mercoledì 20 febbraio 2019

Una nuova costituzione per un’antica democrazia. Di Daniela Sansone.



Dopo la positiva conclusione del programma di aggiustamento fiscale del 2015 e la ratifica dell’Accordo di Prespe del giugno del 2018 che definisce la controversia sulla nomenclatura di Scopjie, per il governo greco si apre un nuovo fronte interno di capitale importanza per lo sviluppo del Paese.

La riforma della Costituzione, fortemente voluta dal governo corrente, si pone come l’ennesimo caposaldo della azione di questo esecutivo, che sta cercando di migliorare la tenuta dell’assetto democratico del paese, non solo garantendo stabilità governativa e migliorando l’economia ma anche rivedendo, in senso progressista, la sua organizzazione interna.

Il processo di revisione, nelle intenzioni del governo, dovrebbe toccare una serie di punti che riguardano la partecipazione pubblica e che rafforzerà le caratteristiche maggioritarie della democrazia greca senza minacciare lo status ufficiale della Chiesa ortodossa e che li viene riconosciuto dallo stesso testo. Brevi cenni sui contenuti della Costituzione del 1975 La Costituzione greca è un testo relativamente giovane.

È stata adottata dalla quinta assemblea degli Elleni nel 1974 ed è entrata in vigore nel 1975, dopo la caduta del Regime dei Colonnelli, (τ καθεστώς τν Συνταγματαρχών), conosciuta anche come “Giunta” (η Χούντα), periodo in cui una serie di governi militari anticomunisti, hanno governato il paese nel periodo compreso tra il 21 aprile 1967 e il 24 luglio 1974, dopo il colpo di stato del 1967.

Il testo, successivamente, è stato sottoposto a revisione nel 1986, nel 2001 e nel 2008. Dal punto di vista strutturale, la Costituzione greca è composta da 120 articoli ed è suddivisa in 4 parti. Ogni parte è composta come segue: -La prima parte composta dagli articoli 1-3, enuncia i cosidetti “elementi di base”, dichiara che la Grecia è una repubblica democratica parlamentare presidenziale (il termine greco δημοκρατία usato nel testo può venire tradotto sia come “democrazia” sia come “repubblica”) e conferma la predominanza della Chiesa ortodossa in Grecia.

La seconda parte, articoli 4-25, riguardano i diritti individuali e collettivi, la cui protezione è stata rinforzata dopo la revisione del 2001. Le nuove linee guida regolano infatti materie come la protezione dei dati personali e le competenze di alcuni organismi, aggiornando in termini democratici la vita politica del paese -La terza parte, articoli 26-105, descrive l’organizzazione e il funzionamento dello Stato. L’articolo 28 integra formalmente le leggi internazionali e le convenzioni internazionali al diritto greco. -La quarta parte, articoli 106-120, include disposizioni speciali, conclusive e transitorie.

Nella Costituzione si introduce la forma di governo della repubblica parlamentare presidenziale, in cui il Capo dello Stato interviene attivamente nella vita politica. Viene rafforzato il ruolo degli enti locali. In questo contesto, l’art. 102 definisce i termini di mandato di municipalità e comuni e il loro rapporto con lo Stato. Un ruolo importante di collante nazionale viene attribuito alla Chiesa di Grecia. Si pensi che, all’atto della immissione nelle funzioni, presidente della Repubblica presta giuramento “nel nome della Santa e Consustanziale e Indivisibile Trinità”.

Questo accade anche con il giuramento dei membri del governo e con il giuramento del Primo Ministro. L’articolo 3 riconosce alla Chiesa ortodossa il ruolo di religione prevalente e il suo terzo comma vieta l’alterazione dei testi sacri. Sulla carta di identità dei greci compare l’appartenenza religiosa. Il Monte Athos, (Αυτόνομη Μοναστική Πολιτεία Αγίου Όρους) è un territorio autonomo della Grecia, dotato di uno statuto speciale di autogoverno. Tra gli articoli che governano il funzionamento dello Stato, è da annoverare l’art. 100, che istituisce un tribunale supremo, la Corte Suprema Speciale (Ανώτατο Ειδικό Δικαστήριο), destinata a trattare le più delicate questioni costituzionali. Non si tratta di una corte permanente: si riunisce solo nei casi che rientrano nelle sue competenze.

Le sue decisioni sono irrevocabili e vincolanti per tutte le altre corti, incluse le tre corti supreme (la Corte di Cassazione, il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti). Le proposte di revisione di Syriza La revisione della Costituzione in Grecia si colloca nell’ambito di una azione politica votata al miglioramento dell’assetto istituzionale del Paese. La crisi economica che ha toccato l’intero territorio europeo, che ha espresso la sua virulenza particolarmente in Grecia, ha posto gli Stati Membri davanti ad una scelta.

O rendere i suoi pilastri interni in sintonia con i cambiamenti che stavano caratterizzando la società europea nel suo complesso, nella prospettiva di miglioramento e di armonizzazione, oppure conservare il precedente assetto. La scelta operata dal governo greco, si pone in sintonia con quelle che sono state le scelte valoriali su cui sono state effettuate le ultime azioni di governo forse di maggiore successo e di ottimale impatto economico di lungo periodo. Compreso che, la crisi e le politiche di austerità non hanno portato a quei cambiamenti sperati, era di capitale importanza che lo strumento doveva cambiare, scegliendo un percorso progressista.

