 63 come cofirmatario, ha
proposto quattro commissioni di
inchiesta ed ha presentato 21 tra
interrogazioni e risoluzioni, tre
ordini del giorno, è intervenuto su
nove provvedimenti in Aula e in
commissione. Dietro di lui Solinas
che ha messo la firma su 53 disegni
di legge del suo gruppo ed ha
presentato una sua proposta di modifica
dello Statuto sardo in materia di
lingua, cultura e e ordinamento
scolastico.
LE PROPOSTE DI LEGGE Del resto se
per molti partiti è prassi
coinvolgere i propri parlamentari su
proposte di legge elaborate dai
gruppi, meno frequente è che si
predispongano testi di propria
iniziativa. Lo ha fatto la dem
Romina Mura con sei progetti su
collegamenti marittimi con la
Sardegna, individuazione dei beni
culturali oggetto di tutela,
sull'istituzione dell'insegnamento
dell'educazione civica nella scuola
primaria e secondaria; istituzione
del reddito di insediamento per chi
va a vivere in piccoli comuni di
aree svantaggiate e nelle zone
interne; risarcimento delle vittime di
reati violenti mentre una riguarda
la ratifica di una convenzione
internazionale su inquinanti
organici persistenti.
SARDEGNA, NEL MIRINO Ugo Cappellacci
(FI) ha predisposto due progetti
di legge: uno trasferimento alla
regione Sardegna delle funzioni
relative alla continuità
territoriale marittima, un altro
sull'Istituzione della figura
professionale di autista soccorritore.
Alla sua seconda legislatura tra i
banchi pentastellati, Andrea
Vallascas (M5S) ha presentato
quattro proposte: su disposizioni per la
promozione e la disciplina del
commercio equo e solidale, sulla
riqualificazione energetica e il
rinnovo edilizio degli edifici, sulla
qualificazione professionale per
l'esercizio dell'attività di
estetista, sul divieto
dell'utilizzazione di tecniche esplosive per
l'ispezione dei fondali marini.
Elvira Evangelista, avvocata nuorese
del Movimento 5Stelle, ha presentato
una norma sull'abrogazione del
divieto direformatio in peius nel
processo d'appello in caso di
proposizione dell'impugnazione da
parte del solo imputato mentre
Gianni Marilotti, insegnante e
scrittore pentastellato, ha presentato
un ddl che si propone di
disciplinare l'accesso ai corsi universitari.
Emanuela Corda ha invece scritto una
norma sull'esercizio della
libertà sindacale del personale
delle Forze armate e dei corpi di
polizia ad ordinamento militare. Gran
parte dei parlamentari sono in maggioranza. Si tratterà di vedere se il trend
di produttività sarà confermato e soprattutto che esito
avranno le loro iniziative. Fabio
Manca
Andrea
Mura, il giallo della laurea
Non si trova
traccia del titolo honoris causa inserito dal deputato
nel suo
curriculum
Nella scheda del deputato
dimissionario Andrea Mura c'è un titolo di
cui non si trova traccia: la laurea
honoris causa in Scienze motorie.
L'esponente del Movimento 5 Stelle la
cita accanto al titolo vero, il
diploma di istituto tecnico
industriale. Ma dottore, seppure per
meriti sportivi, Mura non risulta
esserlo mai diventato.
È vero che la giunta del corso di
laurea in Scienze motorie e sportive
dell'università di Cagliari due anni
fa predispose una proposta al
consiglio, ma l'idea dei docenti
Andrea Loviselli, Antonio Crisafulli
e Filippo Tocco non venne mai
formalizzata, come conferma l'ateneo
cagliaritano. Insomma, il lungo
percorso per ottenere il titolo, che
passa anche per il senato accademico
e il ministero dell'Istruzione,
non è mai stato avviato. Di quel
corso di laurea, semmai, Mura è stato
apprezzato testimonial. Niente di
più.
