martedì 28 novembre 2017

La particolare interpretazione del Vangelo. Un salviniano di ferro alla diocesi di Nuoro. Di Pier Franco Devias.


Ho atteso qualche giorno, prima di scrivere queste righe, nella vana speranza che dalla mia città salisse un moto d’orgoglio, una indignazione generalizzata, una ferma presa di posizione pubblica da parte delle autorità politiche e religiose e dalla società civile. Ebbene, al di là di qualche sporadico dissenso di cittadini su face book nulla si è mosso in merito al vergognoso redazionale comparso sull’ultimo numero de L’Ortobene, settimanale della diocesi di Nuoro con una tiratura di diecimila copie, firmato da Francesco Mariani.

L’editoriale “Cercansi “pidores” per avere dignità”, apre col disagio provato dal sacerdote nell’entrare in chiesa nei giorni della novena delle Grazie perché ha dovuto attraversare un cordone di questuanti che chiedevano l’elemosina. Questi mendicanti, a suo dire, lo guardavano con “sguardo feroce” per non aver voluto dare loro l’elemosina e gli avrebbero rivolto “commenti non certo benevoli” in idiomi che confessa di non conoscere. Come capisca i commenti espressi in idiomi che non conosce, rimane un mistero. Da qui parte subito accusando i mendicanti in questione di essere gli stessi membri di un “clan di zingari” (chiedendosi “come li devo chiamare?”) che avrebbero inquinato nel centro di accoglienza a Pratosardo e li presenta come impegnati a “strattonare gli anziani” davanti alla chiesa.

Preso dalla verve polemica, dimentica di avercela con i mendicanti rom davanti alla chiesa e cambia scenografia, continuando con lo stesso registro ma protagonista diverso. La nuova scena infatti descrive un extracomunitario che al supermercato gli chiede l’euro del carrello. Siccome il suo era lo scontrino n° 403 ne deduce che, pari pari, il mendicante deve aver guadagnato quanto otto operai. E visto che c’è, arriva a dire di essere al corrente di istituti di credito che hanno dovuto chiudere i conti degli extracomunitari – “ospiti di centri di accoglienza” precisa - a causa della difficile tracciabilità delle “migliaia di euro” sui loro conti. “Accattonaggio, droga e prostituzione c’entrano, eccome!”, aggiunge con sicurezza di infallibile detective.

Trattando di centri di accoglienza si ferma un attimo sull’argomento, descrivendoli come popolati da persone dedite a risse e altri reati pure gravi, ma evidentemente immuni dalla legge visto che “al cittadino comune costerebbero la carcerazione”. Per non farsi mancare niente cede alla retorica degli extracomunitari a cui lo Stato darebbe “35 euro al giorno per alloggio, vitto, vestiario, ricariche telefoniche e sigarette”. Difficile che una persona colta come don Mariani non sappia che quei soldi non vengono dati dallo Stato ma dall’UE e che ignori il fatto che buona parte di quelli che ne beneficiano sono proprio cooperative legate alla Chiesa cattolica. La balla che invece vengano spesi per ricariche telefoniche e sigarette non so da chi l’ha sentita, ma un’idea ce l’avrei.

Il fondo di tanto incontrollato astio arriva quando esprime indignazione per il fatto che questi extracomunitari vadano a “chiedere da mangiare alle mense della Caritas”. Intanto è bene precisare che, a quanto ne sappiamo, le mense della Caritas dovrebbero avere proprio la missione di sfamare chi va a chiedere da mangiare. Ma al di là di ciò resta perlomeno singolare che, questi che vanno a mangiare alla Caritas, siano appena stati accusati di essere gli stessi che consumano anche il vitto nei centri di accoglienza. E quanto mangiano questi qua?! Ma, a scanso di equivoci, il sacerdote mette subito le mani avanti e precisa: “Non sono razzista ma…”. La classica premessa di chi parla di certi argomenti in certi modi. L’articolo si conclude con una chiamata di volontari per andare a fare i mendicanti davanti al Comune, la Prefettura e la Questura per mostrare il disagio a coloro i quali sono implicitamente accusati di non intervenire davanti a cotanto crimine.
Insomma diciamo che don Mariani se non avesse fatto il prete sarebbe stato un valido concorrente di Salvini, se non per l’originalità delle idee almeno per la veemenza con cui le manifesta. Stendo un velo pietoso non solo su questo editoriale ma anche, e forse soprattutto, sulla codarda indifferenza della Chiesa nuorese e della politica cittadina davanti a una simile operazione di becera propaganda politica, rifilata nelle case di migliaia di cittadini convinti di essere abbonati a un settimanale diocesano. Chiudo riportando un brano di quella bibbia che, dopo aver passato il sagrato assediato dai feroci mendicanti, l’autore di tale articolo legge a voce alta all’interno della chiesa: “[…] io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per i diavoli e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna”.

Di Pier Franco Devias

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