lunedì 4 dicembre 2017

Non ci si può improvvisare archeologi. La reale motivazione della fanta-archeologia sarda.


Spesso e volentieri ci si è chiesto a cosa possa servire studiare storia sarda nelle scuole dell'Isola; proveremo a rispondere a ciò con qualche piccola considerazione. Oltre alla cosiddetta memoria storica in grado di preservare una cultura, mi sento di citare uno scritto di Marc Bloch, il quale nel suo “Apologia della storia”, cerca di dare una definizione alla necessità di studiare affermando: “…il passato va visto in funzione del presente.”

Ciò vuol dire che studiare storia serve a dar risposte al nostro presente: ciò visto nel contesto della nostra isola è ancora più importante, perché? Quante persone si sono chieste che cosa fossero i nuraghi o come mai non si senta parlare tanto della Sardegna nei libri di storia? Tale mancanza ha dato origine alla nascita della fanta-archeologia sarda, un ramo molto fantasioso della pseudo storia, che ha provato a colmare questa lacuna all'origine.

Tale mancanza porta spesso a credere che chiunque possa affrontare certe tematiche, cosa che assolutamente non è. Occorre conoscere come affrontare le fonti. Un esempio: le basi di iconografia ci insegnare come classificare, in un a rappresentazione, la figura principale. Chi non conosce questa materia fondamentale rischerà d’inventare figure come il “gigante sardo atlantideo"… civiltà mai esistita e di cui non esistono prove!

Se invece si studia storia e si riesce a dar risposte al proprio presente, si arriva a comprendere che una civiltà può essere grande seppur non conoscendo la scrittura, gli Inca non conoscevano la ruota e non scrivevano, eppure hanno fatto machu-pichu; i nuragici non scrivevano eppure hanno costruito Barumini.

Parliamo dunque di un ritorno economico: quanti laureati costretti alla disoccupazione troverebbero lavoro? Tantissimi.  Incentiviamo lo studio della storia sarda per vedere chi siamo oggi e non cedere alle facili lusinghe che fanno spesso presa nella gente, proposte da studiosi improvvisati che non hanno la minima idea di come utilizzare le fonti.

Sardus Pater.

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