giovedì 7 settembre 2017

Rassegna stampa 07 Settembre 2017

La Nuova

L'assessore Donatella Spano ribadisce il no alla possibilità di
ospitarle nell'isola. Duello anche per le scorie nucleari.

La contesa è aperta anche quando si parla dei siti di stoccaggio di materiali radioattivi. E anche in questo caso il messaggio inviato dalla Regione al Governo non si presta a interpretazioni di sorta: la Sardegna ha ribadito il suo no all'eventualità di ospitare scorie nucleari. Lo scontro politico, dunque, si ripete anche su una questione che in verità era già stata affrontata in occasioni precedenti e che sembrava essere definitivamente archiviata dopo le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, che il 20 agosto a Porto Torres aveva ribadito il concetto con una dichiarazione precisa: «Sulla possibilità di realizzare un deposito di scorie nucleari in Sardegna non c'è nulla di vero».

Una dichiarazione rilasciata davanti all'assessore all'Ambiente della Regione, Donatella Spano, che tuttavia ha colto l'occasione per ribadire il concetto. Ieri mattina, proprio nella sede dell'assessorato regionale all'Ambiente, c'è stata una riunione che avava lo scopo di "condividere con altri soggetti istituzionali interessati i contenuti del documento che la Regione trasmetterà al ministero dell'Ambiente la prossima settimana, nei tempi previsti per la chiusura della fase di consultazione nell'ambito del procedimento di valutazione ambientale strategica (Vas) per il Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi".

«Resta fermo il nostro no a un deposito delle scorie in Sardegna - ribadisce l'assessore all'Ambiente, Donatella Spano, che fa riferimento a una posizione espressa già nel 2015 -. Siamo assolutamente contrari a un deposito nella nostra terra e continuiamo a ripeterlo in ogni occasione anche quando, come in questo caso, la procedura non è legata alla cosiddetta Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, ancora non resa pubblica, ma le modalità gestionali del trattamento dei rifiuti nel futuro sito nazionale ancora da individuare.

Abbiamo già detto no al nucleare in Sardegna davanti al Consiglio regionale, al ministro dell'Ambiente e al ministero per lo Sviluppo economico perché non vogliamo una nuova servitù, oltre quelle militari di cui l'isola è già pesantemente gravata, mentre siamo impegnati in lunghe e complesse operazioni di bonifiche per restituire ai Sardi il loro territorio». (c.z.)



Dall'urbanistica alla Finanziaria: cresce lo scontro
Complicato dialogo su temi cardine tra la giunta e il governo
Spesso le leggi vengono impugnate dal Consiglio dei ministri

di Luca Rojch
SASSARIC'eravamo quasi amati. Tra Regione e governo è guerra fredda.
Nessuno lo dirà mai, ma uno sgarbo dopo l'altro la corrispondenza
d'amorosi sensi si è trasformata in diffidenza, poi in gelo. Gli
ultimi sgarbi, della scorsa settimana, sono l'impugnazione della legge
sulle manutenzioni da parte del Consiglio dei ministri e l'entrata a
gamba tesa della sottosegretaria alla Cultura. La lettera di Ilaria
Borletti Buitoni che va al di là dello stretto contenuto della legge
diventa una rasoiata all'intera filosofia urbanistica della giunta
Pigliaru. Il cuore verde del centrosinistra viene considerato identico
al cuore grigio del centrodestra.

Per la Borletti Buitoni c'è un filo
rosso che unisce Cappellacci a Pigliaru, la nuova legge urbanistica a
un Piano casa potenziato. Troppo anche per la tollerante giunta. La
lettera dell'assessore Cristiano Erriu al ministro della Cultura Dario
Franceschini contro le esternazioni del soprintendente Martino e
quella del governatore contro le parole della sottosegretaria alla
Cultura sono una prima risposta. E anche il cambio di linea sulla
questione migranti può essere letta come una sorta di fine della
collaborativa sopportazione da parte della giunta. Pigliaru ha chiesto
al ministro dell'Interno Marco Minniti lo stop immediato all'arrivo
degli algerini sulle coste sarde. Dall'inizio dell'anno sono 800, meno
di quelli portati in una sola volta dalla Siem Pilot nel porto di
Cagliari, senza nessuna protesta da parte della Regione. Ma lo scontro
ha radici più lontane. Province. Il governo dopo la bocciatura del
referendum del dicembre 2016 decide di rifinanziare tutte le Province,
ma non quelle delle regioni a statuto speciale, Sardegna compresa. In
più lo Stato continua a fare il prelievo forzoso di tutte le entrate
delle Province che arrivano dalla quota Rcauto.

