lunedì 23 luglio 2018

Rassegna stampa 23 Luglio 2018


Il leader del M5s accusa i Dem di voler tagliare le indennità per i licenziati Serracchiani risponde: prendete in giro i lavoratori. Critiche dalla minoranza Di Maio e la lotta di classe «Il Pd sta con i padroni» Di Yasmin Inangiray

Gli scontri tra i No Tav e le forze dell'ordine in Val Susa offrono lo spunto ai partiti d'opposizione - in particolare a Forza Italia - di attaccare il governo giallo verde puntando il fuoco sul Movimento Cinque Stelle che in passato non ha mai fatto mistero di essere contrario alla realizzazione dell'opera.

Tanto che il tema delle grandi opere fu uno dei punti più controversi nella fase di scrittura del programma di governo. E se è cosa nota che Silvio Berlusconi abbia da tempo dato l'input ai suoi parlamentari di attaccare il Movimento, a finire nel mirino però sono anche il ministro dell'Interno e leader della Lega Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte.

A criticare il silenzio del titolare del Viminale non sono solo alcuni esponenti di Fi ma anche Fdi che affida al questore della Camera Edmondo Cirielli la richiesta del perché Salvini stia in silenzio sulla vicenda senza dare il suo sostegno alle forze dell'ordine. Pronta la replica al vetriolo del diretto interessato: «Il sostegno alle divise lo esprimo, da ministro, coi fatti.

A qualche parlamentare di opposizione - sottolinea Salvini - lascio volentieri le parole». Una presa di posizione non solo nei confronti del resto del centrodestra ma anche uno smarcamento dagli alleati di governo che invece si trincerano da giorni dietro il silenzio più assoluto o al massimo un no comment fatto filtrare dal ministro dei trasporti guidato da Danilo Toninelli.

E sono proprio il ministro delle Infrastrutture e Laura Castelli (attuale viceministro dell'Economia con un passato in prima linea nelle file dei no tav) i due esponenti del Movimento più spesso chiamati in causa. Il vice capogruppo di Fi alla Camera Simone Baldelli chiede a Toninelli « di degnarsi di venire in Parlamento per dire quale sia la posizione ufficiale del governo».

Una richiesta di chiarimento arriva anche dalla capogruppo degli azzurri in Senato Anna Maria Bernini: «Nuovi scontri in Val di Susa, incoraggiati da un M5S che continua a coccolare i No Tav, No Tap, i No voucher, i No alle liberalizzazioni. Dalla parte di chi sta il governo? Con la Polizia o con chi picchia i nostri agenti?».

Per Maurizio Gasparri invece con la presenza dei «no Tav al governo è ovvio che si moltiplicano le aggressioni agli agenti». Licia Ronzulli, senatrice azzurra dice che «silenzio del M5s sulle violenze è da irresponsabili».

di Serena Di Ronzaw BUENOS AIRES

Il governo italiano vuole applicare il programma del governo mantenendosi «ovviamente in quei limiti di bilancio necessari per conservare la fiducia dei mercati ed evitare l'instabilità» . Giovanni Tria presenta al G20 le intenzioni del governo e ribadisce che anche in caso di un rallentamento della crescita non si faranno manovre basate sulla spesa.

Accanto al governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, Tria dipinge la crescita italiana come positiva, ma non esclude un possibile rallentamento in seguito alla frenata globale. Ma nel caso in cui l'economia italiana rallentasse, si opererà sul fronte degli investimenti pubblici e non sulla spesa corrente.

Quindi, non manovre di spending ma solo l'impegno a varare un piano investimenti per aumentare la competitività dell'economia, e investimenti infrastrutturali. «Il governo non manovra gli investimenti privati ma può agire sul quadro in cui operano» precisa Tria che, nella girandola di incontri del G20, ha avuto anche un faccia a faccia con il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin. L'incertezza attuale, secondo Visco, è uno dei motivi alla base dell'aumento dei rischi al ribasso sull'economia globale.

