giovedì 23 marzo 2017

Rassegna stampa 23 Marzo 2017

La Nuova

Gli scissionisti dem presentano il simbolo, gelo sulla proposta di intesa con Grillo Speranza: «Prematuro parlare di accordi, prepariamo il progetto per l’Italia. Mdp, scontro sull’alleanza. Il Pd: «Bersani è confuso» di Maria Berlinguer.

ROMA «Una provocazione fatta solo per colpirci». Così in ambienti Pd viene liquidata la disponibilità al dialogo con i Cinquestelle di Pier Luigi Bersani. Ma questa vola l’ex segretario del Pd non convince neanche gli scissionisti di Mdp; Rossi, Speranza e D’Alema si mostrano assai tiepidi su future alleanze con i grillini. Ma andiamo con ordine.

Nel giorno in cui Mdp presenta il nuovo simbolo della sinistra nata dalla doppia scissione di Pd e Sel, è un’intervista di Bersani a riaprire lo scontro con il Pd. «Nel caso in cui, come sembra dai sondaggi che danno M5S in netto vantaggio, i pentastellati dovessero essere il primo partito ma non avessero la maggioranza assoluta per governare io sarei disposto ad andare a vedere le loro carte», dice Bersani. Per l’ex segretario del Pd il M5S è il nuovo partito di centro, di moderati incaz... Dunque, pur di evitare l’abbraccio con Lega e Fratelli d’Italia, Bersani si dice persino disposto a un nuovo streaming dopo quello fallimentare tentato nel 2013.

Quanto a Gentiloni, Bersani conferma il sostegno al governo ma avverte: «È l’ora che si emancipi da Renzi». Immediata la reazione del Pd. «La strategia di Bersani è confusa», dice pacatamente Lorenzo Guerini. Il M5S è «intriso di demagogia e populismo», aggiunge il vice segretario del Pd. «Cerca il dialogo sui vaccini o sull’allenza con Putin?», chiede ironicamente il renziano Andrea Marcucci.

«Mdp ha chiarito chi è il suo principale avversario: Matteo Renzi, non la destra xenofba», rincara Francesca Puglisi. Ma la mossa di Bersani spiazza anche gli scissionisti. Qui però la linea è quella di spiegare i motivi dell’apertura ai Cinquestelle con il timore che, visto che sarà probabilmente Renzi a vincere il congresso, il segretario dem possa cercare l’appoggio di Berlusconi e del centrodestra per governare. Così se il grillino Bonafede conferma che il M5S «non farà alleanze con nessuno», pur dimostrando apprezzamento per le parole di Bersani, Speranza è vago.

Alleanze? «È prematuro parlarne, ora ci occupiamo del progetto politico per l’Italia», dice. Meglio Renzi o MS5? chiedono a D’Alema che replica: «Meglio soli». In serata però è lo stesso Bersani a tornare sul caso. «Continuare ad accusarci di essere amici dei grillini è da irresponsabili, il populismo non si combatte con le prediche, i Cinquestelle decideranno ma l’alternativa è tra una destra come quella che vediamo in Europa e una sinistra che faccia la sinistra: il Pd oggi è respingente», spiega Bersani. Quanto alle accuse di tirare la volata al movimento di Grillo e Casaleggio, l’ex segretario è netto: «Sono anni che danno benzina a M5S, io cerco di tirargliela via».

SASSARI-
La prossima seduta slitta a martedì e riguarderà solo la surroga di
Campus. Cordedda: «Sbagliato dare la colpa al Pd»
Comune, la crisi paralizza il consiglio

La Cgil di Sassari e il Comitato provinciale “Lavoro Democrazia
Costituzione" (già Comitato per il No al referendum costituzionale)
promuovono per domani alle 16,30 nella Sala Angioy della Provincia, un
incontro dibattito dal titolo “Libera il Lavoro”. Il tema sarà
introdotto da Mauro Beschi, responsabile organizzazione del Comitato
Nazionale Democrazia Costituzionale e da Michele Carrus, Segretario
Generale Cgil Sardegna. «Nei giorni scorsi, il governo Gentiloni ha
approvato un decreto legge che cancella la normativa sui voucher e
ripristina la responsabilità solidale negli appalti – si legge in una
nota degli organizzatori del dibattito – su tali norme la Cgil, con la
raccolta di 4,5 milioni di firme, ha promosso un movimento popolare,
mirante alla loro abrogazione. Perciò, l’approvazione del decreto
governativo costituisce una importante vittoria, in quanto riconosce
che quella normativa è ingiusta e dannosa per i lavoratori».

