martedì 12 marzo 2019

Presente e futuro industriale nel Sulcis. Di Pino Cabras.




Stamattina a Portovesme ho avuto due lunghi incontri assieme al collega Andrea Vallascas e a Paolo Zandara del M5S del Sulcis con i dirigenti della Portovesme Srl e con la Rappresentanza sindacale unitaria di quell'azienda. La Portovesme Srl del gruppo Glencore, unico produttore di zinco e piombo nel territorio della Repubblica Italiana, si presenta in controtendenza rispetto agli ultimi sviluppi negativi della storia industriale della Sardegna. Da vent'anni in qua ha speso oltre 320 milioni di euro in investimenti privati e occupa oltre mille lavoratori all'interno degli impianti. Ha via via ridotto le emissioni e gli scarti di lavorazione aumentando la produttività fisica delle materie utilizzate. Molti possibili nuovi investimenti e miglioramenti sono realizzabili con un ruolo di facilitatore del Ministero dello sviluppo economico, che intendiamo favorire con il massimo impegno.

Intanto, il nuovo calcolo pensionistico 'Quota 100' approvato dal governo Conte consentirà a breve un forte ricambio generazionale anche nella Portovesme Srl: andranno in pensione 150 lavoratori e quasi altrettanti nuovi saranno assunti: mi pare un segnale molto positivo sulle potenzialità che avrà ovunque la nuova legge.

Mentre parlavamo con piani industriali e grafici fra le mani, a poche centinaia di metri da noi un operaio della ex Alcoa senza più ammortizzatori sociali si arrampicava su un traliccio dell'alta tensione sfidando le forti raffiche del maestrale e rivendicando una soluzione per i gravi problemi legati alla sua vicenda aziendale. Per fortuna l'uomo non ha insistito in questa specifica azione, molto pericolosa ed estrema, ed è sceso pian piano a terra.

Il problema da lui sollevato merita però la nostra insistenza. Dovremo farci capaci di rispondere all'emergenza (adeguando gli ammortizzatori sociali e il sostegno alle famiglie coinvolte) senza smarrire l'obiettivo di ripianificare tutto il futuro industriale del Sulcis. Ogni giorno che passa mi pare sempre di più che occorra una profonda svolta nella gestione del Piano Sulcis e nella pianificazione strategica del territorio. Le risorse non mancano, ma vanno drasticamente riprogrammate.

Di Pino Cabras

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