mercoledì 8 marzo 2017

Rassegna stampa 08 Marzo 2017

Unione Sarda

COMUNE. Rifiuti, arriva il porta a porta Applauso bipartisan per la fine di una vicenda che da anni bloccava l'appalto Il sindaco ha annunciato in Aula l'aggiudicazione a De Vizia.

Un applauso bipartisan alle parole pronunciate dal sindaco Massimo Zedda in Consiglio comunale: «Il servizio di raccolta dei rifiuti è stato assegnato al raggruppamento temporaneo formato dalla De Vizia Transfert spa, in associazione con le società Cooplat ed Econord». Un applauso liberatorio che scrive la parola fine su una vicenda lunghissima: scaduto nel 2014 l'appalto (due anni più uno), firmato dall'allora Giunta Floris, il servizio è andato avanti con una serie di proroghe semestrali sino al nuovo appalto, revocato dal Consiglio di Stato per irregolarità della società che se lo era aggiudicato.

L'APPALTO La vicenda, finalmente, si è conclusa. E il problema non si porrà più per molto tempo: il mega appalto, da 210 milioni di euro, ha una durata di sette anni (dunque, ogni anno, la raccolta dei rifiuti costerà circa 29 milioni di euro). Il nuovo servizio partirà a metà aprile anche se, per i primi mesi, si cercherà di spiegare ai cittadini le novità, stimolandoli a una maggiore attenzione nella separazione dei rifiuti. A settembre partirà la seconda fase, di tre mesi, nel corso dei quali sarà progressivamente introdotto il nuovo servizio di raccolta porta a porta e saranno dismessi i cassonetti stradali. Entro la fine dell'anno il nuovo sistema sarà portato a regime.

LE NOVITÀ L'innovazione più importante è l'introduzione della raccolta porta a porta: tutte le utenze, domestiche e commerciali, saranno dotate di contenitori diversi per ogni genere di rifiuto (carta, plastica, vetro e lattine, scarti di cucina e indifferenziato). Questi dovranno essere lasciati in strada, davanti a casa, nelle fasce orarie prestabilite. Un sistema al quale i cittadini dovranno abituarsi. Ma funziona alla perfezione nelle grandi città, come Berlino, Helsinki, New York e Milano. Probabile che, all'inizio, ci saranno problemi. E qualche maleducato potrebbe abbandonare i rifiuti in aree abbandonate. Per questo è stato previsto un servizio supplementare per la pulizia e un nucleo dedicato della Polizia municipale.

I VANTAGGI Grazie alla raccolta porta a porta si punta ad aumentare la percentuale di rifiuti differenziati: con i cassonetti si aggira intorno al 30 per cento; con il nuovo sistema si arriverà al 60. Ma i vantaggi sono anche per i cittadini: tutti i contenitori saranno dotati di un microchip che permetterà di identificare l'utente e associare a lui il peso dei rifiuti conferiti. In questo modo si potrà applicare una tariffazione più equa, legata all'effettiva quantità di rifiuti prodotti.

LE ALTRE NOVITÀ Il nuovo gestore dovrà occuparsi anche dello spazzamento e del lavaggio delle sedi stradali, gestirà le isole ecologiche e gli ecocentri, raccoglierà i rifiuti ingombranti, pulirà le spiagge e diserberà i marciapiedi e le aree incolte. Istituito anche un nuovo servizio contact center, dotato di un potente sistema telematico capace di dare risposte in tempo reale. Inoltre l'impresa che si è aggiudicata la gara d'appalto si è impegnata, senza maggiori costi per il Comune, a fornire numerosi servizi integrativi.

IL RIUSO Oltre che della raccolta ordinaria, il gestore si occuperà anche di altro materiale: saranno istituiti circuiti dedicati alla raccolta di abiti e giocattoli usati, pannolini e pannoloni, oli alimentari. Verrà realizzato un centro del riuso che permetterà di lasciare e prelevare gratuitamente oggetti che ancora utilizzabili.

