mercoledì 30 agosto 2017

Rassegna stampa 30 Agosto 2017

L’Unione Sarda.

Un mese fa un incendio doloso aveva distrutto l'automobile della
titolare della struttura. Una bomba sveglia Villasimius: nel mirino un B&B, turisti illesi.

Un ordigno micidiale, rudimentale, ma devastante. Il quartiere de “I Borghi” a Villasimius è stato svegliato di soprassalto alle due della notte con un boato che è stato sentito da lontano. Così è stato gravemente danneggiato il bed and breakfast “Is Axrollixeddas”, al numero 50 di via Ariosto. Danni alla veranda, alla cucina, agli infissi e alla attrezzatura. Illesi per fortuna i tredici turisti che occupavano le camere. Tanto lo spavento e la decisione della donna che gestisce la struttura, Maria Fedela Meloni, di chiudere il B&b e di trasferire gli ospiti in altri locali. Disdette le prenotazioni per i prossimi giorni. Un danno quindi notevole per la donna e per la figlia Silvia Spanu, 28 anni, titolare della struttura. Della vicenda si occupano ora i carabinieri della stazione di Villasimius e del Nucleo operativo della Compagnia di San Vito.

IL BOATO Nella notte, in via Ariosto sono arrivati anche i vigili del fuoco di San Vito e gli artificieri dell'Arma. Gli inquirenti hanno già sentito Maria Fedela Meloni alla quale un mese fa di fronte al locale, era stata incendiata l'auto. Interrogate anche altre persone, due le perquisizioni effettuate nella notte. I carabinieri stanno anche esaminando le immagini registrate da una telecamera di sicurezza non lontano dal B&B: in merito non sono trapelate indiscrezioni. Le indagini sono indirizzate anche a Sestu dove la donna è stata assessore comunale al Commercio. Maria Fedele Meloni inoltre è legata sentimentalmente a Sergio Cardia, ex vice sindaco di Sestu di recente vittima di una brutale aggressione a Cagliari da parte di un balordo mai identificato dalle forze dell'ordine.

LA BOMBA L'attentato è stato consumato alle 2. I dinamitardi hanno piazzato la bomba davanti all'ingresso della struttura turistica. Poi l'esplosione che ha fatto danni e seminato paura. Nel B&B, in quel momento, erano presenti quattro famiglie. L'esplosione ha distrutto la porta d'ingresso, la facciata e la cucina. Secondo gli artificieri dell'Arma, ad esplodere è stata una “pipe bomb” confezionata con esplosivo probabilmente da cava, bulloni e frammenti metallici. Per fortuna, la titolare della struttura e gli ospiti erano chiusi nelle loro stanze. Altrimenti avrebbero potuto rischiare la vita.

LE INDAGINI I carabinieri della Compagnia di San Vito non escludono che il recente incendio dell'auto della donna e l'attentato di ieri notte siano strettamente collegati. Una indagine che si annuncia in salita. Gli investigatori che agiscono al comando del capitano Stefano Colantonio e del maresciallo Silvio Sirigu , hanno interrogato una decina di persone, cercando soprattutto di risalire a qualche testimonianza. Inutile tentare di saperne di più. Il riserbo delle forze dell'ordine in questa indagine delicatissima è totale.

Raffaele Serreli



«Il Centro Donna del Binaghi sarà potenziato»
L'Ats replica all'allarme dei sindacati. Paderi (Cisl): non si scherza
sulla prevenzione

Dopo la bufera, l'allarme dei sindacati, gli interventi politici,
l'avvio di una raccolta di firme e diverse lettere arrivate a L'Unione
Sarda, l'Ats e la Assl di Cagliari «smentiscono la chiusura del Centro
Donna del Binaghi».

