lunedì 11 settembre 2017

Rassegna stampa 11 Settembre 2017

Unione Sarda


L'assessore Arru replica al duro attacco del sindaco metropolitano Zedda «Stiamo migliorando la sanità Basta propaganda elettorale»

«Prima di giudicare bisognerebbe almeno saper leggere gli atti e distinguere quelli politici prodotti da giunta e consiglio da quello aziendale che è di competenza del direttore generale e con il quale la politica non deve interferire». Si eviterebbe di fare confusione e si scoprirebbe, tra le tante cose, che Cagliari non paga alcun prezzo tanto è vero che una delle cose che contestano i sindaci dell'Anci e del Cal è il fatto che il capoluogo abbia troppi posti letto».

Luigi Arru replica punto su punto alle affermazioni del sindaco metropolitano Massimo Zedda che in un'intervista all' Unione ha criticato duramente la riforma della rete ospedaliera varata dalla giunta regionale sostenendo che infliggerà un colpo durissimo all'assistenza sanitaria. Zedda si è soffermato sulla «inspiegabile fretta di approvare il piano entro la scadenza fissata dalla stessa Regione» sottolineando, dunque, l'impermeabilità dell'esecutivo alle proteste che giungono da tutta l'Isola e che accomunano sindaci, personale sanitario, cittadini.

«NON C'È FRETTA SOSPETTA» «C'erano obblighi imposti dalla Spending review del 2012 che la giunta precedente non ha rispettato. Il nostro documento è stato presentato nel 2015 e mira non al peggioramento ma all'aumento della qualità dell'assistenza e alla sicurezza delle cure per i cittadini riformando un sistema vecchio di vent'anni», osserva Arru. «Ricordo al sindaco che ho avuto la sensibilità politica di presentargli con largo anticipo la delibera, dunque la conosceva da tempo». Il primo cittadino di Cagliari muove accuse precise, argomenta, elenca criticità concrete. E, come molti colleghi di altri Comuni sostiene che «si bada solo ai conti tralasciando la salute dei cittadini».

GLI OSPEDALI Arru non concorda. «Stiamo cercando di creare gli ospedali riuniti di Cagliari che saranno Brotzu, Microcitemico e Oncologico, la sola novità è che dipenderanno da una sola direzione generale mentre prima erano due. Per il Microcitemico, sul piano della qualità assistenziale non cambierà niente e, quanto allo smantellamento del Marino, del San Giovanni di Dio e del Binaghi ricordo alcune cose: il primo nasce come albergo ed è stato adattato ad ospedale, con tutti i suoi limiti; il secondo non è più idoneo ad essere una struttura per acuti ma diventerà un punto di riferimento per la medicina del territorio e dunque un “filtro” per gli ospedali per acuti; sul Binaghi, ho ripetuto in tutte le sedi che non chiude ma resta un punto di riferimento per la sclerosi. Prendiamo l'Ematologia: con il passaggio dal Binaghi all'Oncologico», rimarca l'assessore, «diventerà una delle più grosse d'Italia».

IL FUTURO DEL BROTZU Una delle accuse del sindaco, ma anche dei consiglieri dell'opposizione in Consiglio regionale, riguardano il depotenziamento del Brotzu, da sempre considerato un'eccellenza. «Non depotenziamo nulla: con l'accorpamento del Marino, il Brotzu diventa un centro d'eccellenza per politraumatizzati, grazie al primo Trauma center della Sardegna, come lo è per i trapianti. Per questa operazione», ricorda Arru, «abbiamo stanziato 68 milioni e altri 70 li abbiamo messi in bilancio per potenziare Monserrato. Non mi sembra che stiamo trascurando Cagliari».

