lunedì 13 novembre 2017

Rassegna stampa 13 Novembre 2017

Unione Sarda

CAMPO PROGRESSISTA. Zedda apre ai dem: «Solo uniti si vince». Dal palco di “Diversa” le prove di convergenza

Fare di tutto per unire, non come in Sicilia, e il Pd smetta di guardare altrove, non ci può essere alcun cammino per chi pensa che nel nuovo centrosinistra ci possa essere spazio per un nuovo o un vecchio centrodestra. Giuliano Pisapia non si dà per vinto e ci riprova. «Qualcuno dice che è una missione impossibile? No, sino all'ultimo giorno dobbiamo provare - ha detto ieri il leader di Campo Progressista aprendo a Roma i lavori di Diversa, una proposta per l'Italia - non basta distruggere, bisogna costruire: non è tattica, è buona politica».

Ora la palla passa a Matteo Renzi che oggi, in direzione Pd, farà capire quanto ha intenzione di intercettare l'assist dell'ex sindaco di Milano. Contro «le alleanze anomale di questo quinquennio parlamentare», si è schierato apertamente il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, sostenitore della prima ora del progetto di Pisapia: «Partiamo dalle esperienze positive maturate nelle città, nei territori, dove il centrosinistra unito ha costruito una risposta di governo vera ai bisogni delle persone e delle comunità - ha detto dal palco del teatro Golden nella Capitale - confido su nuovi e positivi segnali dalla direzione del Pd. Abbiamo tanto da fare soprattutto per le generazioni che ancora soffrono precarietà e mancanza di lavoro. Non serve a nessuno la divisione, tanto meno al Paese».

A Roma c'erano gli esponenti del Campo Progressista Sardegna, dal senatore Luciano Uras al consigliere regionale Francesco Agus, mancava solo Roberto Capelli, assente per precedenti impegni. In platea anche il deputato di Art 1 - Mdp, Michele Piras. Unità, per Pisapia, significa portare a casa il risultato su ius soli e biotestamento, «due leggi che non arriveranno da nessuna parte se avremo sconfitte come quella siciliana e di Ostia». «Abbiamo detto quali sono le nostre indicazioni e quella discontinuità che serve, ora attendiamo risposte», ha detto chiudendo i lavori dell'assemblea.

Ma c'è chi è meno fiducioso. «Sono qui per far dialogare le varie anime progressiste: sarebbe imperativo stare assieme, tante persone chiedono risposte», è stata l'apertura dell'intervento della presidente della Camera Laura Boldrini. Ma, «di fronte a tante espressioni di indisponibilità, credo che non ci siano più le condizioni per un'alleanza con il Pd. E io dico, purtroppo. Non sono contenta di questo».

Roberto Murgia


CAGLIARI - CONGRESSO. Nicola Montaldo confermato leader del Pd
Tra venerdì e sabato 804 iscritti sono andati a votare nei sei circoli

Con il 70 per cento dei voti Nicola Montaldo è stato confermato alla
guida della segreteria cittadina del Partito democratico. Per quanto
riguarda la segreteria provinciale mancano ancora i voti di
Decimomannu e Villasor, col segretario uscente Francesco Lilliu in
vantaggio rispetto allo sfidante Federico Porcu. Nei sei circoli
cagliaritani del Partito democratico Nicola Montaldo ha incassato 554
preferenze su un totale di 804 iscritti che sono andati a votare tra
venerdì e sabato.

LA CONFERMA «È andata ancora meglio della volta scorsa», commenta
soddisfatto il segretario confermato dai Dem cagliaritani, «ringrazio
tutti i partecipanti e i volontari che hanno collaborato perché il
congresso si è tenuto di venerdì e sabato sera e c'è stata una grande
partecipazione: al circolo Berlinguer si poteva votare dalle 19 alle
22 e ha partecipato quasi il 60 degli iscritti, un bel segnale».
CIRCOLI AL VOTO In città si votava anche per eleggere i segretari dei
sei circoli e il risultato dello spoglio vede una conferma e cinque
nuovi arrivi. Andrea Casu alla guida del Lussu, Alessio Sarigu al
Rinascita, Giuseppe Ortu al Berlinguer,