In un comunicato, in risposta a Cgil, Cisl e Uil, si spiega che «in
nessun documento o atto si parla di chiusura. Trattandosi di un
servizio che si occupa di prevenzione, nell'atto aziendale la funzione
svolta dal Centro è inserita nell'ambito del Dipartimento di
prevenzione Area Sud, tra le funzioni proprie della struttura di
Prevenzione e Promozione della Salute». Inoltre, non soltanto «non ci
sarà soppressione», ma «si prevede un potenziamento, sia in termini
tecnologici che organizzativi (risorse umane), con la finalità di
farlo diventare il punto di riferimento per lo screening dei tumori
della cervice e per la lettura centralizzata degli esami dell'intera
regione».

Davide Paderi, segretario generale Cisl Fp, che ha firmato la denuncia
sulla chiusura insieme con i colleghi Nino Cois (Cgil) e Fulvia Murru
(Uil) avverte: «Non siamo stati investiti da un colpo di sole, non
solo nell'atto aziendale dell'Ats il Centro Donna non esiste più, ma
ci risulta che la comunicazione della sua cancellazione è stata data
anche agli operatori che ci lavorano. Dieci giorni fa il sindacato ha
mandato una Pec a Pigliaru, Arru e Moirano, chiedendo chiarimenti, ma
non c'è stata nessuna risposta. Oggi dicono che non è vero? Molto
bene, se hanno cambiato idea siamo ben contenti. Certo è che non si
scherza sulla prevenzione».

Dice la deputata Pd Romina Mura: «Sono preoccupata per la paventata
chiusura del Centro, attivato dalla Giunta di centro-sinistra nella
legislatura 2004-2009. In questi anni il Centro ha avuto un ruolo
determinante nella prevenzione di tumori e patologie della sfera
femminile, ha cambiato in meglio la vita delle donne della Provincia
di Cagliari e non solo, e ha attivato significativi percorsi di
assistenza insieme a una diffusa crescita della cultura della
prevenzione». (cr. co.)

Per Palazzo Chigi viola la Costituzione. Nel mirino le norme sugli usi civici
Urbanistica, nuova tegola: il governo impugna la legge

Nei corridoi della Regione la chiamano la leggina, per distinguerla da
quella più importante, su cui maggioranza, opposizione, ambientalisti,
albergatori e costruttori litigano da mesi, ancora da discutere e
votare in Consiglio. Ma a parte i diminutivi, le «disposizioni urgenti
in materia di urbanistica e edilizia» varate dall'Aula due mesi fa
contengono provvedimenti per nulla di secondo piano, attesi da anni,
su cui ieri in tarda mattinata è arrivata la scure del governo
nazionale. Palazzo Chigi ha impugnato la legge, «in quanto alcune
norme prevedono interventi che si pongono in contrasto con le norme
fondamentali in materia di paesaggio, contenute nella legislazione
statale, eccedendo in tal modo dalle competenze statutarie attribuite
alla Regione Sardegna dallo Statuto speciale di autonomia e violando
l'articolo 117 della Costituzione», spiega un comunicato della
presidenza del Consiglio dei ministri. Insomma, all'orizzonte c'è
l'ennesimo scontro tra governo e Villa Devoto, simile a quelli già
visti per le ultime Finanziarie regionali. Una tegola inattesa,
proprio in un momento in cui su urbanistica e dintorni non mancano le
tensioni, soprattutto in maggioranza.

IL PROVVEDIMENTO La legge, in tutto 43 articoli, era stata presentata
come un «provvedimento di manutenzione» di altre norme più vecchie in
materia edilizia. L'obiettivo dichiarato: semplificare alcune
procedure e risolvere antichi problemi interpretativi che spesso
rappresentano un pantano per imprese e cittadini. Il risultato è stato
quello di una legge omnibus, in cui sono finite norme su varianti in
corso d'opera, cambi di destinazione d'uso, parcheggi, piani di
utilizzo dei litorali, lotta al “non finito”, accertamenti di
conformità. E, infine, una nuova disciplina degli usi civici che
avrebbe - tra le altre cose - potuto sbloccare il piano di rilancio
dell'Eurallumina. Sarebbe questo uno dei punti più controversi, su cui
si sono concentrati i dubbi del governo. La norma prevedeva la
possibilità di spostare da un terreno a un altro gli usi civici,
trovando dunque una soluzione per l'ampliamento del bacino dei fanghi
rossi della fabbrica di Portovesme, frenato dai vincoli demaniali. Ma
i rilievi di Palazzo Chigi potrebbero riguardare anche altri aspetti.

