martedì 26 settembre 2017

Rassegna stampa 26 Settembre 2017

Nuova Sardegna.

Maninchedda, Pds: «Solo offese gratuite». Devias, Liberu: «Una schifezza» Difesa dei pentastellati: «Notizia creata per distogliere l'attenzione dalla festa». Indipendentisti in rivolta: da Grillo parole razziste.

Per qualcuno è stata una battuta di spirito, per altri un fatto decisamente serio, per altri ancora un'uscita non degna di alcuna considerazione. L'associazione d'idee tra l'aria viziata che si respirava in un pub di Rimini - dove si festeggiava il compleanno di un paio di attivisti grilli - e la "puzza di ascelle che neanche nel Partito sardo d'azione", che sarebbe stata pronunciata dal Beppe Grillo e che è stata riportata da un giornalista del Messaggero, continua a provocare la reazione indignata dei politici sardi.

Le repliche. Il Partito dei sardi parla attraverso l'ex assessore regionale Paolo Maninchedda: «Si tratta di una frase carpita durante una festa e ha dunque il valore che ha. Poi c'è un'altra consapevolezza: a discutere, come dice Grillo, del popolo sardo dall'attico dei benpensanti, non si paga nulla. Perché Grillo non se la prende con il capo del Mossad? O perché non prova a dire "Oh, c'è una puzza di ascelle che manco in un Commissariato della Polizia".

Lo capiamo bene perché non lo dice, perché costerebbe molto dirlo». Anche Pier Franco Devias (Liberu) risponde al leader dei 5 stelle: «L'uscita di Grillo, se confermata, sarebbe in linea col consueto razzismo antisardo e l'ironia di bassa lega che spopola in parecchi ambienti italiani. Una schifezza insomma, come schifo fa ogni episodio di razzismo, verso chiunque, sempre e comunque».

Le preoccupazioni di Devias, però, sono altre: «Mi preoccupano piuttosto la parole di qualche tempo fa di Di Maio, che del M5S sarà candidato premier. Una ventina di giorni fa disse che il suo modello di riferimento politico era il governo di Rajoy. Oggi, mentre i reparti della Guardia Civil sbavano e tirano il guinzaglio, mentre le squadracce fasciste scorrazzano impunite per Barcellona scambiandosi plateali saluti romani con la polizia, se permettete, visto che questo è il suo modello, Belìn, si sente una puzza di fascismo che neanche nell'Msi».

I grillini. Chi invece difende a spada tratta il suo leader, che nei termini del Movimento 5 stelle si chiama "garante", è il deputato grillino di Sennori. Nicola Bianchi: «In questi giorni i giornali stanno montando la polemica sulla battuta di Grillo durante la sua comparsa in un pub a Rimini. Io ero presente, si festeggiava il compleanno di alcuni colleghi e a Grillo non ho sentito dire nulla di simile!!! - sostiene Bianchi in un messaggio affidato ai social network.

La mia riflessione non ha lo scopo di difendere qualcuno ma di farvi capire come vengono create le notizie ad hoc per togliere l'attenzione dalla bellissima festa Italia5stelle e screditare tutto il Movimento 5 stelle». Tra i commentatori c'è però anche chi si produce in un'invocazione a Grillo: «Dovrebbe smentirla pubblicamente»

di Claudio Zoccheddu


Fondi ai gruppi-Lombardo, Contu e Sanciu andranno tutti a processo

di Mauro Lissia
CAGLIARI
Altri tre onorevoli regionali di Forza Italia vanno al giudizio del
tribunale con l'accusa di peculato, ma la prescrizione comincia a
intaccare il mega procedimento penale per i fondi ai gruppi: i reati
riferiti a fatti del 2004 risultano estinti e di conseguenza il gup
Maria Grazia Muscas ha prosciolto dopo una breve camera di consiglio
l'ex assessore regionale all'urbanistica Nicolò Rassu e l'ex assessore
ai beni culturali Sergio Milia. Per ora restano in piedi le
imputazioni contestate a Claudia Lombardo, Fedele Sanciu e Mariano
Contu, ma le prime due posizioni processuali appaiono atti alla mano
vicine alla soluzione, come i difensori Riccardo Floris e Marco Pilia
hanno confermato: il peculato dell'ex presidente del consiglio
regionale va in prescrizione il 7 dicembre, dei due capi d'imputazione
a carico dell'ex presidente dell'autorità portuale di Olbia uno
risulta già prescritto e l'altro lo sarà nel 2019.