Agenzia Entrate. La
Regione vara a dicembre del 2016 con una legge ad hoc una Agenzia
delle entrate sarda, che avrebbe dovuto gestire tutte le risorse che
venivano pagate dai sardi in modo diretto, così come esiste in altre
regioni. Ma il governo decide di impugnarla. Finanziaria 2017. Il
governo decide di impugnare anche la elegge di stabilità del 2017. La
giunta dirà per aspetti formali, ma Pigliaru non nasconde un certo
fastidio nelle sue dichiarazioni. Parla di «atteggiamento
persecutorio». Ma il governo aveva impugnato anche la precedente legge
finanziaria, quella del 2016. In cui venivano contestate, tra le
altre, le norme sugli usi civici. Foreste.

Nel 2016 il governo ha
impugnato anche la legge forestale per la Sardegna che la giunta aveva
approvato. La motivazione era legata ad alcune norme sulla
pianificazione paesaggistica che secondo il consiglio dei ministri
eccedevano le competenze della Regione. Convenzioni. Ma non ci sono
solo le azioni plateali, come l'impugnazione di alcune delle leggi
cardine varate dalla Regione in questi ultimi anni. Sul tavolo ci sono
anche altre questioni che si trascinano da decenni. Guerra a bassa
quota, ma ad alta intensità. Come la convenzione che viene siglata da
Stato e Tirrenia sulla continuità territoriale marittima. La Regione a
quel tavolo non può sedere. Deve subire le decisioni del governo e gli
accordi che vengono presi col privato. Da tempo la Regione chiede la
modifica di questo schema, senza avere mai avuto una risposta. Anche
sulla continuità aerea solo il governo Renzi ha "concesso" 30 milioni
di euro, fino a quel momento l'insularità era un gap che solo i sardi
si dovevano accollare.



Unione Sarda

«Caro Piero, ceniamo assieme» Il nonnino “sfida” El Diablo dopo le
dichiarazioni del cantautore sul poligono di Quirra
L'invito di Vittorio Palmas, 104 anni. Pelù: sarà un vero piacere

Era il 2 aprile 1935 quando Vittorio Palmas riceveva la chiamata alle
armi. Aveva 22 anni. Nel campo di concentramento di Bergen Belsen, in
Germania, il soldato di Perdasdefogu si salvò da una condanna a morte
annunciata: aveva 2 chili in eccesso rispetto ai 35 fissati come
limite di sopravvivenza. Il nonnino allora non avrebbe mai immaginato
di dover aprire, 82 anni dopo, un dialogo con Piero Pelù, nato a
Firenze nel 1962. Con la comunità in rivolta contro il cantautore per
l'accostamento di Perdasdefogu a Chernobyl, Vittorio Palmas gli
spalanca le porte del paese: «Piero, vieni a mangiare con noi». Lo
attenderebbe un banchetto imbandito con i piatti poveri della
tradizione, uno dei segreti dell'elisir di lunga vita. La carica dei
nonnini ospitali è sostenuta anche da Angelo Marci, 98 anni: «Vieni,
vieni a mangiare a Perdas».

L'INVITO Pelù sarebbe atteso da carne arrosto, “minestra 'e viscidu”,
pecorino e vino. Sul tavolo i foghesini non gli farebbero mancare il
minestrone della longevità con ricetta di zia Consola, alias Consolata
Melis, scomparsa il 6 giugno 2015. Avrebbe compiuto 108 anni il
successivo 22 agosto. L'invito a Pelù arriva direttamente dal divano
di casa. Camicia chiara, pantaloni beige in fustagno, Vittorio Palmas
si rivolge alla rockstar con toni distesi ma perentori. L'ex soldato è
uno dei volti prestati alle riprese promosse dal consigliere regionale
di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale Paolo Truzzu.

LA RISPOSTA La chiamata del nonnino di Perdasdefogu non ha lasciato
indifferente l'artista. «Sono lusingato dell'invito di zio Vittorio
Palmas. Sono felicissimo e non vedo l'ora di poter condividere con lui
pane, prosciutto e vino. La Sardegna è la mia seconda casa e mi
piacerebbe potermi confrontare con tutto il paese». Pelù ribadisce che
la sua frase era «riferita al Poligono e non al paese».
OSPITALITÀ DIFFUSA L'invito a Pelù è collettivo. Nel video di 5
minuti, in cui interviene Nicolò Manca, primo generale sardo della
Brigata Sassari (dopo la ricostituzione), giovani e adulti si
rivolgono al cantautore. La quota rosa che caldeggia l'invito a tavola
ha due rappresentanti, Claudia Ruvinetti e Veronica Murgia. Sandro
Demontis, Mattia Depau e Mirko Prasciolu lanciano il messaggio a Pelù
mentre cucinano l'arrosto di capra, Nicola Salis e Luca Murgia lo
fanno dal laboratorio dell'alluminio. L'ultimo a invitare la rockstar
nazionale è Alessio Salis, 10 anni appena.
Roberto Secci