NO COMMENT «Attendiamo di sapere quali norme il governo ha deciso di
impugnare», fanno sapere dalla Giunta regionale. Lo stop arrivato da
Roma non era atteso, e lo si capisce anche dalle parole di Antonio
Solinas, vicepresidente della commissione Governo del territorio in
Consiglio: «Se l'impugnazione riguardasse la norma sugli usi civici,
sarebbe singolare visto che il provvedimento era stato concordato con
il ministero. Inoltre, il problema degli usi civici riguardanti
l'Eurallumina è stato risolto con una legge statale all'inizio di
agosto». Sull'argomento poi era intervenuta a maggio la Corte
Costituzionale, dichiarando illegittima una legge del 2016 sulla
«sclassificazione» degli usi civici. Nomi diversi, sostanza molti simile.

GLI ATTACCHI La frenata romana fa gonfiare il petto all'opposizione:
«Non bastavano le botte da orbi e le scene da osteria tra le diverse
anime del partito democratico, le reciproche accuse tra presunti
talebani e presunti cementificatori, le macroscopiche contraddizioni
come quella tra il Soru padre del Ppr e il Soru imprenditore sul
progetto di Funtanazza. Ora ci si mettono anche Gentiloni e il suo
governo», dice il coordinatore regionale di Forza Italia Ugo
Cappellacci. «Pigliaru non tenti di contrabbandare questo episodio
come un capitolo della sua immaginaria battaglia con lo Stato»,
conclude l'ex governatore. Critiche anche da sinistra: «La decisione
del Governo non stupisce.

 In questi giorni il dibattito politico in
materia urbanistica e contrasto attivo all'abusivismo edilizio ha
ripreso tono, anche in Sardegna», ricorda il senatore di Campo
Progressista Luciano Uras. «La piena attuazione delle normative
paesaggistiche è bloccata. Va completata la pianificazione del
territorio interno, da connettersi con quella esistente della fascia
costiera, va rilanciata e definita integralmente la pianificazione
urbanistica comunale di adeguamento. Per questo serve una visione
condivisa. Difficile, però, che tutto questo possa realizzarsi nella
cultura della divisione che, chi ha la responsabilità della coalizione
di governo alla Regione ha sistematicamente voluto e praticato fino ad
oggi».
Michele Ruffi

IL DIBATTITO. Botta e risposta a distanza tra Maria Antonietta Mongiu
e Cristiano Erriu
«Il cemento non è la soluzione»

Il Qatar, la distanza di 300 metri dalle coste su cui si litiga da
mesi, le volumetrie sul mare: la proposta di legge urbanistica
continua a far litigare il fronte ambientalista e la Giunta. Questa
volta da una parte c'è l'ex assessora alla Cultura dell'era Soru Maria
Antonietta Mongiu, ora alla guida dell'associazione Lamas, dall'altra
Cristiano Erriu, alla guida dell'assessorato all'Urbanistica. Mongiu -
da Pattada, dove la sua associazione ha organizzato un incontro sul
tema - ha chiesto alla Giunta di «ritirare la proposta di legge», per
«tornare a discutere del governo del paesaggio, un argomento popolare
di cui si deve discutere nelle piazze».

Ma l'affondo riguarda i
rapporti tra la Giunta e gli investitori arabi, in particolare i
qatarini della Smeralda Holding: «Non può essere», ha detto Mongiu,
«l'ambasciatore del Qatar a dettare l'agenda della Regione».
LA REPLICA Una accusa «falsa e infamante», secondo l'assessore
all'Urbanistica Cristiano Erriu, che ha risposto direttamente alla
presidentessa dell'associazione Lamas, le cui parole sono influenzate
«probabilmente da una miopia di fondo che impedisce di scorgere la
vera posta in gioco». Secondo Erriu, «chi parla di asservimento a
potentati stranieri o prefigura scenari apocalittici a danno di
spiagge, paesaggi costieri o altri beni tutelati usa argomenti più
politici e ideologici che di merito».