Laura Gatto a Mulinu Becciu,
Marinella Boi a La Palma e Ignazio Locci è segretario del circolo di
Pirri. Grande soddisfazione nel partito per gli 804 iscritti che hanno
fatto le loro scelte durante due serate del fine settimana. «Si
dimostra ancora una volta che il Partito democratico è costituito da
tante persone che si dedicano con passione e impegno - commenta Nicola
Montaldo - è una conferma del buon funzionamento del partito». Il
segretario cittadino forte del consenso al 70 per cento sottolinea
l'unità del Pd cagliaritano, che non è la norma nel partito nato dalla
fusione tra Ds e Margherita. Su 804 votanti ci sono state 6 nulle e 11
bianche mentre Nicola Montaldo ha preso 554 voti e lo sfidante
Federico Manca si è fermato a 233.

«Nessun problema con Federico,
siamo amici, e nel partito a Cagliari siamo sempre stati abbastanza
uniti - conclude il leader cittadino del Pd - alla luce del successo
elettorale alle ultime elezioni cittadine l'obiettivo principale resta
la conferma del programma elettorale e il ruolo centrale del Pd nella
coalizione che amministra Cagliari».
M. Z.

Candidature - Rosatellum e nuovi collegi, il Pd sardo in tensione

L'attesa per la definizione dei collegi plurinominali della Camera
agita le acque nella politica isolana. L'ipotesi che trapela da Roma è
che il governo sarebbe intenzionato a tagliare in due la Sardegna con
due macroaree: nord e sud. Se questa tendenza fosse confermata i
partiti saranno costretti a rivedere le strategie, ma soprattutto gli
equilibri, come succede in casa del Partito democratico dove si
dovranno riassestare le tre correnti.

LE IPOTESI Per i partiti più forti, i posti blindati sono i primi in
lista nel collegio proporzionale perché, al netto di sconfitte
epocali, i sondaggi assicurano il lasciapassare per Roma senza
problemi. Se la partita si giocasse con i tre collegi per la Camera e
quello unico del Senato, gli equilibri sarebbero rispettati senza
causare rotture. Il capolista per Palazzo Madama sarebbe il segretario
e già senatore, Giuseppe Luigi Cucca, mentre i capilista per la Camera
sarebbero uno per l'area Popolare riformista (proprio quella di
Cucca), uno per i soriani e uno in quota ai renziani.

I RISCHI Se il governo, invece, opterà per dividere in due la Sardegna
il banco rischia di saltare. Infatti, il posto che spetta a Cucca nel
listino del Senato, passerebbe ai renziani, lasciando liberi gli altri
due per soriani e area Cabras-Fadda. In questo ragionamento rischiano
di perdere un posto “blindato”, alcuni aspiranti dati per certo in
partenza per Roma. Uno di questi è il renziano Gavino Manca che
potrebbe perdere il primo posto nel collegio del nord. Non è escluso
che le diplomazie dem intercedano col governo per riportare a tre i
collegi ed evitare lo scontro. (m. s.)

CENTRODESTRA. La campagna sarda di Silvio
Berlusconi detta la strategia: «Fondamentale ricompattare la coalizione»
Vertice con i big isolani a Villa Certosa in vista delle Politiche

Il centrodestra dovrà presentarsi compatto alle prossime elezioni
politiche. Silvio Berlusconi da Villa Certosa fissa i paletti per il
percorso di Forza Italia in Sardegna. È stato un fine settimana di
incontri (separati) per il leader azzurro, con il coordinatore
regionale, Ugo Cappellacci, l'eurodeputato, Salvatore Cicu e il
sindaco di Olbia Settimo Nizzi, per fare il punto della situazione. Si
è discusso di alleanze, confini della coalizione e strategie, perché
la nuova legge elettorale costringe i partiti a una prova di forza nei
collegi uninominali e una più strategica in quelli proporzionali.

LA VISITA Di dichiarazioni ufficiali sull'esito degli incontri non se
ne parla. Gli interessati, però, riferiscono di un Berlusconi
determinato a giocarsi la partita fino in fondo alle prossime
politiche, anche nell'Isola. Per questo il presidente azzurro ha
deciso di dedicare all'argomento una parte del fine settimana in Gallura.

Dalle poche indiscrezioni che filtrano uno degli argomenti è stato sul
futuro della coalizione declinata nella realtà sarda. Il Rosatellum
prevede che il calcolo della soglia di sbarramento venga fatto a
livello nazionale. Fattore che suggerisce ai partiti a trazione
regionale di stringere alleanze con forze presenti in tutte le regioni.

