giovedì 14 novembre 2019

Altre scuse, ma Stefano non c’è più. Di Toto Dessopiu.




Oggi l'ennesima offesa a morti che non "fanno piacere". Eppure se percorressimo il cammino a ritroso da Pinelli come punto fermo in avanti ed indietro, ci son mille esempi di cadaveri che pesano sullo Stato. Pur di apparire si arriva a dire "Se qualcuno ha usato violenza, ha sbagliato e pagherà. Questo testimonia che la droga fa male sempre e, comunque, io combatto la droga in ogni piazza" ma non chiede scusa, ha invitato la sorella al Quirinale.

Insomma, da Balotelli agli operai ILVA ai pastori sardi è un continuo cambiare che farebbe invidia a qualsiasi camaleonte, continuo chiudere gli occhi di fronte alla realtà per adattarla allo sproloquio del momento. Dichiara la sua vicinanza alle forze dell'ordine ma non prevede il pagamento degli straordinari, manda gadget senza considerare il logorio delle divise e dei mezzi.

Basta osservare la maggioranza delle autopattuglie per vedere, ictu oculi, lo stato in cui si trovano. Oggi abbiamo una parte di verità, i troppi prescritti lasciano l'amaro in bocca, Stefano non tornerà tra i suoi cari, non ha avuto la fortuna dei potenti Fede, Formigoni, Bossi, Rixi, Berlusconi. Doddore Meloni è morto in galera, era meno importante dei summenzionati, i suoi diritti da sottovalutare, i sunnominati hanno semplicemente derubato lo Stato e alcuni, complottato con la Mafia, altro che Malu Entu.

Stefano è morto, possiamo anche discute sulla sua colpevolezza ma dimenticare la tortura no!!, eppure il reato di tortura (613 bis C.P.) avrebbe potuto e potrebbe trovare applicazione in molti casi. La ragion di Stato di cui parla la bestia, ed a cui fanno coro tanti benpensanti seduti sugli scranni o in piedi sugli spalti, ha impedito una corretta normativa da emanare dopo la condanna CEDU del 2015, sette anni dopo il G8 genovese.

L'obbligo del pentimento o della dissociazione non esiste, esiste invece il sacrosanto diritto ad una reclusione umana, che si tratti di una brigatista o di un mafioso non politico. Applaudire oggi chi si presenta come una carogna e non chiede scusa è orrore puro, contrario anche alla mitica fede cattolica, diffondiamo il messaggio anche tra i praticanti. Una vittoria monca, dopo dieci anni, ma pur sempre una vittoria, ed io dico a me stesso ed a voi, ma chi ha detto che non c'è un motivo per lottare? Fermiamo questa deriva, votiamo, partecipiamo alla vita civile dimostrando che c'è, "c'è. sì che c'è, ma chi ha detto che non c'è".

Toto Dessopiu


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