martedì 16 maggio 2017

Rassegna stampa 16 Maggio 2017

Unione Sarda

Pronti altri 115 milioni: finanzieranno nuovi edifici, arredi moderni e ristrutturazioni. L'Iscol@ sarda si fa più bella. Al via la seconda fase del progetto per la qualità degli istituti.

Cosa si farà e cosa è stato fatto: altri 115 milioni per diciotto nuove scuole, ma anche per nuovi arredi, riqualificazione e manutenzione di istituti già esistenti. Si aggiungono ai 150 già stanziati col Piano Iscol@ per l'edilizia. «È una politica cruciale», spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru, «uno dei due pilastri (con la flexsecurity) fondamentali per mettere la Sardegna in condizioni di affrontare i cambiamenti determinati da globalizzazione e tecnologia. Per questo è giusto ogni tanto fermarsi e capire dove siamo arrivati».

A buon punto, ritiene il governatore: «Il programma di interventi sull'edilizia scolastica è un successo di cui andiamo orgogliosi, su Iscol@ abbiamo investito moltissimo in idee, energie professionalità, e ben 265 milioni di euro». Di questi, puntualizza (visto che «veniamo accusati di aver firmato un patto solo formale»), 89 provengono dal Patto per la Sardegna. «Siamo certi di averli spesi bene», insiste: «Studiare in edifici belli e adatti alla didattica moderna è decisivo per dare più motivazione, creare comunità e combattere dispersione scolastica e spopolamento».

GLI INTERVENTI Il fiore all'occhiello sono le scuole del nuovo millennio, sinora 15 progetti pilota, «grande occasione perché i sindaci pensino come territorio più che come singolo Comune». Ieri Pigliaru e l'assessore alla Pubblica istruzione Giuseppe Dessena hanno illustrato come saranno impiegati i 115 milioni appena stanziati.

Entro l'estate saranno avviati i primi dei 18 concorsi di progettazione che, grazie a un investimento di 60 milioni (40 dal Patto per la Sardegna), porteranno a realizzare diciotto istituti: a Cagliari, Guasila, Escalaplano, Thiesi, Monti, Mores, Neoneli, Olbia, Posada, Samugheo, Telti, Uta, Villaspeciosa, Loiri Porto San Paolo, Santu Lussurgiu, Sassari (due), e poi a Scano di Montiferro (con un accordo sovracomunale con Tresnuraghes, Sagama e Sennariolo). Si tratta in realtà di edifici già esistenti, che verranno rifatti da zero o energicamente ristrutturati dentro le mura attuali.

Altri 33 milioni (22 dal Patto) serviranno per 223 interventi di manutenzione e riqualificazione, che saranno aggiudicati entro giugno 2018, mentre con gli ultimi 22 milioni (tutti dal Patto) si acquisteranno nel prossimo anno scolastico nuovi arredi e attrezzature per 430 istituti frequentati complessivamente da 63mila studenti.

Su quest'ultima voce si è soffermato Dessena: «Continuiamo a puntare sulle scuole per la crescita culturale dei ragazzi, creando luoghi che siano sempre più accoglienti e competitivi per lo svolgimento della didattica: l'investimento sugli arredi scolastici è quanto mai importante per andare oltre il metodo classico della lezione frontale, aprire le aule e realizzare ambienti che favoriscano il dialogo e la ricerca a più livelli». In generale, «l'investimento di Iscol@ va a incidere anche sull'indotto dell'edilizia, con le ditte che parteciperanno ai lavori».

PRIMI BILANCI Finora con Iscol@ sono stati aperti 1.174 cantieri che hanno generato tremila occupati e prodotto ricadute positive per l'edilizia. In media ogni cantiere ha realizzato lavori per oltre 93mila euro (oltre 150mila nel 2017). Dal 2014 al 2016 al programma sono stati destinati 150 milioni, in favore di 850 edifici in cui sono stati realizzati progetti di messa in sicurezza, riqualificazione energetica o ammodernamento. Sono già 16 i progetti avviati per le scuole del nuovo millennio con un finanziamento di 50 milioni di euro.

«Siamo qui per capire se il piano sta funzionando», ha detto anche il governatore. Ebbene, arriva anche qualche critica: secondo Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, «il progetto Iscol@ rappresenta solo uno spreco di risorse, questo centrosinistra ha deciso di passare alla storia per aver dato il colpo di grazia alla Sardegna dell'interno, ai piccoli Comuni, a quei territori di cui ci si ricorda soltanto in campagna elettorale, per sbandierare promesse».

