venerdì 18 agosto 2017

Chi non propone nulla di concreto, non sarà mai criticato. di Pier Franco Devias


Ovvio che quando si fa attività politica, se si fa qualcosa che suscita un minimo di interesse, i pareri sono diversi. E ben vengano i pareri, ben vengano i complimenti che gratificano e ben vengano anche le critiche quando sono costruttive, perchè aiutano a migliorare. Quello che invece non mi piace sono le critiche sciocche, quelle mosse da invidia o quelle fatte per passare il tempo. E di specialisti in questo senso ce ne sono parecchi sui social.

Quando fai un'iniziativa la osservano con attenzione. Ci riflettono. Poi partono per giorni a criticare. Ma mica criticare sulla finalità della campagna. Macchè, quello costa impegno, e poi rischi che devi proporre qualcosa di alternativo a ciò che non ti piace, quindi meglio evitare. Meglio criticare un accento, un termine, un passaggio del documento, possibilmente prima interpretare in maniera distorta e poi criticare la propria interpretazione messa in bocca a te.

Solo questioni di peso insomma, tutta roba di prima. E c'erano quelli a cui la Campagna Firma su Fogu non gli andava bene perchè da loro non si diceva fogu ma focu, oppure ohu, e gli altri che loro dicevano Frimma e non firma ecc. E c'erano quelli che dicevano che se vuoi mettere in carcere un incendiario sei un gistizialista e pure fascista. E c'erano quelli che gli argomenti potevano anche andare bene ma non avevi centrato il lavoro sulla comprensione del fenomeno. E sulla Campagna Sardu Còmpora Sardu c'erano quelli che a loro non gli andava bene perchè col prezzo di un chilo di pane carasau ci compravano due chili da baguettes al discount. E sulla Campagna Làssami Neta c'erano quelli che pur capendo benissimo tutto insistono a dire che "da noi neta vuol dire nipote" (che poi probabilmente sono gli stessi che se leggono "Chiamare l'ascensore" si passano la notte a urlare "ascensoreeee!").

Poi c'erano quelli che con gli adesivi stai sporcando i pali, bella coerenza per voi che dite di tenere pulito. Poi c'erano quelli che non vale tenere pulire le spiagge perchè in campagna ci sono i materassi e le lavatrici. Poi ci sono quelli che non lo devi dire ai turisti ma ai Sardi. Poi quelli che non lo devi dire ai Sardi ma ai turisti. Poi ci sono quelli che non devi scriverlo in sardo perchè tanto noi lo capiamo già in italiano, e comunque i turisti non lo capiscono il sardo. (E credo che siano poi gli stessi di "Sì, ma quale sardo?")

Poi ci sono quelli che con gli adesivi non stavi pagando la tassa di affissione e bisogna multarti come multano gli altri. Insomma, come si dice, chi non fa non sbaglia, ma soprattutto si conferma vera la storiella del vecchio, del bambino e dell'asinello che ho raccontato l'altro giorno. Tu dirai, ma ci perdi tempo a dare peso a queste fesserie? Ma no, non sto dando peso, lo dico solo per risparmiare le parole e proprio non perdere tempo. 

Così lo dico una sola volta a tutti quelli che sono negativi in tutto, a quelli a cui non va mai bene niente, a quelli che vivono di critiche sterili, di pomeriggi annoiati, di merende a base di pane & crepo, e soprattutto di tanta tanta invidia verso chiunque faccia qualcosa... Sappiate per certa una cosa: niente e nessuno riuscirà mai a farci perdere il grande entusiasmo nel fare tutto ciò che possa essere utile al nostro popolo e alla nostra terra.

Pier Franco Devias

Nessun commento:

Posta un commento