mercoledì 18 luglio 2018

Vivere e raccontare i diritti a modo mio. Di Sara Giada Gerini



Non ho mai amato le manifestazioni fatte per strada, per sbandierare, sfoggiare con orgoglio l'identità di qualcosa. Non condivido ma rispetto le scelte altrui. Far valere i diritti è un'altra cosa. Piuttosto è il rispetto che mi preoccupa. Io non vado in giro a mostrare orgogliosa il mio essere sorda, a mostrare con orgoglio i miei apparecchi perchè questo crea antipatia, fastidio.

C'è una bella differenza tra far valere i diritti e farsi rispettare; se vuoi essere compreso devi spiegare, ogni giorno, nella vita quotidiana, al lavoro, a scuola, nello sport, negli ambienti che frequenti. Non tutti capiscono subito, ma non imporre una cosa, aiuta a far capire la situazione. Non pensare che tutti sono cattivi ed ignoranti, ma semplicemente aiutali a conoscere il problema.

 Esistono persone che ci provano, che ti vengono incontro; dipende da te se riesci a dare un messaggio giusto e corretto. Rispetta prima di tutto te stesso. Perchè non fare una manifestazione tipo: normodotatopride?! Chi sarebbe normale in questa società? Anche la normalità è relativa!

Se vogliamo essere aiutati, aiutiamo gli altri ad aiutarci, facciamo richieste giuste. Se non sapete, chiedete, se non conoscete non giudicate e ora, prima di commentare, finite di leggere tutto Pensateci un attimo, ben vengano le riflessioni costruttive. I leoni da tastiera non aiutano. Vi ringrazio per gli inviti a varie manifestazioni, ma preferisco raccontare i diritti a modo mio.

Di Sara Giada Gerini


Il libro di Sara Giada Gerini 

Nessun commento:

Posta un commento