giovedì 2 marzo 2017

Rassegna stampa 02 Marzo 2017

La Nuova Sardegna

Regione, scontro nel Pd l’area Cabras Fadda frena. Il senatore Lai: sbagliato sostituire la Firino prima della visita del ministro Fedeli La replica del deputato Marrocu: la verità è che non ti piacciono i nomi in campo.

CAGLIARI Attenzione: Non fate inutili pressioni sul conducente, che poi è il governatore Francesco Pigliaru. Ma il rimpasto «non può aspettare o fra un anno e mezzo saranno i sardi a mandarci a casa». È la sintesi dell’ultimo siparietto, tutto interno al Pd, andato in scena quando la seconda giunta di chi ha vinto le elezioni nel 2014 sta per essere presentata. Sul giorno del varo ci sono pochi dubbi: sarà domani, intorno a mezzogiorno, dopo essere stata presentata poco prima ai capigruppo della coalizione. Nell’attesa della foto di gruppo, con l’ingresso di Barbara Argiolas, Pier Luigi Caria, Giuseppe Dessena e Filippo Spanu, a beccarsi su Facebook sono stati il senatore Silvio Lai della corrente dei riformatori-progressisti o area Cabras-Fadda, e Siro Marrocu, deputato ed esponente di punta degli ex Diesse.

Il primo post è stato di Lai: «Da Cagliari rimbalzano voci che qualcuno del Pd continua a mettere fretta al presidente. Se esistessero queste pressioni, sarei davvero sorpreso se Francesco Pigliaru facesse lo sgarbo di sostituire l’assessore alla pubblica istruzione (Claudia Firino, ex Sel dell’area del senatore Luciano Uras) tre giorni prima dell’arrivo del ministro Fedeli, lunedì  prossimo per partecipare a un dibattito sulla violenza di genere».

Per proseguire nella difesa d’ufficio di chi sta per fare le valigie: «Se ci fosse un segretario del Pd, ci sarebbe una diversa sensibilità e lo sgarbo non verrebbe consumato. Se poi il presidente subisse queste pressioni improprie, non riconoscerei in lui quella sensibilità che invece ho sempre apprezzato». In altre parole, per Lai la presentazione della giunta-bis dovrebbe slittare almeno alla fine della prossima settimana. Al senatore ha replicato Siro Marrocu: «Sono passati meno di due anni da quando abbiamo cominciato a parlare dell’esigenza d’intervenire su questa giunta ritenuta inadeguata rispetto alla drammaticità dei problemi vissuti dai sardi».

I tempi del rimasto – per il deputato – sono dunque più che maturi, o altrimenti «basterà aspettare un altro anno e mezzo e il cosiddetto rimpasto lo faranno gli elettori». Per chiudere con una stoccata velenosa: «Non credo che a qualcuno non piaccia la presunta accelerazione, ma credo che non piaccia la proposta che è in campo». A cosa porterà il siparietto è difficile da ipotizzare, soprattutto perché Pigliaru sembra deciso a chiudere la partita entro domani. I borbottii nel Pd non dovrebbero cambiare l’agenda del presidente. Anche se durante la riunione del gruppo Dem in Consiglio regionale c’è chi ha storto il naso.

Giuseppe Meloni, area popolari-riformisti, non è stato tenero con la corrente dei renziani. Il motivo? La promozione ad assessore di Pier Luigi Caria, che lui ha sconfitto nelle regionali del 2014. Però anche questa lamentela non dovrebbe modificare le regole del rimpasto. Di cui però l’assessore uscente Claudia Firino è sempre all’oscuro: «Penso solo a lavorare e finora non ho avuto comunicazioni su eventuali revoche della delega». Mentre Roberto Capelli del Cd ha lanciato un’altra frecciata: «Non mi risulta che il presidente abbia fatto proposte alternative al nostro assessore Francesco Morandi», che invece tutti danno in uscita dalla giunta. (ua)

Primarie - Segreteria del Pd i dubbi di Marcialis
Non ha deciso, ma scioglierà la riserva fra non molto: Yuri Marcialis,
Sinistra Dem, starebbe per ritirare la candidatura a segretario
regionale del Pd. Il motivo è presto detto: la corrente che lo
sostiene, in gran parte è formata dagli ex civatiani, avrebbe in mente
di aderire prima del congresso nazionale, il 30 aprile, al Movimento
dei Democratici progressisti, fondato da Speranza, D’Alema, Bersani e
dagli altri fuoriusciti dal Pd.