Roberto Murgia


CONSIGLIO. Nuovi orari della movida
Bistrussu va al Psd'Az Cresce il peso  dei sardisti in Giunta

Nuovi equilibri nella giunta del sindaco Massimo Zedda. Da oggi -
l'annuncio verrà dato durante la seduta del Consiglio comunale di
questo pomeriggio - Lino Bistrussu consigliere della Base sarà in
forza al Psd'Az, rafforzando lo schieramento dell'assessore ai Lavori
pubblici Gianni Chessa, che così potrà contare su ben cinque
consiglieri in Aula. Dopo oltre vent'anni, da quando Mario Melis ne
era presidente, i sardisti tornano quindi a conquistare terreno a
Palazzo Bacaredda, diventando il secondo partito con un rappresentante
in più rispetto a Sel.

L'ACCORDO Non si tratta tuttavia di un vero e proprio cambio di
casacca, assicura il diretto interessato. «Resto sempre un uomo della
Base, libero dalle logiche di partito. Ognuno mantiene la propria
identità, ma sono ben felice di entrare a far parte di un gruppo con
il quale condivido intenti e ideologie. Abbiamo l'onore di poter fare
qualcosa per i cittadini: questo deve essere il nostro impegno». Il
percorso di avvicinamento tra l'imprenditore e il titolare ai Lavori
pubblici e segretario cittadino dei sardisti è iniziato qualche mese
fa. «Si tratta di una decisione giunta in seguito all'accordo
raggiunto tra La Base e il Psd'Az su base regionale con l'intento di
riunire le varie anime indipendentiste che animano il dibattito
politico. È ora di smetterla con le gelosie che dividono, bisogna
unirsi per il bene dei cittadini. Il passaggio del consigliere
Bistrussu nel Psd'Az ci darà maggiore forza in Giunta».

ORARI DELLA MOVIDA Intanto, ieri la Giunta ha approvato i nuovi orari
per la movida del centro storico. Da oggi e fino al 15 ottobre, si
chiude bottega alle due del mattino nei giorni feriali e alle tre nei
prefestivi e il sabato. Tra le novità, la regola della mezz'ora: sarà
vietato dare da bere o da mangiare negli ultimi trenta minuti di
apertura al pubblico. Non solo. Perché oltre ad aver rinnovato
l'ordinanza che vieta di servire bevande nei bicchieri di vetro dopo
le 22, l'amministrazione si è impegnata a ridefinire il perimetro
degli spazi esterni concessi a ciascun locale. Soddisfatta l'assessora
alle Attività produttive Marzia Cilloccu. «È un risultato raggiunto
grazie alla collaborazione delle associazioni di categoria. È giusto
si sappia che i controlli per far sì che tutti rispettino le regole,
anche i distributori automatici, saranno serrati».
Laura Sau

La Nuova Sardegna

Ittiri, la consigliera lascia il gruppo
«Pd poco democratico»: Salaris dice addio
ITTIRI Angela Salaris, consigliera comunale eletta con la lista “Io
Partecipo” del sindaco Antonio Sau, ha abbandonato il gruppo del Pd e
ha costituito, il “Gruppo Indipendente”. «Non sono mai stata tesserata
in nessun partito – si legge nella lettera consegnata all’ufficio
protocollo del Comune in data 10 maggio – e non posso restare nel
gruppo consiliare di un partito di cui non condivido le politiche
nazionali, regionali e locali».

Su quest’ultimo punto il giudizio è
particolarmente severo e la consigliera denuncia «la mancata apertura
del Partito Democratico alla società, apertura che avrebbe dovuto
rappresentare il fondamento della coalizione “Io Partecipo”. Non
voglio più far parte di un partito - puntualizza Salaris - che ha
avvallato un disegno di riforma costituzionale pasticciato e ripudiato
in massa dai cittadini. In questa scelta non sono sola visto che, a
livello nazionale, una parte importantissima della sinistra del Pd ha
abbandonato il partito».