«Tuttavia, è necessario – continua la nota– che non venga meno la
mobilitazione sui temi del lavoro, perché mancano quasi due mesi alla
scadenza del termine entro il quale il decreto deve essere convertito
in legge e in tale tempo potrebbero essere introdotte modificazioni
che vanifichino la sostanza della domanda referendaria. Inoltre, il
tema del lavoro, specialmente in Sardegna, dove la disoccupazione
raggiunge livelli altissimi, richiede un impegno crescente al fine di
recuperare i diritti che sono stati cancellati (art. 18 Statuto dei
Lavoratori) e per richiedere l'avvio di politiche attive per il
lavoro, oggi del tutto assenti».


Oggi a Montecitorio la camera ardente per l’ultimo saluto al dirigente del Pci

A Reichlin l’omaggio della sinistra
ROMA Partigiano, dirigente del Pci, direttore dell’Unità e di
Rinascita e fine intellettuale. Alfredo Reichlin se n’è andato a 91
anni e ha compiuto un miracolo. A rimpiangerlo infatti sono tutte le
anime della sinistra, quelle rimaste nel Pd, quelle che se ne sono
andate a anche quello che con i democratici hanno sempre avuto
rapporti conflittuali. Da Massimo D’Alema a Matteo Renzi, da Giorgio
Napolitano al suo successore Sergio Mattarella è un coro compatto di
riconoscimenti per uno degli ultimi grandi vecchi della sinistra
italiana. «Alfredo Reichlin grande dirigente della sinistra. Una vita
esemplare di impegno verso i più deboli e di responsabilità nazionale»
scrive su Twitter il premier Paolo Gentiloni, ricordando la figura
dello storico dirigente del Pci.

«È stato un grande esempio per tutti,
ha arricchito la storia politica del Paese», recita la nota diffusa
dal capo dello Stato. Figlio di Pietro ed Elisabetta Lauro, nato a
Barletta, all’età di cinque anni Reichlin si trasferì a Roma, dove il
padre esercitò la professione d'avvocato. Nella capitale Reichlin
partecipò alla Resistenza con le Brigate Garibaldi, facendo parte dei
Gap. Reichlin fu catturato nel 1944 dai fascisti. Nel 1946 si iscrisse
al Partito Comunista Italiano, di cui fu uno dei dirigenti più
importanti per circa trent'anni. Allievo di Palmiro Togliatti, fu
vicesegretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana e nel
1955 entrò all'Unità, di cui dopo un anno diventò vice-direttore.
Promosso a direttore nel 1958, negli anni sessanta si avvicina alle
posizioni di Pietro Ingrao, le più a sinistra nel partito. Quando
l'attrito tra Togliatti e la corrente di Ingrao diventa
inconciliabile, Reichlin è allontanato dai quadri de l'Unità per far
spazio alla direzione di Mario Alicata.

Da Segretario regionale del
Pci in Puglia fu molto attento alla questione meridionale, alla quale
dedicò anche alcune sue opere. Deputato nazionale fin dal 1968,
durante gli anni Settanta entrò nella direzione nazionale del partito
e collaborò con Enrico Berlinguer. È stato sposato con Luciana
Castellina da cui ha avuto due figli, Lucrezia e Pietro. Poi ha
spostato Roberta Carlotto.

Ha sostenuto la svolta di Occhetto e la
trasformazioni del partito da Pci in Partito Democratico della
Sinistra prima, da Pds in Democratici di Sinistra poi, ed infine da Dd
in Pd. «Noi giovani eravamo dei nani sulle spalle di giganti», ha
detto ieri Massimo Cervellini. Oggi camera ardente alla Camera nella
sala Aldo Moro.


