venerdì 13 aprile 2018

Rassegna stampa 13 Aprile 2018


La Nuova

M5s verso le "regionarie" sfida tra Cotti e Puddu. Il Movimento sceglierà attraverso le primarie online il candidato governatore. L'ex senatore escluso dalle Politiche è in contrasto con il sindaco di Assemini.

Le primarie online sono una certezza: gli attivisti del Movimento Cinque stelle, con le «regionarie» sceglieranno il candidato presidente per le elezioni dell'anno prossimo. Finora tutte le previsioni danno per certa la discesa in campo di Mario Puddu, coordinatore in campagna elettorale e sindaco uscente di Assemini.

Per partecipare alle Regionali del 2019, ha rinunciato alla possibilità di essere riconfermato a giugno alla guida del Comune. Da settimane però circola l'indiscrezione che Puddu potrebbe avere un concorrente di peso: l'ex senatore Roberto Cotti. Non ci sono conferme ufficiali dallo staff politico del Movimento e neanche dai diretti interessati. Ma ci sarebbero alcuni segnali che confermerebbero la sua intenzione di presentarsi come candidato alternativo a Puddu.

Alternativo perché i due mai sono andati d'accordo sulla gestione dei Cinque stelle in Sardegna. Fino a tal punto che il vero motivo della mancata ricandidatura a marzo dell'ormai ex senatore cagliaritano, escluso anche dalla parlamentarie, sarebbe proprio la diversità di vedute su alcune questioni interne. Tra l'altro confermata dallo stesso Cotti, con un post su Facebook, alla vigilia delle elezioni politiche: «Divergenze politiche sulla gestione del Movimento in Sardegna e nient'altro. I dettagli saranno comunicati in seguito dallo staff nazionale». Che invece, trascorso un mese abbondante dal voto, è rimasto in silenzio.

Gli indizi. Cotti ha confermato più volte che comunque sarebbe rimasto un attivista. È stato di parola anche il giorno dell'insediamento del Senato, quando davanti al portone di Palazzo Madama ha atteso l'arrivo dei nuovi parlamentari sardi dei Cinque stelle, per augurare a tutti «buon lavoro». È stato solo un atto di cortesia, oppure aveva lo scopo di accreditarsi come un futuro possibile referente?

Il secondo indizio è questo: nelle ultime settimane Cotti si sarebbe incontrato più volte con lo staff politico dei Cinque stelle per chiarire la sua posizione e fornire una nuova versione dei fatti che sarebbero a monte dell'esclusione dalle candidature. Quale sia stato l'esito di quei colloqui però è un mistero.

La certezza. Rimane questa: alle «regionarie» Mario Puddu sarà la prima scelta più probabile per i Cinque stelle. E infatti proprio per non incorrere nei divieti imposti dal regolamento del Movimento, che prevede massimo due mandati in qualunque istituzione, ha scelto di non ripresentarsi ad Assemini. (ua)

Sabatini: ricucire con il Pds Tensione tra Cucca e i soriani

CAGLIARI«Per i partiti della coalizione di centrosinistra è arrivato
il momento di rincontrarsi dopo aver, per un istante, perduto di vista
gli obiettivi comuni che ci hanno portato ad allearci e a essere
scelti dai sardi per governarli». Lo scrive il presidente della
commissione bilancio del Consiglio regionale, Franco Sabatini del Pd,
all'indomani del vertice di maggioranza.

«Prima di tutto - si legge
nel comunicato - ricompattare significa innanzitutto ricucire lo
strappo con il Partito dei Sardi, passaggio fondamentale», e poi
«rinsaldare l'unione tra il Pd e le altre forze della coalizione, per
capire le difficoltà e ripristinare il buon governo». Sabatini dà
comunque un giudizio positivo sul vertice: «Abbiamo individuato i nodi
della crisi economica della Sardegna - continua - e, posto che non
tutto si riuscirà a risolvere in questi ultimi dieci mesi di
legislatura, abbiamo definito i punti sui quali è opportuno
concentrarsi per raggiungere gli obiettivi prefissati, in alcuni casi
anche consolidando risultati in parte già centrati ossia lavorando per
far giungere in modo tangibile alla gente i benefici delle riforme
avviate».

