giovedì 23 febbraio 2017

Rassegna stampa 23 febbraio 2017

Unione Sarda

«Io penso al futuro» L'ex segretario negli Usa. Orlando verso la candidatura. Crisi Pd, Renzi prova a voltare pagina.

ROMA «Mentre la politica italiana post-referendaria litiga su tutto o quasi, il mondo fuori continua a correre». La mezza scissione del Partito democratico e l'assemblea di domenica sembrano solo un ricordo sbiadito per Matteo Renzi, che torna a parlare dal suo blog mentre è in viaggio negli Usa.

«BASTA LITIGI» «Ho deciso di staccare qualche ora – mentre il Pd scrive le regole per il congresso – e di dedicarmi ad alcuni incontri di qualità in California. Il futuro, prima o poi, torna. E allora facciamoci trovare pronti: anziché litigare sul niente, proviamo a imparare da chi sta costruendo il domani prima degli altri», conclude Renzi.

IL NUOVO GRUPPO Nel frattempo, per chi è rimasto in Italia, è il tempo dei conti. Quanto valgono gli “scissionisti” che hanno deciso di divorziare dal Pd? Il nuovo gruppo parlamentare capitanato dai vari Massimo D'Alema, Pierluigi Bersani e Roberto Speranza, si potrebbe chiamare «Movimento per una costituente della sinistra» e avrebbe in lista 36 deputati e 12 senatori.

Ma solo oggi si conosceranno i nomi dei parlamentari che seguiranno la strada della scissione. «Senza patemi e senza strali dobbiamo fare una separazione consensuale, sapendo che abbiamo idee diverse e che, se poteva essere fatto uno sforzo per tenerci insieme, doveva essere fatto prima di tutto dal segretario uscente», dice Enrico Rossi, presidente della Toscana. Il nome? «Due parole sarebbero importanti: democrazia e lavoro».

LA SCELTA DI ORLANDO E oggi potrebbe essere anche il giorno dell'annuncio della candidatura ufficiale di Andrea Orlando alla carica di segretario del Pd. Il ministro della Giustizia è pronto per la corsa delle primarie, dove troverà anche il governatore della Puglia Michele Emiliano.


Legge elettorale «Ecco i limiti da superare»
Proposte di Ganau e Pubusa

Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, lo dice
subito: «La mia proposta di riforma statutaria per la modifica della
legge elettorale mira a risolvere le criticità di quella esistente».
Il vero problema della riforma secondo Andrea Pubusa, coordinatore del
Comitato d'iniziativa costituzionale e statutaria: «Il testo ha dei
limiti. È solo un intervento di aggiustamento di quelle parti più
irrazionali». Confronto sulla legge elettorale ieri a Cagliari,
all'Hostal Marina, tra Ganau e Pubusa.

Doppia preferenza di genere,
sbarramento per l'assegnazione dei seggi al 10% per le coalizioni e al
2% per le singole liste all'interno delle alleanze e del 5% per le
liste non coalizzate, i punti cardine della proposta di riforma del
presidente. «Non sarà una legge perfetta - ammette Ganau - ma può dar
vita a un sistema che risponde alle esigenze di rappresentanza
politica, territoriale e di genere».

Secondo il costituzionalista, «bisogna ripensare a fondo la legge
elettorale». Inoltre, «se si introduce il premio di maggioranza,
perché applichiamo uno sbarramento al 5 e al 10 per cento? Perché non
trovare una soluzione di tipo presidenziale ma nello stesso tempo
proporzionale?». Questa, ricorda Ganau, «è una legge proporzionale, il
premio di maggioranza serve per garantire la governabilità. Sulle
soglie di sbarramento possiamo discutere». Ro. Mu.

Il Distretto aerospaziale sardo in campo con la Piaggio nel progetto dell'Enac
La posta viaggerà su un drone «Pronti a fare i test nell'Isola»

La scommessa parte dalla Sardegna: far viaggiare la posta sui droni.
Chissà quando, ma succederà, «da un momento all'altro», a sentire chi
ci “lavora”. Per ora in pista c'è un progetto nazionale, finanziato
dall'Enac, che vede protagonista il Distretto aerospaziale sardo,
tramite la socia U-Avitalia: l'azienda di ingegneria, infatti, assieme
a Piaggio Aerospace e Bcube (società di logistica) fa parte del
Raggruppamento temporaneo di imprese che ha vinto la gara indetta
dall'ente dell'aviazione civile. Un progetto che ieri è atterrato sul
tavolo dell'assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci che
ha dato il benvenuto alla delegazione delle aziende coinvolte
nell'iniziativa.

LO SCENARIO Manca solo il via libera dall'alto, ma a terra sono pronti
a far volare il drone della Piaggio e a testarne l'affidabilità nel
trasporto postale delle merci. Sono gli Stati maggiori della Difesa e
dell'Aeronautica a doversi pronunciare: se daranno l'ok alla
sperimentazione e verrà certificata l'idoneità in campo postale,
l'aereo senza pilota potrà spiccare il volo, proprio dalla Sardegna,
candidata a diventare sede dei test per i droni a uso civili. La sfida
del Distretto aeroportuale sardo è partita tramite la socia
U-Avitalia, che ha chiesto di poter sfruttare l'aeroporto militare di
Decimomannu e il Poligono di Quirra per provare nel campo del
trasporto postale il drone P1HH, costruito dalla Piaggio. «Attendiamo
la risposta», spiega il presidente del Distretto aerospaziale Giacomo
Cao, «se il via libera arriverà si valuteranno le condizioni per far
decollare il progetto e far sì che questo nuovo scenario si
materializzi».