Questo, poi, doveva riflettere anche i valori costituzionali. Il processo di revisione costituzionale, nelle intenzioni del governo, deve riflettere non solo la supremazia del ruolo parlamentare ma anche le istanze della società civile. In questo contesto, infatti, il governo ha lanciato una campagna di partecipazione al processo di revisione, di assemblee, in cui la società civile ha potuto dare un significativo contributo nella stesura di proposte di revisione. Proposte che poi sono state tradotte in emendamenti ai singoli articoli dai partiti politici. L’importanza di questo passaggio, è stata sottolineata da Alexis Tsipras, durante il suo intervento in Parlamento:“abbiamo aperto un dialogo più ampio con la società, le sue entità, le organizzazioni e i vari tipi di movimenti, così come le forze produttive.

Questo è il motivo per cui, la proposta di SYRIZA attualmente in discussione non riflette semplicemente la volontà del governo di trattare con tecnicismi, ma dimostra una volontà di procedere a cambiamenti e riforme che esprime e rivendica le richieste del popolo.” Allo stesso tempo, ha proseguito, il governo sta prendendo in considerazione la condizione della crisi, le lezioni apprese nel corso degli ultimi anni, la continua evoluzione del contesto internazionale, ma anche le sfide contemporanee che il sistema di democrazia parlamentare si trova ad affrontare da centri di potere politico che si trovano al di fuori delle istituzioni e della costituzione.

Questa è la ragione, ha sottolineato, “il motivo per cui le nostre proposte hanno come priorità la necessità di rafforzare il ruolo del parlamento e del governo democraticamente eletto” contro quei tipi di potere che non emergono direttamente dal popolo sovrano. Durante l’intervento in aula, al primo ministro ha presentato i cinque pilastri delle proposte di SYRIZA per la riforma costituzionale: -La prima proposta riguarda il rafforzamento del Parlamento e del governo eletto, con modifiche per consolidare la stabilità politica e le condizioni preliminari per i cicli elettorali quadriennali: Garantire un voto costruttivo di sfiducia. Disconnessione dell’elezione del Presidente della Repubblica dallo scioglimento della Camera.

 Elezione immediata del presidente da parte del popolo solo se la procedura non ottiene 180 voti. Il primo ministro del paese deve essere un membro eletto. Sistema elettorale proporzionale semplice. Il secondo pilastro riguarda il ripristino della credibilità della vita politica, con proposte volte a combattere la crisi della rappresentanza”. In particolare: -Modificare l’articolo 86 della Costituzione che riguarda le immunità dei membri del governo e la responsabilità dei ministri. Un articolo, che per lungo tempo ha rappresentato la base normativa usata dalla destra per consolidare il potere, per renderlo espressione di una elite e per avere diritto a privilegi speciali e ad un trattamento penale peculiare rispetto a tutti gli altri cittadini.

Il termine di prescrizione breve per i reati dei ministri attualmente previsto dall’articolo 86, non è altro che un meccanismo di mascheramento legale e di sistemica di corruzione politica che ha caratterizzato il vecchio sistema politico. -Il terzo asse, riguarda il rafforzamento della democrazia e il coinvolgimento delle persone nel processo decisionale, che viene definito come la rivendicazione di una richiesta popolare per una democrazia più ampia e più profonda e per la partecipazione dei cittadini al processo decisionale.

In questo contesto, si propone di stabilire un referendum popolare e un’iniziativa legislativa popolare e, allo stesso tempo, l’obbligo di ratificare in un referendum qualsiasi trattato internazionale che conferisca poteri sovrani alle organizzazioni internazionali. -Il quarto asse riguarda la razionalizzazione dei rapporti tra Chiesa e Stato, con l’affermazione esplicita nell’articolo 3 del principio della neutralità religiosa dello Stato, così come il giuramento politico obbligatorio nello stato e negli affari amministrativi.

Secondo Alexis Tsipras, con la riforma di questo articolo viene fatto un passo importante, con assoluto rispetto per le credenze religiose dei cittadini, nella direzione di assicurare la laicità dello Stato, che è la pietra miliare di ogni costituzione liberale. -Il quinto pilastro è quello di rafforzare la tutela dei diritti sociali e dei beni comuni, che nelle attuali condizioni di dominanza neoliberista sono sotto costante minaccia e devono essere protette costituzionalmente, legalmente ed effettivamente, dagli attacchi di un mercato che, purtroppo, al giorno d’oggi sono dominanti.

La procedura di voto Il primo voto sulla revisione delle disposizioni della Costituzione è stato effettuato in conformità con gli articoli 110 della Costituzione e 119 del Regolamento del Parlamento. Il voto è nominale e viene condotto per tutte le disposizioni riviste come indicato sulla scheda elettorale. La stessa procedura verrà ripetuta dopo un mese e questa determinerà quanti e quali disposizioni della Carta della Repubblica greca saranno portate a modifica dal prossimo Parlamento.

Di Daniela Sansone

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