mercoledì 14 settembre 2016

Tiziana, una storia sbagliata. "Molti giudici sono incorruttibili, nulla può indurli a fare giustizia.” (Bertold Brecht)



Come mia consuetudine, sono andato a cercare delle notizie, a proposito del suicidio di Tiziana Cantone, la ragazza napoletana filmata mentre eseguiva sesso orale con un suo amante. Per prima cosa vorrei soffermarmi sul video, e devo sinceramente dire che ho provato una brutta sensazione. Definire questa ragazza “puttana” è eccessivo (normalmente una ragazza che tradisce il ragazzo non è considerata una puttana), ma il video è di una volgarità quasi imbarazzante. Questo è l’unico dato che posso rilevare, personalmente utilizzo il termine “puttana” per indicare ipocrisia, e non sempre è rivolto a delle donne. Per esempio, io sono convinto che nel Parlamento italiano si siamo diverse puttane, e la maggior parte non sono certamente donne.



Detto questo, io mi vorrei soffermare sul comportamento dei media. In sostanza questo video, che circola ormai da molto tempo, è stato considerato come una trovata pubblicitaria per lanciare una futura pornostar. Sono state stampate delle magliette, è stata incisa una canzone, una serie di iniziative di marketing si sono evolute in tutta la Campania. Intanto, mentre Tiziana era all’apice della popolarità, da parte sua non arrivava nessuna dichiarazione, ma esposti alla procura. Che la ragazza stesse soffrendo? Figuriamoci, gli squali del marketing hanno pensato che questa fosse un’ulteriore trovata pubblicitaria, e questo ha continuato ad alimentare il suo “Mito”.
Ripeto, o la ragazza era sotto effetto di droghe, oppure era fortemente instabile psicologicamente, poiché le frasi da lei pronunciate (non tanto il gesto) sono esageratamente spinte. Tutto questo ha qualcosa d’irrealistico, cioè, Tiziana si è fatta deliberatamente filmare da un soggetto che non esprimeva di certo il massimo dell’eleganza, solo un’innocente bambina avrebbe potuto pensare che questo fatto non avrebbe avuto delle conseguenze mediatiche. Siamo nell’era d’internet, un filmato come quello diventa virale in una settimana, talmente è ridicolo, casareccio e figlio di chissà quale subcultura.

Ora dovremo soffermarci su una questione. Diversi giornali riportano che nella sentenza Cantone era stata obbligata a pagare le spese legali, perché sarebbe stata “consenziente”, aveva cioè accettato che venisse girato un video dei suoi rapporti sessuali. Poi, subentra addirittura l’incredibile. Il Messaggero  riporta che la Tiziana è stata condannata a pagare 3.645 euro a ciascuna delle società a cui aveva chiesto la rimozione del video: Citynews, Youtube, Yahoo, Google e Appideas. In tutto, i giornali scrivono che Tiziana avrebbe dovuto pagare circa 20 mila euro di spese legali, (siamo su un ammontare di 50.000 euro) e scrivono che, secondo la madre, questa sarebbe stata la ragione del suicidio. Cioè, qui siamo dinanzi ad un madornale errore giudiziario. 
Tiziana aveva consentito al ragazzo di filmare il “loro” rapporto, non gli aveva consentito di farlo diventare virale, di mandarlo agli amici, e forse di averlo caricato lui stesso su diversi siti hard. Se Tiziana si è suicidata (se siamo dinanzi ad un suicidio, teniamo conto anche di questo) la causa non è stata il video, ma il madornale errore commesso dai giudici, che inoltre avrebbero dovuto indagare anche su un possibile vizio della volontà. Abbiamo avuto altri casi come quello di Tiziana, ma si sono conclusi con un risarcimento delle vittime, e talvolta con la modificazione di qualche nome. Dunque, chi sono i responsabili reali di questo suicidio? Soprattutto, se io chiedo la rimozione di un video da you tube, perché devo essere io a pagare. Qui abbiamo qualcosa che non va.

Vincenzo M. D'Ascanio

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