OBIETTIVI Intanto si va avanti. E il tour di ieri a tre tappe, con
incontri alla Regione e con i sindaci di Villasor e Perdasdefogu, è
servito a riaprire un contatto con le istituzioni e i rappresentanti
dei territori che verrebbero coinvolti nel progetto.
L'attività sperimentale dei droni è iniziata nel 2013, ora però si va
oltre e il prossimo drone che uscirà dalla catena di montaggio
dell'azienda di Villanova D'Albenga potrebbe essere proprio quello da
testare nell'Isola per usi diversi da quelli militari. «Ce lo
auguriamo», è la speranza del presidente di U-Avitalia Donatello
Gianni, giunto da Roma per illustrare il progetto e i suoi fini alla
Regione. «Il nostro scopo è trasformare questo aereo militare in aereo
civile. Il trasporto della posta è il nostro primo obiettivo, avendo
attivato un accordo con l'operatore aereo delle Poste, ma l'utilizzo
del drone è molteplice: potrà essere impiegato in futuro anche per
distribuire medicinali in zone di guerra o comunque difficili da
raggiungere».

IL PROGETTO L'idea è quella di fare dell'aeroporto di Decimomannu «un
futuro hub» per aerei a pilotaggio remoto anche di altre aziende o
produttori diversi dalla Piaggio. A manovrare i droni saranno da
terra, all'interno di una stazione di controllo, piloti appositamente
preparati che potranno pilotare tre droni contemporaneamente. Tempi?
«Noi siamo già pronti, appena ci danno il via libera i test potranno
inziare», spiega il presidente di U-Avitalia, «quanto agli altri, da
una parte speriamo di avere l'interesse della Regione affinché ci
aiuti con un cofinanziamento a supportare questa azione sia di ricerca
che di sperimentazione e dall'altra che ci sia una volontà politica
dello Stato Maggiore della Difesa, proprietario dell'aeroporto e primo
soggetto che sta certificando a livello militare il drone P1HH. Un
progetto molto ambizioso, di dimensione mondiale, che vede sia le
Forze Armate che l'aviazione civile lavorare insieme».

VUOTO DA COLMARE L'obiettivo futuro è anche quello di definire un
regolamento europeo, oggi assente, per il trasporto merci a fini
commerciali con droni. Il settore civile è senza regolamentazione, i
droni finora sono stati impiegati solo per scopi militari. «A partire
dal 2020», ricordano i partner del progetto, «questi mezzi saranno
messi in circolazione e si suppone che una decina d'anni dopo ci
saranno solo aerei pilotati da terra. Perciò primo obiettivo è dotarci
di un regolamento che oggi non c'è né in Italia né all'estero».

NUOVO MERCATO Che l'aerospazio possa aprire nuovi scenari di sviluppo
nell'Isola, nessuno ne fa mistero. «Noi crediamo», spiega il
presidente del Distretto aerospaziale sardo, «che sia una delle vere
innovazioni che possiamo cavalcare per creare occupazione e sviluppo.
Siamo l'unica regione dove sono presenti infrastrutture, quali Decimo
e Quirra, uniche in Italia, perciò utilizziamole». Ci crede anche la
Regione. «Ci crediamo molto in questo settore - dice il vicepresidente
Paci - tanto da averlo inserito, come settore prioritario, nella
nostra strategia di specializzazione intelligente per rendere
disponibili importanti risorse intercettabili nei fondi europei
2014-2020. E come Regione siamo pronti a dare tutto il supporto
necessario, anche per creare ricadute economiche e di lavoro in tutta
la Sardegna». Carla Raggio

Finanziaria in ritardo in Aula
Paci: serve passaggio tecnico. Pittalis: errori grossolani. Spano, no
alla sfiducia

C'è un ostacolo all'approdo in Consiglio della finanziaria 2017
approvata due giorni fa in commissione Bilancio: devono essere ancora
definiti i passaggi tecnico-giuridici relativi all'esercizio 2016 che,
come è scritto in una nota del Consiglio regionale, «si sono resi
necessari a seguito della recente sentenza della Corte
Costituzionale». Di che si tratta? «Di un riallineamento tecnico della
legge di stabilità, della variazione e dell'assestamento di bilancio
2016, pronto per essere portato in Aula - spiega l'assessore al
Bilancio, Raffaele Paci - un passaggio necessario alla luce della
sentenza della Corte Costituzionale dopo l'impugnazione da parte del
Governo per ragioni strettamente formali». Per fare quella modifica,
«dobbiamo portare in Consiglio un disegno di legge tecnico che
permetta di riallineare la manovra alle indicazioni del Mef. Lo stiamo
facendo, non ci sono problemi sostanziali, né tantomeno di copertura
finanziaria».

La Finanziaria sarebbe dovuta arrivare in Aula il 7 marzo. A questo
punto potrebbe tardare di qualche giorno. «Un pasticcio così non si
era mai visto nella storia dell'Autonomia - tuonano Pietro Pittalis e
Alessandra Zedda, capogruppo e vice-capogruppo di Forza Italia - la
Giunta non solo ha presentato la legge con gravissimo ritardo, ma non
si può procedere a causa degli errori grossolani compiuti nel 2016».
«Altro che problema tecnico - aggiunge il coordinatore di Fi, Ugo
Cappellacci - quelli di Paci sono solo alibi ridicoli».
Ieri è stata discussa la mozione di sfiducia presentata
dall'opposizione contro l'assessora all'Ambiente Donatella Spano per
la gestione dei soccorsi nella nevicata di un mese fa. Il Consiglio
l'ha respinta con 32 no.
Roberto Murgia


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Federico Marini
skype: federico1970ca


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