martedì 30 luglio 2019

La misteriosa scoparsa del sindacalista Jimmy Hoffa



(30 luglio 1975) Il leader sindacale dei camionisti americani Jimmy Hoffa scompare in circostanze misteriose nei pressi di Detroit. Hoffa nacque a Brazil, nell'Indiana, figlio di un povero minatore di carbone. Hoffa si trasferì a Lake Orion nel Michigan per lavorare in un negozio all'ingrosso. Si fece presto notare come street fighter (lottatore di strada), nelle risse contro gli altri gestori. Cominciò a riorganizzare la sezione locale della International Brotherhood of Teamsters (IBT), occupandosi, insieme ad altri membri della IBT, di una vasta area nei pressi di Detroit. Come leader sindacale fu sconvolto dal maltrattamento subito dai suoi lavoratori. Nel 1933, all'età di 20 anni, aiutò ad organizzare il primo sciopero dei c.d. “swampers”, i lavoratori che commercializzavano fragole.

In seguito, grazie anche ad i suoi rapporti con la mafia, divenne leader della International Brotherhood of Teamsters. Sotto la sua guida gli Autotrasportatori diventarono il più grande e il più potente sindacato americano, con circa 1,5 milioni d’iscritti. Lo diventarono quasi dal nulla e per la maggior parte grazie alle capacità organizzative di Hoffa, che divenne rapidamente un personaggio molto conosciuto (e discusso) negli Stati Uniti. Le proteste del sindacato da lui diretto erano famose per la loro durezza: intorno al comportamento di Hoffa circolarono a lungo voci insistenti che lo descrivevano in modo tutt’altro che irreprensibile nei suoi rapporti con i politici e gli industriali.

L'unione degli autotrasportatori cominciò ad ampliarsi ai camionisti e pompieri, inizialmente in tutti gli stati medio-occidentali e poi su tutto il territorio nazionale. Hoffa diventò presidente del sindacato nel 1957, quando il suo predecessore, Dave Beck, fu condannato per accuse di corruzione. Hoffa lavorò per espandere l'unione e nel 1964 riuscì a portare a termine il progetto di unire i sindacati degli autotrasportatori del nord degli Stati Uniti in un unico sindacato.

Hoffa si spinse poi a tentare di espanderlo ai lavoratori delle linee aeree e ad altri mezzi di trasporto. Il presidente John F. Kennedy ed il suo successore Lyndon B. Johnson fecero entrambi pressione su Hoffa, così come Robert F. Kennedy (quello che da “noi” sarebbe considerato come il ministro della giustizia), tentando d’investigare le sue attività e disgregare il sindacato, che intanto continuava a crescere. I Kennedy in particolare erano sicuri che Hoffa si fosse impossessato di molto denaro sindacale; l'AFL-CIO, un sindacato che aveva espulso gli autotrasportatori negli anni Cinquanta, aiutò i democratici nelle loro investigazioni.

A uccidere Jimmy Hoffa fu probabilmente Frank Sheeran, mafioso e amico di Hoffa, morto nel 2003 a 83 anni. Questa è la teoria di Fox Eric Shawn, che già nel 2004 ebbe un ruolo determinante nel lanciare un’inchiesta. A suo dire le prove sarebbero evidenti. Seguendo le istruzioni date dallo stesso Frank Sheeran – che uccise il suo caro amico Hoffa con due colpi alla testa – Shawn, insieme a un team forense, si diresse nella casa in Michigan, in cui Sheeran disse di aver ucciso Hoffa.

Grazie al Luminol, la scientifica scoprì macchie di sangue vecchie di anni, che corrispondevano alle stesse nel racconto di Sheeran, che aveva finalmente confessato nel tentativo di un’assoluzione prima di morire. Il corpo di Hoffa non è mai stato ritrovato. Suo figlio James P. Hoffa è l'attuale presidente del sindacato degli autotrasportatori




Nessun commento:

Posta un commento