La sola posizione
da considerarsi in bilico è quella di Contu, rientrato questa
primavera nell'assemblea regionale grazie alla sospensione di un
collega condannato nella stessa vicenda giudiziaria: i fatti che lo
riguardano, a leggere il capo d'imputazione firmato dal pm Marco
Cocco, coprono l'arco dell'intera legislatura, dal 2004 al 2009.
Quindi la prescrizione è lontana. L'altra differenza è legata alla
somma di denaro al centro del procedimento: se per gli altri quattro
consiglieri si tratta di cifre irrisorie, l'ex assessore
all'agricoltura deve spiegare dove sono andati a finire un milione e
636 mila euro e potrà farlo al dibattimento pubblico a partire dal 12
gennaio dell'anno prossimo, quando dovranno presentarsi anche Sanciu e
la Lombardo.

A giudicarli sarà la seconda sezione del tribunale, con
un punto interrogativo sul nome del magistrato che verrà chiamato a
presiedere il collegio. Quello attuale, Massimo Poddighe, è prossimo
al trasferimento ad altro incarico, sul sostituto corrono soltanto
voci.A leggere le contestazioni contenute nella richiesta di rinvio a
giudizio firmata dal pm Cocco emerge con chiarezza il divario tra le
posizioni dei cinque imputati, almeno riguardo alla somma che -
secondo la Procura - sarebbe stata spesa indebitamente o comunque non
rendicontata come stabilisce la legge. Contu - difeso dall'avvocato
Massimo Delogu - fra il 30 settembre 2004 e il 4 maggio 2009 svolgeva
le funzioni di tesoriere-amministratore del gruppo forzista e per
questo deve rispondere sia del denaro speso direttamente che di quello
finito nelle tasche dei colleghi berlusconiani.

La somma complessiva è
impressionante: un milione e 636 mila euro usciti dal conto corrente
del gruppo con assegni bancari e prelievi allo sportello della Banca
di Sassari in funzione al palazzo di via Roma. Il magistrato ha fatto
il conto delle spese da giustificare "per mancanza di documentazione":
sono 418 mila euro, che nessuno sa dove siano finiti. Del tutto
diversa la contestazione che riguarda Claudia Lombardo, difesa da
Riccardo Floris: soltanto un assegno da 1500 euro incassato a giugno
del 2005. Appena maggiore la somma contestata a Sanciu, difeso da
Marco Pilia: si tratta di 6069 euro che risultano finiti nel suo conto
tra novembre 2004 e ottobre 2006.

Per Milia, che è difeso da Luigi
Concas, si trattava di 4000 euro incassati con un assegno a dicembre
2004, mentre sul capo di Rassu - difeso da Ivano Iai - pendevano 5500
euro a dicembre 2004. Questi ultimi due però non dovranno spiegare
nulla al giudice: colpevoli o no, il reato è estinto per
prescrizione.La vicenda al centro di questo nuovo procedimento è
entrata ormai nella conoscenza collettiva: nell'arco di un'inchiesta
che copre circa otto anni la Procura ha accertato che a quasi tutti i
consiglieri regionali - fino alla legislatura Cappellacci - venivano
accreditati 2500 euro al mese oltre le indennità che venivano spesi a
piacimento, senza rendiconto.