LE ZONE Servizi particolari per alcuni quartieri della città: in estate al Poetto sarà attiva una econavetta che seguirà un circuito con otto soste di dieci minuti ciascuna in tre diverse fasce orarie. Nel centro storico sarà introdotta, per le utenze commerciali, la corriera ecologica che, per agevolare il conferimento dei rifiuti, seguirà un percorso con soste in luoghi ed orari prestabiliti.

GLI ECOCENTRI Il nuovo sistema prevede anche la realizzazione di sei ecocentri. Ma, inizialmente, si comincerà con tre, a San Lorenzo, San Paolo e Sant'Elia. Questi spazi serviranno a dare la possibilità ai cittadini di disfarsi gratuitamente di oggetti esausti o in disuso, evitando che vengano abbandonati per strada.

I RICAVI Cambia anche la filosofia della raccolta: in passato i rifiuti erano un costo, ora diventano una risorsa. L'appalto prevede che sarà il Comune a incassare i soldi ottenuti dalla vendita e dal recupero di carta e del cartone, plastica, oli, legno e ferro. Si stima che potrebbe entrare nelle casse pubbliche circa un milione e mezzo di euro. Denaro che verrebbe utilizzato per abbassare la Tari.

Marcello Cocco

La Nuova Sardegna

Gli scissionisti scendono in campo
Missione a Cagliari di Davide Zoggia, inviato dal gruppo dei fuoriusciti del Pd

CAGLIARI Gli scissionisti del Pd appaiono anche in Sardegna. Dopo il
trasloco di Yuri Marcialis, che era candidato alla segreteria
regionale, la prima cellula del Movimento dei Democratici progressisti
è nata intorno alla missione del deputato Davide Zoggia. Al
parlamentare veneziano che da sempre è un fedelissimo di Bersani, Mdp
ha affidato la missione di organizzare il neonato gruppo anche lontano
da Roma. Finora in Sardegna, l’unico iscritto di spicco che ha
lasciato il Pd è proprio Marcialis, ma presto potrebbero aderire al
gruppo anche i tre consiglieri regionali ex Sel Daniele Cocco, Eugenio
Lai e Luca Pizzuto. «Il nostro obiettivo – ha detto Zoggia – è dar
vita a un movimento aperto alle forze politiche e sociali che, in
questi anni, sono state messe alla porta da Renzi e dal suo cerchio
magico».

Non un partito, perché «dobbiamo superare la diffidenza degli
elettori, ma quella che potrei chiamare la nuova casa della sinistra
italiana». La voglia di ritrovarsi intorno a un’idea spazzata via
dalla gestione dell’ex premier è tanta, organizzarla sarà più
difficile. «Bisogna avere la forza – prosegue Zoggia – di seguire le
idee e il cuore. Su temi come i diritti dei lavoratori, i voucher e la
buona scuola serve una risposta forte dopo i troppi errori commessi
dal governo Renzi». Mdp è sicura d’intercettare gli elettori delusi
dall’«ultimo Partito democratico», ma anche «i troppi che, in questi
anni, hanno disertato i seggi perché non si riconoscevano nei partiti
in campo». Non è escluso neanche un patto il Campo progressista di
Giuliano Pisapia.

In Sardegna raggiungere quest’obiettivo sarà molto
più complicato: è netta la spaccatura fra gli ex Sel – ad esempio il
senatore Luciano Uras – che hanno aderito al Cp e quelli prossimi a
passare all’Mdp. Ma il deputato veneziano guarda oltre: «Noi vogliamo
riportare al centro del dibattito politico i problemi reali della
gente ed è per questo che le nostre porte sono aperte a quei movimenti
frantumati dal renzismo». Senza però mettere in discussione il governo
Gentiloni e neanche votare la mozione di sfiducia presentata dai
Cinque Stelle contro il ministro Luca Lotti, indagato per lo scandalo
Consip-Romeo e in cui è coinvolto anche il padre di Matteo Renzi. «Non
siamo certo alla ricerca di vendette – dice il deputato – ma è chiaro
che esiste un problema di opportunità politica». Yuri Marcialis è
sicuro che Mdp attecchirà anche in Sardegna, per ora ha la certezza di
far parte della nuova giunta Pigliaru, con un assessore, Giuseppe
Dessena, scelto proprio dai consiglieri regionali ex Sel.

