giovedì 17 agosto 2017

24 Agosto. Travelling Tales - Fiabe Migranti con Letizia Pasinelli


Organizzato da Su Tzirculu
Giovedì 24 Agosto alle ore 19:00
Su Tzirculu, Via Molise 62, Cagliari

Il 24 agosto in compagnia di Letizia Pasinelli (Bologna) abbiamo il piacere di presentare Fiabe Migranti a partire dalle H 19.

"Travelling Tales - Fiabe migranti" è un libro di fiabe scritte da bambine e bambini migranti che attualmente si trovano in Grecia, nei pressi di Salonicco, la maggior parte di loro in attesa di continuare il proprio viaggio. L’idea di raccogliere le loro storie di fantasia è partita da due ragazze che hanno poi coinvolto alcune persone che attualmente vivono a Salonicco e conoscono bene la situazione dei migranti, e dei bambini, nei campi militari. L’idea è divenuta presto un progetto collettivo, grazie al coinvolgimento di più di venti persone sparse in diversi paesi del mondo che hanno contribuito con le traduzioni, le illustrazioni e la diffusione del progetto.

Gli ideatori del progetto collaborano con organizzazioni e reti sociali che ogni giorno lavorano per trovare soluzioni alternative ai campi militari, nocivi per le pessime condizioni di vita come anche per la condizione di isolamento ed esclusione che comportano. I campi militari in questione sono quelli di Vasilika, Oreokastro e Lagadikia che ospitano più di 1000 persone ciascuno (molte di più nei primi due casi).

Il libro è stato tradotto in 12 lingue (greco, inglese, portoghese (BR), portoghese (PT), spagnolo, catalano, euskera, francese, italiano, tedesco, russo e arabo) e sarà disponibile online. Tutto il denaro raccolto con le vendite andrà a sostenere questi progetti volti alla ricerca di un alloggio alternativo per i migranti a Salonicco, sfidando l'idea che l'unica soluzione possibile sia quella di "ospitare" persone nei campi militari.

Le storie sono state inventate dai bambini e raccolte, in molti modi diversi: ridendo, recitando, mimando e giocando insieme a loro. Si è creato un vero e proprio laboratorio di storie anche grazie al sostegno di alcune organizzazioni. Tra queste il progetto Micropolis Social Space for Freedom, rete di solidarietà autogestita con sede a Salonicco, che accoglie diverse famiglie di rifugiati, sia in case greche sia, più recentemente, in appartamenti in affitto. Oltre all’accoglienza, Micropolis si occupa di una scuola per bambini sopra i 5 anni e di opportunità di lavoro.

Tre dei bambini che hanno partecipato al libro sono stati contattati attraverso questa rete. Poi, importante è stato anche il contributo del progetto Eko-Vasilika, spazio autogestito da volontari e situato fuori dal campo di Vasilika; organizza varie attività, dalla scuola ai giochi. Questo gruppo di volontari aveva cominciato svolgendo attività nella stazione EKO che si trovava a pochi chilometri da Idomeni. Uno dei bambini che ha partecipato al libro è stato contattato tramite loro. Inoltre, hanno collaborato anche il progetto Where is the Life e l'ONG Arsis, che svolgono varie attività per i bambini nel campo militare di Lagadikia. E last but not least fondamentale sono stati il sostegno e la collaborazione dei tanti volontari che svolgono attività di accoglienza senza essere legati ad alcuna organizzazione.

Dopo lo sgombero di Idomeni e il trasferimento delle persone verso la periferia di Salonicco, alcune realtà (come Micropolis), ma anche molti individui, singolarmente, hanno continuato a svolgere lavoro di accoglienza in modo indipendente, cercando soluzioni abitative in particolare per i casi più vulnerabili (famiglie con bambini molto piccoli o con persone malate o molto anziane) e anche, più in generale, per le persone che sono ancora nei campi militari. Dei bambini che hanno partecipato al libro, 11 sono stati contattati in questo modo.

Il laboratorio di raccolta di storie è durato circa due mesi, ottobre e novembre. Alcuni bambini avevano già storie compiute nelle loro teste, con personaggi e scenari che avevano già immaginato e hanno condiviso con molta facilità e, in questi casi, il lavoro è stato solo quello di registrare i loro racconti orali e poi trascriverli e trasformarli in testo (senza mai dimenticarsi di avere il loro assenso sulla versione definitiva della storia e lasciarli discutere tra loro nel caso di racconti inventate collettivamente).
In tutti gli altri casi, in cui i bambini avevano straordinarie idee ma non pienamente elaborate nella forma di una storia, si è provato a “guidarli” facendo domande: "Allora, cosa è successo a quel ragazzo alla fine della storia?", "Dove avviene questo?", "Perché ha fatto quest'altro?". Le loro risposte a queste domande hanno via via stimolato il processo creativo e complessificato le storie.

La prima cosa emersa durante i laboratori è la differenza tra i bambini scolarizzati e quelli che non sono mai andati a scuola. I primi hanno molta più familiarità con la forma scritta, con la pratica del racconto di storie e anche con lo svolgimento di un lavoro creativo. Altra differenza è stata la lingua: solo in alcuni casi i bambini parlavano inglese e traducevano anche agli altri coetanei che non capivano bene.
In altri casi è stato necessario l’intervento di un traduttore (per i bambini di Oreokastro e Lagadikia). Altre due bambine avevano alcune difficoltà a comprendere la proposta, in un primo momento. Ma avevano una grande passione per il disegno e una cartella con decine di disegni da loro realizzati nel corso di mesi. In quel caso si è pensato di partire dai disegni per inventare le loro storie. Due di queste storie sono nel libro.

Una volta raccolte tutte le fiabe, sono state illustrate da alcune artiste coinvolte, ispirandosi ai personaggi e agli scenari che in qualche modo riflettono anche il background culturale dei bambini.

La continuazione del progetto dipenderà da ciò che accadrà appena il libro comincerà a fare la sua strada. Si tratta di un esperimento, fatto dal basso, con molto amore e per uno scopo ben preciso, per questo vi chiediamo anche di comprendere le imperfezioni che potrete trovarvi. Se non si raggiungessero le mille copie vendute, il denaro raccolto sarà devoluto ai progetti già esistenti, come lo spazio sociale Micropolis.
Se invece, come speriamo, si raggiungeranno le mille copie vendute, allora sarà possibile finanziare un nuovo progetto volto al recupero di vecchie abitazioni abbandonate con l’obiettivo di farne abitazioni per le famiglie migranti. In ogni caso, tutti gli aggiornamenti saranno pubblici e chiunque potrà seguire l’andamento del progetto.

C’è poi molto entusiasmo anche nell’immaginare nuovi laboratori di creazione di storie per un eventuale secondo libro… speriamo ci siano ancora tante energie per poterlo realizzare!


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