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QUARTU-«Forza Italia va azzerata» Cappellacci e Cicu contro tutti
POLITICA. Eurodeputato e coordinatore regionale annunciano la resa dei conti

«Basta con le beghe di cortile, a Quartu serve un giro di vite». Il
coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci interviene
sulle tensioni all'interno del gruppo in Consiglio comunale. I
pasticci azzurri in via Eligio Porcu non piacciono neanche
all'europarlamentare Salvatore Cicu: «C'è confusione totale: i
pastrocchi non portano da nessuna parte e, così come è stato fin
dall'inizio, non poteva che proseguire male».

LA SITUAZIONE Cappellacci era contrario alla ricandidatura di Mauro
Contini, una scelta fortemente voluta invece da Cicu, ma i due big di
Forza Italia si erano poi ritrovati sulla stessa posizione quando gli
esponenti locali avevano scelto di appoggiare il sindaco Stefano
Delunas. Anche ora si trovano d'accordo nel soffrire per il nome del
partito infangato dalla baruffa quartese. La squadra cittadina è nel
caos dopo il blitz di Lucio Torru, autonominato capogruppo nonostante
l'incarico fosse già stato preso da Martino Sarritzu con il passaggio
di Tonino Lobina al Psd'Az. «Sono vicende che hanno ben poco a che
fare con la politica - attacca Cappellacci - sono contrapposizioni che
somigliano solo a beghe di cortile».

L'ex presidente della Regione si
era opposto alla scelta dei consiglieri comunali di Forza Italia di
prendere parte all'alleanza dei tre sindaci. «Questo spettacolo è solo
l'apice di una situazione che non è edificante per il partito. Tutta
la storia recente di Quartu conferma che l'attuale classe dirigente è
lontana dai problemi della gente e concentrata solo su questioni
personali», commenta Cappellacci annunciando una svolta radicale,
«bisogna resettare tutto e dare corso a una ricostruzione del
partito». Lobina è passato ai sardisti con Torru e Sarritzu che si
contendono la fascia da capitano e Cappellacci prende le distanze:
«Nessuno di loro mi risulta iscritto a Forza Italia, anche l'utilizzo
del nome e del logo è una questione da chiarire: ci sarà un giro di
vite».
CRITICHE Salvatore Cicu aveva voluto puntare sulla continuità di
Contini, ma non ha mai apprezzato la svolta dei responsabili. «Si va
avanti nella confusione, senza idee e senza un progetto per la città -
commenta l'europarlamentare - Forza Italia è ancora viva nella
motivazione, nella passione e nell'idea di tantissimi cittadini
quartesi ma si deve fare un grande lavoro per ricollegarsi alla
società civile con una proposta alternativa alla confusione». Anche
Cicu vuole un cambio radicale: «Serve qualità e competenza nella
proposta, altrimenti tornerà tutto alla situazione attuale».
Marcello Zasso

SELARGIUS. Nanni Pulli sogna da sindaco: vogliamo discoteche e piscina
Ex Forza Italia, il ceramista sessantenne attacca destra e sinistra

Ha battuto tutti sul tempo, uscendo allo scoperto già da gennaio.
Allora Nanni Pulli sosteneva di essere la persona giusta per
amministrare Selargius, ieri lo ha ribadito, nel suo primo incontro
pubblico: «Vincerò, ho tutte le carte in regola per diventare il nuovo
sindaco».

ACCUSE BIPARTISAN Sessant'anni, ceramista e un passato tra le fila di
Forza Italia (è stato capogruppo, assessore ai Lavori pubblici e ai
Servizi tecnologici, nella giunta guidata dall'allora sindaco Ilario
Contu, anno 2001), da cui ha evidentemente preso le distanze. È in
campo con una lista civica - “Insieme per Selargius” - e tira bordate
bipartisan. Prima se la prende con Francesco Lilliu, attuale
capogruppo del Pd e candidato del centrosinistra: «Curioso notare che
nella sua conferenza non ci fosse il simbolo del partito che
rappresenta e di cui è segretario.

Probabilmente si vergogna del suo
simbolo». E non risparmia neppure Gigi Concu, attuale vice sindaco e
secondo indiscrezioni decisamente attendibili, l'uomo di punta del
centro destra: «Anche il suo caso è strano, lo tengono nascosto dietro
le bandiere e non vogliono farlo uscire perché probabilmente verrebbe
impallinato». Il paragone è automatico e un tantino prevedibile . «Noi
siamo diversi, usciamo con i simboli, perché ci crediamo. E non
abbiamo padroni o capi bastone che ci dicano cosa fare».
COALIZIONE E PROGRAMMA Dalla sede di via San Martino presenta la
coalizione ufficiale, ma «ancora aperta ad accogliere nuove adesioni»,
chiarisce.