Primarie Pd, l’arbitro sarà ancora Dal Moro
La commissione regionale bloccata dopo il ritiro di Marcialis.
Consulto con il garante nazionale

CAGLIARI Il Pd non sa come uscire dalla rogna delle primarie regionali
azzoppate. Una soluzione per ora non c’è: tutti o quasi tutti
vorrebbero permettere alla corrente della Sinistra Dem di presentare
un candidato al posto di Yuri Marcialis, passato con gli scissionisti
del Movimento dei Democratici progressisti, ma il regolamento non lo
permette. Neanche la commissione che coordina i preliminari del
congresso di aprile ha trovato una soluzione. Nella riunione di ieri
c’è stato uno scontro fra la volontà politica di riaprire la scadenza
e i sostenitori delle ferree leggi interne che regolano la vita del
partito.

L’unica ipotesi possibile all’orizzonte era l’azzeramento di
tutte le candidature per la segreteria regionale, come proposto da
Francesco Sanna, in corsa per la corrente dei soriani, ma è stata
rifiutata a priori da Giuseppe Luigi Cucca, che invece è stato
presentato dal gruppo composto dai renziani e dagli ex Diesse. Sfumato
l’accordo sull’azzeramento, la commissione non è riuscita a dipanare
la matassa e ha preso tempo. Nei prossimi giorni, chiederà un consulto
alla commissione nazionale di garanzia di cui, guarda caso, il
presidente è Gianni Dal Moro.

Cioè chi, a ottobre, è stato inviato da
Roma in Sardegna per mettere fine alla confusione dopo le dimissioni
dalla segreteria regionale di Renato Soru, presentate il giorno stesso
della sua condanna in primo grado per evasione fiscale. Sta di fatto
che spetterà proprio a Dal Moro, a questo punto nel ruolo del doppio
arbitro, risolvere una situazione che comincia a essere imbarazzante
per un Pd sardo alle prese con il trauma post scissione in campo
nazionale e la nascita del Movimento dei Democratici progressisti. Tra
l’altro i tempi cominciano a farsi stretti. Entro il 6 aprile dovranno
essere presentate le liste a sostegno delle candidature (saranno due o
tre?) per il congresso del 30 aprile. Gli schieramenti sono noti: da
una parte c’è Francesco Sanna, dall’altra Giuseppe Luigi Cucca, più
l’eventuale nome dell’ultim’ora della Sinistra dem. Entro i primi
giorni di aprile dovrebbe uscire allo scoperto anche la corrente che
invece un candidato non l’ha presentato.

È quella dei
popolari-riformisti, ovvero l’area guidata dagli ex parlamentari
Antonello Cabras e Paolo Fadda. Da sempre orientati a trovare un
candidato unitario, ma non sono riusciti a realizzare il sogno, fra
meno di un mese dovrebbero decidere chi sostenere. Sono diverse le
indiscrezioni che vorrebbero i popolari-riformisti intenzionati a
sostenere Cucca, ma non c’è stata ancora una decisione ufficiale. Che
arriverà, salvo un improbabile azzeramento delle primarie, proprio ad
aprile. Però, in queste settimane, il vero problema è capire quanti
saranno i candidati in corsa, che potranno essere votati alla fine del
prossimo mese dagli iscritti e non solo. Con neppure tanto in lontanza
la furiosa battaglia per la segreteria nazionale fra l’ex premier
Matteo Renzi, il guardasigilli Andrea Orlando e Michele Emiliano.

Esordio della Pigliaru-bis
Ieri in Giunta oggi in Consiglio Dibattito sul dopo rimpasto

CAGLIARI La prima seduta della giunta riveduta e corretta è filata via
liscia. In carica da sabato, giorno in cui il presidente ha firmato i
decreti di nomina, i quattro neo assessori della Pigliaru bis hanno
fatto il loro esordio nella sala grande di Villa Devoto. All’ordine
dei giorno nessuno dei quattro nuovi – Filippo Spanu agli affari
generali, Pier Luigi Caria, agricoltura, Barbara Argiolas, turismo, e
Giuseppe Dessena, cultura e istruzione, ha ortato il suo contributo di
delibere.