Al sito Sardiniapost, Marcialis ha
detto: «La mia candidatura è nata con l’obiettivo di costruire un Pd
sardo autonomo e federato con quello nazionale. Ma il quadro generale
è cambiato nel giro di un mese: la base del partito, alla quale ci
rivolgiamo, ormai è sempre più vicina ai Democratici e progressisti.
Abbiamo aperto una discussione sul da farsi, però nessuna decisione
definitiva è presa». Intanto, la commissione congressuale sarda ha
confermato lo slittamento del congresso regionale dal 19 marzo al 30
aprile, quindi in contemporanea con quello nazionale, mentre la
presentazione delle liste a sostegno dei tre candidati – Francesco
Sanna, Giuseppe Luigi Cucca e forse Yuri Marcialis – dovrà essere
entro il 6 aprile.

Arbau: «Partiamo dall’esperienza nei Comuni per governare l’isola»
La Base: «Una coalizione civica»

CAGLIARI La politica delle chiacchiere e dei furbi contrastata da una
coalizione civica per il governo della Regione. È il percorso scelto
dal movimento La Base per le elezioni regionali del 2019. Al dibattito
di Ollolai, comune amministrato dal fondatore Efisio Arbau, hanno
partecipato oltre duecento iscritti e simpatizzanti. Parte proprio
dall’esperienza positiva negli enti locali la strada per arrivare a
costituire un’alleanza civica. «Il messaggio – è scritto in una nota
del movimento – lo lanciamo da un paese dove il buon governo ha
segnato la differenza tra la politica delle parole e quella del lavoro
quotidiano che porta risultati concreti anche con progetti innovativi
e ambiziosi».

L’obiettivo di una Civica per le regionali, secondo La
Base, è «una delle condizioni necessarie per non essere più ostaggio
dei ricatti da parte dei partiti». Per il presidente Efisio Arbau, «un
governo civico della Sardegna è l’inizio per raggiungere alcuni
traguardi importanti: da un sistema fiscale autonomo fino
all’autogoverno delle risorse». Per proseguire: «Oggi noi siamo al
centro dello scenario politico e non ci spostiamo. Siamo noi il primo
masso di granito su cui costruire una coalizione caratterizzata da
programmi chiari e concreti. Concreti soprattutto per raggiungere quei
risultati che devono avere un effetto immediato sulla vita quotidiana
dei sardi». Al confronto hanno partecipato il consigliere regionale
Gaetano Ledda e i coordinatori territoriali del Movimento: Piero
Marteddu, Michele Azara, Sebastiano Bussu e Antonio Quarto.

Unione Sarda

Nuovi ostacoli sul rimpasto
Il presidente respinge la richiesta di riunire la maggioranza: pronti
i quattro ingressi. Anche Lai (Pd) difende Firino, ma Pigliaru non vuole frenare

La squadra è fatta, resta solo da comunicare la formazione ufficiale.
Francesco Pigliaru lo farà probabilmente domani, ma, a meno di
ripensamenti, non convocherà una riunione di maggioranza per
l'annuncio. Basterà una riunione di capigruppo, che resterà l'unico
vertice collegiale sul rimpasto di Giunta, dopo alcuni incontri
bilaterali.

NODO FIRINO Ma la forma conta, specie quando - come in questo caso - i
cambiamenti non sono condivisi da tutti. Vale soprattutto per l'uscita
dall'esecutivo dell'assessora alla Cultura Claudia Firino: gli ex Sel
ora nel Campo progressista, cioè il senatore Luciano Uras e il
consigliere Francesco Agus, hanno invitato il presidente a «convocare
la maggioranza politica, costituita dalle forze che lo hanno
sostenuto». Più volte Uras, come il deputato del Centro democratico
Roberto Capelli, hanno invocato «un'effettiva verifica programmatica
per discutere nel merito le soluzioni».