Rischi «legati a questioni geopolitiche e di natura protezionistica. Non è chiaro se il rallentamento è legato a queste ultime misure, ma in parte può essere legato all'incertezza causata dalle dichiarazione sulla chiusura dei mercati e l'aumento dei dazi». E l'incertezza «blocca gli investimenti e questo di rischia di mettere in moto un rallentamento pericoloso. Nonostante le tensioni fra Stati Uniti ed Europa, il G20 ha trova un accordo sul comunicato finale.»

La crescita economica globale resta robusta e la disoccupazione ai minimi da un decennio. Ma la crescita di recente è meno sincronizzata e i rischi al ribasso nel breve e nel medio termine sono aumentati. Fra questi le debolezze finanziarie, le tensioni commerciali e geopolitiche «si legge nel documento, nel quale gli scambi commerciali sono ritenuti un motore della crescita e dell'occupazione. Un comunicato che comunque non stempera le tensioni esistenti.

I "Brics" (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), con una nota diffusa dalla Cina, si oppongono al protezionismo. L'Ue non nasconde la sua irritazione contro i dazi di Donald Trump e le sue accuse di manipolazione dei tassi di cambio. «La tensione fra le due sponde dell'Atlantico resta alta e rischi di salire ulteriormente» avverte il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici, descrivendo comunque un vertice «non teso».


LA NUOVA

Mura (M5S) : ma quale assenteista Io faccio politica in barca
Cappellacci lo accusa di non farsi vedere a Montecitorio. Ma lui non smentisce:
«L'attività da deputato non si svolge solo in Parlamento. Io sono un
testimonial»

di Gianna Zazzara
SASSARIV
elista o deputato? «L'attività politica non si svolge solo in
Parlamento. Io l'ho detto fin dall'inizio, anche in campagna
elettorale, che il mio ruolo, più che quello di parlamentare, sarebbe
stato quello di testimonial a difesa degli oceani. D'altronde, ci sono
un sacco di parlamentari che vanno alla Camera e passano il loro tempo
a farsi i selfie in aula. Io no, ho altro da fare».

Andrea Mura,
"Velista dell'anno" nel 2011 e nel 2014, il deputato del Movimento 5
Stelle «più conosciuto al mondo» - parole sue - risponde così al
forzista Ugo Cappellacci, suo compagno di banco a Montecitorio, che lo
ha accusato di assenteismo: «Su 220 votazioni ti sei presentato in
aula solo 8 volte. Eppure non mi sembra che tu abbia rinunciato
all'indennità da parlamentare di 20mila euro al mese». In effetti, i
dati del monitoraggio di OpenParlamento sull'attività parlamentare
danno ragione a Cappellacci: dall'inizio della legislatura lo skipper
è risultato assente oltre il 96% delle volte.

I numeri diffusi da
OpenParlamento - è giusto sottolinearlo - si riferiscono alle
votazioni elettroniche valide svolte in aula. È considerato assente
chi non partecipa al voto e non risulta avere impedimenti per cause
istituzionali, cioè non è in missione, ma non è possibile distinguere
un'assenza per "pigrizia" da una per cause gravi come una
malattia.Onorevole Mura, ha avuto problemi di salute dopo la sua
elezione a deputato?«Innanzitutto vorrei tranquillizzare tutti sul
fatto che godo di eccellente salute e sono solo affaticato per il
superlavoro.

La mia giornata inizia alle 5 di mattina, quando mi
sveglio. Faccio colazione e mi precipito a preparare la barca per la
mia prossima regata. Alle 10 sono in ufficio, a Cagliari, e mi occupo
del lavoro da deputato fino alle 13. Pranzo e alle 14 sono di nuovo in
barca. Alle 16 ritorno in ufficio per rispondere alle mail. Poi vado
in palestra dalle 19 alle 21.

