lunedì 28 novembre 2016

(L'angolo dell'ateo) - Il valore dell'uomo secondo Dante Alighieri.

L’uomo non vale un tubo (avrei voluto scrivere che non vale un ca…. ma mi vergogno a scrivere parolacce), secondo Dante e tutta la filosofia cristiana del suo tempo (e forse anche quella del tempo presente!). Infatti se fa bene è merito di dio (o degli angeli o dei santi o della madonna o di qualche altro balordo della stessa risma malvagia), se fa male invece è tutta e interamente colpa sua propria di lui medesimo e di nessun altro (neanche del dio che lo ha fatto sbagliato, per esempio mettendo(1) un’anima femminile in un corpo maschile o viceversa versando un’anima maschile in un corpo femminile, e non venite a dirmi che le anime non le consegna personalmente il mafioso dio inventato dagli antichi(2) ebrei!).

Secondo il poeta tutto discende da dio, secondo progetti anche a lungo e lunghissimo termine. Così ad esempio i romani hanno conquistato il mondo a partire dal 700 a.c. affinché cristo potesse nascere in un tempo nel quale il potere temporale fosse rappresentato da uno solo (l’imperatore Augusto), in un mondo finalmente tutto in pace(3).
Insomma, secondo Dante, l’impero romano è visto come opera di dio, il quale si assunse, sin dalla più remota antichità, il ruolo di boss dei boss, una specie di Totò Riina con in mano i destini del mondo, alla faccia del libero arbitrio.
Le oche che salvarono il Campidoglio, permettendo ai romani di sconfiggere i galli che avevano occupato la città? Operazione sotto copertura del servizio segreto di dio! E così per tutte le leggende che ancora oggi si raccontano ai bambini dell’asilo, in tutto e per tutto con lo stesso criterio delle scemenze raccontate dai preti riguardo alla religione. Con una grande differenza però: i preti sono emeriti ignoranti, subornati nei seminari dai loro insegnanti, che così vedono perpetuarsi la possibilità di mangiare bere e fottere a spese dei minchioni che credono alle loro minchiate; invece Dante è un sapiente, che conosce la storia e la filosofia, che ha avuto modo di meditare su quel che andava imparando.
E ciò naturalmente rende ben più grave il suo peccato di credulità verso la chiesa!

Naturalmente non sono soltanto le oche del Campidoglio al servizio di dio. Tutto ciò che raccontano Ovidio, Virgilio, Livio, Omero e così via, nonché il vangelo e la bibbia(6), è vero e storicamente valido, per cui tutti gli episodi, anche quelli più fantasiosi, sono degni di entrare nelle sue dimostrazioni filosofiche, sottoforma soprattutto di sillogismo. E ciò naturalmente è facilitato prendendo per vere le favole degli autori citati e di tanti altri.
Se l’Eneide è vera si può affermare senza ombra di dubbio che fu dio in persona (sotto mentite spoglie, ovviamente) a suggerire ad Enea di abbandonare Didone, per il più alto fine di fondare, con i suoi discendenti, l’impero romano, aspettato e costruito affinché, a tempo debito, il dio inventato dagli ebrei potesse stuprare una ragazzina, forse non ancora quindicenne, per farle partorire suo figlio, destinato a crepare per ordine di quell’impero voluto dallo stesso dio macellaio!

E in questa sequela di sciocche contraddizioni Dante non scorge nessun inghippo!
Io non sono né uno storico né un filosofo, ho appena appena un poco di intelligenza analitica, e mi domando: leggendo una pagina di bibbia, una di vangelo, una di corano, una di Esiodo, una di induismo, una di buddismo e così via, come posso affermare che una di queste religioni è migliore o più vera delle altre? Come è possibile che una persona di cultura superiore, come era Dante, può dichiarare di essere cristiano o musulmano o buddista? Non è evidente che tutte le religioni si equivalgono e sono tutte stupide invenzioni di una criminale classe sacerdotale dedita alla prevaricazione e alla dittatura materiale e morale? 
Sono convinto che davvero Dante disprezzi l’uomo in se stesso, e di conseguenza pensi che l’unico suo valore sia quello di annullarsi nelle mani dei preti!


1) Periodicamente, quando sorge una qualche diatriba che riguarda l’aborto, si svolge pubblicamente una rissa che si svolge su questo assillante problema: quando il feto acquista l’anima? I fondamentalisti cristiani sostengono che ciò avviene non appena lo spermatozoo raggiunge l’ovulo (in pratica subito dopo l’eiaculazione dello sperma da parte dell’uomo, il che potrebbe indurre qualcuno a lanciare un campionato mondiale fra cristiani ortodossi a chi eiacula più in fretta e quindi crea una nuova anima, a maggior gloria di dio e dei suoi santi rappresentanti in terra); altri invece sostengono che ciò avviene dopo una settimane o un mese o alla nascita, cioè all’uscita del feto dal grembo materno. Io penso che ciò non avvenga mai, poiché l’anima non esiste, ma questa è un’altra storia!
2) Il concetto di anima individuale e personalmente distinta è in pratica una invenzione del cristianesimo, così come la concezione di un aldilà nel quale si viene premiati o puniti per l’eternità. In altre concezioni religiose esiste un’anima universale alla quale l’anima individuale, dopo aver percorso diversi sentieri di espiazione, si ricongiunge perdendo ogni caratteristica personale.
3) Evidentemente Dante ignorava che la Palestina, ma non solo, era in guerra perenne con Roma!
4) Basta leggere nella bibbia le infinite volte che Javhè assicura agli ebrei che li guiderà alla vittoria sui loro nemici, essendo essi i suoi figli preferiti: metterò nelle vostre mani i cananei e voi li sterminerete, dal primo all’ultimo, compresi donne e bambini ….
5) Ovidio: poeta latino autore delle Metamorfosi; Virgilio: poeta latino autore dell’Eneide; Livio: storico latino della Roma antica; Omero: poeta greco autore di Iliade e Odissea.
6) Nella bibbia si racconta delle infinite volte che dio ordina agli ebrei di sterminare gli abitanti delle città cananee conquistate, compresi vecchi donne, anche incinta, e bambini, nonché addirittura gli animali: come fa Dante, e i cristiani in generale, a considerare buono e misericordioso e chiamare padre un simile dio assassino seriale? In nessun’altra religione (escluse quelle americane pre - colombiane!) ci sono dei altrettanto malvagi. 
7) Ad esempio: Romolo e Remo figli di Marte; Enea figlio di Venere; Elia che resuscita i morti; Sansone e i suoi capelli; ….

Giovanni Caruso
volontà di potere?

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