I SEGGI Tra le fila di Forza Italia qualche nome circola e sono
diversi gli aspiranti per un posto in Parlamento. Al Senato è quasi
sicura la ricandidatura di Emilio Floris, che potrebbe essere il
capolista nel collegio unico regionale. Non dovrebbero esserci dubbi
per un posto alla Camera per il coordinatore, Ugo Cappellacci, che
potrebbe competere sia nel collegio uninominale che come capolista nel
listino.

I consiglieri regionali in lizza sono il capogruppo Pietro Pittalis e
la sua vice Alessandra Zedda. In Gallura il nome di Giuseppe Fasolino
potrebbe essere quello buono per il collegio uninominale, mentre al
nel nord-ovest vorrebbe candidarsi l'algherese Marco Tedde.
LA COALIZIONE Il centrodestra sardo dovrà essere tarato su quello
nazionale che dovrebbe essere composto da Forza Italia, Fratelli
d'Italia, Lega, Dc, Direzione Italia e Rinascimento. Da capire in che
modo si presenterà la Lega di Matteo Salvini, che sarà a Cagliari il
25 novembre.

L'Udc potrebbe allearsi con la Dc, mentre i Riformatori dovrebbero
confluire nelle liste di Direzione Italia, il partito di Raffaele
Fitto. Rinascimento (cioè Sgarbi) e Psd'Az sono a un passo
dall'accordo che riporterebbe i sardisti nel centrodestra ricalcando
lo schema del Consiglio regionale. «Lavoriamo insieme e ci sono le
condizioni per proseguire», sottolinea il capogruppo di FI Pittalis:
«La distanza tra il sardismo e la Giunta Pigliaru è notevole, con noi
è possibile un programma fatto di temi identitari e autonomia».
Matteo Sau


OLBIA. Gianluca Corda, segretario dell'Unione comunale, e le nuove sfide
Un preside alla guida del Pd: la Giunta Nizzi vive di rendita

Al Pd ci è arrivato - sia pur da alleato - a bocce ferme, quando erano
già alle spalle sia il governo della città che la divisione in due
gruppi consiliari. E all'equilibrio di Gianluca Corda, 39 anni, ex
consigliere comunale, che nella vita fa il dirigente scolastico e in
politica viene dall'Udc, è affidato il compito di sanare le ultime
cicatrici e traghettare il partito cittadino attraverso le prossime
sfide elettorali. Il nuovo segretario dell'Unione comunale sarà
affiancato dai due segretari di circolo, l'ex assessora Ivana Russu
per il primo e Graziano Asara per il secondo. Tutti under 40.
Spaventato per l'impresa?

«No. Accolgo le sfide, sia nel lavoro che in politica, con entusiasmo.
Lo stesso entusiasmo che ho visto in tanti iscritti che ho incontrato,
per questo sono fiducioso. Si parla in negativo delle correnti Pd ma
io ho trovato un partito dove ci sono tante sensibilità diverse ma una
grande ricchezza di dibattito e un progetto. È un luogo dove c'è
ancora la volontà di fare politica e di questi tempi ne abbiamo un
gran bisogno».

Le correnti Pd cittadine vengono attribuite all'influenza dei due
leader storici, Gian Piero Scanu e Nardino Degortes. È sempre così?
«Ora va di moda la figura del passo di lato . Io credo invece che sia
necessario un passo avanti, verso il progetto politico che accomuna
tutti. I leader del partito, e mi riferisco al deputato ma anche ai
due assessori e al consigliere regionale, sono una risorsa e credo che
tutti debbano avere il nostro sostegno. Penso a Scanu, che forse è
stato lasciato troppo solo nella sua battaglia sulle servitù militari,
agli assessori Careddu e Caria che devono occuparsi di temi molto seri
come la continuità territoriale e la pesante situazione delle nostre
campagne».

