martedì 23 maggio 2017

Rassegna stampa 23 Maggio 2017

Unione Sarda

Pd, l'era Cucca porta la pace Pulga presidente all'unanimità. Debutto senza liti: il neo segretario abbraccia il rivale Sanna e applaude Soru.

Al primo appuntamento importante il Partito democratico prova a dare un segnale di unità. Rispetto ai pronostici dei giorni scorsi, ieri ad Arborea al debutto dell'assemblea regionale la minoranza soriana è riuscita a ottenere la presidenza dell'organismo, affidata a Laura Pulga. La sindaca uscente di Quartucciu è stata eletta all'unanimità.

Un accordo raggiunto a pochi minuti dall'inizio della riunione, ufficializzato dal via libera dei popolari-riformisti che fino all'ultimo reclamavano il ruolo. Il lasciapassare comprende l'intesa per nominare un solo vicesegretario: dovrebbe essere scelto proprio all'interno dell'area Cabras-Fadda e il favorito sembra Pietro Morittu, già consulente dell'assessore ai Trasporti Massimo Deiana. Una pratica che però è strettamente legata alla nomina del presidente dell'Autorità portuale della Sardegna (forse già questa settimana): se fosse lo stesso Deiana, resterebbe libero il suo posto in Giunta. Morittu è in corsa anche per quell'incarico: ma, se gli toccherà il ruolo di vicesegretario, il favorito diventerà il gallurese Carlo Careddu.

TRATTATIVE Il segretario Giuseppe Luigi Cucca supera indenne il primo appuntamento ufficiale, ottiene il riconoscimento dal suo diretto avversario, Francesco Sanna, e sigla la pace nel Pd con il benvenuto a Renato Soru. «Dobbiamo ricordarci che siamo un'unica squadra», esordisce il neo leader, «abbiamo personalità diverse ma siamo tutti del Partito democratico». Le ore che hanno preceduto l'assemblea, però, hanno messo a dura prova le diplomazie del partito. Il passo indietro fatto dai popolari-riformisti va, certo, nella direzione di un segnale di unità, ma prevede anche delle garanzie. Il ruolo del vicesegretario unico assumerà grande importanza, visti anche gli impegni di Cucca in Senato.

La segreteria, che dovrebbe essere composta da dieci persone, sarà bilanciata tra le tre componenti del partito, con tre esponenti per ciascuno. Perciò, motivo prima di ufficializzare un nome, la corrente Cabras-Fadda prende tempo. Anche in attesa di capire come si chiuderà la partita per l'eventuale sostituzione di Deiana. Il nome del 38enne Morittu è circolato insieme a quello del consigliere regionale Antonio Solinas e del già citato Careddu. Ma sugli aspetti “esterni” all'assemblea è lo stesso Cucca che frena: «Non è un tema all'ordine del giorno, ne parleremo quando sarà il momento con il presidente della Regione». Il segretario, poi, fissa un paletto perché «l'assessorato è del Pd e penso che spetti al partito».

LA NOMINA Quando viene pronunciato il nome di Laura Pulga, unica candidata alla presidenza dell'assemblea, in sala parte l'applauso e questo segnale vale più di ogni votazione. Il regolamento, però, impone il passaggio per alzata di mano e la platea non tradisce le aspettative. Insieme a Laura Pulga vengono nominati anche i due vicepresidenti: in quota renziani ed ex Ds è eletto il sindaco uscente di Oristano, Guido Tendas, mentre per i popolari-riformisti tocca all'ex consigliere regionale Dino Pusceddu. La presidente deve subito prendere in mano gli aspetti tecnici dell'assemblea, ma trova comunque il tempo per sottolineare «l'orgoglio per un ruolo importante e impegnativo». Dopo i ruoli dell'assemblea viene definita anche la direzione regionale, composta da 75 elementi: dieci scelti dal segretario, sessanta eletti dall'assemblea e cinque che entrano di diritto. Farà parte della direzione anche Renato Soru, accolto dal segretario e dalla sala con un applauso.

I TEMI Per le dichiarazioni programmatiche Cucca rimanda tutto a «una giornata in cui ci confronteremo su diverse questioni». Ma il discorso introduttivo lascia presagire quella che sarà la linea scelta dal segretario che punta decisamente a saldare (nei limiti del possibile) le correnti del partito e «dimostrare all'esterno che siamo in grado di governare». Uno degli argomenti, però, sul quale il senatore si è soffermato maggiormente riguarda la legge elettorale, soprattutto per la parità di genere. «Ho già parlato con il presidente Pigliaru, è necessario modificare la legge elettorale e faccio un appello ai consiglieri regionali per trovare l'accordo su un unico testo. È inconcepibile che ci siano cinque proposte diverse».