Nelle sue valutazioni la Salaris non fa
sconti a nessuno, ancor meno al sindaco Sau e annuncia la sua
permanenza nella maggioranza «in quanto i 321 cittadini che mi hanno
votato, oltretutto senza l’appoggio di nessun dirigente del Pd locale,
hanno permesso che venisse eletto questo sindaco. La mia scelta di
uscire dal gruppo consiliare dem – conclude Salaris – è quella più
logica e più sincera e di rispetto per quanti hanno riposto in me la
loro fiducia». La scelta della Salaris ha, come prevedibile, creato i
classici fronti dei favorevoli e dei contrari. Il prevalere dell’uno
sull’altro dipenderà dalle scelte che la battagliera consigliera sarà
in grado di fare in maniera “indipendente”. Vincenzo Masia

Il manager dell’Ats: necessario contenere le spese tagliando i rami secchi
«La sanità è un colabrodo la politica ha molte colpe»
di Silvia Sanna

SASSARI La risalita è appena cominciata e la luce dal fondo del pozzo
inizia a intravedersi. Ma il cammino è lungo, anche perché segnato da
diversi ostacoli da rimuovere. La sanità in Sardegna assomiglia a un
insaziabile buco nero che ogni anno fagocita metà del bilancio
regionale ma nonostante il continuo afflusso di denaro continua a
viaggiare in perdita: 300 milioni di euro l’ultimo deficit accumulato
dalle otto ex Asl. Un colabrodo, segnato da falle piccole e grandi. A
tamponare l’emorragia e a rimettere in sesto i conti è stato chiamato
Fulvio Moirano, super manager di lunga esperienza e modi decisi. È lui
il timoniere dell’Ats, l’azienda per la tutela della salute chiamata
anche Asl unica, grande quanto l’intera isola, nata il 1 gennaio 2017.
Moirano, fedele all’impegno preso con la giunta Pigliaru, dice che si
può fare. «Ma prima – spiega – è necessario eliminare le criticità
presenti da anni».

Tagliare rami secchi, sprechi e consuetudini che
affossano il sistema. Ma anche la politica, dice Moirano, deve
cambiare passo. La sanità sarda è un malato grave? «Ho trovato una
situazione difficile. Non è stata una sorpresa. Il sistema sanitario
nell’isola presenta specificità note che vanno affrontate e risolte».
Quali sono le note dolenti? «La spesa complessiva è notevolmente
superiore rispetto alla quota del Fondo sanitario, circa 300 milioni
su tre miliardi. E la spesa farmaceutica è la più alta in Italia da
molti anni. Se le altre regioni spendono di meno evidentemente qui c’è
qualcosa che non va. Per esempio sorprendono i costi del personale...»
Si spieghi meglio. «Anche per quanto riguarda il personale la Sardegna
supera il tetto massimo di spesa previsto dalle norme nazionali.
Significa che gli organici ci sono, visto che le altre regioni
garantiscono i Lea (livelli essenziali di assistenza ndr) rispettando
i budget di spesa».

Come mai allora le proteste su organici
insufficienti in diverse strutture sanitarie? «Il personale non manca,
a parte poche situazioni nelle quali siamo intervenuti autorizzando 10
assunzioni di infermieri. È il caso del reparto di Medicina
dell’ospedale di Olbia. In generale, all’origine ci sono problemi
organizzativi nell’utilizzo del personale». Significa che c’è chi
lavora troppo e chi poco? «Vuol dire che nella predisposizione dei
turni dei reparti può esserci maggiore concentrazione di personale
dove ne serve meno e viceversa». Come intervenire? «L’Ats sta
concludendo un monitoraggio reparto per reparto, un lavoro di analisi
dettagliata che sinora è stato fatto solo in Veneto. L’obiettivo è
evidenziare criticità e punti di forza all’interno di ogni struttura e
agire di conseguenza.

Faremo il saldo e dove emergeranno carenze
autorizzeremo nuove assunzioni». Non solo pochi organici, la lamentela
ricorrente da parte di alcune strutture riguarda la scarsità di
materiale per garantire l’assistenza di base: siringhe, garze, ma
anche reagenti. «Una premessa: con queste situazioni l’Ats non c’entra
nulla. La macchina amministrativa l’abbiamo ereditata. Sostenere come
fa qualcuno che la creazione dell’Ats abbia amplificato i problemi,
significa fare affermazioni non rispondenti alla realtà. È vero invece
che una delle criticità preesistenti riguarda il sistema delle gare
d’appalto per l’acquisizione di beni. Anche in questo caso la Sardegna
ha un record nazionale».