L'AFFONDO Ieri Mongiu è tornata sull'argomento: «L'esecutivo pro
tempore non può pensare al cemento come soluzione salvifica», ha detto
la presidentessa di Lamas, «ci disorienta il fatto che a fronte di un
messaggio inviato dal presidente Pigliaru nel corso dei lavori del
seminario di Pattada, col quale si scusava della sua assenza,
l'assessore all'Urbanistica replichi con parole che trasudano
disconoscimento di chi agisce secondo la democrazia partecipata
mettendo conoscenza e competenza a disposizione della comunità».

Un mese fa un incendio doloso aveva distrutto l'automobile della
titolare della struttura
Una bomba sveglia Villasimius: nel mirino un B&B, turisti illesi

Un ordigno micidiale, rudimentale, ma devastante. Il quartiere de “I
Borghi” a Villasimius è stato svegliato di soprassalto alle due della
notte con un boato che è stato sentito da lontano. Così è stato
gravemente danneggiato il bed and breakfast “Is Axrollixeddas”, al
numero 50 di via Ariosto. Danni alla veranda, alla cucina, agli
infissi e alla attrezzatura. Illesi per fortuna i tredici turisti che
occupavano le camere. Tanto lo spavento e la decisione della donna che
gestisce la struttura, Maria Fedela Meloni, di chiudere il B&b e di
trasferire gli ospiti in altri locali. Disdette le prenotazioni per i
prossimi giorni. Un danno quindi notevole per la donna e per la figlia
Silvia Spanu, 28 anni, titolare della struttura. Della vicenda si
occupano ora i carabinieri della stazione di Villasimius e del Nucleo
operativo della Compagnia di San Vito.

IL BOATO Nella notte, in via Ariosto sono arrivati anche i vigili del
fuoco di San Vito e gli artificieri dell'Arma. Gli inquirenti hanno
già sentito Maria Fedela Meloni alla quale un mese fa di fronte al
locale, era stata incendiata l'auto. Interrogate anche altre persone,
due le perquisizioni effettuate nella notte. I carabinieri stanno
anche esaminando le immagini registrate da una telecamera di sicurezza
non lontano dal B&B: in merito non sono trapelate indiscrezioni. Le
indagini sono indirizzate anche a Sestu dove la donna è stata
assessore comunale al Commercio. Maria Fedele Meloni inoltre è legata
sentimentalmente a Sergio Cardia, ex vice sindaco di Sestu di recente
vittima di una brutale aggressione a Cagliari da parte di un balordo
mai identificato dalle forze dell'ordine.

LA BOMBA L'attentato è stato consumato alle 2. I dinamitardi hanno
piazzato la bomba davanti all'ingresso della struttura turistica. Poi
l'esplosione che ha fatto danni e seminato paura. Nel B&B, in quel
momento, erano presenti quattro famiglie. L'esplosione ha distrutto la
porta d'ingresso, la facciata e la cucina. Secondo gli artificieri
dell'Arma, ad esplodere è stata una “pipe bomb” confezionata con
esplosivo probabilmente da cava, bulloni e frammenti metallici. Per
fortuna, la titolare della struttura e gli ospiti erano chiusi nelle
loro stanze. Altrimenti avrebbero potuto rischiare la vita.