Nuova rete ospedaliera, il Cal non ferma la riforma
Sì della commissione: riconosciuta solo la Dea di Lanusei

Via libera della commissione Sanità in Consiglio regionale alla
riforma della rete ospedaliera. Il testo è passato con i voti contrari
dell'opposizione. I membri del parlamentino hanno tenuto conto di uno
solo dei 18 punti indicati dal Consiglio delle autonomie locali (Cal)
nel suo parere negativo alla riforma. Quello, cioè, che riguarda
l'ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, per il quale il
Cal ha chiesto il riconoscimento del Dea di primo livello e il
mantenimento dei 13 primariati. Richiesta accolta in parte: il
presidio sarà considerato, infatti, “nodo della rete con funzioni di
Dea di primo livello”.

Quindi avrà le funzioni ma non la qualifica.
Per il resto il testo è passato invariato. Niente da fare per il Punto
nascita de La Maddalena per il quale, anche dopo il sopralluogo della
ministra Beatrice Lorenzin al Paolo Merlo, è stata confermata la
chiusura. «Si tratta di un passaggio importante, ma prima di esultare
- ha commentato l'assessore alla Sanità Luigi Arru - attendiamo il
risultato con l'approvazione in Consiglio regionale». Anche per il
presidente della commissione, Raimondo Perra, «quello raggiunto è, in
attesa del passaggio in Aula, un obiettivo storico che ridisegna in
Sardegna una riorganizzazione del sistema sanitario necessaria
nell'interesse di tutti i cittadini».

Quanto al parere negativo del
Cal, «la stragrande maggioranza dei punti sono compresi nel disegno di
legge», ha chiarito Perra. Da ora l'opposizione ha dieci giorni di
tempo per stilare la relazione di minoranza. Subito dopo il testo
approderà in Aula. «Il via libera al Piano è il frutto, ancora un
volta, di un accordo tra i commissari della maggioranza, che hanno
messo al primo posto la salvaguardia dei loro bacini elettorali
ignorando la necessità di una seria riforma della sanità isolana», è
stata la critica mossa dal capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni.
Oggi, intanto, contro il riordino appena licenziato dalla commissione,
scendono in piazza a Cagliari il comitato «Salviamo l'ospedale San
Marcellino di Muravera».

Alla manifestazione aderirà anche la Rete
Sarda Difesa Sanità Pubblica con la sua portavoce Claudia Zuncheddu.
Il corteo partirà alle 9.30 da piazza del Carmine e percorrerà via
Roma fino al palazzo del Consiglio regionale. (ro. mu.)

«Meridiana, closing vicino»Il ministro al rientro da Doha: buona
notizia per la Sardegna. Pigliaru soddisfatto
L'annuncio di Delrio: presto la firma con Qatar Airways

È «imminente» la firma con Qatar Airways per il rilancio di Meridiana.
Lo rende noto il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, di ritorno
da Doha dopo l'inaugurazione del Porto di Hamad, una infrastruttura
strategica del Golfo Persico. «Durante i vari colloqui, nei quali ho
verificato il grande interesse di Al Baker (l'amministratore delegato
di Qatar Airways, ndr) allo sviluppo dei collegamenti da e per
l'Italia attraverso la partnership con Meridiana, abbiamo chiarito
insieme vari punti di incertezza che erano rimasti sospesi e quindi
siamo partiti da Doha con l'assicurazione di una imminente firma
definitiva», dice il ministro in un lungo post sulla sua pagina Facebook.

LA SOCIETÀ Il presidente della società, Marco Rigotti, ha scritto una
lettera ai colleghi per ringraziare tutti «per l'impegno e dedizione»,
con cui è stata affrontata la stagione estiva, «particolarmente in
sofferenza a causa delle criticità operative derivanti dal ritardi
della definizione della partnership e del connesso ricambio della
flotta». Spiega: «Nei giorni scorsi si sono svolti incontri a Doha,
che ci hanno consentito di completare con esito positivo una serie di
ulteriori verifiche richieste da Qatar Airways per l'avvio del progetto».

IL POST «Una buona notizia per i lavoratori e per l'economia della
Sardegna e dell'Italia», sottolinea Delrio. Il ministro precisa che
«l'aumento dei voli e degli investimenti rafforzerà le opportunità di
sviluppo del nostro settore aereo, che sta continuando a macinare dati
positivi con un numero di passeggeri che sfiora i 100 milioni nei
primi sette mesi dell'anno (+6,8%) e un incremento del traffico merci
aereo dell'11,4% sul 2016. I dati record di luglio di Cagliari,
Palermo e Catania, la crescita costante da anni di Napoli e del
sistema aeroportuale pugliese fanno ben sperare in un'estate
importante per il nostro Mezzogiorno», spiega ancora Delrio.