Per il senatore di Forza Italia deve essere sancita con un referendum regionale
Il leader Pd: già prevista nella Costituzione, se l'isola va male è
colpa della politica Soru e Floris si sfidano: è polemica sull'insularità

CAGLIARILa domanda può sembrare ultrabanale, ma sul concetto di isola
Pd e Forza Italia sono riusciti a litigare in una tavola rotonda dove
il tema centrale era l'Europa più che la Sardegna. O meglio a farlo
sono stati l'eurodeputato Renato Soru e il senatore Emilio Floris.
L'esponente di Fi l'ha ribadito, dopo aver sottoscritto il referendum
che punta a inserire lo stato d'insularità nella Costituzione. «È una
tappa fondamentale, perché solo così alla Sardegna sarà sempre e
comunque riconosciuto il diritto essenziale a colmare un evidente
deficit nei confronti dell'Italia o comunque costringerà i governi a
non prendere decisioni che accentuino la differenza». Nel suo
intervento Soru ha concordato sull'evidente posizione di svantaggio,
ma allo stesso tempo sottolineato come «già i padri costituenti
abbiano incluso questo gap in quella che è la legge fondamentale della
Repubblica Italiana».

L'eurodeputato ha messo in evidenza come invece
«spesso le maggiori carenze dei servizi nell'isola derivino più da una
cattiva gestione politica che da un effettivo svantaggio geografico».
Per aggiungere:«La Sardegna è una Regione a Statuto speciale, questo
significa più entrate, più soldi, e proprio l'avere questo status vuol
dire che il concetto di insularità è stato tenuto in mente dai nostri
padri costituenti». Quindi secondo Soru «il riconoscimento della
condizione di insularità già esiste».

La controreplica è stata decisa:
«La diversità tra vivere in un'isola e in un contesto nazionale è
palese. Diversi studiosi sardi attribuiscono proprio alla insularità
un deficit di circa il 15 per cento sull'economica». Se è vero - ha
proseguito - che «la Sardegna deve smettere di arrivare a Roma con la
mano tesa, è anche vero che potrà farlo solo quando sarà messa nelle
condizioni di competere alla pari con gli altri territori». Soru ha
replicato: «Prima di pensare alle responsabilità altrui bisognerebbe
guardare a quelle della politica.

Per il nostro sottosviluppo siamo
responsabili noi o il destino cattivo che ci ha fatto nascere in
un'isola? Vogliamo la medaglia dell'insularità, magari questo ci
consentirebbe di avere anche altri soldi. È dignitoso chiederne altri?
E se abbiamo una sanità peggiore di quella lombarda è perché siamo
un'isola o perché l'abbiamo gestita male?». La risposta di Floris è
stata: «Il centrosinistra da sempre non vede di buon occhio le regioni
a Statuto speciale e forse questo titolo a noi non serve. Ma la
questione insularità resta e va scritta nella Costituzione».

Rete ospedaliera in aula L'opposizione: no ai tagli

la riforma della sanitÀ
CAGLIARIForza Italia riorganizza la sua squadra con la nomina di
cinque commissari provinciali, sulla base del nuovo assetto degli enti
locali della Sardegna. A dare l'annuncio su Facebook è il coordinatore
regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci. Il nuovo commissario per
la provincia di Sassari è il capogruppo in Consiglio comunale, Manuel
Alivesi, mentre il vicecommissario, con delega per la Gallura, è il
consigliere comunale di Olbia, Pietro Carzedda. Per la provincia di
Nuoro sarà Peppe Montesu, consigliere comunale della città
barbaricina, a guidare l'unità territoriale di Fi. Vicecommissaria per
l'Ogliastra è Carla Lai. Per la provincia del Sud Sardegna il
commissario del partito è Ignazio Locci, neosindaco di Sant'Antioco e
fino a poche settimane fa vicepresidente del Consiglio regionale. La
vice-commissaria sarà Alessandra Corongiu, recentemente rieletta
sindaco di Pimentel. Per la città metropolitana di Cagliari Forza
Italia sarà guidata da Giorgio La Spisa, ex assessore regionale alla
Programmazione.

