giovedì 19 luglio 2018

Su stupri, politica e giustizia. Lettera aperta a Pier Franco Devias. Di Roberto Loddo



Caro Pier Franco, Il mio post non era riferito solo a te, e ho quindi ritenuto di non fare direttamente riferimento a ciò che avevi scritto tu e di dare una risposta che fosse il più collettiva e coinvolgente possibile senza accusare questo o quello, perché su questa vicenda della Cassazione a me pare di trovarmi di fronte a una deriva collettiva di populismo penale sempre più forte e radicata nel senso comune e nei linguaggi della politica.

Abbiamo evidentemente opinioni differenti ma di certo la mia non può essere semplificata con la posizione di chi pratica il conformismo legalitario difendendo un diritto italiano che umilia le vittime e mi scuso se posso aver offeso te e altri con le mie parole. Come ovviamente non posso considerare “poveretti” tutti coloro che hanno maturato una predisposizione giustizialista, anche solo su certi reati.

Per me è naturale che ciò che è legale non è sempre giusto, e lo dimostra la violenza dello stato italiano nei confronti di coloro che non sono considerati suoi cittadini. Di questi tempi capita però troppo spesso che dove c'è strage di legalità c'è strage di popolo, soprattutto tra i perdenti e gli esclusi.

Una strage di legalità da contrastare che riguarda tutti in Sardegna, sia le persone che credono nella sola democrazia di questo Stato di diritto sia nelle persone che in Sardegna vogliono costruire una nuova relazione tra Sardegna e Italia e praticano l’autodeterminazione.

C’è una cosa che salva i deboli dall’arroganza dei forti e questa cosa per me si chiama “diritto” e “universalità dei diritti umani”, a meno che non si pensi davvero che chi commette un reato grave non abbia il diritto alla difesa. Non era mia intenzione paragonare te o coloro che non hanno la mia stessa idea a Salvini o alla Meloni, e non è mia abitudine dare del fascista a chiunque non abbia le mie stesse idee perché ho bene in mente la differenza tra chi propone la trasformazione sociale della società e chi vuole mantenere lo stato di cose esistenti, e ti ho sempre considerato e ti considero protagonista della prima categoria politica.

Se esiste una cattiva abitudine della sinistra italiana in questo di certo non riguarda me, perché la sinistra che mi interessa è solo quella che pratica il conflitto sociale e combatte le disuguaglianze nel luogo in cui si trova. Non ti nascondo però che per me alcune modalità con cui queste due personalità politiche disgustose e pericolose alimentano gli istinti peggiori della società (tra cui l’estrema semplificazione nel chiedere “giustizia”) sono le stesse che sono penetrate ovunque e che hanno coinvolto anche parte della sinistra.

Pensi che veramente la Carta de Logu sugli stupri fosse addirittura molto più avanzata della legislazione italiana? Pier Franco penso che tu su questo ti stia sbagliando e quindi ritengo che certe logiche del populismo penale abbiano coinvolto purtroppo anche te, esponente di un soggetto politico della sinistra indipendentista. Era solo una provocazione? Se era una provocazione e non lo pensi veramente sono felice di aver scritto un post inutile. Perché a me non pare la strada giusta in Sardegna evocare la Carta de Logu ogni volta che dobbiamo parlare di un problema giudiziario.

Dal bosco che viene bruciato allo stupro la Carta de Logu viene utilizzata un po’ impropriamente. A prescindere da come possiamo interpretare questa sentenza della Cassazione siamo di fronte a un problema abbastanza grave e che non risolvibile con gli slogan. La cultura dello stupro nella vita quotidiana sta aumentando e gli strumenti per fermarla, per combatterla nella sua dimensione politica e culturale non sono adeguati.

Penso che i primi due strumenti per combattere questa cultura si chiamino proprio "diritto" e "politica", due strumenti che, secondo me, non viaggiano nello stesso treno di chi utilizza la bandiera del populismo penale e di chi evoca le manette per qualsiasi fenomeno a prescindere “da”, soprattutto per uno dei più odiosi e infami come lo stupro. Sono ferocemente contrario a ogni ipotesi di costruzione di una “società penale”, e a me pare che soprattutto negli ultimi anni, in Italia, ci sia stata una distorsione del funzionamento delle istituzioni giuridiche proprio a causa di una dinamica politica perversa basata sulla logica del consenso su ogni scelta.

Perché le gabbie per ogni problema generano consenso e quindi oggi, più grave è il reato e più grave e inumana deve diventare la punizione per chi lo commette, in una logica di pura vendetta. Questa è una logica politica perversa che coinvolge tutti, destra e sinistra. Anche il patto di governo tra M5S e Lega sulla giustizia è basato sull'idea che sia necessario sorvegliare, bandire e punire i nuovi nemici della società.

A me sembra che chi propone l’aumento delle risposte punitive nei confronti di qualsiasi reato, compreso lo stupro, voglia rispondere a una parte sola della nostra società, quella più fragile e insicura, che ha necessità che ci sia qualcuno che determini il potere giudiziario per fasi carico del suo bisogno fisico di sicurezza anche a costo di superare le garanzie costituzionali. Mi auguro che ci siano altre occazioni di confronto su questi temi, e non solo sui social. Un caro saluto.

Roberto Loddo

1 commento:

  1. le solite fuffe frollololliane...ma qualcuno glielo spiega a questo supereroe della sinistra, questo campione della fierezza degli ultimi della terra se non dell'universe, che questa " deriva collettiva di populismo penale sempre più forte e radicata nel senso comune e nei linguaggi della politica, gli istinti peggiori della società (tra cui l’estrema semplificazione nel chiedere “giustizia”) sono le stesse che sono penetrate ovunque e che hanno coinvolto anche parte della sinistra , una “società penale” l'idea che sia necessario sorvegliare, bandire e punire " e' gia' e ripeto e' gia in funzione in quei paesi Comunisti? tipo bielorussia, cuba, nord korea, vietnam???? perche' se e' cosi impavido non va dai compagni di quei paesi e lotta per distruggere dall'interno il comunismo?...ma una domanda sorge all'orizzonte , ma se e' un campione della sinistra e dato che si candidera' , cosa vuole portare al governo del paese?le idee della sinistra uno pensera', ma..... se son le stesse idee che dice di combattere, cosa combatte realmente???? poi uno si chiede perche' alla sinistra non la vota piu' neanche l'ultimo degli operai, ma a lolly va bene cosi, LVI e' sempre per la distruzione della sinistra, contento LVI, contenti tutti

    RispondiElimina