giovedì 7 febbraio 2019

Le donne restano ancora delle portatrici d’acqua: occorreva cambiare la legge elettorale! Di Lucia Chessa.



Storie squallide di doppia preferenza di genere. Mi fanno amarezza quelle collezioni di santini che circolano su fb dove tre/quattro donne sorridenti chiedono il voto per un unico maschio più sorridente di loro. Mi fanno amarezza perché vedo rappresentata in quei santini la desolante asimmetria di una evidentissima disparità.

Non è difficile da capire che se M. divide i suoi voti tra F1, F2, F3 mentre F1,F2,F3 concentrano i loro voti tutti su M. il risultato potrà essere uno ed uno solo: tre/quattro donne faranno eleggere un maschio furbo e quello che più mi indigna è che otterranno il risultato utilizzando uno strumento pensato per favorire l’elezione delle donne.

Sono passati solo 70 anni da quando ci è stato riconosciuto il diritto di votare. Solo 70 anni dopo millenni di diritti negati. Anche oggi siamo ben lontani dall’essere alla pari. C’è in carica in Sardegna un consiglio regionale di una imbarazzante assenza femminile. 4 donne su 60 consiglieri. Solo un mondo profondamente incivile può produrre un risultato come questo.

E quello che si vede in giro, a destra e a sinistra, con l'uso che si sta facendo della doppia preferenza di genere, non lascia niente sperare. Avevo ragione io. Si doveva cambiare la legge elettorale, non introdurre questo imbroglio che mantiene le donne, come sempre, nel ruolo di portatrici d'acqua. Quanti ostacoli sulla nostra strada!

Di Lucia Chessa

1 commento:

  1. Ci vorrebbe almeno una donna candidata principale e degli uomini "di supporto" tanto per iniziare almeno a pareggiare

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