LA REGIONE Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha
sentito al telefono il ministro, esprime «soddisfazione e fiducia». E
aggiunge: «Il buon esito di oggi non solo solleva Meridiana da una
situazione di incertezza, ma anzi apre ad ampie prospettive di
sviluppo». Dice Pigliaru: «Abbiamo sempre detto quanto una compagnia
aerea che ha storicamente solide basi in Sardegna sia importante per
noi, e non possiamo che esprimere soddisfazione per il grande lavoro
fatto e in particolare per l'impegno del ministro. Aggiunge Careddu:
«La definizione imminente della partnership tra i due vettori
consentirà di garantire a Meridiana una reale opportunità di rilancio
alla luce di un piano industriale concreto e ambizioso».

Le regole dal 1° novembre
Ryanair, in cabina un solo bagaglio: il resto nella stiva

Dal primo novembre Ryanair cambia le regole sull'imbarco dei bagagli.
A bordo si potrà portare una sola valigia invece che le due permesse
fino a ora. La seconda, ma solo per i passeggeri sprovvisti di
biglietto con imbarco prioritario, verrà sistemata in stiva
gratuitamente. Ufficialmente la misura servirà a velocizzare le
procedure d'imbarco, rallentate ogni volta dalla ressa per sistemare
nelle cappelliere zaini e trolley voluminosi. Ma non mancano i maligni
che protestano per una misura voluta dalla compagnia irlandese solo
per incentivare l'acquisto dell'opzione a pagamento che consente
l'entrata e l'uscita anticipata dal velivolo.

Accusa smentita da Kenny Jacobs, Chief Marketing Officer, che ha
assicurato come «i cambiamenti alla policy bagagli costeranno a
Ryanair oltre 50 milioni di euro annui a conseguenza della riduzione
delle tariffe per i bagagli registrati».

L'azienda irlandese fra meno di due mesi ridurrà le tariffe dei
bagagli da mettere in stiva, aumentando contemporaneamente la soglia
di peso massima, da 15 a 20 chili, per quelli da portare a bordo. «Ci
auguriamo che permettendo a tutti i clienti che non hanno acquistato
l'imbarco prioritario di trasportare un solo bagaglio a mano»,
prosegue Jacobs, «si accelerino le procedure di imbarco eliminando i
ritardi». (l. m.)

VIA ROMA. Dubbi e perplessità dei residenti sulla pedonalizzazione
Esperimento da ripensare: «Vogliamo essere ascoltati»

Bocciato, ma con riserva. L'esperimento di pedonalizzazione di via
Roma arriva alla scadenza del 17 prossimo con un carico di perplessità
anche da parte dei residenti della Marina. Parcheggi, qualità della
vita, controllo e vigilanza sono le criticità che gli abitanti
evidenziano con maggiore insistenza. Ma, insieme, c'è anche chi
intravede in questa scelta dell'amministrazione - «magari frettolosa e
bisognosa di una consultazione preventiva» - la strada del futuro,
quella che tutte le capitali europee hanno intrapreso e portato avanti
oramai da decenni.

RACCOLTA FIRME Entro le prossime due settimane - le ultime
dell'esperimento estivo di pedonalizzazione della via Roma - verrà
completata una raccolta di firme in calce a una petizione che gli
abitanti della Marina consegneranno al sindaco Zedda e alla giunta con
la richiesta di una revisione profonda del provvedimento ma,
soprattutto, di una preventiva consultazione con la base del quartiere.

LA PAURA «C'è una situazione di indubbio disagio», sottolinea Fabrizio
Lepori, «aggravata dalla paura che, bloccando la via Roma, si blocci
tutto. Con il rischio che, magari per i trasferimenti veloci,
all'interno della città, si torni a privilegiare l'auto a discapito
dell'utilizzo del mezzo pubblico».

IL FUTURO Di una via Roma “piazza sul mare” non se ne parla certo solo
da oggi. Lo ricorda Andrea Casciu, residente e bikerconvinto: «Non si
tratta di una novità e la graduale riduzione delle auto - soprattutto
in centro città - e il ricorso alla mobilità lentarappresentano un
processo irreversibile al quale Cagliari non potrà certo sottrarsi.
Occorre un cambio di approccio, una piccolarivoluzione culturale : la
sperimentazione della via Roma - che avrebbe dovuto essere
accompagnata da una serie di elementi aggiuntivi - è comunque di
sicuro un primo passaggio verso quella che sarà la dimensione futura
della città».