LE INDAGINI I carabinieri della Compagnia di San Vito non escludono
che il recente incendio dell'auto della donna e l'attentato di ieri
notte siano strettamente collegati. Una indagine che si annuncia in
salita. Gli investigatori che agiscono al comando del capitano Stefano
Colantonio e del maresciallo Silvio Sirigu , hanno interrogato una
decina di persone, cercando soprattutto di risalire a qualche
testimonianza. Inutile tentare di saperne di più. Il riserbo delle
forze dell'ordine in questa indagine delicatissima è totale.
Raffaele Serreli

SESTU. Il marito della donna
«Un'inspiegabile escalation di pura violenza»

Le minacce sono iniziate qualche anno fa con raffiche di scritte sui
muri. Poi lo scorso maggio l'ex vice sindaco di Sestu, Sergio Cardia,
era stato aggredito a Cagliari da un ragazzo incappucciato e armato di
un tirapugni che l'aveva fatto finire in ospedale. Nelle scorse
settimane, invece, era stata incendiata a Villasimius l'auto della
compagna, Maria Fedela Meloni (anche lei ex assessore a Sestu) e ora
un ordigno, riempito di bulloni, ha provocato gravi danni al B&B “Is
Axrollixeddas”, sempre di proprietà della compagna del presidente
regionale dell'Agci, l'Associazione generale delle cooperative
italiane. Stagione finita per l'affittacamere e tanta paura perché la
bomba avrebbe potuto uccidere.

Potrebbero presto convergere su Sestu le indagini sull'attentato della
notte scorsa a Villasimius. Da anni, infatti, l'ex amministratore
sestese Cardia (e ora anche la compagna Fedela Meloni) è vittima di
una terrificante escalation di intimidazioni, sfociate l'11 maggio
scorso in un vero e proprio pestaggio in viale Monastir a Cagliari,
davanti alla sede dell'Associazione che tutela e rappresenta le
cooperative isolane.

Sergio Cardia era stato picchiato a sangue con un
tirapugni da un giovane che poi era scappato, lasciandolo a terra
sanguinante. Sulla vicenda la Digos della Questura ha aperto
un'inchiesta, ancora coperta dal massimo riserbo. «Qui non stiamo più
parlando di un pestaggio o minacce nei miei confronti», taglia corto
Cardia, «qui poteva morire qualcuno. Sono veramente molto spaventato
perché queste azioni sono sempre più gravi e pesanti».
Francesco Pinna

Temperature record fino a venerdì, poi un brusco calo
Previsto l'arrivo di aria fresca dal Mare del Nord, probabili anche
rovesci e temporali

La settima ondata di caldo di questa anomala stagione estiva, la più
calda in assoluto dal 1800 dopo quella del 2003, ci terrà compagnia
almeno sino a venerdì. La colonnina di mercurio, dopo aver di nuovo
superato la soglia dei 41°C nella piana di Ottana e dei 40°C nel Medio
Campidano e in Barbagia, stazionerà ancora per 48 ore su valori
decisamente superiori alle medie del periodo, con picchi fino a
38-39°C lungo le vallate e pianure interne della Sardegna
centrosettentrionale. Sulle coste meridionali e orientali, complice il
rinforzo della ventilazione da scirocco, la calura sarà meno
accentuata.

Quest'ultimo colpo di coda caldo umido subtropicale annuncerà
paradossalmente l'imminente cambio di circolazione. I principali
modelli di previsione sono infatti concordi nel vedere la discesa di
un nocciolo di aria fresca dal Mare del Nord verso il cuore del
Mediterraneo proprio in corrispondenza del prossimo weekend. Masse
d'aria fresca e secca che, aggirando la catena alpina dalla Valle del
Rodano, andranno a scavare un'insidiosa area di bassa pressione sul
nord Italia che determinerà il primo vero break all'estate.
I contrasti di temperatura e umidità tra le due distinte masse d'aria
saranno molto accesi, soprattutto se si considerano le altissime
temperature che si registrano su tutti i bacini meridionali del Mare
Nostrum dove da settimane si oscilla tra 29°C e 30°C.

Sulla nostra Isola, dopo le avvisaglie temporalesche di venerdì e
sabato scorso che in modo estremamente circoscritto hanno interessato
i versanti più alti del Gennargentu e l'area di Bultei, gli effetti
della perturbazione si preannunciano al momento non estremi quanto nel
nord Italia, almeno per quanto riguarda le precipitazioni. Rovesci e
temporali sparsi inizieranno a transitare dal pomeriggio di venerdì a
iniziare dai settori centrosettentrionali per poi spingersi verso sud
tra sabato e domenica. Da segnalare il corposo calo delle temperature,
stimato tra gli 8 e i 10°C.