ONORE DELLE ARMI La chiusura dell'assemblea è per l'avversario di Cucca alle primarie. Francesco Sanna sale sul palco chiamato proprio dal segretario, convinto che «per rendere migliore il partito sia necessario il supporto di tutti». Con la presidenza dell'assemblea in tasca, Sanna risponde all'appello confermando «l'impegno per un partito unito che sappia discutere e confrontarsi». L'assemblea si chiude in questo modo, in attesa degli altri nodi e di nuove prove di diplomazia.

Matteo Sau

La Nuova Sardegna

Nell’assemblea di Arborea accordo sull’ex sindaco di Quartucciu, area soriana
Il segretario Giuseppe Luigi Cucca riesce nella missione di ricucire i Dem
Il Pd sardo trova l’unità Pulga eletta presidente
di Umberto Aime

INVIATO AD ARBOREA Non è Lourdes, sarebbe stato pretendere fin troppo
da chissà quale dio della politica, ma per fortuna non è neanche la
solita Tramatza, da sempre luogo grigio, maledetto e jellato. È solo
un resort di campagna ad Arborea eppure anche questa è diventata
all’improvviso terra di miracoli e apparizioni. O almeno il Pd prova a
far credere che sia così, perché al «Country club» è riuscito
nell’impresa di smetterla con le risse e di farsi del male. A venti
giorni dalle primarie e dalla vittoria di Giuseppe Luigi Cucca nella
corsa per la segreteria regionale, l’invocata voglia di mettere fine
gli scontri interni ha retto con successo alla prova della verità:
l’assemblea del partito.

Con un accordo studiato a tavolino, in un
battibaleno le tre correnti hanno messo su un nuovo (resisterà?) gioco
di squadra. Se il segretario è un renziano, lo sarà anche la nuova
presidente del partito. È Laura Lalla Pulga, 64 anni, sindaco uscente
di Quartucciu ed ex assessore al bilancio della Provincia di
Cagliari.. Designata dalla corrente di Renato Soru e Francesco Sanna,
lo sconfitto alle primarie, è stata accolta da tutti per acclamazione.
Con un minuto abbondante di applausi a scena aperta, anche dall’ex
minoranza Renzi-Ds, che dopo il congresso di fine aprile è diventata
maggioranza, con 57 delegati, e dai popolari-riformisti dell’area
Cabras-Fadda, anche loro sostenevano Cucca e seconda forza in campo
con 53 eletti e infine è ovvio anche dalla nuova minoranza, i soriani.
Ma ormai – stando all’aria che tira – questi numeri da pallottoliere
impazzito, dovrebbero contare poco all’indomani del ritrovato “tutti
assieme appassionatamente”.

Che ha portato all’elezione sempre
all’unanimità anche dei due vicepresidenti: Guido Tendas, sindaco
uscente di Oristano, per i renziani-ds, e l’ex consigliere regionale
Dino Pusceddu, in quota popolari-riformista. È certo è una presidenza
unitaria, ma letta l’età media degli eletti, sono tutti e tre oltre i
60 anni, dov’è il rinnovamento? Forse non era necessario in quello che
nei fatti solo un autorevole ufficio di rappresentanza, lo dovrà
esserlo però nella futura segreteria che affiancherà Cucca. Tant’è che
il prossimo vicesegretario unico dovrebbe essere un quarantenne:
Pietro Morittu, ora nello staff dell’assessore ai trasporti Massimo
Deiana, è in uscita verso l’Autorità portuale, e quindi anche lui
dell’area Cabras-Fadda.

Viste le premesse, il patto del magico Country
poi è stato applicato dappertutto: nella direzione, seppure calcolata
in base ai voti delle primarie, e nella prossima segreteria (ancora da
eleggere) dove anche qui le correnti avranno due componenti a testa.
Meglio di così non poteva andare al Pd, che fino al 30 aprile sembrava
un terreno di battaglia, ma ora deciso a presentarsi al mondo come un
campo fiorito. Che sarebbe andata a finire così era stato abbastanza
chiaro al momento del rimpasto della giunta Pigliaru, tre mesi fa, ed
è diventata una certezza subito dopo le primarie, con il partito
almeno come delegati, uscito dai gazebo con un sostanziale pareggio
fra le correnti, a parte la maggioranza che ha eletto Cucca. Il resto
del collante l’hanno messo dovunque gli onnipresenti capicorrente e in
prima persona il neo segretario.

Il senatore l’aveva dichiarato alla
vigilia del voto d’aprile e ha mantenuto la promessa: «Il mio
obiettivo è l’unità e, in futuro, dovremo essere capaci di stare
assieme». Cucca c’è riuscito al primo colpo e gli altri l’hanno
seguito nella nuova avventura. Per sapere se ci sarà o meno un lieto
fine non c’è molto da aspettare: tutti sanno che le elezioni comunali
dell’11 giugno saranno il secondo banco di prova per il Partito
democratico, quello della pace a forma di bilancino.