«UN MAESTRO» «Andrea Mura è
considerabile un maestro per la grande
passione e dedizione verso lo sport
e della vela in particolare ma
anche e soprattutto sotto l'aspetto
umano e lavorativo. Infatti
impersona, come si evince dal suo
curriculum, lo spirito o che il
corso di laurea in scienze motorie e
sportive si propone di
trasmettere nel suo cursus studiorum
», si leggeva nelle motivazioni
della proposta per la laurea.
E ancora: «L'attribuzione di una
laurea honoris causa a Mura vuole
essere anche un riconoscimento della
nostra Università ad un uomo che
ha regalato alla città di Cagliari,
che lo ha visto fare i primi bordi
sin da bambino. L'ultimo
riconoscimento avuto nel dicembre 2016 con la
medaglia al merito della Marina
Militare avvalora a ancor di più la
nostra richiesta», concludevano i
proponenti. «Infine conferendo la
laurea ad Andrea Mura l'Università
espone il corso di Scienze Motorie
a livello dei mass media che
l'atleta Mura concentra su di sé,
promuovendo la cultura della Vela
praticata ed insegnata in Sardegna a
livello internazionale». (f. ma.)
Dimissioni,
decisione a settembre
Il
percorso sulla decadenza del velista cagliaritano
La Camera deciderà a metà settembre
quando calendarizzare il voto
sulle dimissioni da deputato di
Andrea Mura. Dopo la pausa estiva, la
conferenza dei capigruppo si riunirà
infatti nella settimana tra il 10
e il 15 per decidere l'ordine del
giorno dei lavori.
Se arrivasse il voto favorevole -
probabile ma non scontato - prima di
indire un secondo round elettorale
potrebbero passare diversi mesi.
Tanto che le suppletive nel collegio
Sardegna uno - Burcei, Cagliari,
Maracalagonis, Monserrato, Quartu
Sant'Elena, Quartucciu, Sinnai e
Villasimius - potrebbero coincidere
con le Regionali, previste a
febbraio 2019. Sarà il ministero a
stabilirlo.
Il collegio è formato da 240.137
elettori (il dato è aggiornato al
giorno delle elezioni politiche). Il
4 marzo votarono in 161.361
(67,20% degli iscritti). Il
pentastellato Mura vinse il collegio
conquistando 60.442 voti e battendo
nettamente il candidato di Fiorza
Italia Ugo Cappellcci, che si fermò
a 24.098 (ma fu poi eletto nel
plurinominale) mentre il Pd si fermò
a 23.220. La Lega conseguì un
risultato storico con 17.740 voti.
Più staccati Fratelli d'Italia
(7.189 preferenze) e Liberi e Uguali
(5.909).
Le elezioni suppletive si sono
svolte una sola volta nell'Isola: nel
2000, quando il deputato ogliastrino
Giovanni De Murtas morì in un
incidente stradale a San Priamo. Si
tornò alle urne e al suo posto,
nel collegio uninominale di Tortolì,
venne eletto Antonio Loddo.
Intervista a Marco Pignotti, docente
di storia della comunicazione politica
«Regionali e suppletive di Cagliari,
test decisivi anche per il Governo»
«La elezioni suppletive in Sardegna,
se si faranno, saranno un test
importantissimo a livello nazionale
per testare il gradimento del
governo Lega-Cinquestelle e saranno
altrettanto importanti in chiave
regionale, soprattutto perché
daranno indicazioni sulle alleanze».
Marco Pignotti, docente di Storia
della comunicazione politica
all'università di Cagliari, ha
davanti a se un perfetto caso di studio
per i suoi studenti. «Poche elezioni
sono state così interessanti in
passato, sempre che ci siano».
Perché ha dubbi?
«Perché in Italia è tradizione non
accettare le dimissioni dei parlamentari».
Ma in questo caso è difficile che il
Movimento 5 Stelle, e l'alleato
leghista, perdonino Andrea Mura, che
si è dimesso proprio perché
cacciato dal suo partito.
«In effetti il Movimento,
contrariamente a ciò che hanno sempre fatto
i partiti con i loro impresentabili
e assenteisti, ha saputo
trasformare un punto di debolezza in
un punto di forza».