A Oristano Fi punta sul consigliere comunale Antonio
Iatalese. «Questa nuova formazione - sottolineato Cappellacci - vuole
essere un segnale forte per affermare che Forza Italia genera quel
rinnovamento che rientra nella tradizione di un movimento nato dalla
grande intuizione di Silvio Berlusconi come forza inclusiva,
partecipativa, capace di coinvolgere nella vita pubblica della
comunità persone che non sono mestieranti della politica. Ci attendono
sfide ambiziose e stiamo lavorando per restituire voce ai
sardi».CAGLIARIPronti, ai posti di combattimento: si parte. Oggi la
riorganizzazione della rete ospedaliera entrerà di prima mattina e
ufficialmente nell'aula del Consiglio regionale.

La maggioranza di
centrosinistra è convinta che riuscirà a licenziarla entro le ultime
due settimane di ottobre, perché «è una buona legge, e la qualità
delle cure migliorerà nelle grandi città e anche nelle zone interne».
Ma l'opposizione di centrodestra ha fatto sapere: «Faremo di tutto,
per fermare o ribaltare in aula una riforma sballata e destinata a
rendere ancora più inefficiente il sistema sanitario regionale». Il
presidente della commissione sanità, Raimondo Perra del Psi, ha
lanciato comunque questo appello: «Sarà un dibattito aspro e questo lo
sappiamo. L'importante è che il confronto, all'interno della
maggioranza e anche con l'opposizione, parta da questo presupposto:
l'interesse generale della Sardegna, che ha necessità di poter contare
su una rete moderna e con pari dignità per tutti i territori».

Il clima. Nel Pd, il partito di maggioranza relativa, pare buono e lo è
soprattutto dopo l'ultima direzione regionale. I Dem si sono
ricompattati intorno alla bozza votata dalla commissione sanità e che
in ogni caso dovrà essere ancora corretta, «scritta meglio in alcuni
passaggi», è la precisazione del Pd, per «accogliere anche gli ultimi
suggerimenti arrivati dai sindaci». Sembra essere meno idilliaca
l'armonia nella coalizione.

I dissidenti ci sono ancora e proprio alla
vigilia del dibattito il Partito dei sardi, da sempre fra i più
critici, ha sollecitato al presidente della Regione «un confronto
bilaterale sulla riforma prima che il Consiglio entri nel dettaglio
della nuova rete». Il motivo della richiesta, in sostanza, è questo:
ci sarebbero ancora diversi punti da chiarire, nonostante gli ultimi
vertici, e «va soprattutto chiarito bene quale sarà il ruolo
dell'ospedale Mater Olbia all'interno della riorganizzazione». Anche
Articolo 1-Mdp e Campo progressista non hanno ancora ritirato di fatto
la protesta sollevata in queste settimane e solo dopo gli emendamenti
diranno quale sarà la loro posizione ufficiale sulla riforma. Che alla
fine passerà, ma bisognerà vedere con quante correzioni rispetto al
testo approvato in commissione.

Le barricate. Da parte dell'opposizione
sono state annunciate a più riprese e oggi saranno rilanciate da
Edoardo Tocco, Forza Italia, vicepresidente della commissione sanità,
che avrà il ruolo di controbattere alle due relazioni di maggioranza,
quella del presidente Perra e del consigliere regionale Gigi Ruggeri
del Pd. «Faremo di tutto - è scritto in un documento - per far emerge
le contraddizioni di una legge che taglia i posti letto, ridimensiona
il ruolo di gran parte degli ospedali e finora ha scontentato tutti».
Anche i Riformatori, con l'ex consigliere regionale Franco Meloni,
sono scesi in campo alla vigilia del dibattito: «Nonostante l'ultima
retromarcia, imposta dai sindaci, la riforma avrà effetti devastanti
sulla sanità».