Positivo o negativo? «Negativo perché è più
alto il numero di procedure scadute. Il problema è che negli ultimi
anni si sono fatte poche gare d’appalto. Una situazione che riguarda
Sassari ma anche Cagliari e Nuoro». Che cosa ha comportato il blocco
delle gare? «Si è andati avanti con le proroghe senza regolari bandi.
L’unica soluzione è disporre le gare, noi lo stiamo facendo. Ma ci
vuole tempo anche perché facciamo i conti con un alto numero di
ricorsi, ci saranno ancora residui per almeno cinque anni. Per questo
per evitare blocchi abbiamo autorizzato nel caso di Sassari nuove
proroghe. Nel frattempo andiamo avanti seguendo una impostazione
diversa rispetto al passato, unitaria e non disomogenea». Quali sono
gli obiettivi? «Ridurre i costi e offrire una assistenza migliore. È
necessario ragionare in termini di Ats. Se si procede agli acquisti
per i laboratori analisi, è importante stabilire come distribuire il
materiale, dove offrire quel tipo di servizio e dove quell’altro. I
doppioni amplificano le spese».

A proposito di doppioni, da oltre un
anno è ferma in consiglio regionale la riforma della rete ospedaliera
che prevede il riordino e una diversa organizzazione dei servizi tra
le varie strutture. «Molto male. Questa è un’altra criticità che
affigge il sistema della sanità in Sardegna. La programmazione
ospedaliera di fatto è ferma da anni, la mancata approvazione della
delibera delle giunta impedisce che nell’isola trovi applicazione
quanto previsto dalla legge 135-2012, la spending review che impone il
contenimento della spesa sanitaria». In Sardegna c’è tanto da
tagliare? «È necessario mettere ordine eliminando ciò che non serve.
Sino a quando non accadrà ci saranno sprechi e spese eccessive». La
politica sarda cammina a passo lento? «Penso che per contenere la
spesa la politica possa e debba fare molto. Il consiglio regionale non
è immune da responsabilità. Sui ritardi nella rete ospedaliera ma
anche su altre stranezze».

Quali? «Mi domando perché la Regione non
abbia adeguato a quello nazionale il tariffario delle prestazioni
specialistiche in convenzione: un’anomalia che per l’isola si traduce
in una spesa, per i rimborsi ai professionisti accreditati, superiore
mediamente del 20-30 per cento. Questo è decisamente anomalo». Il
governatore Pigliaru e l’assessore Arru pensano che lei sia l’uomo
giusto al posto giusto. «Ho preso un impegno e qualche risultato è
stato già raggiunto». Per esempio? «Nei primi 4 mesi del 2017 la spesa
farmaceutica è stata ridotta di 3,5 milioni. Per le consulenze abbiamo
risparmiato 900mila euro. Abbiamo tagliato altre spese per circa 4
milioni. Con i direttori delle otto aree sanitarie abbiamo stabilito
obiettivi e budget». E pensare che l’Ats ancora non esiste
ufficialmente... «Già, la nascita avverrà con l’atto aziendale. Sarà
approvato entro luglio. A quel punto inizieremo sul serio a invertire
la rotta».

La compagnia irlandese annuncia la stagione invernale: 5 nuove rotte da Elmas

Al Riviera del corallo ancora nessun segnale dalla regina delle low cost
Ryanair punta su Cagliari Alghero sempre più giù
CAGLIARI Il peso dei cieli schiaccia il nord ovest dell’isola. Ryanair
punta su Cagliari. Per il prossimo inverno la compagnia irlandese avrà
18 rotte, di cui 5 nuove, dallo scalo di Elmas. Tratte nazionali e
internazionali, un totale di 76 voli alla settimana e 1,5 milioni di
passeggeri. Un annuncio ottimo per Cagliari che rafforza il suo ruolo
nella geopolitica dei cieli sardi. Ma letta dallo scalo di Alghero la
notizia sembra molto meno positiva. In particolare se messa accanto
alle parole dei vertici della Sogeaal di qualche giorno fa. «La verità
è che l’aeroporto di Alghero in questo momento non fa gola a nessuno e
non c’è la corsa per aggiudicarsi le rotte».