Per ora, a sostenerlo nella sua corsa alla massima carica del
Municipio, ci sono: i “Centristi per la Sardegna”, e le liste
“”Movimentiamo Selargius” e “Ceraxius po Nanni Pulli”.
Anche il programma è ufficiale e definitivo: sei grandi punti e
diverse proposte per una «nuova Selargius». Come «l'abolizione della
tassa sul suolo pubblico per andare incontro ai commercianti», la
creazione di una «zona ermetica da realizzare nell'area industriale
dove accogliere start up di nuove imprese», e «anche discoteche e
magari una piscina». Punta anche alla valorizzazione del territorio
«con la messa in sicurezza di tutte le strutture comunali attualmente
non a norma», e «il potenziamento della polizia rurale». Ha un occhio
di riguardo anche per le assistenti sociali («devono essere
valorizzare e poter operare in spazi adeguato»), ma non dimentica la
frazione “cagliaritana” di Su Planu, dove sogna di creare «un ufficio
polifunzionale stabile, per supplire la lontananza dal centro di
Selargius». E poi: scuola, cultura, sport, e grande attenzione -
almeno negli intenti - a giovani e anziani. Sono questi i punti chiave
del suo programma, che stando ai suoi pronostici ottimisti, gli
faranno sbaragliare la concorrenza.
Sara Marci

ORISTANO-AMMINISTRATIVE. Lo schieramento fa capo a Civati. Selma
Bellomo portavoce cittadina
Nasce “Possibile”, Spanu in corsa?

Ben radicati a sinistra, critici verso l'attuale esperienza
amministrativa, non vogliono restare alla finestra. E così nello
scenario politico cittadino si affaccia una nuova coalizione con
Possibile (il partito che a livello nazionale fa capo a Pippo Civati
), indipendentisti ed ex attivisti 5 Stelle. Uno schieramento che
muove i primi passi anche se circolano già indiscrezioni sul possibile
candidato sindaco, si fa con insistenza il nome dell'ex consigliere
comunale Pd Valerio Spanu . Per ora nulla di ufficiale, di certo la
nuova coalizione potrebbe impensierire il centrosinistra. «Stiamo
iniziando a confrontarci con Rifondazione e con le forze con cui
abbiamo lavorato e condiviso l'impegno per varie campagne
referendarie» ha spiegato Selma Bellomo , portavoce di Possibile e da
sempre impegnata in politica.

Si parte da quelle sintonie per cercare
di mettere in campo un'alternativa al Pd? «Non abbiamo dato un
giudizio positivo di questa amministrazione - ha ribadito - e ora
vorremmo cercare di mettere in campo una proposta valida per la
città». Lo schieramento unisce molti delusi del centrosinistra, tanti
che erano candidati con la lista di Tendas, il Pd e ci sarebbe anche
l'ex segretario del Pd Gianni Sanna . «Abbiamo appena iniziato il
confronto - va avanti - prematuro parlare di alleanze chiuse». Non si
sbilancia su un possibile candidato sindaco. «Valerio Spanu è certo un
nome valido, ma abbiamo anche altre risorse - precisa Selma Bellomo -
prima di parlare di nomi, pensiamo a un programma serio per la città».
Gli incontri si succedono, anche con indipendentisti di Progres come
conferma l'ex candidato sindacoPierluigi Annis . «Vorremmo dare il
nostro contributo - commenta - stiamo valutando e dialogando con i
fuoriusciti dal Pd e con Unidos. Vedremo se si potrà creare un blocco
civico-indipendentista».

E nel centrodestra si continua a trattare con Salvatore Ledda (Idee
rinnovabili) e Giuliano Uras (Udc). A giorni potrebbe essere chiuso
l'accordo. ( v. p.)