Domenica le temperature massime potrebbero
oscillare tra i 22°C del Sassarese ed i 26°C del Cagliaritano, 17-18°C
nei centri più alti della Barbagia. La ferita che si aprirà sul
Mediterraneo sarà difficile da rimarginare. La circolazione
depressionaria potrebbe condizionare il meteo di buona parte della
prossima settimana con ulteriori occasioni per rovesci e temporali con
temperature finalmente all'interno delle medie stagionali.
Matteo Tidili
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La Nuova

Urbanistica - Legge sulle manutenzioni impugnata dal governo

di Luca Rojch
CAGLIARI
Seduti sul vulcano. Il Consiglio dei ministri impugna la legge sulle
manutenzioni della Regione e subito si scatena la battaglia
sull'urbanistica. La legge cancella molti cavilli burocratici per
piccoli interventi: recinzioni, barbecue, arredi esterni. Ma anche
semplificazione per piccoli lavori interni di risanamento. Cancella un
po' di timbri, file e complicazioni. Ma c'è un aspetto che riguarda
gli usi civici che viene cassato dal governo.

Secondo il Consiglio dei
ministri si è violata la norma generale che prevede la
coopianificazione tra Stato e Regione per quello che riguarda la
modifica degli usi civici. La legge dava la possibilità di
sdemanializzare alcune aree che prima erano destinate a usi civici, ma
nello stesso tempo obbligava a imporre gli usi civici su un'altra
parte del territorio di identico valore e estensione. Una norma
studiata dalla giunta anche in accordo con il Gruppo di intervento
giuridico, che aveva contestato una prima versione del testo. Lo Stato
ha deciso di impugnare questa norma che nulla ha a che vedere con la
legge urbanistica, che non ha iniziato neanche il suo percorso in
Consiglio. Ma per le strane alchimie della politica in molti sono
passati a un pessimismo cosmico e hanno demolito anche la legge
urbanistica. Picconate.

Puntuale è arrivata la picconata quotidiana
del coordinatore di Forza Italia Ugo Cappellacci, che fa finta di
fraintendere. «Anche il Governo si butta nella zuffa del Pd sul tema
dell'urbanistica e dell'edilizia - dice - Non bastavano scene da
osteria tra le diverse anime del Pd, le reciproche accuse tra presunti
talebani e presunti cementificatori, le macroscopiche contraddizioni
come quella tra il Soru politico e padre del Ppr e il Soru
imprenditore che ha presentato un ricorso per contestarlo per il
progetto di Funtanazza. Ora ci si mettono anche Gentiloni e il suo
governo. Il Pd ha riesumato il Ppr di Soru, cancellato il Piano casa,
approvato una ridicola leggina anti-edilizia e ora si trova con
un'altra legge di manutenzione sottoposta al vaglio dei giudici
costituzionali».Ma le badilate alla giunta arrivano anche da chi non
ci si aspetta.

Il senatore Luciano Uras, Campo progressista, sostiene
che «esiste una diretta connessione tra la qualità della legislazione
in materia di gestione, manutenzione, tutela e valorizzazione del
territorio e una vera "rinascita economica e sociale" dell'isola. La
piena attuazione delle normative paesaggistiche e urbanistiche è
bloccata. Va completata la pianificazione paesaggistica con quella del
territorio interno. Serve soprattutto uscire dallo scontro
politico-ideologico e degli interessi particolari. Difficile, però,
che tutto questo possa realizzarsi nella cultura della divisione che,
chi ha la responsabilità della coalizione di governo alla Regione ha
sistematicamente voluto e praticato fino a oggi, rompendo gli
equilibri politici e i patti programmatici di inizio legislatura».
Oltre la polemica.