BILANCIO I residenti della Marina vanno dunque a ingrossare le fila
dei perplessi e dei dubbiosi sull'esperimento della piazza pedonale
“fronte mare” tentato dalla giunta Zedda. Una delle sintesi più
efficaci, perché condita con un pizzico di sana ironia cagliaritana,
resta quella di un anziano residente: «Via Roma così com'è oggi no
serbiri a nudda ». Come dire: bene i tavolini, bene anche la strada
senza auto, ma adesso occorre il salto di qualità. Atteso non solo dai
residenti della Marina.
Paolo Matta

La Nuova

Il leader dei Litfiba aveva associato il poligono militare a Hiroshima
e Chernobyl Il sindaco: «Ci ha diffamato». La rockstar si defila: «Preferisco non
commentare» Perdasdefogu contro Pelù querela dopo il concerto

di Giusy Ferreli

PERDASDEFOGU
L'amministrazione comunale di Perdasdefogu ha deciso di dichiarare
guerra, a colpi di carta bollata, a Piero Pelù. Il cantante
fiorentino, reo di aver paragonato durante un concerto a Cagliari il
comune ogliastrino a Hiroshima e Chernobyl, finirà (forse) di fronte
ad un giudice. Il via libera al sindaco Mariano Carta affinché quereli
l'artista è arrivato ieri con una delibera di giunta. Segno che quelle
parole - che secondo le parole chiarificatrici di Pelù non erano
rivolte alle comunità ma "ai poligoni sardi dove vengono esplosi
missili al Torio e utilizzate armi all'uranio impoverito" - il paese
proprio non le ha mandate giù .

Dopo una lunga pausa di riflessione
(il concerto è del 12 agosto), gli amministratori hanno stabilito che
una denuncia-querela sia l'unica maniera per lavare l'offesa. La
delibera riporta testualmente quanto successo a Cagliari quando il
leader dei Liftiba, rivolgendosi alla platea, aveva interrogato i fan:
«Ragazzacci - aveva urlato dal palco -, qualcuno si ricorda di
Nagasaki e Hiroshima? Qualcuno si ricorda di Fukushima e di Cernobyl?
Qualcuno conosce anche Perdasdefogu: è la stessa m***a». Un'iperbole
decisamente non gradita. "Piero Pelù - si legge nel provvedimento - ha
utilizzato espressioni diffamatorie nei confronti del territorio di
Perdasdefogu, associandone il nome a episodi della seconda guerra
mondiale e a due incidenti in centrali nucleari, facendo intendere che
il territorio comunale presenta livelli di radioattività
paragonabili». Queste espressioni sono ritenute "fortemente lesive
dell'immagine del territorio e degli abitanti del comune di Perdasdefogu".

Il prossimo passaggio è la presentazione della querela.
L'artista toscano, però, intende mettere una pietra tombale sulla
vicenda e ha preferito non commentare gli ultimi risvolti della
vicenda che, nel frattempo, ha scatenato il web e, in un video
circolato in rete, alcuni cittadini invitano a pranzo Pelù. Adesso
l'unica certezza è che a stabilire se nel più esteso poligono
d'Europa, teatro di esercitazioni militari, ci siano stati fenomeni di
inquinamento non saranno né Piero Pelù né il sindaco Carta. A
deciderlo ci penserà la magistratura nel delicato processo sui
cosidetti "veleni di Quirra", che riprenderà il 29 settembre in
un'aula del tribunale di Lanusei.

Nuova rete ospedaliera
c'è l'ok della commissione

sanità»la riforma
CAGLIARILa riforma della rete ospedaliera mette il turbo. È arrivato
il via libera in commissione Sanità al testo. Dei 18 suggerimenti del
Cal, che aveva dato parere negativo, ne è stato accolto solo uno, in
parte. Riguarda l'ospedale di Lanusei. Il Cal ha chiesto il
riconoscimento del Dea di primo livello e il mantenimento dei 13
primariati. Richiesta accolta in parte, il presidio sarà considerato
"nodo della rete con funzioni di Dea di primo livello". Avrà le
funzioni, ma non la qualifica. Per il resto il testo passa
invariato.In Consiglio.

La maggioranza accelera e ora vorrebbe farlo
arrivare in consiglio in tempi rapidi. Ma per prima cosa si deve
aspettare la relazione che deve stilare la minoranza. Ha 10 giorni di
tempo per farlo. Subito dopo il testo approderà in aula. La riunione
dei capigruppo potrebbe fissare l'ingresso della legge in consiglio
verso il 19 settembre. Ma è chiaro che si vogliono evitare
forzature.L'assessore. Cauto anche l'assessore regionale alla Sanità
Luigi Arru. «Soddisfatto, ma abbiamo ancora la massima attenzione
verso l'esigenza dei territori - spiega Perra -. Siamo disponibili
anche a qualche ritocco, e portiamo avanti il dialogo con i sindaci e
gli enti locali. Nelle nostre scelte resta sempre al centro
l'attenzione per la salute dei sardi, di tutti i sardi. Ma ricordo a
tutti che la legge dovrà passare al vaglio del Ministero della Salute
che dovrà valutare la compatibilità del testo con le linee guida
nazionali».