Quali saranno i temi centrali per Olbia?
«Il primo, anche se scomodo, è la mitigazione del rischio
idrogeologico. A me fa rabbia pensare che a quattro anni
dall'alluvione siamo ancora qui a discutere su quale sia il piano
migliore mentre ne abbiamo uno approvato. Poi c'è la sanità pubblica:
non dobbiamo farci distrarre dal Mater seppur importantissimo. In
Gallura abbiamo diritto a una sanità pubblica efficiente, senza le
interminabili liste d'atesa di oggi. Terzo punto, la politica del
lavoro e quarto, ma vitale, una politica per le periferia della città.
E non mi riferisco solo a quella geografica. Dobbiamo ascoltare la
gente, parlare agli invisibili di questa città dove c'è un'emergenza
sociale ed educativa».

Qual è il giudizio sulla Giunta Nizzi?
«Vive di rendita, anche per colpa nostra che non abbiamo saputo
comunicare bene quello che stavamo facendo. Penso al progetto Iti, per
esempio, alla riqualificazione del lungomare, al mattatoio, alla
pianificazione urbanistica ricevuta in eredità. Credo che questa
amministrazione, come è stato fatto in passato, investa molto in
estetica e dimentichi le emergenze sociali».
Caterina De Roberto

La Nuova

Obia- Il Pd dal nuovo volto elegge i dirigenti Corda è il segretario
Assemblea provinciale unanime su presidente e direttivo
Ecco tutti i nomi di chi lavorerà per il rilancio politico

OLBIARicominciare dal basso, dai cittadini che esprimono le istanze
della città e le aspettative sociali, i bisogni reali. È la strada
mestra che il Partito democratico della città vuole imboccare per
rinsaldare il rapporto con gli elettori e con l'intera comunità.
L'indicazione è stata ribadita venerdì pomeriggio dall'assemblea
convocata da Maddalena Corda, presidente della Commissione provinciale
congresso. Occasione nella quale è stata confermata l'elezione a
segretario dell'Unione cittadina di Gianluca Corda, il quale due
settimane fa, con scelta unitaria interna, era stato designato
coordinatore dei due circoli cittadini.

Quella di venerdì è stata la
prima riunione dell'assemblea dell'Unione cittadina del Pd, che è
composta dai seguenti delegati eletti dai due circoli cittadini nei
rispettivi congressi: Graziano Asara, Maria Gabriella Azzara, Paolo
Bittu, Maria Lucia Bo, Verdiana Canu, Ninni Chessa, Salvatore
Costaggiu, Luigi Damigella, Alessandro D'Avanzo, Giovanni Fiori,
Pinuccia Fiori, Alessia Fresi, Pietro Itali, Agostino Lazzari,
Alessandra Maccarrone, Niccolò Francesco Maccarrone, Alessandro
Maludrottu, Andrea Marcellino, Renato Monaco, Salvatore Mura, Liliana
Pascucci, Silvia Russel, Paolo Giuseppe Russu, Alessandra Scanu, Rita
Soro, Pietro Spano, Niccolò Tamponi, Maria Rosaria Tolu, Tonina Zenia,
Antonietta Zucca.

Come previsto dal regolamento regionale è stato
eletto all'unanimità il presidente dell'assemblea Marino Achenza,
quindi i tesorieri Agostino Lazzari, Maria Lucia Bo,Luigi Damigella e
il direttivo di dieci componenti: Graziano Asara, Paolo Bittu, Maria
Lucia Bo, Mirko Cuccu, Marianna Degortes, Pinuccia Fiori, Pietro
Itali, Paolo Giuseppe Russu, Rita Soro, Pietro Spano. Il dibattito,
oltre ai numerosi interventi, con il neo segretario dell'Unione e i
due segretari di circolo Ivana Russu e Graziano Asara ha focalizzato
le linee di indirizzo politico del partito in città, a cominciare
dalla presenza costante e l'iniziativa sui temi sociali
eamministrativi.

Berlusconi Vertice di Fi a Villa Certosa

L'effetto Sicilia ha galvanizzato anche il centrodestra sardo. Ci si
prepara già alle prossime Politiche e si mettono a punto nomi,
strategie e alleanze, con uno sguardo anche alle Regionali. Da tempo
dentro Forza Italia è aperto il confronto, ma come sempre è Silvio
Berlusconi a dire l'ultima parole sui candidati e sulle gerarchie. E
in questo weekend l'ex premier ha accolto i big sardi del partito
nella sua Villa Certosa a Porto Rotondo. Su tutti il sindaco di Olbia
Settimo Nizzi e il coordinatore di Fi Ugo Cappellacci.