POLIZIA STRADALE. Il telelaser che vede nell'auto
In dotazione al compartimento di Oristano, ha già fatto circa 30 vittime
Non solo velocità: rileva chi parla al telefono o non ha la cintura

È già diventato il terrore degli automobilisti sardi e laziali, le due
regioni che lo stanno sperimentando in Italia. Perché non solo può
rilevare la velocità di un'auto di giorno e di notte e perfino durante
un sorpasso ma può anche vedere dentro l'abitacolo stabilendo se chi
guida sta parlando al telefono o non ha allacciato la cintura di
sicurezza.

In realtà il nuovo autovelox TruCam in dotazione alla polizia stradale
sarda, da un mese a disposizione della sezione di Oristano, viene
utilizzato prevalentemente per sanzionare eccessi di velocità.
DAL 5 MARZO 40 SANZIONI Inaugurato il 5 marzo scorso lungo la statale
131 all'altezza di Santa Cristina, il TruCam finora è stato usato
cinque volte ed ha fatto circa 30 vittime, più o meno sei per ogni
operazione di servizio, che dura mediamente sei ore.
Poche sanzioni, in fondo. Perché non solo le postazioni autovelox
devono essere segnalate con cartelli stradali ma soprattutto perché la
Polstrada è obbligata a pubblicizzare in anticipo sui media e sul
proprio sito internet in quali giorni e dove posizionerà i rilevatori
di velocità. Basta informarsi prima e staccare il piede
dall'acceleratore in anticipo.

I VIDEO ANTIRICORSO Ma attenzione: rispetto ai vecchi autovelox che
scattano foto, il TruCam rileva la velocità (sino a 320 chilometri
orari) in ogni istante anche a un chilometro e mezzo di distanza,
quando la pattuglia non può essere vista da chi sta guidando. Insomma,
può seguire una vettura per un chilometro e mezzo. «Quando l'agente
mostra la paletta all'automobilista indisciplinato e quest'ultimo
protesta siamo in grado di mostrare subito il video della sua
infrazione», spiega Roberto Piredda, capo del compartimento di
Oristano della Polstrada. Lo stesso accade se non c'è la possibilità
di contestare subito la violazione: chi riceve una multa a casa può
richiedere l'accesso agli atti e vedere il filmato che lo inchioda.
«Il grande vantaggio è proprio nelle immagini che ci consentono di
avere una prova granitica della violazione», aggiunge Piredda.

GUARDA NELL'ABITACOLO Del resto si tratta di un aggeggio che costa
allo Stato dai 14 ai 18 mila euro e non solo ha una elevata qualità
delle immagini ma può essere usato al buio (grazie a un flash) e in
condizioni meteo difficili, cioè quando piove, nevica o c'è nebbia.
Ma ciò che ha colpito di più gli automobilisti è la capacità di TruCam
di vedere dentro l'abitacolo e filmare chi parla al telefono o non ha
la cintura allacciata. «E' la principale novità del nuovo autovelox»,
rileva Giuseppe Gargiulo, numero uno della Stradale in Sardegna.

CARATTERISTICHE TECNICHE A garantire queste possibilità è la
videocamera con sensore da 3.1 megapixel che permette sia di filmare
con risoluzione di 240 x 180 o 480 x 360 pixel sia di fare foto con
risoluzione di 1920 x 1440 pixel (maggiore del Full Hd) oppure con
1440 x 1080 punti. «Ma è una funzione che non abbiamo ancora
utilizzato», aggiunge Piredda, «perché per ora su telefonino e cinture
preferiamo basarci su ciò che vediamo coi nostri occhi».

IN TUTTA LA SARDEGNA L'inizio è buonista, insomma, ma non sarà sempre
così. E soprattutto il problema non sarà solo di chi transita nel
tratto oristanese della 131. «Per ora è stato assegnato a noi ma su
disposizione del dirigente regionale può essere affidato alla sezione
cagliaritana, a quella sassarese o a quella nuorese», informa il capo
della Polstrada di Oristano. Quanto alle segnalazioni, «sono previsti
anche cartelli estemporanei nel caso in cui i nostri posti di blocco
siano in zone diverse da quelle dove sono installati i cartelli
fissi», aggiunge Gargiulo.
E i ricorsi, davvero diventano impossibili? «Certamente è molto più
difficile», dice sicuro Piredda. «Le immagini sono inequivocabili».
Fabio Manca

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Federico Marini

skype: federico1970ca

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