Il consigliere regionale del Pd Franco Sabatini
prende slancio dalla bocciatura del governo alla legge sulle
manutenzioni e chiede di accelerare con l'approvazione di quella
urbanistica. «La nuova legge urbanistica è la risposta concreta alle
richieste del territorio di modifica del Piano paesaggistico, anche al
fine di una spinta più marcata verso il turismo e lo sviluppo
economico». Sabatini risponde anche alle critiche mosse da Maria
Antonietta Mongiu, sul ricorso al cemento quale «soluzione salvifica»
e una certa sudditanza agli investitori stranieri, chiaro il
riferimento al Qatar.

«Sarebbe un errore - spiega Sabatini -
interrompere l'iter legislativo, il consiglio regionale deve andare
avanti rivedendo il ddl in modo da accogliere tutte le obiezioni per
migliorare il testo, anche in considerazione di una maggiore
salvaguardia del nostro patrimonio. Anche il fatto che il governo
abbia impugnato la legge su una norma che riguarda gli usi civici, non
intervenendo su altri punti, rafforza la strada intrapresa. L'intento
dell'assessore Erriu, che ha tutto il mio personale sostegno, è di
altra natura».

Salvi i 13 ospiti. Il compagno della titolare era stato aggredito a maggio
Esplosione devasta b&b legami con un pestaggio

di Gian Carlo Bulla
VILLASIMIUS
Un ordigno ad alto potenziale del tipo "pipe bomb", confezionato con
un tubo metallico riempito di esplosivo da cava, bulloni e frammenti
metallici. Poteva uccidere, hanno detto gli artificieri intervenuti
nel b&b "Is Axrollixeddas" in via Ariosto a Villasimius: la bomba è
esplosa nelle veranda della struttura ricettiva provocando danni
enormi all'interno e svegliando di soprassalto i 9 ospiti, due
famiglie con bambini, oltre a gestori e titolari. Per fortuna a
quell'ora della notte - circa le 2 - tutti dormivano: sono stati fatti
allontanare e accompagnati in un residence.

Il b&b è gestito dai
fratelli Silvia e Andrea Spano, mentre la titolare è Maria Fedela
Meloni. Tragedia sfiorata. Solo il caso ha voluto che nessuno degli
ospiti, magari sceso in cucina per bere un po' d'acqua, come spesso
accade nel cuore della notte, sia rimasto coinvolto nell'esplosione -
sottolinea il capitano dei carabinieri Stefano Colantonio, comandante
della compagnia di San Vito, che coordina le indagini. In quel caso
sarebbe potuto rimanere ferito o addirittura ucciso. Sul posto sono
intervenuti gli artificieri del comando provinciale di Cagliari, i
vigili del fuoco del distaccamento di San Vito e i volontari di una
associazione convenzionata col 118.

Le indagini. Sull'episodio indagano
a tutto campo i carabinieri della stazione Villasimius e del nucleo
operativo della compagnia di San Vito. I militari mantengono il più
stretto riserbo. Non escludono che l'attentato dinamitardo che ha
provocato danni ingenti non ancora quantificati sia collegato ad altri
episodi criminosi avvenuti nei mesi scorsi nell'hinterland
cagliaritano. Maria Fedela Meloni di recente aveva subito un atto
intimidatorio. Ignoti avevano dato fuoco alla sua auto che era
parcheggiata all'esterno della struttura turistica. «La nostra è una
piccola struttura a conduzione familiare - dice la titolare - non ho
problemi con nessuno, nessun attrito, nulla».

Ma ci potrebbe essere un
collegamento anche con un altro episodio avvenuto a Cagliari l'11
maggio scorso. Sergio Cardia, ex vicesindaco di Sestu e presidente
dell'Agci (associazione cooperative italiane) era stato aggredito nel
capoluogo sardo, tra viale Monastir e via Piero della Francesca. Un
giovane lo aveva fatto scendere con una scusa dall'auto e poi lo aveva
colpito al volto con un tirapugni, provocandogli la frattura del setto
nasale. La titolare della struttura turistica, Maria Fedela Meloni, è
la compagna di Cardia e all'epoca dell'aggrssione era assessora alle
attività produttive nello stesso comune. «Non so se ci sia un
collegamento tra questi episodi - dice la donna - l'aggressione è
avvenuta a maggio a Cagliari.