Per il senatore è fondamentale mantenere il timone della coalizione e
aprirsi all’area sardista. Cucca: siamo la guida della maggioranza

ARBOREA Nel discorso d’insediamento Giuseppe Luigi Cucca è andato a
braccio, ma è stato sempre chiaro nel dire quale sarà la sua stella
polare: l’unità del partito. Quello stare insieme che s’è detto pronto
a difendere con i denti, perché «tutti – sono state le sue parole –
dobbiamo ritrovare l’orgoglio di essere del Pd. Siamo noi la guida
della maggioranza che governa la Regione e dobbiamo dialogare meglio
con la giunta, gli alleati e anche capaci di allargare i confini della
coalizione verso l’area sardista».

Con tono pacato, è una sua
caratteristica e forse proprio per questo è stato eletto, ha celebrato
la liturgia della riappacificazione. Tanto da invocare più volte
l’applauso per questo o quello, ma soprattutto a favore di Renato
Soru, che «con orgoglio ha dimostrato di essere estraneo a tutte le
accuse che gli erano state mosse». Poi ha parlato di una sola squadra:
«Lo siamo e dobbiamo cominciare a dimostrarlo ogni giorno, anche
quando la strada può sembrarci stretta». E presto potrebbe esserla
visto che all’orizzonte ci sono diversi incarichi da assegnare e, come
sempre accade, le poltrone in palio fanno più danni delle parole. Ma
il segretario s’è dichiarato ottimista: «Dobbiamo imparare a guardarci
negli occhi, a parlarci senza retropensieri e vedrete che trovare
l’unità non sarà difficile».

Al partito ha sollecitato un nuovo senso
di responsabilità: «Dovete darmi una mano. Mai ho creduto nella forza
dell’uomo solo al comando e ancora meno posso crederci oggi». Per
andare subito dopo più sulla strategia politica, ha aggiunto: «Aprirò
subito il confronto col presidente della Regione, ma spinto da uno
spirito di collaborazione di cui tutti abbiamo bisogno». Lo stesso
obiettivo lo vuole raggiungere con il gruppo pd in Consiglio
regionale, che «deve affrontare subito il problema storico della legge
elettorale e votare la parità di genere. Se fra noi ci sono delle
divisioni sulla riforma, dobbiamo superarle di slancio». Punterà allo
stesso obiettivo anche sulla sanità, il partito è ancora diviso su
come dovrà essere la riorganizzazione della rete ospedaliera, e
sull’urbanistica, altro possibile campo di scontro interno.

«Nonmvoglio certo – ha detto – che la discussione non ci sia ma dobbiamo
essere capaci di presentare proposte il più possibile unitarie». Per
chiudere il discorso, interrotto più volte dagli applausi, con questo
richiamo: «Riapriamo le porte alla gente, ritorniamo a stare in mezzo
alla gente. Vogliamo riconquistare la fiducia dei giovani ed evitare
che siamo attratti dal populismo dilagante». Infine da senatore della
Repubblica più che da segretario ha chiuso: «La Sardegna merita più
considerazione a Roma ma a sua volta dev’essere meno subalterna». (ua)

A giorni l’assessore ai Trasporti sarà nominato al vertice della Port authority
Il dopo Deiana: Careddu o Solinas

ARBOREA La sostituzione di Massimo Deiana all’assessorato ai trasporti
sarà il primo nodo da risolvere per questo Pd in armistizio obbligato
e controllato. La nomina del professore cagiaritano all’Autorità
portuale regionale è davvero questione di giorni. La lettera
d’incarico è pronta, il ministro Graziano Delrio aspetta solo l’ultimo
via libera del presidente della Regione Francesco Pigliaru. Forse il
governatore ha preso ancora una settimana di tempo, per chiudere prima
dell’addio di Deiana la partita del cambio in corsa in una delle
poltrone della sala giunta, a Villa Devoto. Il posto in discussione
dovrebbe rimanere un dominio della corrente dei popolari-riformisti
dell’aria Cabras-Fadda.

