lunedì 2 luglio 2018

«No a decisioni affrettate alla fine della legislatura». Governo del territorio «tema delicato» (Articolo tratto dall’Unione Sarda di oggi)


«Il confronto promosso dalla Giunta regionale sulla legge urbanistica difficilmente potrà concludersi positivamente nel corso di questo mandato», è quanto afferma in una nota Campo progressista, che vede tra i suoi esponenti l'ex senatore Luciano Uras e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda. «Troppe ancora le divergenze su temi fondamentali per lo sviluppo dei nostri territori, dei luoghi e delle comunità. Sarebbe piuttosto utile trasformare questo percorso in una istruttoria programmatica e politica in previsione della prossima legislatura». D'altronde, «siamo stati molto chiari e vogliamo continuare ad esserlo definendo la complessità del tema e difendendo con rigore, come abbiamo fatto nella storia di questa Regione, territorio, paesaggio e ambiente»                                                          


Il movimento nato dalla dissoluzione di Sel fa sapere che «la legge urbanistica è necessaria, ma deve confermare il ruolo centrale del sistema delle autonomie nel governo del territorio in coerenza con il Piano paesaggistico regionale, che deve essere completato anche per le zone interne».

Secondo Campo progressista «la gestione del territorio riguarda tutti, cittadini, pubbliche amministrazioni, organizzazioni e imprese sociali ed economiche». Il sistema turistico è importante «ma non esaurisce i bisogni di una adeguata normativa di tutela e sviluppo del nostro patrimonio paesaggistico, ambientale e storico-culturale. Uno dei limiti che registriamo nella discussione sulla legge urbanistica sta proprio nella pretesa di confinarla nell'ambito della programmazione del settore turistico ricettivo. Un limite questo molto preoccupante».

Non viene ritenuta sufficiente la garanzia dello stralcio degli articoli più contestati «se l'intero impianto normativo non risponde a queste esigenze e a riaffermare alcuni principi inderogabili: come ad esempio l'inedificabilità della fascia dei 300 metri dal mare e delle fasce di rispetto dei parchi storico culturali e naturalistico ambientali, o la tutela della fascia costiera e delle zone umide, garantite oggi da conquiste legislative acquisite nella sensibilità popolare che non possono essere rinegoziate».

Gli ex Sel sostengono che «la fine legislatura non è un buon momento per affrontare temi delicati come quello del governo del territorio. Va, invece, consolidata una visione unitaria delle forze democratiche, in concertazione con le associazioni, i comitati e le comunità, attraverso tempi appropriati e strumenti che garantiscano una partecipazione diffusa, capace di originare una co progettazione di politiche innovative che abbandonino modelli economici obsoleti e che si fondino sulla tutela e la valorizzazione delle rilevanti risorse della nostra terra. Solo queste possono garantire un presente alternativo e un futuro per le nuove generazioni».

-----------------
Federico Marini
marini.federico70@gmail.com
skype: federico1970ca






Nessun commento:

Posta un commento