Ma la Cultura potrebbe essere per Pigliaru un nodo più intricato del
previsto. Ieri su Facebook il senatore Dem Silvio Lai ha scritto:
«Leggo che qualcuno nel Pd starebbe mettendo fretta al presidente
sulle modifiche della Giunta, che deve decidere solo lui. Sarei
davvero sorpreso se Francesco Pigliaru, che io conosco, quello che ha
fatto dello stile e del rigore una ragione della propria vita
accademica e politica, facesse lo sgarbo di sostituire l'assessore
alla Pubblica istruzione tre giorni prima dell'arrivo del ministro
Fedeli, in Sardegna lunedì prossimo, invitata dal sindaco di Cagliari
per una iniziativa sulla violenza di genere».

NIENTE VERTICE Eppure, la richiesta di convocazione della maggioranza
difficilmente verrà accolta dal presidente. Le conseguenze le ha già
annunciate ieri lo stesso Capelli: «La mia sfiducia nei confronti del
presidente della Giunta è ormai datata, non so quali siano le sue
intenzioni per il rimpasto, ma io credo che sia opportuno che il
Centro democratico ora, e il Campo progressista (al quale Capelli
aderirà, ndr ), ufficialmente dopo, tolgano la fiducia a Pigliaru: se
sostituirà Morandi la sfiducia sarà un atto conseguente».

DUBBI UPC Firino e il titolare del Turismo, Francesco Morandi, sono i
due assessori che, dopo Elisabetta Falchi e Gianmario Demuro, non
entrerebbero nel Pigliaru bis. I quattro verrebbero sostituiti da Pier
Luigi Caria (Pd, all'Agricoltura), Filippo Spanu (agli Affari
generali, ora capo di gabinetto di Pigliaru), Giuseppe Dessena (ex
capo di gabinetto alla Cultura), Barbara Argiolas (Pd, al Turismo).
Ieri però sono circolate voci che davano a rischio anche Maria Grazia
Piras (Industria), che in Giunta rappresenta l'Upc: pare che una parte
dei popolari-cristiani non sia così convinta della riconferma,
soprattutto perché - al di là dell'etichetta politica - l'assessora
non risponderebbe pienamente al partito. Ma il leader nazionale
Antonio Satta la difende.
Roberto Murgia

POLITICA. La spaccatura a livello nazionale non ha avuto conseguenze locali
«Nel Pd cittadino non ci sono scissionisti»

«Qui da noi non c'è nessuna scissione». La segretaria cittadina del Pd
assicura che la squadra quartese del partito sta seguendo - ma senza
coinvolgimento diretto - le vicende nazionali con l'uscita dal partito
degli scissionisti. «Da noi non c'è nessuno che abbia intenzione di
andare via, anche all'interno della segreteria cittadina ci sono anime
diverse, ma tutte pronte a discutere insieme all'interno del Pd -
spiega Giuseppina Demurtas - in vista delle primarie la nostra linea è
quella di seguire i programmi perché ci interessa il futuro del
partito». Secondo la leader quartese dei Dem bisogna muoversi compatti
e, soprattutto, sotto lo stesso tetto.

«Bisogna lavorare perché il Pd
trovi la sua linea e che sia una uguale per tutti perché possono
cambiare le persone ma il partito deve avere una linea univoca e
questi aspetti non si affrontano uscendo dal Pd».
Il Pd quartese, dopo aver vinto le elezioni ed essersi ritrovato
relegato all'opposizione, ora sta seguendo con attenzione le grandi
manovre in atto ai piani superiori in attesa che arrivino un nuovo
segretario regionale e una nuova guida nazionale. «Ora c'è la
direzione provinciale e prima delle primarie ci saranno gli
appuntamenti provinciali e nazionali, poi le mozioni degli iscritti -
spiega - è un periodo di grande fermento anche se non c'è stata ancora
una comunicazione ufficiale del congresso regionale».