Oggi a manifestare contro, in via Roma, sarà anche la
Rete in difesa degli ospedali pubblici: «E inaccettabile - è scritto
in comunicato - che il diritto costituzionale alla sanità sia
smantellato e spazzato via con un colpo di spugna».Il calendario. Oggi
dopo le relazioni, la seduta sarà sospesa fino a giovedì per la
presentazione degli emendamenti, saranno una valanga. Poi il testo con
le ultime correzioni, quelle concordate con i sindaci, ritornerà in
commissione per gli aggiustamenti in corsa. Il dibattito sugli
articoli della riforma dovrebbe riprendere martedì 3 ottobre e da quel
momento dovrebbe cominciare una vera e propria maratona fino al voto
finale. (ua)


Unione Sarda

La Fedeli non c'è Polemiche Soru-Floris. Europa e insularità

Assente la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, in Aula “Maria
Lai” si è parlato soprattutto di Europa. E ci si è scontrati sulla
questione insularità. «Un riconoscimento della condizione di
insularità già esiste - ha detto Renato Soru al tavolo con Emilio
Floris (FI), Luciano Uras (Campo Progressista), Pierpaolo Vargiu
(Riformatori) e il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova
- la Sardegna è una Regione a statuto speciale, questo significa più
entrate, più soldi, di certo il concetto di insularità è stato tenuto
in mente dai nostri padri costituenti».

«Non la penso come Soru - taglia corto Floris - è vero che la Sardegna
deve smettere di arrivare sempre con la mano tesa a Roma, ma ciò è
possibile solo se si è in grado di competere con gli altri territori
alla pari». Soru non ci sta: «Prima di pensare alle responsabilità
altrui bisognerebbe guardare a quelle della politica; per il nostro
sottosviluppo lo siamo noi o il destino cattivo che ci ha fatto
nascere in un'Isola? Vogliamo la medaglia dell'insularità, ma non
dimentichiamo che 2.500 euro per ogni abitante sardo arrivano dai
cittadini lombardi». A quel punto l'ex sindaco di Cagliari ha
ricordato che «il governo attuale e quello che verrà vedono male le
specialità ma la questione insularità resta». (ro. mu.)

A Cagliari si aspetta la proroga della continuità aerea
Ma il futuro è legato ad Alitalia: entro ottobre le offerte per
l'acquisto della compagnia

Un mese o poco più. Poi Cagliari potrebbe rimanere senza continuità
territoriale: mentre negli scali di Alghero e Olbia verrà battezzato
il nuovo sistema di collegamenti con Roma e Milano, a prezzi
leggermente inferiori e con frequenze maggiori, nel capoluogo si
attende ancora una proroga dell'attuale contratto di servizio con
Alitalia. Senza, si tornerebbe al libero mercato. Regione e Ministero
assicurano: Cagliari non rimarrà senza continuità. Ma un'eventuale
prolungamento del servizio non potrà superare i sette mesi.

In questa parentesi l'assessorato regionale ai Trasporti dovrà assegnare il
nuovo bando (la prima gara è andata deserta) che prima però dovrà
ricevere il benestare della Commissione europea. «La continuità
territoriale a Cagliari è la priorità delle priorità», dice Arnaldo
Boeddu, segretario regionale della Cgil Trasporti, che nei giorni
scorsi ha incontrato l'assessore Careddu insieme agli altri sindacati.
«La situazione è a dir poco allarmante. Se non si procederà a una
proroga si arriverà a tariffe dettate dal libero mercato. Uno scenario
disastroso».

Novembre si avvicina e rimane l'incognita dei biglietti. Meridiana ha
già messo in vendita i posti in aereo sui collegamenti di Olbia con le
nuove tariffe, inferiori di due euro rispetto a quelle attuali. Entro
pochi giorni potrebbero essere disponibili anche quelli di Alghero,
che verranno gestiti da Blue Air: la compagnia ha caricato sul sito
internet gli orari dei voli, che però non possono essere ancora
acquistati. Da Alghero si partirà verso Milano alle 7.30 e alle 19.30,
mentre i collegamenti con Roma decolleranno alle 7, alle 13 e alle 20.

La compagnia rumena dovrebbe firmare a breve il contratto con la
Regione, poi i biglietti verranno messi regolarmente in vendita. Anche
Alitalia ha messo a disposizione i posti per le rotte cagliaritane da
novembre a fine marzo. Il futuro della compagnia però è ancora tutto
da scrivere: entro il 16 ottobre (il termine è slittato di due
settimane rispetto alle previsioni iniziali) dovranno essere
presentate le proposte vincolanti per l'acquisto. (m. r.)

