mercoledì 4 luglio 2018

La necessità di parole e gesti di civiltà, no solo politici. Di Giovannimaria – Mimmia Fresu



Ultimamente osservo stati di apprensione e contorcimenti di pensiero anche da parte di "democratici e pure di sinistra" intorno alla questione immigrazione. Leggo note di ambiguo interesse, ancora embrionali, non ben definite, sulle strategie salviniane di contrasto al fenomeno. Un interesse culturale e politico giocato sulla falsa pietà, ad esempio, di chi maschera il rifiuto di soccorrere vite umane con la scusa di combattere il racket degli scafisti.

Una sciocchezza appena più clamorosa di quella che sostiene che senza gli scafisti cesserebbe il fenomeno immigratorio. Un po' come dire che il vino esiste perchè ci sono le osterie. Tutto ciò per non dire: lasciamo che muoiano sull'altra sponda. Perchè sull'altra sponda, anche senza mettere piede in acqua, si muore di fame, di violenza e malattie. Il deserto africano, lungo le piste delle carovane di disperati, è disseminato di migliaia di cadaveri che non vediamo.

I sopravvissuti, i più forti e i meglio attrezzati, quelli che hanno superato la violenza della natura e dei predoni, quelli che resistono ancora nei lager pagati da noi, gestiti dagli ex scafisti professionalmente riconvertiti, sono portatori di una speranza di vita che vale la pena tentarla in quel tratto di mare, testa o croce, l'ultima tappa. Voi e la vostra semplificazione sempliciotta della lotta agli scafisti! Venite con me, dedicatemi un solo giorno, e vi porto a parlare con chi ha vissuto quelle odissee, venite ad ascoltare le inenarrabili violenze con i segni impressi nell'anima, sulla schiena o nel grembo.

Davvero strane queste vostre contorsioni politico culturali! Dite: ma non è che, constatato che con la miniera a cielo aperto di ignoranza e idiozia ce la fanno pure gli sprovveduti, state ammicando a nuove sponde elettorali in vista della prossima primavera? Se, invece, sono io che mi sbaglio e voleste fare qualcosa su questa sponda, a casa nostra, magari in attesa di leggere il vostro piano Marshall per l'Africa, provate ad informarvi e poi muovete battaglia per combattere il lavoro nero (solo qui in Sardegna, su oltre 4,3 miliardi di euro di fabbisogno pensionistico si evadono contributi pari a 2,5 miliardi) e il fenomeno dello schiavismo che convive in mezzo al nostro perbenismo.

Non solo i nostri giovani sfruttati da un'imprenditoria banditesca, ma se davvero siete mossi da pietà cristiana verso gli immigrati che muoiono in mare, guardate che ce ne sono 500mila, di quelli che non sono periti in mare, schiavizzati sui campi agricoli da rispettabili cittadini italiani che muovono un fatturato clandestino, si stima, di 17miliardi, che attendono un vostro gesto di aiuto. Un gesto di civiltà, prima ancora che politico.

Giovannimaria Mimmia Fresu
(Consulente politiche sociali ed immigrazione)

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