Al Riviera del Corallo
sta per essere presentata la stagione estiva. E già si sa che non ci
saranno grandi stravolgimenti. Alitalia pensa a sopravvivere,
Meridiana si concentra su Olbia, Ryanair resta in attesa, ma nello
stesso tempo potenzia Cagliari anche sulle rotte invernali. Le parole
del manager di Ryanair John Alborante non lasciano dubbi: «Ryanair è
lieta di annunciare la programmazione per l’inverno 2017/2018 da
Cagliari, che include 5 nuove rotte che faranno viaggiare 1,5 milioni
di clienti e che supporteranno 1.125 posti di lavoro in loco. I
clienti Ryanair possono già iniziare a programmare le proprie vacanze
invernali per il 2017 alle migliori tariffe ed è questo il momento
ideale per prenotare un volo con Ryanair alle tariffe più basse da e
per Cagliari». Il prossimo inverno si potrà volare da Elmas con
Ryanair verso Bergamo, Roma Ciampino, Pisa, Bologna, Treviso, Verona,
Barcellona, Londra Stansted, Cuneo, Madrid, Parigi Beauvais, Bari,
Bruxelles Charleroi, Parma, Francoforte-Hahn, Cracovia, Catania,
Trapani. «Abbiamo un incremento del 22 per cento rispetto allo scorso
inverno – dice il vice presidente di Sogaer Gabor Pinna – .

Questo ci
consente di accelerare sul progetto di destagionalizzazione del
traffico permettendo, al contempo, di mantenere operative sui 12 mesi
rotte strategiche come Barcellona e Madrid». Non perde l’occasione per
affondare il colpo il consigliere regionale di Forza Italia Marco
Tedde: «Ryanair annuncia cinque nuove rotte invernali da Cagliari,
sull'aeroporto di Alghero il silenzio è sempre più preoccupante –
afferma –. Al Riviera del corallo continua la straordinaria emorragia
di passeggeri e inizia la riduzione del personale». Ma se si legge
l’incremento dei voli di Ryanair anche nei mesi invernali su Milano e
Roma si può ipotizzare che la compagnia irlandese non sembra
interessata a partecipare al bando sulla nuova continuità
territoriale. Se a questo si aggiungono le oggettive condizioni di
Alitalia, finita sotto una sorta di amministrazione controllata, la
gara sembra non poter contare su due protagonisti dei cieli sardi.
(l.ro


RIFORME. Petizione al Consiglio: «Via premio di maggioranza e sistema
presidenziale» Legge elettorale, la proposta dei Comitati per il No

Una nuova legge elettorale regionale, senza premio di maggioranza né
soglie di sbarramento e soprattutto senza l'elezione diretta del
governatore. È la proposta che arriva dal coordinamento dei comitati
che si sono battuti per il No al recente referendum sulla riforma
costituzionale voluta dal governo Renzi.

Dopo la battaglia referendaria, i gruppi che nell'Isola avevano
animato la campagna contro le modifiche della Costituzione hanno
deciso di non sciogliersi, e «hanno proseguito nella loro attività di
stimolo politico-culturale», come si legge in una nota firmata dal
“Coordinamento regionale dei comitati per il
lavoro-democrazia-Costituzione-Statuto”. E il primo risultato è
appunto una proposta di legge elettorale che «mira a garantire la più
ampia rappresentatività dell'elettorato sardo, finora sacrificata
eccessivamente da meccanismi elettorali fortemente selettivi, e a
favorire un maggiore equilibrio dei generi».

La proposta prevede anzitutto «l'eliminazione del premio di
maggioranza e delle soglie di sbarramento», ritenuti «distorsivi della
rappresentatività democratica dell'assemblea». Inoltre introduce «un
sistema elettorale proporzionale con collegi plurinominali, di
dimensioni tali da conciliare la pluralità democratica delle opinioni
con l'esigenza di contenere gli eccessi di frammentazione partitica».
Vengono contemplati anche la doppia preferenza di genere, per favorire
la parità di accesso alle cariche politiche, e «l'abbandono del
modello presidenziale, in favore di un modello parlamentare corretto
da meccanismi di razionalizzazione e stabilizzazione del rapporto tra
esecutivo e legislativo, sulla falsariga delle esperienze germanica,
spagnola e britannica».

«Sulla base del documento che contiene tale proposta - conclude la
nota - il Coordinamento regionale dei comitati ha predisposto una
petizione popolare che, firmata dai cittadini, sarà trasmessa al
presidente del Consiglio regionale e ai presidenti dei gruppi
consiliari», chiedendo che approvino una legge statutaria di questo
tipo.