Ryanair prepara le valigie Nuovo addio ad Alghero
In ritardo il bando per la destagionalizzazione dei flussi turistici

Appena il tempo di tirare un sospiro di sollievo per aver schivato
l'ondata di cancellazioni selvagge, ed ecco che Ryanair colpisce di
nuovo nell'Isola: tra un mese la compagnia irlandese chiuderà la base
di Alghero, dove rimarranno solo tre voli nazionali. A fine ottobre lo
scalo dirà addio ai collegamenti con l'Europa - dalla rotta storica
con Londra a quelle con le città tedesche -, che nel corso dell'estate
hanno contributo a risollevare le sorti della Riviera del Corallo. Ad
agosto le statistiche di Assoaeroporti hanno evidenziato una crescita
dei passeggeri del 5,9 per cento rispetto allo scorso anno. Ora sarà
più difficile continuare su questa linea.

L'ADDIO Piloti, steward e hostess avrebbero già ricevuto la richiesta
di indicare una nuova base in cui essere trasferiti. Mario Peralda,
direttore generale della Sogeaal, in questi giorni è impegnato in una
nuova trattativa con la compagnia irlandese: «Ryanair rimane un
interlocutore importante, con cui abbiamo contatti continui», spiega.
Le speranze di poter mantenere la base aperta, o di ottenere qualche
tratta in più, al momento sono poche: «Tutto è legato al bando
regionale per la destagionalizzazione dei flussi turistici. Stiamo
aspettando la pubblicazione».

IL PROGETTO Sul piatto, per l'inverno 2017, ci sono 4,8 milioni di
euro. La Regione li vorrebbe destinare ai progetti messi a punto da
Comuni o unioni di Comuni per allungare la stagione turistica. Un
obiettivo che può essere raggiunto solo con le compagnie aeree, che
avranno il compito di portare visitatori nei mesi di bassa stagione.
L'esito del bando però rischia di arrivare troppo tardi: i programmi
invernali delle compagnie aeree sono già definiti, così come quelli di
tutto il settore alberghiero.

«Si tratta di un progetto sperimentale»,
spiega l'assessore al Turismo Barbara Argiolas, «sapevamo che saremmo
riusciti a influire solo sulla parte finale del 2017, mentre contiamo
di essere più incisivi su 2018 e 2019», per i quali non a caso sono
stanziati 12 milioni di euro all'anno, che serviranno per sostenere i
canali di «comunicazione e marketing», spiega l'assessore. I dettagli
si sapranno nei prossimi giorni, quando sulla Gazzetta ufficiale
europea verrà pubblicato il bando della Regione. Nel frattempo Ryanair
potrebbe aver già chiuso la base algherese.

GLI ALBERGATORI «In questi giorni, purtroppo, la compagnia inglese sta
mostrando tutti i suoi limiti», dice Paolo Manca, presidente regionale
di Federalberghi. Insomma: non c'è da stupirsi per l'ennesimo addio ad
Alghero nei mesi della stagione aerea invernale. I provvedimenti per
aiutare la destagionalizzazione messi in campo dalla Regione
arriveranno fuori tempo massimo, almeno secondo gli albergatori:
«Sarebbe stato troppo tardi anche se lo avessero pubblicato un mese
fa. Adesso le imprese ricettive stanno già ragionando sull'inverno
2018. Abbiamo la necessità di programmare per tempo.

E ormai siamo
abituati alle asimmetrie tra i meccanismi del privato e del pubblico:
il calendario della burocrazia purtroppo non rispetta mai le esigenze
degli imprenditori. Sappiamo di non poter fare troppo affidamento sui
flussi turistici generati dal settore pubblico. Al momento», conclude
Manca, «possiamo dire che non c'è stato nessun aiuto. Eppure nella
nuova legge sul turismo c'è scritto che i piano operativi vanno fatti
con un anno d'anticipo».