Poi ceno e stramazzo. Un giorno alla
settimana sono a Roma, per la commissione trasporti. Parto col primo
volo della mattina e rientro con l'ultimo».Quindi va alla Camera solo
un giorno la settimana?«Capisco l'incredulità, ma io l'ho detto fin
dall'inizio al Movimento che non volevo fare il parlamentare ma il
testimonial per salvare gli oceani dalla plastica. Se continua così
entro il 2050 l'ecosistema marino andrà completamente distrutto. Ecco
perché è così importante impegnarsi in questa missione. E nessuno può
farlo meglio di me.

A novembre sono impegnato nella famosa Rotta del
rum, una regata transatlantica in solitario che si svolge ogni 4 anni:
parte dalla Francia e arriva a Guadalupa, nei Caraibi. Userò la mia
imbarcazione "Vento di Sardegna", in pratica una Formula 1 delle
barche, davanti a due milioni e mezzo di spettatori e a 90 milioni di
telecamere (nessuna diretta sulle reti italiane, ndr) per trasmettere
un messaggio fondamentale: salvate gli oceani dalle microplastiche.

Sarà una cosa incredibile: per la prima volta uno sportivo ancora in
attività sarà testimonial della Camera dei deputati su un tema che
interessa tutti. Sono fortemente convinto che il ruolo del
parlamentare, oltre che quello di fare leggi, sia quello di essere
testimoni e ambasciatori di valori. E un parlamentare che manda un
messaggio a nome di tutti, a salvaguardia del futuro dell'umanità, è
una cosa molto importante».

Scusi ma cosa c'entra tutto questo con
l'attività di parlamentare? «Come cosa c'entra? Io lotto per la tutela
dell'ambiente e degli oceani. Le sembra poco? Il movimento sapeva
benissimo quale sarebbe stato il mio ruolo e mi appoggia totalmente in
questa battaglia. D'altronde con la maggioranza schiacciante che i
Cinque Stelle hanno alla Camera dei Deputati che io sia presente o
meno non fa alcuna differenza. E poi io in Parlamento ci vado. Una
volta la settimana, almeno fino ad ora, ma ci vado. Faccio parte della
Commissione Trasporti e sto lavorando a una proposta di legge, attesa
dagli addetti ai lavori da più di 15 anni, che renderà più sicuro il
diporto italiano e toglierà orpelli inutili. Spero di riuscire a
presentare il disegno di legge prima della mia partenza per la regata
della Rotta del Rum».

Cappellacci la accusa di continuare a riscuotere
ogni mese 20mila euro tra indennità, diaria, rimborsi, e tutto il
resto delle competenze.«Si è vero, ma è probabile che quei soldi
finiscano nel fondo microcredito istituito dal M5s. Ci sto pensando.
In ogni caso non sono 20mila euro. E poi lei non immagina tutto quello
cui ho dovuto rinunciare per fare il parlamentare. Avrei guadagnato
molto di più se avessi continuato a fare sempre e solo il velista. È
il solito discorso moralista della gente comune: lo Stato ti paga e tu
devi andare in Parlamento. Ma, lo ripeto ancora una volta, l'attività
politica non si svolge solo in parlamento. Si può svolgere anche su
una barca, per il bene dell'umanità, proprio come faccio io».

Lei non
si vede proprio in giacca e cravatta seduto a Montecitorio?«Meglio in
barca che stare seduto alla Camera e passare il tempo a scattare
selfie (il riferimento è a Cappellacci, ndr). In ogni caso ora faccio
questa regata poi si vedrà, potrebbe anche essere l'ultima».


UNIONE SARDA

M5S, ultime ore per candidarsi
Spuntano i primi aspiranti consiglieri. E Puddu potrebbe essere
l'unico per la presidenza
Domani alle 12 lo stop alla fase iniziale delle Regionarie online

Domani a mezzogiorno si chiude la prima fase delle Regionarie . Gli
iscritti al Movimento Cinque Stelle hanno poche ore a disposizione per
candidarsi per un seggio da consiglieri regionali o puntare alla
presidenza della Regione.