Per quali ragioni ritiene che siano
elezioni di raro interesse?
«Innanzitutto perché bisogna vedere
se Lega e M5S saranno ancora
alleati o saranno avversari».
Non ritiene probabile l'alleanza?
«Non è scontato perché la Lega
finora alle elezioni si è alleata con
Forza Italia».
E se si si presentassero assieme?
«Bisognerebbe vedere se nel
Movimento prevarrà la forza manifestata
alle politiche o la debolezza
palesata nelle amministrative, ad
eccezione delle grandi città».
Il Movimento dovrà anche dimostrare
che il collegio di Cagliari l'ha
vinto per la sua forza e non per la
popolarità di Mura.
«Esatto, anche questo è
interessante».
E lei che idea si è fatto.
«Secondo me avrebbero vinto con
chiunque. Non che Mura non sia un
personaggio forte e conosciuto, ma a
mio avviso non è stato
determinante».
Per le suppletive anche le altre
forze politiche si riorganizzeranno.
«Certo, ma a me pare che il credito
che ha accumulato l'M5S sia ancora
alto. Al contrario gli altri partiti
vivono situazioni di difficoltà».
Si riferisce a Pd e FI?
«Il Pd non ha ancora trovato una
proposta politica e credo che se la
troverà serva almeno una legislatura
per riprendersi».
E Forza Italia?
«Anche loro sono in difficoltà, come
dicono i numeri tanto che nessuno
esclude una candidatura di
Berlusconi per il seggio di Cagliari».
Però il Pd governa alla Regione e a
Cagliari.
«In effetti quello sardo è l'ultimo
governo regionale a connotazione
renziana. Ricordo Renzi alla Fiera
che benedice Pigliaru davanti a
migliaia di persone. La gente
respirava un'aria di trasformazione. Se
oggi si ripetesse quel comizio
davanti a loro ci sarebbero poche
persone».
Dunque le suppletive ma anche le
regionali potrebbero sancire
l'archiviazione del renzismo.
«Sì, lo credo».
E se FI e Pd si accordassero?
«Assieme sono stimati più o meno al
25%, il rischio sarebbe quello di
consegnare il collegio a due partiti
di ultraminoranza e ciò potrebbe
essere penalizzante per Cagliari e
per la Sardegna».
Torniamo a Lega e M5S: saranno
alleati?
«Di sicuro lo scontro tra due
partiti che governano assieme non
sarebbe confortante per la tenuta
della maggioranza».
Ma sono profondamente diversi e la
Lega nell'Isola non è strutturata.
«La Lega potrebbe sfruttare il
vantaggio dell'accordo col Psd'Az, ma
ricordo che anche Grillo era un
grande amico di Gavino Sale e
sostenitore delle sue idee».
Se si alleassero?
«Lascerebbero poco spazio per gli
altri».
Suppletive e regionali saranno molto
ravvicinate se non coincidenti.
Dunque le alleanze dovranno essere
le stesse per entrambe le
competizioni?
«Questo è il vero nodo. La Lega nel
Nord Italia è ancora legata a FI e
un'alleanza diversa manderebbe in
crisi le giunte dove governano
assieme».
Ritiene che ci sia spazio
sufficiente per un'offerta politica diversa
dal pentaleghismo?
«Sì, a mio avviso c'è mercato
soprattutto nell'elettorato di destra ma
serve una sommatoria di sigle
diverse, almeno dieci, slegate dai
partiti tradizionali». (f. ma.)
COMUNE
CAGLIARI - LE NOMINE. Roberto Porrà, ex Riformatori e Psd'Az,
nuovo
presidente del Cda. Scontro sulla guida del Ctm Zedda nel mirino di Chessa
Roberto Porrà è il nuovo presidente
del Ctm. «Gli ex sardisti si sono
venduti e hanno assecondato
l'operazione di Zedda, un traditore»,
tuona il segretario cittadino Psd'Az
Gianni Chessa. La nomina era
scritta da tempo ed è stata
formalizzata con la riunione dei soci di
giovedì mattina. Porrà, ex esponente
dei Riformatori e primo dei non
eletti col Psd'Az alle ultime
amministrative, è stato nominato su
indicazione del Comune assieme a
Barbara Manca e Renato Lai mentre
Antonella Loddo è stata scelta dalla
Città metropolitana. La squadra è
completata da Giancarlo De Campus
che era già stato confermato dal
Comune di Quartu.