GLI ALTRI AEROPORTI Per ora i risultati invernali dell'industria delle
vacanze hanno lasciato a desiderare: l'81 per cento delle presenze è
concentrato tra maggio e settembre, in un mese come dicembre solo
l'1,7 per cento delle camere d'albergo viene riempito. Fino a Pasqua,
ogni anno, quattro hotel sardi su cinque sono chiusi. A Cagliari però
si spera di allungare la stagione turistica: qui Ryanair invece che
abbandonare lo scalo ha deciso di confermare quasi tutte le rotte
estive. La compagnia irlandese garantirà 18 collegamenti (7
internazionali) nell'aeroporto di Elmas. E anche a Olbia sperano
nell'onda lunga dell'estate, che ha portato numeri positivi per porti
e aeroporti. Michele Ruffi

Argilla per combattere i fumi: Molentargius, cominciati i lavori
Camion a lungo bloccati dalle auto lasciate in sosta vietata davanti
al cancello del parco

La bomba ecologica di Molentargius comincia a soffocare sotto un fitto
strato di terra: ieri mattina è iniziato il viavai degli operai con i
primi cinquanta camion di argilla e altro materiale per far tacere il
mostro sotterraneo che continua a esalare fumi tossici.
Il lavoro ha subito uno stop imprevisto intorno alle 10: tutta colpa
di alcuni automobilisti che hanno parcheggiato davanti al cancello
d'ingresso del parco, in via Bizet. I camion hanno dovuto attendere
l'arrivo del carro attrezzi che ha rimosso i veicoli e sul posto sono
arrivati anche i vigili urbani che hanno emesso decine di
contravvenzioni. In seguito la zona è stata transennata.

NUOVA RIUNIONE Oggi alle 12 si riunirà di nuovo il Centro operativo
comunale per fare il punto sull'intervento mentre il Comune ha sospeso
il mercatino rionale del mercoledì in via Della Musica. Le bancarelle
saranno trasferite, fino al termine dell'emergenza, in via Fiume.
Ieri nella zona rossa hanno continuato a operare in forze le squadre
dei vigili del fuoco con due autobotti, due ruspe, un'autoscala e una
quindicina di uomini.

La terra viene lasciata alla fine della stradina di avvicinamento
realizzata sabato, poi sono le ruspe dei vigili a spargerla sulla
discarica. Instancabile è continuato anche il lancio d'acqua per
abbassare i vapori e il fumo. In via Bizet sono arrivati Il Nucleo di
comando avanzato mobile che monitora costantemente la situazione in
contatto diretto con le squadre in campo e il Carro Nbcr per la
rilevazione e la campionatura delle sostanze.
Nel pomeriggio è stata sistemata anche la centralina dell'Arpas nel
cortile della scuola di via Turati, che dovrà effettuare le analisi
dell'aria e procedere con le campionature.

FUMO E TANFO Il fumo però continua a creare problemi ai cittadini:
spinto dal vento, ieri l'odore acre e pungente come di plastica
bruciata è stato avvertito soprattutto nella zona di via Della Musica
e, più lontano dalla zona rossa, in via Cagliari e via Brigata
Sassari. Le cose dovrebbero migliorare man mano che la terra toglierà
ossigeno alla combustione. L'area è molto vasta, circa due-tre mila
metri quadri. I lavori proseguiranno senza sosta anche oggi.

LA PROTESTA Sempre ieri è andata in scena la protesta degli studenti
del liceo Motzo in viale Colombo: stanchi di respirare da giorni i
fumi tossici, hanno disertato le lezioni e in massa sono andati a
protestare sotto il Municipio, in via Porcu. Sono stati poi ricevuti
nell'Aula consiliare dall'assessora alla Pubblica istruzione
Elisabetta Cossu che ha ribadito: «Dopo le segnalazioni abbiamo subito
chiesto alla Assl di effettuare i sopralluoghi non solo al Motzo ma
anche in altre scuole al di fuori della zona rossa. A seguito di ciò
la stessa Assl ci ha risposto che non c'è bisogno di chiudere. Il
Comune non può di sua volontà prendere decisioni simili».
Giorgia Daga

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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