ISTRUZIONI PER L'USO Gli attivisti che vogliono fare il salto verso la
Regione hanno due opzioni: candidarsi a consigliere oppure a
presidente. «Non è possibile candidarsi per entrambe le cariche»,
viene precisato. In realtà si tratta solo di una disponibilità alla
candidatura, perché una volta chiusa questa fase saranno valutati i
requisiti di chi aspira a un posto in via Roma o alla poltrona di
Villa Devoto. Poi, dopo questa ulteriore selezione, scatteranno le
votazioni interne e solo chi si è iscritto alla piattaforma Rousseau
prima del 22 giugno avrà diritto di voto.

Impossibile conoscere i numeri di chi partecipa a questo gioco che
contribuirà alla composizione delle liste. Neanche dal voto interno
però, arriveranno i risultati definitivi perché «il capo politico,
sentito il garante, ha facoltà di valutare la compatibilità della
candidatura con i valori e le politiche del Movimento 5 Stelle», viene
precisato sul Blog. L'eventuale stroncatura di un aspirante candidato
spazzerebbe via tutte le fasi precedenti e questo veto potrà arrivare
«fino al momento del deposito delle liste elettorali».

Un sistema
gestito dall'alto che potrà riservare sorprese come era capitato con
le Parlamentarie. In quell'occasione l'Isola aveva avuto il record di
candidati scelti dalla base e poi stroncati dal vertice.

IL PASSO FALSO DEL 2014 Prima delle scorse Regionali i Cinque Stelle
si erano divisi in due fazioni e gli scontri interni avevano
trascinato tutti nel pantano. A gennaio c'era stato il tentativo di
fare una lista unica, ma l'operazione era fallita e da potenziali
protagonisti i Cinque Stelle si erano ritrovati spettatori davanti
alla sfida vinta da Francesco Pigliaru. Le stesse divisioni si sono
ripetute a Cagliari nel 2016 e in altre Amministrative.

POSSIBILI CANDIDATI Dopo i frequenti scontri del passato, il percorso
del M5S verso il voto sarà tenuto sotto stretto controllo dall'alto.
La candidatura a governatore dell'ex sindaco di Assemini Mario Puddu,
che sarà formalizzata nelle prossime ore, resta l'unica in campo e
gode della protezione della deputata Emanuela Corda.

L'ex senatore
Roberto Cotti , già escluso alle scorse Parlamentarie, ha scelto di
non sfidarlo e di puntare a un posto in Consiglio regionale, ma il suo
nome è sempre a rischio. Tra i nomi che circolano come potenziali
candidati ci sono quelli dell'iglesiente Carla Cuccu , arrivata a un
passo dalla candidatura alla Camera, e dell'asseminese Jessica
Mostallino , ex vicesindaca di Puddu che stava per prendere il suo
posto e ha poi deciso di rinunciare alle Amministrative. 

Un'altra probabile candidata è la consigliera comunale di Sassari Desirè Manca
(legata al senatore Ettore Licheri, vicino a Puddu). Ma, per non avere
problemi coi regolamenti, dovrebbe sperare in una caduta del sindaco
Nicola Sanna. In tal caso, il suo collega consigliere Maurilio Murru
potrebbe candidarsi alla guida di Palazzo Ducale.
Marcello Zasso

La Nuova

Il sindaco di Oristano: «Il centrodestra unito può vincere le Regionali»
«Forza Italia può rinascere partiamo dalle alleanze»

di Claudio Zoccheddu
ORISTANO
È uno degli ultimi "azzurri" ad essere stato premiato dai seggi.
Andrea Lutzu, sindaco di Oristano, ha portato la sua coalizione al 65
per cento alle amministrative del 2016 consegnando agli annali del
partito di Silvio Berlusconi una delle ultime vittorie schiaccianti
registrate in terra sarda. Una dote che evidentemente lo ha convinto a
scommettere sul futuro del suo partito, anche mettendo in campo una
buona dose di ottimismo. Nonostante tutto.