La manifestazione. Arru porta a casa l'ok della
commissione, ma oggi dovrà di nuovo affrontare la piazza. Sotto la
regione ci sarà la manifestazione di protesta della Rete sarda difesa
sanità pubblica, organizzata da Claudia Zuncheddu, a cui dovrebbero
partecipare anche sindaci e rappresentanti di diverse zone dell'isola.
La commissione. Il passaggio in commissione si è chiuso con il via
libera dopo una discussione che ha accolto solo una piccola parte dei
pareri del Cal. Il presidente della commissione, Raimondo Perra è
cauto: «Quello raggiunto oggi è, in attesa del passaggio in aula, un
obiettivo storico che ridisegna in Sardegna una riorganizzazione del
sistema sanitario necessaria nell'interesse di tutti i cittadini».
Quanto al parere negativo del Cal, «la stragrande maggioranza dei
punti sono compresi nel disegno di legge», ha chiarito
Perra.L'opposizione.

Ma c'è chi contesta il via libera. Il consigliere
dei Riformatori Attilio Dedoni la boccia. «Nella Commissione
continuano a prevalere gli interessi politici di alcuni rappresentanti
del centrosinistra, i quali sembrano avere priorità rispetto alla
tutela dei cittadini più deboli delle aree disagiate della Sardegna -
dice Dedoni -. È questa l'unica spiegazione plausibile per
l'approvazione, senza modifiche sostanziali, del Piano per la
riorganizzazione della rete ospedaliera presentato dalla Giunta
regionale. Il via libera al Piano è il frutto, ancora un volta, di un
accordo tra i commissari della maggioranza, che hanno messo al primo
posto la salvaguardia dei loro bacini elettorali ignorando la
necessità di una seria riforma della sanità isolana.

È gravissimo che
il centrosinistra abbia scelto di andare dritto per la sua strada,
senza ascoltare le preoccupazioni espresse dai territori più
periferici e penalizzati attraverso i loro rappresentanti
istituzionali, determinando un ulteriore allontanamento tra la
politica e i cittadini». Critico anche il capogruppo dell'Udc Gianlugi
Rubiu. «Una decisione che mira a centralizzare i servizi nei due poli
ospedalieri di Cagliari e Sassari - dice - ai danni del resto del
territorio sardo. Si svuotano i piccoli ospedali, con il
ridimensionamento dei reparti, si chiudono i servizi e si spostano gli
operatori sanitari. Non basta. Nei presidi di pronto soccorso si
registrano tempi di attesa interminabili per i pazienti, che sono
inconcepibili per i cittadini. Un intasamento che andrebbe eliminato
con il rafforzamento dei servizi di emergenza urgenza sul territorio».
(l.roj)

I gruppi parlamentari disponibili a ripartire dal testo rinviato in Commissione
Per ora l'aut aut dei pentastellati non frena l'iter della ripresa del dibattito
M5S: «Prima i vitalizi poi la legge elettorale»

di Marcello CampowROMAMatteo Salvini avverte: va bene la coalizione,
ma per il listone unico del centrodestra «non ci sono le condizioni».
Anzi, Forza Italia abbandoni il proporzionale che porterebbe al caos e
riproponga il maggioritario, unica condizione per vincere assieme. Nel
giorno in cui alla Camera riprende il confronto sulla legge
elettorale, il segretario federale della Lega torna a sfidare Silvio
Berlusconi bocciando sul nascere l'ipotesi del Quadrifoglio, il
simbolo dell'ipotetico listone di centrodestra, con un sarcastico «non
mi occupo di botanica». Già due giorni fa il leader leghista, forte
dell'intesa raggiunta per le elezioni siciliani, aveva rivolto a
Berlusconi un forte appello perché si schieri a favore del Mattarellum
o un modello simile e soprattutto accetti «primarie tra iscritti» in
stile Usa, per la scelta del candidato premier.

Le sue tesi però non
sono condivise dal capogruppo azzurro Renato Brunetta che, con toni
concilianti, prima assicura Salvini che il centrodestra «vince con
qualsiasi legge elettorale».Poi lo tenta ricordandogli che con il
Quadrifoglio dai 4 petali, Fi, Lega, Fdi e liste civiche, «si
arriverebbe tranquillamente al 40%». L'obiettivo dichiarato di Forza
Italia è infatti coinvolgere la Lega per puntare assieme al premio di
maggioranza alla coalizione. «Questo è il nostro lavoro, il nostro
programma, quindi - assicura Brunetta - nessuna fusione al momento».
Semmai, del soggetto unico se ne parlerà dopo la vittoria elettorale.
Tuttavia, i toni del segretario federale Lumbard, nel corso di una
lunga conferenza stampa a Montecitorio, sono molto più tranchant. «Non
c'è nessun incontro in preparazione con Silvio Berlusconi. Se ce ne
sarà la necessità - attacca - lo convocheremo noi l'incontro». Quindi
si dice «orgoglioso» dell'intesa raggiunta in Sicilia, dove rivendica
il «ruolo fondamentale della Lega nel compattare la coalizione attorno
a un candidato e a un programma».