Chi potrebbe trarre vantaggi da questo rimescolamento di carte è il
sindaco Stefano Delunas. Dopo il duro scontro che ha portato alla sua
espulsione dal Pd il primo cittadino potrebbe trovare ospitalità e
sostegno nelle nuove forze politiche che stanno nascendo nel
centrosinistra, ma per ora preferisce non sbilanciarsi. «Sono troppo
concentrato sul lavoro necessario a migliorare la città - commenta -
per pensare alla mia situazione personale e ai nuovi partiti
politici». Il consigliere comunale Lello Marci sostiene la maggioranza
dei responsabili e ha rotto i rapporti col Pd assieme alla collega
Veronica Olla. Anche loro potrebbero sfruttare le scissioni in corso.
«Devo dire onestamente che se avessi un carattere diverso lo farei -
commenta Marci - per poter contrastare meglio i burattinai che
gestiscono il partito a Quartu, ma da parte mia non c'è la
considerazione di un passaggio in queste nuove forze politiche».
Marcello Zasso

NUORO. Nuove tensioni nel Pd: interviene il vice segretario nazionale
Tesseramento contestato, Guerini sconfessa Forma

Il tesseramento del Pd è di esclusiva competenza della commissione,
non della segretaria provinciale. Lo dispone da Roma Lorenzo Guerini,
vice segretario nazionale, sconfessando la segretaria provinciale
Daniela Forma. Lei minimizza sostenendo che il tesseramento si sarebbe
svolto in modo regolare.

IL CASO «La gestione del tesseramento 2016 in provincia di Nuoro è
stata fino ad oggi oggetto di contestazioni e segnalazioni a questa
segreteria nazionale», scrive Guerini il 14 febbraio. Non specifica di
più. Ma alla segretaria Daniela Forma, che è anche consigliere
regionale, sarebbe stato rimproverato il tesseramento fatto in alcuni
paesi dove mancano circoli e relativi segretari. In questi casi lo
statuto assegna le incombenze alla commissione provinciale. Secondo le
segnalazioni giunte a Roma, la segretaria avrebbe fatto da sé, senza
coinvolgere la commissione per il tesseramento nominata il 27 gennaio
e composta da Giovanni Mura, Tonino Loi, Carlo Prevosto, Francesco
Manca e Bruno Curreli. Tra le contestazioni ci sarebbe anche il
presunto scavalcamento del segretario di circolo laddove esiste.

LA COMMISSIONE «Sentito il parere del garante regionale, la gestione
del tesseramento 2016 da questo momento è affidata alla esclusiva
competenza dell'ufficio adesioni provinciale già eletto - spiega
Guerini il 14 febbraio -. Si invita la segretaria provinciale a
collaborare con il suddetto ufficio e a consegnare allo stesso i
moduli di adesione presenti nella sede provinciale del partito».
LA SEGRETARIA Daniela Forma non raccoglie la polemica. «Il
tesseramento si è concluso ieri (il 28 febbraio ndr), regolarmente. A
fronte di non meglio specificate contestazioni - dice riferendosi a
quelle richiamate da Guerini - ho mandato una nota dicendo che tutto
si è svolto regolarmente». Domani è prevista la direzione provinciale
per gli adempimenti in vista delle primarie di aprile e del congresso.
Sullo sfondo, comunque, equilibri in evoluzione: Daniela Forma ha
perso il sostegno del senatore Giuseppe Luigi Cucca, suo grande
sponsor nell'elezione alla segreteria. D'altro canto il consigliere
regionale Roberto Deriu, altro leader del Pd nuorese, è riuscito a
evitare la sfiducia alla segretaria, più volte annunciata in
appuntamenti vanificati in extremis dalla mancanza del numero legale.
Marilena Orunesu

-----------------
Federico Marini
skype: federico1970ca


Nessun commento:

Posta un commento