Intanto riprendere a muoversi qualcosa anche nel Pd ancora
alle prese con lo stallo post elezioni politiche e le dimissioni
ancora sospese del segretario Giuseppe Luigi Cucca. La corrente
guidata dall'ex governatore Renato Soru ha annunciato di essere pronta
a raccogliere le firme per la convocazione urgente dell'assemblea
senza aspettare che a decidere la data sia il segretario. Cucca, dal
canto suo, sarebbe pronto a convocarla per rimettere il mandato nelle
mani dell'assemblea. Però ci sarebbe il vincolo imposto dal segretario
reggente Maurizio Martina: le assemblee regionali potranno essere
organizzate solo dopo quella nazionale del 21 aprile.

Urbanistica, ultimi scogli prima del dibattito
Quasi finita l'analisi della legge in commissione, da venerdì 27 il
confronto pubblico voluto da Pigliaru

CAGLIARILa discussione preliminare sulla legge urbanistica è arrivata
alla penultima tappa. Presieduta da Antonio Solinas del Pd, la
commissione del Consiglio regionale ha superato anche il non facile
confronto sul numero degli ettari necessari per costruire in campagna.
Giovedì prossimo, stando alle previsioni, dovrebbe esserci l'ultima
seduta di analisi dei 113 articoli del disegno di legge presentato
dalla giunta, con l'assessore Cristiano Erriu, e delle altre tre
proposte alternative firmate dalla corrente soriana del Pd, da Mdp e
infine Forza Italia. Però prima ci sarà l'appuntamento del mercoledì,
quando - secondo l'agenda concordata dal centrosinistra - è previsto
un vertice di maggioranza dedicato proprio all'urbanistica.

Da giovedì
in poi comincerà invece il conto alla rovescia verso l'apertura del
«grande dibattito pubblico» sulla legge, annunciato dal governatore
Francesco Pigliaru per venerdì 27 aprile a Cagliari. La cosiddetta
fase d'ascolto, che sarà caratterizzata dal confronto fra la Regione
con gli ambientalisti, le associazioni degli imprenditori, sindacati e
sindaci, dovrebbe durare alcuni giorni. Ai primi di maggio ritornerà
invece a essere centrale il ruolo della commissione urbanistica, che
dovrebbe cominciare le audizioni dei portatori d'interessi (sono
sempre gli ambientalisti, le imprese eccetera) e subito dopo votare il
testo definitivo. Testo che dovrà tener conto dei suggerimenti che
arriveranno dal dibattito pubblico, delle audizioni e anche del
confronto fra il disegno di legge e le tre proposte.

Proposte che solo
in parte sono conciliabili fra loro, ad esempio non lo sono proprio
sul numero minimo degli ettari necessari per costruire in campagna, e
quindi spetterà alla commissione trovare un possibile punto di
equilibrio. Necessario dopo che il governatore Pigliaru ha ribadito
più volte: «Sull'urbanistica non si può certo andare avanti a colpi di
maggioranza, serve invece una legge il più possibile condivisa». Ad
esempio su quanti potrebbero essere o non essere i metri cubi concessi
agli alberghi nei 300 dal mare, i cosiddetti bonus volumetrici. Oppure
se nella legge definitiva ci sarà ancora l'articolo che prevede un
percorso speciale per i grandi progetti ecosostenibili.

Mentre sembra
ormai già destinato a essere archiviato l'allegato che ricalcola i
metri cubi ancora a disposizione dei Comuni in base a una lungo elenco
di criteri. È invece possibile che nella legge sia ridisegnato del
tutto l'articolo per permettere ai Comuni di approvare il più in
fretta possibile i loro piani urbanistici che dovranno essere conformi
al Piano paesaggistico regionale del 2006.