E non rinuncia a lanciare altre
stilettate a Forza Italia sui vaccini, sostenendo la posizione del
Governatore del Veneto Luca Zaia, criticata dai capigruppo azzurri.
«Romani e Brunetta hanno tempo per occuparsi di altri problemi»,
esclama brusco. Quindi affonda sulla polemica sorta dopo la vicenda
della bimba morta di malaria, sposando la tesi controversa sostenuta
da «Libero»: «Il giornale non l'ho letto. Ma, in generale - osserva
Salvini - è innegabile che un certo tipo di malattie è legato al
fenomeno migratorio. Non lo dice la Lega ma la giunta di Trento, e su
questo c'è da riflettere».

 Infine da appuntamento a domenica 17 sul
tradizionale pratone di Pontina, dove, annuncia, per la prima volta la
Lega presenterà la sua «battaglia nazionale», forte della presenza di
militanti laziali, sardi e abruzzesi.di Giovanni Innamorati
«Oggic'è stato un annusamento reciproco preliminare»: la sintesi del
presidente del Gruppo Misto della Camera, Pino Pisicchio, decano di
Montecitorio, fotografa la ripresa del dibattito sulla legge
elettorale in Commissione Affari costituzionali. Dopo che un
emendamento approvato in Aula l'8 giugno a scrutinio segreto ha fatto
saltare l'accordo tra Pd, M5s, Fi e Lega sul proporzionale, oggi tutti
i gruppi hanno dato la «disponibilità» a riprendere l'esame partendo
dal testo di giugno. Ma M5s ha chiesto che prima si approvi il ddl sui
vitalizi, un aut aut che fa prevedere al dem Roberto Giachetti che «si
voterà con la legge attuale»,

il Consultellum, visto che il Pd sarà al
tavolo solo con l'intesa dei 4 partiti principali. La prima a
sostenere la ripresa dell'esame è stata Fi: Francesco Paolo Sisto ha
chiesto di riprendere il proporzionale su cui c'era l'accordo ed
approvarlo: «Cosa è cambiato da allora?» ha domandato. Frase che ha
irritato il leghista Giancarlo Giorgetti: «È cambiato che se la legge
fosse stata approvata a giugno si sarebbe votato a settembre». Visto
che le urne anticipate non sono più all'orizzonte allora si può anche
pensare al Mattarellum.

In ogni caso anche la Lega ha dato la
disponibilità a ripartire dal proporzionale, come tutti gli altri
gruppi, compresi quelli a cui non piaceva il «Fianum» dal nome del
relatore Emanuele Fiano, come Ap, Mdp e Si, anche se hanno chiesto
modifiche. E in favore del maggioritario si sono espressi anche Fdi,
il gruppo di Raffaele Fitto e Giuseppe Lauricella della minoranza Pd
che fa capo ad Andrea Orlando: «parla a livello personale» ha però
detto Fiano. Fuori dal coro Danilo Toninelli di M5s: occorre prima far
approvare dal Senato la legge sui vitalizi, altrimenti non ci sarebbe
il «clima politico» giusto. Poi ha attenuato i toni, spiegando che
quella legge può essere licenziata da Palazzo Madama in due settimane.
 In ogni caso se si vira sulle coalizioni M5s si sfila. Quanto al Pd
Emanuele Fiano ha posto come condizione che a contrarre il patto siano
tutti e quattro i partiti dell'intesa di giugno, magari allargandola
ad altri. Concetto ribadito da Matteo Renzi, per il quale approvare
una legge «contro qualcuno» sarebbe «una forzatura».

Quindi se M5s si
sfila salta il tavolo, che invece potrebbe allargarsi ad Ap, che con
Maurizio Lupi ha chiesto di abbassare la soglia del 5%. Lo sbarramento
alto piace invece a Mdp, che con Alfredo D'Attorre, ha benedetto il
«Fianum», pur chiedendo il voto disgiunto tra collegi e listini. La
soglia al 5%, nei piani di D'Alema e Bersani, «costringerebbe»
Giuliano Pisapia ad essere della partita, così come Sinistra Italiana,
nel dar vita a un partito di sinistra-sinistra. Domani nuova seduta
della Commissione che deciderà come proseguire i lavori mentre il 13
settembre la Conferenza dei capigruppo stabilirà la data dell'approdo
in Aula.