Di sicuro siamo preoccupati. Non
possiamo riaprire l'attività, è venuta una ditta a prelevare tutto il
materiale danneggiato dalla bomba. La stagione è finita ma poteva
finire molto peggio».Il sindaco. «Condanno l'atto che nuoce gravemente
alla immagine del nostro paese, conosciuto ed apprezzato per la sua
ospitalità - dice il sindaco di Villasimius Gianluca Dessì - Mi auguro
che gli inquirenti riescano ad identificare gli esecutori e gli
eventuali mandanti dell'attentato. Per scoraggiare il ripetersi di
queste deprecabili azioni abbiamo deciso di investire congrue risorse
per installare nei punti più sensibili e a rischio impianti di
videosorveglianza».

Pd-sindaco: tregua in vista delle elezioni
di Gian Mario Sias
ALGHERO

Nessuna alleanza. Chiedere a Mimmo Pirisi e, soprattutto, a Enrico
Daga, di trasferirsi tra le ridottissime schiere della maggioranza -
se così si può dire - è troppo. Neanche i più ottimisti supporter del
sindaco Mario Bruno immaginano un accordo del genere. Del resto,
l'anima del Pd algherese, dal segretario Mario Salis al "veterano"
Cicci Peis, non brinda all'idea di riabbracciare l'attuale sindaco. Lo
strappo del 2014 e la bocciatura del lavoro fatto in questi tre anni
pesano sulla determinazione dei democratici di via Mazzini a tenere le
distanze da Bruno e i suoi.

Tuttavia, piaccia o meno a Daga, a Salis,
a Peis, a Pirisi e agli altri, gli elementi per un patto di non
belligeranza ci sono tutti e fanno dormire sonni tranquilli al primo
cittadino, che non sembra affatto preoccupato dall'avvicinarsi dell'11
settembre, quando il consiglio si riunirà per approvare il conto
consuntivo del 2016: un'eventuale bocciatura segnerebbe la fine
dell'era Bruno a Porta Terra e imporrebbe l'arrivo del commissario
regionale. La serenità che il sindaco ostenta dai social, ma anche in
giro per la città e negli incontri pubblici cui ha preso parte dopo la
breve pausa ferragostana, lasciano dedurre che l'accordo è prossimo.
In autunno, il Pd celebrerà il congresso cittadino e quello
provinciale. Poi inizieranno le grandi manovre in vista della
composizione delle liste per le elezioni politiche, che si
celebreranno in primavera.

Nel Pd è chiaro a tutti che arrivare a tali
appuntamenti in questa situazione in una delle piazze isolane più
importanti non giova a nessuno. I detrattori di Mario Bruno, dentro il
Pd, non sono pochi. E neanche quelli che non lo vorrebbero tra i piedi
mentre si decide chi candidare per Roma. Anche questo è un argomento
forte a favore del sostegno democratico alla prosecuzione del mandato
amministrativo: se continuerà a fare il sindaco, Bruno non sarà
candidato di sicuro. Altrimenti, è tutto da dimostrare quanto valga
ancora l'espulsione dal partito, disposta tre anni fa dai vertici
cittadini del Pd. Si delinea dunque la possibilità di un accordo
sottotraccia. Se non sarà determinante per il numero legale, è
probabile che il Pd sia meno tranciante nei confronti del consuntivo
2016. Determinante sarà, alla fine, quel che deciderà di fare
Alessandro Nasone.

Posto che Linda Oggiano sembra orientata a restare
con la maggioranza e votare a favore del documento contabile, anche
Nasone - che era presente in aula anche lo scorso 25 agosto con tutta
la coalizione di Bruno, mentre l'opposizione era assente, e sono stati
approvati altri provvedimenti in scadenza - l'ex Upc sembra sempre più
vicino al Pd. Il suo ingresso e una sua eventuale ricandidatura
dipenderanno anche dal ruolo di "pontiere" che eserciterà l'11
settembre. Data che ad Alghero non fa paura.

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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