È troppo presto: hanno preso possesso dell’incarico da pochi
giorni e tutti devono nominare ancora i loro rispettivi staff. Oggi i
quattro faranno il loro esordio anche in Consiglio regionale:
giureranno nelle mani del presidente dell’Aula, Gianfranco Ganau, poi
comincerà il dibattito sulle «comunicazioni – testuale – del
governatore». Tra l’altro sarà la prima, dopo un rimpasto, che il
presidente della Regione si presenta in Consiglio. Nelle precedenti
legislature, è sempre successo che i consiglieri si limitassero a
prendere atto del cambio in corsa degli assessori. Stavolta no.
Seppure sollecitato dall’opposizione di centrodestra, che non perderà
l’occasione per sparare ancora una volta ad alzo zero sulla maggiora,
il dibattito servirà anche a capire gli umori nel centrosinistra.

Tutti sanno che il rimpasto ha lasciato strascichi importanti a
cominciare dall’esclusione del Campo Progressista (ex Sel ed Centro
democratico) fino ai malumori del Partito dei sardi, che si aspettava
ben altro rimescolamento di carte da parte del governatore. Ma visto
che oggi a intervenire saranno solo i capigruppo di maggioranza e
opposizione, saranno le voci raccolte nei corridoi a far intuire lo
stato di salute del centrosinistra. I primi contraccolpi comunque ci
sono stati alla vigilia del dibattito. Francesco Agus, ex Sel e
presidente dalla commissione riforme, dovrebbe annunciare il passaggio
al Gruppo misto di cui fa parte da diversi mese Anna Maria Busia del
Centro democratico. Mentre gli altri ex Sel – Daniele Cocco, Eugenio
Lai e Luca Pizzuto – presto dovrebbero costituire il gruppo Mdp o dei
Democratici progressisti, il movimento fondato a Roma dagli
scissionisti del Pd.


Unione Sarda

Mdp, caccia ai delusi da Renzi
DOPO LA SCISSIONE. Zoggia a Cagliari incontra Marcialis

Davide Zoggia a Cagliari per guidare i primi passi del Movimento
Democratici in Sardegna. «Mdp sta cominciando ad affrontare i problemi
organizzativi e relativi al radicamento territoriale», ha spiegato
ieri all'incontro organizzato dal primo degli scissionisti sardi, Yuri
Marcialis, «siamo impegnati a radicare il movimento per ricostruire i
temi cari al centrosinistra in questo Paese, a cui il Pd non dà più
risposte». Zoggia è un deputato molto vicino a Pier Luigi Bersani. La
riunione di ieri pianta nell'Isola la bandierina di quelli che hanno
detto addio al Pd di Renzi. «Il movimento è composto da fuoriusciti
del Pd, di Sel e di Sinistra Italiana», ha ricordato, «e intende
incrociare il lavoro che sta facendo il Campo Progressista di Giuliano
Pisapia».

Quanto alla situazione nell'Isola, «do atto a Marcialis, che correva
per le primarie, di aver fatto la scelta coraggiosa di entrare in un
movimento non ancora codificato, che però consentirà di intercettare
elettori che non votavano più Pd, molti che non votano più e anche
qualcuno del M5S». Perché un movimento e non un partito? «La
dimensione meno statica consente di incrociare le associazioni nei
territori, l'Arci, le Acli, le fondazioni e i corpi sociali». Da Yuri
Marcialis, l'intenzione di «costituire una struttura organizzata
capillarmente, coinvolgendo tutti coloro che vorranno aderire al
movimento, compresi i gruppi istituzionali». Tre consiglieri di Sel
che hanno manifestato l'intenzione di approdare in Mdp? «Li
inconteremo».
Ro. Mu.