Perché se Oristano è
ritornata a essere un feudo del centrodestra, il resto dell'isola
sembra aver preso la strada delle stelle, intesa come quella che
conduce al Movimento di Beppe Grillo. Sindaco, secondo lei quali sono
le prospettive di Forza Italia per le prossime elezioni regionali?
«Inizio col riferire quello che mi pare un ottimo segnale: giovedì
tutti gli amministratori delle città capoluogo e tutti i parlamentari
sono stati convocati a Roma da Silvio Berlusconi per un confronto.

Mi sembra un'ottima ripartenza, fare fronte comune è l'unico modo per
rinascere. Lo dico anche come osservatore non interessato direttamente
perché non mi posso candidare».Ma cosa deve Forza Italia per
recuperare il consenso?«Per ritornare in vetta dobbiamo stare tra la
gente, anche a patto di sentire critiche e di prendere qualche
pomodoro in faccia. Per capire quello che abbiamo sbagliato è
necessario fare molta autocritica e ascoltare chi non la pensa come
noi, chi si lamenta.

E poi dobbiamo parlare di quello che interessa
alla gente: il lavoro, per prima cosa, ma anche la continuità
territoriale, giusto per citare due tra i temi più caldi. E se i
parlamentari del centrodestra facessero un salto negli uffici dei
servizi sociali dei Comuni si renderebbero conto della situazione che
stiamo vivendo. Ha qualche suggerimento sulla strategia da
seguire?«Certo, io sostengo l'unità del centrodestra.

Non sono un
rottamatore e tanto meno sono attaccato alla mia poltrona ma dopo la
mia esperienza a Oristano, dove ci siamo presentati uniti e abbiamo
portato a casa il 65 per cento dei voti, mi sono convinto che questa
sia l'unica strada. Per unità intendo una colazione che comprende
Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, Psd'az e Riformatori. Ma anche
Udc e Fortza Paris, se vorranno stare con noi».

Visto che si parla di
elezioni regionali, ha in mente qualche candidato su cui
scommettere? «Più che un problema di nomi credo che sia necessario
evitare l'autoreferenzialità, è uno dei motivi che ci ha fatto perdere
consenso. E dico un'altra cosa, il nome del candito alle prossime
regionali non deve essere necessariamente un prodotto di Forza Italia,
piuttosto credo sia più importante che sia una persona capace il cui
nome è condiviso dalla coalizione. Dobbiamo puntare sul cavallo
migliore senza considerare le scuderia»

Potrebbe essere un giovane
quindi. Il loro ruolo è stato fondamentale agli albori di Forza
Italia, adesso che fine hanno fatto?«In realtà sono ancora con noi, ne
abbiamo tanti e molti sono amministratori validissimi. Non faccio nomi
però, anche perché io sostengo che sia necessario un affiancamento con
chi ha già fatto vedere di che pasta è fatto, a prescindere dall'età.
Chi ha lavorato bene deve essere riconfermato e può essere un motivo
di crescita anche per i giovani amministratori che sono tanti, tutti
competenti e che con questo sistema potrebbero accendere una
competitività molto produttiva anche dentro il nostro partito».

Parliamo degli avversari adesso. Le fanno paura?«Onestamente penso che
il centro destra possa vincere le regionali, a patto che si presenti
unito. Lo dico perché non credo che il M5s possa ripetere gli stessi
risultati delle politiche. Certo, può sempre succedere soprattutto se
dovessero trovare un candidato forte ma sono un partito giovane che
potrebbe cedere qualcosa.

 Il centrosinistra, invece, secondo me è
molto in difficoltà e non credo che possa risollevarsi. Certo, anche
in questo caso molto dipenderà dal nome che verrà scelto per la
presidenza ma sono davvero convinto che il centrodestra possa avere
un'altra occasione».Dopo le dimissioni di Cappellacci Forza Italia è
senza coordinatore regionale.

Accetterebbe l'incarico? «Sarebbe un
onore ricevere una richiesta di questo tipo ma purtroppo sarei
costretto a rifiutare. Faccio il sindaco e ma ho anche altri incarichi
che non mi permetterebbero di affrontare un ruolo così importante.
Possono comunque dare una mano in un altro modo soprattutto adesso che
sarà necessario cercare voti».

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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