martedì 2 aprile 2019

Intervista a Matteo Lecis Cocco Ortu: da consigliere a sindaco di Cagliari


Unione Sarda

Matteo Lecis Cocco Ortu si è proposto come candidato a sindaco di Cagliari del centrosinistra «Niente primarie? Rappresenterò tutta la coalizione»

«Mi sono proposto due giorni dopo le dimissioni di Massimo Zedda per sbloccare la situazione e uscire dal caos». Matteo Lecis Cocco Ortu (Pd), ex presidente della commissione Urbanistica, non è disposto a tornare indietro. Primo volontario (in ordine di tempo) per Palazzo Bacaredda se ne va dritto per la sua strada: «Il percorso migliore per arrivare alla candidatura giusta sono le primarie».
Si è candidato da solo.
«Mi sono messo a disposizione».
Chi gliel'ha chiesto?
«Gli amici e diverse persone dei circoli del Pd».
Però il Pd cerca qualcun altro.
«È un partito grande e sta verificando se c'è un candidato che possa
rappresentare tutta la coalizione».
No, cercano qualcuno anche per le primarie.
«Ci possono essere più candidati dello stesso partito».
Significa che non punteranno su di lei.
«Sicuramente ci sono discussioni in atto. Io mi propongo anche come
candidato unitario».
Il segretario Cani cosa le ha detto?
«Mi ha ringraziato e ha confermato che avrebbe continuato a valutare una strada differente rispetto alle primarie».
Non c'è rimasto male?
«No, assolutamente no».
Ghirra pensava di essere l'unica in corsa degli uscenti.
«Francesca fa parte di un partito diverso. È normale che nelle logiche di Campo progressista abbia deciso di proporsi subito».
Ghirra dice di avere il sostegno Mdp, Possibile e parte del Pd. Chi le resta?
«Il resto del Pd, gli altri partiti della coalizione e i movimenti civici».
Massimo Zedda vuole le primarie?
«Si, d'altronde senza primarie non ci sarebbe Massimo Zedda».
Il centrosinistra è diviso?
«Non credo, lo vedo molto unito».
Marzia Cilloccu ha detto che non ci si autocandida.
«Ogni candidatura nasce in modo diverso, non credo ci siano ricette
predefinite».
C'è chi sostiene che lei non sia pronto per fare il sindaco.
«Io faccio politica attiva da otto anni nelle istituzioni e in questo momento mi sento assolutamente pronto. Sarei il candidato dei progressisti autonomisti».
Un anno in più sarebbe servito?
«Con la scadenza naturale della legislatura avremmo avuto due anni in più e sarebbe stato perfetto».
Era contrario alle dimissioni di Zedda?
«Io avrei preferito che continuasse fino al 2021, se avesse scelto il Comune e la Città metropolitana avrebbe portato a termine il progetto in piazza Matteotti e quello dello stadio che cambierà il volto del quartiere di Sant'Elia».
Zedda ha interrotto la crescita della nuova classe dirigente del centrosinistra?
«Sono ottimista: credo che ci stia costringendo a crescere più in fretta».
Obiettivi raggiunti di cui va orgoglioso.
«L'adeguamento del Puc al Ppr e al Pai, aver tenuto un filo diretto tra Palazzo Bacaredda e l'esterno e aver contribuito a modificare il regolamento per la scelta degli scrutatori».
Tre cose per Cagliari?
«Riaprirei le circoscrizioni, attiverei in tutti gli assessorati delle squadre per mettere a frutto i fondi europei e aumenterei il verde con un milione di alberi sulla 554».
Identikit del futuro sindaco.
«Competente, empatico e aperto anche ad ascoltare idee diverse».
Chi vincerà in primavera?
«Il candidato dei progressisti autonomisti».

Articolo tratto da “La nuova Sardegna” del 02 Aprile 2019

Mariella Careddu

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Federico Marini
skype: federico1970ca

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