L'ACCORDO COL PSD'AZ «Quando avevamo
fatto l'alleanza con Zedda, aveva
assicurato che ci sarebbero spettati
uno o due assessori, a seconda
del risultato elettorale, e tutto il
Ctm - ricorda l'ex assessore ai
Lavori pubblici sardista Gianni
Chessa - nel frattempo Zedda ha
trattato con gli altri e li ha
portati dalla sua parte lasciandogli
solo un assessorato e la poltrona da
presidente del Cda».
Il segretario cittadino Psd'Az da
tempo aveva previsto che sarebbe andata
così e ora è un fiume in piena. «I
consiglieri Matta, Stara e Lai
hanno tradito il partito e gli
elettori per accontentarsi delle
briciole, facendo il gioco di Zedda
- attacca - il Pd voleva tenere
Murru al Ctm e guadagnare un
assessorato: così è nata tutta questa
operazione: la questione
dell'accordo con la Lega è stata solo una
copertura».
IL CENTRODESTRA L'ex senatore
Piergiorgio Massidda stronca i nuovi
componenti del Cda. «Tutto è andato
come avevamo previsto, ma la
questione che mi preoccupa di più è
che queste persone non hanno
nessuna esperienza in materia. Nel
2019 il trasporto pubblico locale
sarà messo a bando e non ci faremo
trovare all'altezza». Promuove la
nomina di Roberto Porrà il
capogruppo di Forza Italia Stefano Schirru.
«Chi governa decide ed è giusto che
assuma le proprie decisioni -
commenta - conosco molto bene
Roberto, è un amico e una persona che
stimo e sono contento che sia stato
premiato dal centrosinistra che
lui ha appoggiato durante le
elezioni». Dopo la frattura tra i
sardisti e la nascita del gruppo
“Autonomisti con Lussu”, il nuovo
presidente del Ctm aveva lasciato il
partito dei Quattro mori.
Quando era consigliere dei
Riformatori aveva Alessio Mereu come capogruppo.
«Tra Sfirs, Bic Sardegna e Ctm è
stato eletto in tre Cda con
altrettante formazioni politiche -
attacca il capogruppo di Fratelli
d'Italia - che segnali diamo ai
giovani? Mi domando se essere seri
nella vita e nella politica abbia
ancora un valore».
Marcello Zasso
Il
vicecoordinatore Piras:
«Puntiamo
su giovani e sindaci»
In attesa che, subito dopo
Ferragosto, Silvio Berlusconi
nomini il nuovo coordinatore
regionale di Forza Italia, dovrebbe
essere Pietro Pittalis, è il
vicecoordinatore Ivan Piras a tenere le
fila del partito. Lo ha fatto con un
comunicato in cui apre ai
giovani: «Devono essere a guidare il
rinnovamento di Forza Italia -
scrive in un comunicato e quindi
anche il cambiamento della politica
in Sardegna ormai a pochi mesi dalle
elezioni regionali dell'anno
prossimo». Dopo aver incontrato una
trentina di amministratori del
centrodestra, la convinzione di
Piras è questa: «Il nuovo corso deve
nascere dai territori, con il
coinvolgimento dei sindaci, consiglieri
comunali e rappresentanti della
società civile».
La nomina del nuovo
coordinatore, dopo le dimissioni di
Ugo Cappellacci, è attesa la
prossima settimana. Alla vigilia di
Ferragosto, come annunciato
qualche settimana fa, Berlusconi
dovrebbe arrivare a Villa Certosa e
nei giorni di Ferragosto dovrebbe
esserci la nomina ufficiale di
Pietro Pittalis.
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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