Delrio: imminente la firma
tra Meridiana e il Qatar

trasporti
CAGLIARIDa cenerentola a dominatore dei cieli. Per Meridiana si
prepara un futuro da gigante dello scacchiere europeo dei voli. La
missione in Qatar del ministro dei Trasporti Graziano Delrio si chiude
con un miracolo diplomatico. L'esponente del governo Gentiloni porta a
casa l'ok alla firma da parte dell'emiro. La volontà politica riuscirà
a sbloccare tutti i cavilli burocratici che in questi mesi hanno
impedito l'ultima firma. In particolare i dubbi dei qatarini
riguardavano le rigide norme europee che avrebbero potuto bloccare la
crescita di Meridiana. Il Qatar vuole utilizzare il vettore sardo per
invadere i cieli europei.

Ma lo può fare solo come socio di minoranza.
Delrio. «Siamo partiti da Doha con l'assicurazione di una imminente
firma definitiva per l'accordo tra Qatar Airways e Meridiana», dice
Delrioche ha incontrato «più volte» l'a.d della compagnia aerea Al
Baker, «per avere garanzie sulla conclusione dell'accordo con
Meridiana e conferma sull'ambizioso piano di investimenti previsto. È
una buona notizia per i lavoratori e per l'economia della Sardegna e
dell'Italia». Delrio a Doha ha partecipato all'inaugurazione del porto
Hamad. Ma prima di partire ha avuto un colloquio di oltre un'ora con
l'assessore ai Trasporti Carlo Careddu e con il governatore Francesco
Pigliaru. E proprio il pressing di Careddu sul ministro avrebbe
portato a una accelerazione della firma. «Ringrazio il ministro Delrio
- dice Careddu - che ci ha tenuto informati della trattativa passo
dopo passo.

E lo ringrazio in particolare perché con il suo impegno
sul caso Meridiana ha dimostrato di essere amico della Sardegna e dei
sardi». La Regione. Il governatore Pigliaru non nasconde l'ottimismo.
«Soddisfazione e fiducia» sono le parole scelte dal presidente al
termine del lungo colloquio avuto, insieme all'assessore Careddu, con
il ministro Delrio. «Abbiamo sempre detto quanto una compagnia aerea
che ha storicamente solide basi in Sardegna sia importante per noi,
sia sul fronte delle connessioni che su quello dell'occupazione -
spiega Pigliaru -, e non possiamo che esprimere soddisfazione per il
grande lavoro fatto e in particolare per l'impegno mostrato in questa
vicenda dal ministro Delrio.

Il buon esito di oggi non solo solleva
Meridiana da una situazione di incertezza, ma anzi apre ad ampie
prospettive di sviluppo. Guardiamo con grande fiducia alla firma che
avverrà prossimamente, e metterà Meridiana nelle condizioni di
svolgere un ruolo importante in Sardegna e per la Sardegna».
L'assessore Careddu guarda al futuro. «La definizione imminente della
partnership tra i due vettori che oggi ci ha riferito il ministro
Delrio consentirà di garantire a Meridiana una reale opportunità di
rilancio alla luce di un piano industriale concreto e ambizioso -
aggiunge l'assessore Careddu -. Anche questo ulteriore passo avanti è
frutto di un lungo lavoro in stretta collaborazione tra Ministero e
Regione. Continueremo a indirizzare il nostro impegno nella buona
direzione segnata. Ora per Meridiana si potrebbe aprire un futuro da
protagonista.

L'obiettivo prioritario resta il salvataggio di una
compagnia aerea con base e tradizione nell'isola e quindi la tutela
dell'occupazione e delle prospettive di sviluppo anche vantaggio del
tessuto economico della Sardegna». Le reazioni. Il deputato del Pd
Gian Piero Scanu in questi anni ha lavorato per trovare una soluzione
al caso Meridiana. «Il ministro Delrio ci ha portato un'ottima
notizia. È il coronamento di un impegno costante del ministro che da
più di un anno ha continuato a lavorare sottotraccia. Si arriverà
presto alla firma e per la compagnia si aprirà una nuova era. Immagino
Meridiana come un vettore di importanza internazionale. Ora si dovrà,
sotto la guida del ministro, far sviluppare una polotica del personale
che porti al recupero dei posti di lavoro. E si deve difendere la
centralità di Olbia dal punto di vista amministrativo e operativo».
Fiducioso anche il consigliere regionale Pd Giuseppe Meloni. «Sono
soddisfatto per il lavoro del ministro Delrio e fiducioso che nelle
prossime settimane si possa chiudere in modo positivo l'accordo tra
Meridiana e Qatar airways».

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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