CHIRURGIA DEL SENO Il sindaco metropolitano di Cagliari parla di «ridimensionamento dei centri trasfusionali in una regione con problemi specifici». Arru sostiene invece che ciò che cambia è che «ci sarà una gestione unica e coordinata dei centri trasfusionali e il risultato sarà un miglioramento della capacità di fornire sangue e derivati di alta qualità a tutti i sardi». Quanto all'accorpamento di Chirurgia del seno e Chirurgia generale all'Oncologico per l'esponente della giunta regionale non c'è nessun cambiamento perché «semplicemente starà tutto dentro un unico dipartimento di chirurgia generale».

Sulla radiologia pediatrica «gli atti regionali e quello aziendale parlano di strutture complesse e non semplici com'è adesso» mentre sugli ustionati «abbiamo agito esaminando i drg e rispondendo alle esigenze dell'università di Cagliari di avere una cattedra di Chirurgia plastica. Come tutti hanno visto, ci sono scuole di specializzazione a rischio per via dei numeri troppo esigui secondo i parametri del ministero. Per questo ci deve essere massima collaborazione tra azienda ospedaliera e ospedali di tutta l'Isola».

ELISOCCORSO Sull'elisoccorso «chiediamo scusa per i ritardi ma sono stati rispettati i tempi delle gare europee. Una commissione sta lavorando per valutare le offerte» e «non stiamo sostituendo le ambulanze medicalizzate ma le integreremo. Faremo in modo che trasportino mamme e neonati e che viaggino anche di notte con i visori notturni per evitare di costruire altre elibasi ed elisuperfici». Arru evidenzia che la giunta «non ha reinserito i ticket sui farmaci»,
rimarca che i conti della Sanità sono sotto controllo («lo dice la Corte dei conti, non noi») e conferma che la Regione sta facendo «gli studi di fattibilità per tre nuovi ospedali ad Alghero, nel Sulcis e nel Cagliaritano».

Dice, infine, che «bisognerebbe evitare di fare campagna elettorale sulla sanità, e non mi riferisco a Zedda» e giustifica le proteste dei territori con la paura del cambiamento. «È un sentimento che nasce ad ogni svolta importante. Ricordo che se avessimo applicato in toto il decreto ministeriale avremmo chiuso 15 ospedali e invece non ne chiuderemo nessuno».

Fabio Manca

Da Busia (Cd) a Zedda (FI): il primo cittadino raccoglie consensi
«Serve più tempo, la Giunta ascolti la gente»

La voce del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, critico sulla riforma
della rete ospedaliera della regione, rimbomba nell'aula del Consiglio
regionale e in molti municipi e trova consensi in tutti gli
schieramenti.

«Non c'è un punto su cui non sono d'accordo con lui», esordisce dai
banchi del Centro democratico Anna Maria Busia. «Mi ha colpito molto
la sua critica sui tempi di approvazione della riforma. La Giunta deve
avere un'idea di base ma deve anche saper ascoltare chi ha visioni
diverse ed esprime critiche costruttive. Ho sentito proteste forti e
diffuse che imporrebbero una pausa di riflessione. Non capisco perché
non si faccia. Per risparmiare? Certo, ma se si tagliano gli sprechi
non i servizi. Ci sono provvedimenti da approvare con urgenza come la
finanziaria e la legge di stabilità ma non si può avere fretta sulla
Sanità. Se occorre un mese in più per approfondire lo si usi, la
Giunta può imporre una pausa e dovrebbe farlo».

Concetti sui quali si trova in sintonia con la forzista Alessandra
Zedda. «Ci sono cose che non ci convincono e sulle quali in Consiglio
abbiamo fatto una battaglia sempre costruttiva e mai pregiudiziale. Le
do subito un dato: si eliminano subito oltre 960 posti letto e nei
prossimi anni, chissà quando, se ne creeranno altri 700. Mi spieghi,
l'assessore, che cosa faranno nel frattempo i malati sardi. E che dire
del Brotzu: rappresentava un'eccellenza su tanti ambiti, uno dei quali
è il centro ustionati ma mi pare che abbiano fatto di tutto per far
apparire che non funziona per giustificarne la chiusura e il
trasferimento», aggiunge la consigliera di Forza Italia. «E il
Microcitemico? È un'altra eccellenza fondamentale per una malattia
particolarmente diffusa. Perché tutti i medici sono critici se va
tutto bene come dice l'assessore? Il miglioramento della qualità è una
bufala immensa, come il taglio dei costi. E ricordo che qui parliamo
di vite umane».