Terzo candidato, c'è uno spiraglio
CONGRESSO PD. Ma serve il parere dei vertici nazionali

La situazione non è mutata, ma le aree della Traversata e della
Sinistra autonomista-federalista rimaste orfane di Yuri Marcialis non
si danno per vinte. Come non perde la speranza chi aveva proposto un
«azzeramento» con il ritiro da parte dei due candidati - Francesco
Sanna (area Soru) e Giuseppe Luigi Cucca (ex minoranza) - rimasti in
corsa per le primarie del 30 aprile. E ieri la commissione
congressuale riunita alle 17 ha deciso di riaggiornarsi al fine
settimana. Anche perché, nel frattempo, si sta concretizzando
un'ipotesi: chiedere alla commissione nazionale di garanzia del
Partito democratico un parere sulla possibilità di riaprire i termini
delle candidature.

Commissione presieduta da Gianni Dal Moro, lo
stesso deputato del Pd mandato in Sardegna nei mesi scorsi per
occuparsi del partito e dialogare con le diverse aree incapaci di fare
sintesi sul nome di un segretario che potesse sostituire il
dimissionario Renato Soru. Questa potrebbe essere l'unica occasione
per consentire agli orfani di Marcialis di avere un candidato per
l'assemblea congressuale. Resta in piedi, tuttavia, l'idea prevalente
per cui la riapertura dei termini per le candidature renderebbe la
situazione ingovernabile. Del resto, come deciso dalla precedente
seduta della commissione, le liste devono essere presentate entro il 3
aprile. Manca meno di un mese e il tempo stringe. L'ipotesi più
probabile è che La Traversata presenti un collegamento tecnico con uno
dei due candidati ancora in corsa. (ro. mu.)

Oggi il debutto della nuova Giunta
CONSIGLIO. Pigliaru presenta gli assessori e indica le priorità per la
fine della legislatura

Non sarà solo la comunicazione formale delle modifiche alla Giunta
(che quelle, d'altra parte, non sono più un mistero da parecchi
giorni). L'intervento di Francesco Pigliaru in Consiglio regionale,
stamattina, sarà quasi una seconda edizione delle dichiarazioni
programmatiche. Almeno a giudicare da quanto anticipato lunedì, nella
presentazione alla stampa dei quattro nuovi assessori, quando il
presidente ha dettato già una fitta agenda per gli ultimi due anni
della legislatura. Su quello che dirà oggi seguirà un dibattito in
aula, con consueta replica finale del governatore.

Gli obiettivi per il futuro riguardano anzitutto gli ultimi arrivati
(Barbara Argiolas al Turismo, Pier Luigi Caria all'Agricoltura,
Giuseppe Dessena alla Cultura, Filippo Spanu agli Affari generali): a
tutti Pigliaru ha consegnato una lettera di mandato che specifica
quali risultati si aspetta, e in quali tempi. Ma la ripartenza della
Giunta non dipende solo da loro.

Nelle sue riflessioni di due giorni fa, per esempio, il governatore ha
ribadito alcuni dei punti di cui ha discusso col premier Gentiloni,
durante la sua recente visita a Cagliari. «Siamo ormai molto
impazienti con l'Eni, per il rispetto degli impegni sulla chimica
verde», ha detto tra l'altro. Restando alle vertenze che coinvolgono
il governo, ha ricordato la necessità di ottenere finalmente qualche
novità sulle servitù militari. È probabile che stamattina dedichi una
parte del suo intervento anche alla trattativa per ridurre gli
“accantonamenti”, ossia le somme che lo Stato non trasferisce alla
Sardegna per ridurre il proprio debito pubblico.

Più in generale, Pigliaru lunedì si è soffermato sul patto con Corsica
e Baleari sull'insularità, sulla riforma della macchina amministrativa
regionale, sulla necessità di una nuova legge urbanistica. Tutti temi
di cui si parlerà anche oggi, insieme - c'è da scommetterci - ai
progetti per rilanciare la produttività dell'agricoltura.

-----------------
Federico Marini
skype: federico1970ca




Nessun commento:

Posta un commento