giovedì 18 aprile 2019

Dopo Greta voglio mio figlio al Parlamento europeo. Di Vincenzo Maria D’Ascanio.


Dopo Greta voglio mio figlio al Parlamento europeo. Di Vincenzo Maria D’Ascanio.

Ahhh Zingaretti basta, basta, non ne posso più. Ogni giorno un'intervista, ed ogni giorno lo stesso mantra "Questo governo è diviso su tutto, purtroppo ne pagheranno le conseguenza gli italiani!" Qualsiasi cosa dica Salvini, qualsiasi cosa dica Di Maio, sempre queste parole, sempre quel sorriso da furbacchione!

Che poi lo so, è il gioco delle parti, ma ogni giorno le stesse parole. Almeno Renzi era uno sciagurato (un pomeriggio, arrivai a tirare della carta alla televisione), diceva cose inconcepibili, ma stravaganti, ed allora io mi alzavo come Nanni Moretti e dicevo "Dì una cosa di sinistra, ma neanche una cosa di sinistra, dì una cosa di civiltà!"

Ed in automatico scattava l'intervista a D'Alema (quello di oggi), che non gliene importava nulla, passava il tempo a far indiavolare tutti, soprattutto il giovine Matteo, e con un piccolo ghigno, sussurrava "Vedrete che non ci vota nessuno con quello... ehehehehe"

Sempre tutto identico a se stesso, non dirò nulla su Mattarella per rispetto istituzionale! Ci vogliono i bambini per dare una scossa alla situazione. Greta... a questo punto facciamo candidare i bambini, mio figlio ha cinque anni, protesta se non gli comprano le carte dei calciatori, ma almeno si mantiene in una via di mezzo, non comprendendo, suo malgrado, ciò che sta avvenendo: ci rivolgeremo ai bambini, perché non ci possiamo fidare più di nessuno!

Di Vincenzo Maria D’Ascanio

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