martedì 21 novembre 2017

Legge elettorale: via libera Consiglio sardo a doppia preferenza Sardegna si adegua a dettato costituzionale, esultano donne.



(ANSA) - CAGLIARI, 21 NOV - Il Consiglio regionale della Sardegna ha votato questa sera per l'inserimento del principio della doppia preferenza di genere nella legge elettorale statutaria. Voti favorevoli: 50, contrari: 2. Alle prossime elezioni regionali, dunque, i sardi avranno la possibilità di esprimere due preferenze (la seconda di genere diverso). L'Aula ha superato lo scoglio del voto segreto che è stato chiesto per ben quattro volte, la prima sul passaggio degli articoli, la seconda e la terza su due emendamenti e la quarta sul testo dell'articolo sulla doppia preferenza.

La legge approvata introduce anche il principio che prevede la parità al 50% nella compilazione delle liste e, sempre a garanzia di una perfetta parità, un numero di candidati pari (maggiorato di un'unità) anche nelle circoscrizioni con seggi dispari. Nel caso di circoscrizioni con due soli candidati, come in Ogliastra, un emendamento orale sancisce che entrambi i generi devono essere rappresentati. La doppia preferenza ottiene il via libera quattro anni dopo il 2013, quando venne affossata dall'Assemblea che anche in quell'occasione fece ricorso al voto segreto.

Al risultato ha contribuito la battaglia di associazioni come Heminas, Meglio In Due, Coordinamento 3 - Donne di Sardegna, che negli ultimi mesi hanno tenuto alta l'attenzione sul principio in questione. Attualmente, con sole quattro consigliere elette nel 2014, la Sardegna è quart'ultima in Italia per presenza di donne nel Consiglio regionale. "Le buone istituzioni sono quelle di Regioni che in questi anni hanno fatto passi importanti nella direzione delle pari opportunità e noi dobbiamo recuperare tempo gravemente perduto – ha detto in Aula il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru – oggi facciamo un passo avanti che ci affianca a quelle Regioni che fanno le cose giuste. Sarebbe stato un errore gravissimo non andare aventi con questa legge, prolungare in modo velleitario un passato che ha negato i diritti delle donne". (ANSA).

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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