Unione Sarda

Legge elettorale congelata «Garanzia per chi vince»
Ok da Pd e FI. Puddu (5 Stelle): «Si rischiava di peggiorarla»

La legge elettorale regionale non si tocca e le forze politiche che
stanno in Consiglio scelgono la cavalleria non arrogandosi il diritto
di modellare l'arma sulla base della sfida. Questo è, infatti, il
sentimento diffuso tra i partiti che hanno temuto di ricadere in
scelte impopolari. E fuori dal palazzo, l'esponente del Movimento 5
Stelle, Mario Puddu, plaude la scelta di frenare: «Sono contento,
perché il rischio di peggiorare la legge era concreto».

IL FRENO A causare perplessità è la proposta di alzare l'asticella per
garantire ai vincitori il premio di maggioranza del 60%, che adesso
viene concesso a chi supera il 40%. Nella proposta di modifica questa
soglia sarebbe aumentata sino al 45% delle preferenze. A cascata anche
le altre percentuali da raggiungere per avere il 55% dei consiglieri,
sarebbero state innalzate.

LO SCENARIO Insomma, il clima non era dei migliori e la partita si
giocherà con le regole che ci sono, nel bene e nel male. Il quadro che
qualcuno ha ipotizzato sarebbe l'ingovernabilità, visto che non è
detto che una coalizione o un partito sfondino la soglia del 45%.
Puddu su questo aspetto è netto: «Non si sa chi vince, ma chiunque
sia, deve avere la possibilità di governare». Sondaggi alla mano,
però, è normale che la normativa avrebbe penalizzato il M5S e «l'avrei
vista come la fotocopia di ciò che è accaduto a livello nazionale con
il tentativo di penalizzare la forza apparentemente favorita».

 Il deputato di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha parlato di «furbata» e
messo le mani avanti: «La legge regionale prevede un premio di
maggioranza ed è giusto che sia lasciato invariato». Anche il
capogruppo del Pd, Pietro Cocco, nonostante ribadisca la «necessità di
cambiare la legge», benedice la possibilità per chi vince di «avere la
certezza dei numeri per governare, a prescindere da chi trionferà».

LE PROPOSTE Un'altra modifica che ha lasciato qualche perplessità
riguarda quella sui candidati presidenti. La legge in vigore prevede
che solo il secondo entri a far parte dell'assemblea, mentre la
proposta di modifica avrebbe garantito a tutti i candidati l'ingresso
in Consiglio regionale, se avessero ottenuto l'8% rispetto ai voti
complessivi ottenuti dagli altri candidati alla carica di governatore.

L'APPELLO Con le regole fissate, le forze politiche si preparano ad
affrontare la prossima campagna elettorale. L'esponente del Pd Franco
Sabatini lancia l'appello per «riaprire il dialogo e smorzare i toni».
Sabatini punta a «ricucire lo strappo col Partito dei sardi e
ricompattare l'unione tra il Pd e le altre forze della coalizione, per
capire le difficoltà e ripristinare il buon governo».
Matteo Sau

Accelerazione anti-casta E i Cinquestelle
si “consolano” tagliando i vitalizi

ROMA Due settimane: è la scadenza che il Movimento 5 Stelle si è
autoimposto per l'abolizione dei vitalizi. Una mossa dal doppio
valore, perché da un lato fa presa sull'elettorato in vista delle
Regionali in Friuli e Molise, ma soprattutto consente agli oltre 300
parlamentari di avere qualcosa da dare in pasto alla base, sui
rispettivi territori. Dalle elezioni sono passati 40 giorni e la gente
comune inizia a mugugnare, perché ancora non c'è un governo e le
promesse di campagna elettorale non si trasformano in atti concreti.