Dal Municipio di Sassari anche Simone Campus, assessore Pd alle
Politiche finanziarie e patrimonio, elogia il primo cittadino di
Cagliari su Facebook. «Bravo Massimo Zedda, capace di mettere al
centro problemi concreti che riguardano tutti». Dalla sala consiliare
del Comune di Cagliari, Stefano Schirru, capogruppo di FI, evidenzia
le contraddizioni del suo sindaco: «Con furbizia ed ipocrisia ha
ufficialmente avviato la sua campagna elettorale in vista delle
regionali.

E forse c'era da aspettarselo, dal momento che alla
presenza dell'assessore Arru in consiglio comunale gli ha steso il
tappeto rosso. Come mai», si chiede Schirru, «interviene solo ora su
questioni di cui si parla da mesi e che ormai sono già state
abbondantemente discusse? Perchéè interviene solo a danno già
compiuto? Mi chiedo a questo punto se la prossima mossa non sia magari
quella di ritrattare il suo pensiero circa la continuità territoriale.
O, peggio ancora, sull'urgente problema dei migranti. Viva
l'incoerenza!». (f. ma.)

La Nuova


Cappellacci contro Argiolas «Vuole scacciare i turisti»

SASSARIL'estate 2017 sarà ricordata come la stagione del ritorno ai
fasti di un tempo, con spiagge invase costrette ak numero chiuso,
strade intasate, alberghi senza una camera libera. Uno scenario,
concentrato soprattutto tra luglio e agosto, che sta destando destato
allarme. A farsi portavoce di questa emergenza è anche l'assessore al
Turismo, Barbara Argiolas, che nell'annunciare un più 14 per cento in
più di presenze rispetto al 2016, manifesta perplessità su un sistema
turistico focalizzato solo sui due mesi caldi. «Questa stagione
rappresenta un punto di non ritorno», ha dichiarato. Parole che hanno
fatto insorgere l'ex governatore Ugo Cappellacci. «Un assessore al
Turismo che vuole scacciare i turisti non si è mai visto sulla faccia
della terra - tuona il coordinatore di Forza Italia -.

 Se oggi
assistiamo a un incremento dei visitatori è per via dell'instabilità e
del terrorismo in altre mete». Cappellacci accusa la Argiolas di
«sostenere posizioni ideologiche e talebane in perfetto stile soriano.
E se ritiene che i turisti siano troppi, allora si interroghi su a
cosa serva un assessore al Turismo. Qualora intendesse svolgere il suo
ruolo istituzionale, si impegni a consolidare un risultato su cui non
ha nessun merito a perseguire l'obiettivo della destagionalizzazione.
Il turismo non cresce - conclude l'ex governatore con riferimento al
dibattito sulla legge urbanistica che vede contrapposti Soru e
Pigliaru - con sermoni finto ambientalisti e norme talebane che
impediscono alle strutture ricettive di migliorare la loro
competitività».Ma la Argiolas non ci sta a passare per quella che
vorrebbe ridurre il numero di turisti. Anzi, la sua politica, spiega,
è quella di attrarne di altri, spalmandoli però anche nei mesi di
spalla. «La Sardegna - afferma - ha sempre fatto dell'ambiente e della
sostenibilità ambientale il suo punto di forza. Promuoviamo spiagge
incontaminate e selvagge che quest'anno ci hanno ricordato che non
sono risorse infinite, ma che si consumano.

