lunedì 30 luglio 2018

04 Agosto, Tortolì. Presentazione del libro. "La mia amica Bianca" di Alessandro Vadilonga



Organizzano “La gatta Libraia” e “Sa babbaiola”.
Sabato 04 Agosto, ore 19:00, Tortolì,
Libreria “La gatta Libraia”  
Via del mercatino
Tortolì

Presentazione del libro:
“La mia amica Bianca”

Parteciperanno:

Cristina Salis
“La gatta libraia”
Vincenzo Maria D’Ascanio
Sa Babbaiola
Manuela Piras
Lettrice
Alessandro Vadilonga
Autore del libro


"La mia amica Bianca” è una favola, che intende comunicare ai bambini (ma non solo) il profondo significato del “fare politica”.  La politica intesa come strumento per risolvere i problemi delle cittadine e dei cittadini,  e non come mezzo per curare i propri interessi personali, o quelli del proprio gruppo di appartenenza.  Purtroppo viviamo in un periodo in cui la politica non sempre risolve i problemi, ma si  trasforma essa stessa in un problema per la cittadinanza. Soprattutto per questo, le persone soffrono una forte sfiducia nei confronti di essa.

Nella favola “La mia amica Bianca” alcuni bambini, sapientemente istruiti da una Gabbianella, imparano ad accantonare l’individualismo per apprendere il senso autentico della solidarietà collettiva, ovvero “fare politica” onestamente,  con l’unico obiettivo di fare il bene dei cittadini nella fantastica città di Panada.

Alessandro Vadilonga ha  quarantatrè anni e vive nel paese di  Assemini  (Sardegna), è un Sottufficiale dell’Esercito Italiano.  Pur essendo perito tecnico industriale,  ha sempre coltivato la passione per la scrittura,  la pesca e la politica.   “La mia amica Bianca” è la sua  prima pubblicazione.


Il blog de "La mia amica Bianca"
https://lamiaamicabianca.blogspot.it/

Pagina Fb dell'autore, Alessandro Vadilonga
https://www.facebook.com/Alessandro-Vadilonga-1746554105410383/?ref=page_internal

Presentazione video/audio
https://www.youtube.com/watch?v=6nns_lhKhL0&feature=share

“La mia amica Bianca”, opera prima di Alessandro Vadilonga, è una favola, che vuole comunicare ai bambini (ma non solo) il profondo significato del “fare politica”. Purtroppo viviamo in un periodo in cui la politica non sempre risolve i problemi, ma si  trasforma essa stessa in un problema. Soprattutto per questo, le persone soffrono una forte sfiducia nei confronti di essa.  

Di certo, per questo, non possiamo soltanto accusare il populismo, o la presunta “cattiva informazione”. I politici hanno dato cattiva prova del proprio comportamento in molteplici occasioni, ogni giorno i mass media ci parlano di avvisi di garanzia, arresti, condanne.

La cosa pubblica  è trattata come se fosse cosa privata, la collusione tra organizzazioni malavitose e numerosi amministratori sono state ampiamente dimostrate. Soltanto in Italia è presente il 60% della corruzione presente in tutta l’Unione Europea (dati UE) ed i recenti processi, anche a livello regionale e locale, certificano che il problema non è solo circoscritto alle alte sfere.

Occorre intervenire con la cultura per sradicare un fenomeno sociale, quasi accettato, a cui talvolta sembriamo rassegnati. Certo, non dobbiamo incorrere nell’errore di fare di tutta l’erba un fascio, ma se vogliamo un Paese migliore, per noi e per chi verrà, occorre proprio puntare sui bambini, ovvero il futuro, che nella loro purezza possono comprendere quel filo sottile tra bene e male, tra onestà e disonestà. Quale strumento dunque più adatto di una favola? 

Perché, riprendendo una famosa frase, "Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti."

Nella favola “La mia amica Bianca” proprio alcuni bambini, sapientemente istruiti da una piccola e magica Gabbianella, imparano ad accantonare l’individualismo per apprendere il senso autentico della solidarietà collettiva, ovvero “fare politica” onestamente, con l’unico obiettivo di fare il bene dei cittadini nella fantastica città di Panada. 

Perché quando la politica è esercitata per il benessere del prossimo, può diventare qualcosa d’immensamente utile, può dare innanzitutto speranza, ed in questa società dove trionfa l’individualismo, ridare dignità a chi la dignità l’ha perduta, per l’avidità che da sempre perseguita l’uomo sin dalla notte dei tempi.

Onestà, certo, ma anche, e soprattutto, cercare di risolvere i problemi più immediati. Bianca risolverà le difficoltà dei bambini disabili nel superare le barriere architettoniche. Insegnerà agli adulti ed ai bambini che non bisogna dimenticare il passato, per non ricommettere i medesimi errori. 

Insieme al suo gruppo di amici la Gabbianella Magica asciugherà le lacrime di chi ha perso il lavoro, di coloro che non possono curarsi per gli alti costi, e aiuterà gli stessi politici a ritrovare ciò in cui credevano, quando privilegi e logiche del potere non li avevano ancora resi insensibili.  Il rispetto dell’ambiente e del prossimo, sono la chiave degli insegnamenti di Bianca.

Questa favola non si propone di cambiare il mondo, ci mancherebbe, è la classica goccia nell’oceano, ma come affermava spesso una donna che amava e curava i bisognosi, “se quella goccia non la si metterai nell’oceano, sarà sempre una goccia in meno”


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