Alitalia promette: nuovi biglietti in vendita per il ponte del 2 giugno
Continuità a singhiozzo-Pochi voli per Milano, trovare posto è un'impresa

L'estate è ancora lontana, ma i posti in aereo cominciano a
scarseggiare. Volare da Cagliari verso Linate nel weekend e nei primi
giorni della settimana prossima sarà un'impresa. Nonostante
l'anticipo, prenotare un volo di mattina per lunedì 22 è impossibile:
il primo biglietto disponibile è per il pomeriggio. E pazienza se
qualcuno ha impegni di lavoro - o ha in programma una visita medica -
a Milano. Anche arrivare un giorno prima e trascorrere una notte in
albergo non è semplice. Senza considerare le spese extra. Ieri sera i
voli disponibili per domenica erano solo due, con pochissime poltrone
libere. Da Alitalia fanno sapere che per quel giorno è già stato
deciso un aumento di capienza, e che un altro è stato programmato per
il periodo che va dal 28 maggio al 2 giugno. «Siamo monitorando la
situazione e aggiungeremo nuovi posti in caso di necessità», spiegano
dal quartier generale di Fiumicino.

COMPAGNIA IN VENDITA Intanto il conto alla rovescia per la vendita di
Alitalia è iniziato. Il bando di gara potrebbe essere pubblicato
presto. L'apertura della procedura di cessione con tutta probabilità
verrà ufficializzata domani, a quindici giorni dall'avvio
dell'amministrazione straordinaria. Mercoledì sera il ministro dello
Sviluppo economico Carlo Calenda e il ministro delle Infrastrutture e
Trasporti Graziano Delrio incontreranno i tre commissari di Alitalia:
Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari.

Dopo la riunione
dovrebbe essere dato il via libera per la pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale. Il bando, come hanno spiegato i commissari nei giorni
scorsi, sarà un «ad ampio spettro», con l'obiettivo di vendere
l'azienda intera, senza dividerla in più settori. Una linea confermata
ieri dal commissario Luigi Gubitosi. Una volta pubblicato il bando di
gara, si attendono le manifestazioni di interesse: i potenziali
acquirenti potranno presentare le offerte entro il mese di luglio.
Dopo si aprirà la fase di valutazione, che dovrebbe concludersi a
ottobre.

I TAGLI I tre commissari procedono con i tagli. I contratti di
fornitura del carburante potrebbero essere rivisti, perché ora costano
circa il 20 per cento in più rispetto al normale mercato. E si
continua anche a risparmiare sui servizi: negli scali sardi Alitalia
ha rinunciato al trasporto dei passeggeri col bus dal terminal alla
scaletta dell'aereo, come fanno molte compagnie low cost.
Michele Ruffi

AEROPORTO. Il programma 2017-2018
A Madrid e Londra anche d'inverno: Ryanair punta su Elmas

Diciotto voli durante l'inverno 2017-2018, cinque in più rispetto al
passato: a Cagliari Ryanair conferma quasi tutti i collegamenti estivi
anche per la stagione winter (che partirà a fine ottobre), e già
questo è abbastanza per far festeggiare B&b, alberghi e ristoranti del
sud Sardegna. Nelle previsioni della compagnia low cost sulle tratte
nazionali e internazionali viaggeranno 1,5 milioni di passeggeri:
traguardo che potrebbe far agevolmente superare quota 4 milioni
all'aeroporto di Elmas.

A parte Dusseldorf e Varsavia, tutte le altre rotte estive
diventeranno annuali, anche se con frequenze diverse. Ryanair
garantirà 76 voli alla settimana.
John Alborante, manager di Ryanair in Italia, sottolinea l'importanza
delle «cinque nuove rotte» rispetto allo scorso inverno: saranno
Catania, Barcellona, Madrid, Londra e Francoforte. Grazie al piano
invernale «verranno supportati 1.125 posti di lavoro a Cagliari»,
spiega Alborante.
Oltre alle novità, verranno confermati anche i voli per Bergamo, Roma,
Pisa, Bologna, Treviso, Verona, Cuneo, Parigi, Bari, Bruxelles, Parma,
Cracovia e Trapani.

Gabor Pinna, vice presidente di Sogaer, società che gestisce
l'aeroporto di Cagliari, commenta: «Aver raggiunto con Ryanair il
traguardo delle 18 rotte invernali, di cui 7 internazionali, con 76
voli settimanali per un incremento del 22% rispetto allo scorso
inverno, consente di accelerare sul progetto di destagionalizzazione
del traffico permettendo, al contempo, di mantenere operative sui 12
mesi rotte strategiche come Barcellona e Madrid».
I benefici del programma invernale della compagnia low cost non
riguarderanno solo il capoluogo: «La crescita del network rispetto
alla scorsa stagione porterà un contributo determinante al
miglioramento della produttività dell'economia regionale con un forte
incremento dell'accessibilità internazionale della città di Cagliari e
del sud Sardegna». (m. r.)

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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