Assente il consigliere Giuseppe Fasolino, che non era in Sardegna. Si deve capire
per prima cosa se Berlusconi vuole riconfermare gli uscenti o pensa a
un cambio generazionale. PSD'AZ. In queste ore il Psd'Az dovrebbe
avere aggiunto un altro tassello alla alleanza su base
indipendentista. Ha stretto un accordo col movimento Rinascimento di
Vittorio Sgarbi.

ZEDDA. Ma c'è movimento anche a sinistra del Pd.
Giuliano Pisapia a Roma ha convocato gli stati generali della
sinistra. In prima fila anche il sindaco di Cagliari Massimo Zedda,
uno dei leader del nuovo movimento che sta nascendo e che cercherà di
federare anche in Sardegna le forze di sinistra. Anche se nell'isola
la situazione sembra essere ancora più magmatica.

Veltroni pontiere: «Attenti a non aprire autostrade a destra».
Boldrini: «Ormai è tardi». Bersani: «Nessuna trattativa»
Pisapia al Pd: «Da soli sarà un suicidio» di Marcello Campo

ROMA«Non vogliamo un'altra Sicilia». L'ultima sconfitta del
centrosinistra spinge Giuliano Pisapia a non mollare e a lanciare un
ennesimo accorato appello a Pd e Mdp per l'unità, condizione
necessaria per fermare le destre e il populismo. L'ex Sindaco di
Milano, con le sue Officine di Campo Progressista, lo chiede da mesi
senza successo, tanto che lui stesso si paragona oggi a quei
giapponesi che continuavano a combattere malgrado la guerra fosse
finita: «Ci proverò sino all'ultimo momento.

Non c'è altra scelta se
si vuole battere la destra», afferma preoccupato nell'auditorium
Antonianum, ascoltato dalla Presidente della Camera, Laura Boldrini -
il suo l'intervento più applaudito - da Roberto Speranza, che chiude
ogni porta al Pd, e da Gianni Cuperlo, ancora convinto che il partito
guidato da Renzi «possa tornare il perno del centrosinistra». Una
assemblea che arriva alla vigilia di una delicatissima direzione Pd. E
proprio ai dem, Pisapia rivolge parole aspre: «L'idea
dell'autosufficienza è un suicidio politico, non possiamo lasciare il
Paese alla destra». Quindi, boccia il dialogo tra Renzi e Alfano,
chiedendo al Pd di «smetterla di guardare a destra e al centrodestra».
«Non ci può essere alcun cammino per chi pensa che nel nuovo
centrosinistra ci possa essere spazio per un nuovo o un vecchio
centrodestra».

Ma dopo aver criticato ogni «ridotta minoritaria che
non cambia il Paese», segnando la distanza dal progetto di sinistra,
esorta la Direzione Pd a lanciare un segnale di disgelo, assicurando
«un impegno vero, reale» su ius soli e biotestamento, «due leggi -
osserva - che naufragheranno se avremo una sconfitta che oggi vedo,
non dico certa ma possibile». Un appello condiviso anche da Walter
Veltroni, secondo cui le divisioni a sinistra «sono irresponsabili» e
aprono «un'autostrada alla destra». «Domani Renzi per prima cosa -
consiglia l'ex Sindaco di Roma dallo studio di In mezz'ora in più -
annunci che vuole concludere lo ius soli e il biotestamento e inviti
ad un tavolo Grasso e le altre forze».

E in questo ruolo di pontiere,
ne ha anche per Bersani, che ieri ha negato l'esistenza di ogni
possibile trattativa («Cado dalle nubi»), e D'Alema: «Mdp smetta di
dire mai con Renzi, è sbagliato, mancano 4 mesi alle elezioni,
possibile che non si riesca a convivere in un'area più ristretta
dell'Unione». Anche Bruno Tabacci, vicinissimo a Pisapia, offre un
consiglio a Renzi: «Chieda aiuto a Prodi. Di fronte all'appello di
Romano, credo che Bersani e altri potrebbero ascoltare...». Di parere
diverso, Boldrini, che sbarra la porta al Pd, infiammando la platea.
La presidente della Camera demolisce le riforme renziane: «Non ci sono
i presupposti per la coalizione con il Pd». Parole apprezzate da
Pietro Grasso, che si complimenta.

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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