Il turismo balneare rimane
il nostro segmento principale, ma per pochissimi mesi e con un carico
antropico che sta manifestando tutte le sue criticità. Lo sforzo
collettivo a cui siamo chiamati è continuare a lavorare per
incrementare il nostro turismo, lavorare non solo sulla qualità dei
servizi e delle strutture, ma anche e sopratutto su altri turismi,
capaci di attrarre segmenti di domanda che si affiancano al balneare e
capaci di posizionarsi in altri mesi dell'anno, mantenendo il nostro
ecosistema in salute, affinché - conclude - i nostri figli e i turisti
che verranno d'estate anche tra 10 anni possano godere quella Sardegna
incontaminata che tutti ci invidiano». (al.pi.)

Domani incontro del gruppo. E all'appello della Consulta aderisce
anche Giulia Maria Crespi Urbanistica, vertice del Pd sulla legge

SASSARIMattone dopo mattone la lettera appello della Consulta delle
associazioni ambientaliste della Sardegna conquista sempre più
consensi. Il documento chiede al governatore Francesco Pigliaru di
fare un passo indietro e ritirare la legge urbanistica. L'ultimo
conseno, di peso, è della fondatrice del Fai, Giulia Maria Crespi, che
da subito è stata in prima linea sul tema della legge urbanistica. E
per prima ha messo l'accento sull'importanza dei temi ambientali che
venivano messi in gioco con il nuovo testo varato dalla Regione. Il
sostegno arriva anche dalle critiche che il governo ha fatto alla
legge urbanistica.

Non solo con la presa di posizione del
soprintendente Fausto Martino, ma anche con le dichiarazioni del
sottosegretario alla Cultura Ilaria Borletti Buitoni e con quelle del
ministro Dario Franceschini. Parole come mattoni sull'autostima della
giunta e sul futuro della legge urbanistica. Fino alla presa di
posizione dell'ex governatore Renato Soru che si è detto certo di una
futura impugnazione della legge urbanistica. Più che una profezia
sembra quasi una certezza. L'iter in consiglio. Al di là dei contrasti
con il governo e della protesta degli ambientalisti e di una fetta di
intellettuali sardi, la legge continua il suo iter ufficiale. Ma anche
quello ufficioso. Domani c'è un passaggio quasi fondamentale. Il
gruppo del Pd in consiglio si ritrova in mattinata per discutere della
legge. E non sarà un incontro rapido. Sono previsti venti di guerra.
Per prima cosa ci sarà lo scontro, ormai quasi inevitabile, tra i
soriani e l'area che sostiene il testo. Ma c'è anche un altro aspetto
non detto, perché non può essere scritto in una proposta di legge
presentata dalla giunta.

L'assessore all'Urbanistica Cristiano Erriu
non ha agito da solo dentro una torre di cristallo staccato dalla
terra e dal contesto. La bozza della legge prima di essere presentata
è passata nelle mani del gruppo Pd in consiglio, che ne ha discusso in
modo ampio e ne ha rivisto alcuni aspetti prima di un via libera
informale. Salvo poi assistere in silenzio allo tsunami che si è
abbattuto sulla legge. Ora la maggioranza dovrà capire quale strada
seguire. Se sostenere il testo, e dovrà farlo in modo pubblico, o se
chiedere modifiche alla legge. Sarà fondamentale capire quale sarà
l'orientamento anche degli altri partiti della maggioranza. In questa
settimana il governatore Pigliaru ha un'agenda fitta di incontri con i
gruppi. Anche perché la tenuta della maggioranza si dovrà vedere anche
su altri temi caldi e ad alto rischio. Su tutti la riforma della rete
ospedaliera, sempre più contestata nei territori. Il fuoco amico
potrebbe diventare pericolosissimo per la tenuta della maggioranza su
temi di riforma fondamentali. Sanità e urbanistica potrebbero
rivelarsi la pozione avvelenata capace di far uscire di scena la
giunta.

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Federico Marini
skype: federico1970ca

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