Questo ritardo, benché previsto dai vertici del Movimento, non è stato
compreso appieno dalle truppe di Camera e Senato. Soprattutto i nuovi
credevano che ci sarebbe voluto meno tempo per convincere Salvini a
mollare il Cavaliere. Certe operazioni, però, richiedono pazienza e
abnegazione, non si risolve tutto nello spazio di un clic. Finora Di
Maio, con la collaborazione dei suoi capigruppo, Danilo Toninelli al
Senato e Giulia Grillo alla Camera, è stato bravo a tenere compatti i
ranghi, concedendosi anche alle domande dei suoi colleghi per quasi
tre ore nell'ultima assemblea congiunta.

Ma non si può reggere per
molto. Servono risposte e al momento sono contenute nelle delibere
degli uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama per la
cancellazione dei vitalizi e il primo taglio agli «sprechi della
casta». La spinta propulsiva di questa misura dovrebbe bastare a
contenere i malumori, soprattutto se le trattative per il governo
dovessero andare ancora per le lunghe o se, peggio ancora, la luce in
fondo al tunnel non dovesse far capolino.

IGLESIAS. Il sindaco esce di scena, via alle manovre nel centrosinistra
Gariazzo non si ricandida: «Ringrazio la coalizione»

Ci ha pensato a lungo, si è confrontato con le persone a lui più
vicine e ha deciso: «Non mi ricandido». Non dev'essere stata una
scelta facile quella che Emilio Gariazzo, sindaco di Iglesias per
ancora due mesi, ha comunicato ufficialmente agli esponenti del suo
partito, il Pd. Lo ha fatto con una lettera - datata 10 aprile - nella
quale ha messo per iscritto le sue riflessioni sul percorso compiuto,
sulle difficoltà incontrate e gli obiettivi raggiunti. Senza
dimenticare di ringraziare chi gli ha dato fiducia e augurare buon
lavoro a quanti ricopriranno incarichi nel prossimo Consiglio.

LA LETTERA Una missiva sulla quale circolavano indiscrezioni già da
mercoledì sera. Emilio Gariazzo, ieri, non rispondeva al telefono; ma,
appena qualche giorno fa, era stato lui stesso a voler rilasciare
delle dichiarazioni che, rilette oggi, appaiono come il preambolo
della scelta comunicata al suo partito. Ma non è chiaro se la
coalizione di centrosinistra abbia già individuato il candidato da
proporre agli elettori iglesienti.

Certo è che, da tempo, circolano a
Iglesias nomi di possibili contendenti alla fascia tricolore: da
Simone Franceschi (vice sindaco e assessore al Turismo) a Francesco
Melis (Ambiente) fino a Mauro Usai, giovane presidente del Consiglio
comunale. Il sindaco uscente è certo di una cosa: «Sono consapevole
della capacità della coalizione, ma soprattutto del Partito
Democratico, suo pilastro portante, di individuare chi potrà
continuare l'importante lavoro, svolto in questi anni, tutti insieme,
al servizio della città».

IL BILANCIO Cinque anni definiti «faticosi, ma entusiasmanti» per
rimarcare che è stata «presa per mano una città dopo un lungo periodo
di discontinuità amministrativa, in una situazione non certo facile».
Dei risultati ottenuti rende merito «ad un gruppo che ha fatto un
grande gioco di squadra: donne e uomini leali e infaticabili, che
hanno interpretato la politica come servizio».

Gariazzo non tralascia di ricordare i momenti difficili nella
maggioranza, pur rimarcando che «ha saputo tenere la barra a dritta.
Abbiamo intrapreso con coraggio le sfide sui temi principali, cercando
di coniugare l'impegno per il contingente, quotidiano, rappresentato
spesso da bisogni immediati, con il mettere in moto quei processi di
pianificazione di cui la città aveva bisogno».

MIGRANTI Nel lungo elenco che il sindaco uscente fa sulle questioni
affrontate (dai lavori pubblici ai tributi passando per servizi
sociali) c'è anche l'accoglienza dei migranti: «Voglio ricordare, con
orgoglio, il nostro impegno nella solidarietà e nell'accoglienza che
ci ha visto fare la nostra parte, partecipi di una comunità più
vasta».
Cinzia Simbula

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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