I tentativi di rimettere in gioco la delega
pare sia fallito sul nascere e nonostante qualche mugugno, le altre
due correnti si sono adeguate. Perché se per questa successione si
fosse scatenata la guerra intestina, «state tranquilli – ha commentato
un saggio del partito – la pace di Arborea non sarebbe stata neanche
possibile e invece oggi siamo tutti qui a festeggiarla». Se non ci
saranno colpi di mano dell’ultim’ora, esclusi da chiunque, a essere in
lizza per l’assessorato ai trasporti saranno in due: il consigliere
regionale Antonio Solinas, eletto a Oristano, e l’avvocato Carlo
Careddu, uscito sconfitto come candidato-sindaco nelle elezioni
amministrative di Olbia del 2016, battuto dal centrodestra. C’era
anche un terzo papabile per la delega che sarà lasciata libera da
Deiana: Pietro Morittu, ora nello staff dell’assessore in uscita, ma
la corrente dei popolari-riformisti l’avrebbe proposto a Cucca come
vicesegretario regionale unico e non dovrebbero esserci ostacoli
perché diventi lui il delfino del senatore.

La scelta fra Solinas e
Careddu non sarà facile per gli uomini del duo Cabras-Fadda. Il primo
ha l’esperienza giusta, è stato per anni presidente della commissione
trasporti in Consiglio regionale, e poi Oristano è l’unica provincia a
non avere un assessore in giunta. Se la scelta dovesse ricadere su
Solinas è scontato che dovrà dimettersi da consigliere regionale, ma
il diretto interessato è pronto a fare il passo richiesto. Careddu ha
dalla sua invece i natali galluresi e la corrente pare sia decisa a
controbilanciare, nello stesso collegio, l’arrivo in giunta da
febbraio di Pierluigi Caria all’agricoltura, designato però dai
renziani. Lasciare quel fronte libero, con le elezioni politiche alla
porte, è un rischio che i popolari-riformisti non vogliono correre. Ma
il segretario Cucca ha messo le mani avanti: «Oggi questo non è ancora
un tema all’ordine del giorno del partito e quando verrà il momento di
sicuro sarò il primo ad affrontarlo col presidente Pigliaru. Per ora
dico soltanto: è un assessorato del Pd e credo che debba spettare
ancora a noi». (ua)

Unione Sarda

CONSIGLIO. L'assessore in commissione Sanità. Truzzu: niente analisi ai fabici
Asl unica, Arru difende la riforma: «Decisiva per tagliare gli sprechi»

La riforma delle aziende sanitarie, che ha portato all'accorpamento
delle precedenti otto Asl nell'unica Ats (Azienda per la tutela della
salute), è stata una scelta necessaria «per definire un nuovo quadro
di regole a garanzia della qualità e dell'appropriatezza di servizi e
prestazioni»: lo ha affermato l'assessore Luigi Arru durante il
confronto con la commissione Sanità del Consiglio regionale, sulle
linee guida degli atti aziendali per la stessa Ats, per l'azienda
Brotzu di Cagliari e per le Aziende ospedaliero-universitarie.
Arru ha sottolineato la difficoltà di «mettere a punto uno schema
coerente» per il riassetto del servizio sanitario: «È stato
particolarmente difficile in una realtà complessa come la nostra, dove
non c'erano dati disponibili anteriori al 2014 sui Lea (livelli
essenziali di assistenza), sul rispetto degli indicatori scientifici e
delle procedure amministrative». Non si facevano gare da tre anni, ha
aggiunto, e questo ha prodotto «costi maggiori del 30% rispetto alla
media nazionale».

RISPARMIO E QUALITÀ La svolta decisa dalla Giunta regionale con
l'unificazione delle Asl nasce proprio dall'esigenza di adottare un
sistema più efficace per ridurre gli sprechi del sistema, garantendo
al tempo stesso l'appropriatezza degli interventi e una migliore
qualità dei servizi assicurati ai cittadini. «Abbiamo predisposto un
rapporto sulla sanità sarda con i dati disponibili prima del 2014 - ha
aggiunto Arru - e formulato proposte sulla base del quadro normativo
tracciato dal decreto ministeriale 70, all'interno del quale ci sono
comunque spazi significativi per la Regione».

L'approvazione delle linee guida, ha concluso il responsabile della
sanità in Giunta, «rappresenta perciò un passaggio fondamentale per
consentire alle aziende di operare e al tempo stesso una necessità per
far partire concretamente la riforma, senza per questo voler limitare
le prerogative sia della commissione che del Consiglio regionale». Nel
corso dell'audizione i componenti della commissione, guidata dal
socialista Raimondo Perra, hanno espresso delle valutazioni sul
documento, con osservazioni critiche e perplessità su alcuni punti, e
anche con proposte e suggerimenti di integrazioni e miglioramenti.
Stamattina alle 10 sarà sentito invece il direttore generale dell'Ats,
Fulvio Moirano.

IL CASO E sempre a proposito di Asl unica, il consigliere regionale di
Fratelli d'Italia-An Paolo Truzzu attribuisce proprio alla nascita
dell'Asl unica (e al collocamento a Sassari dei suoi uffici centrali)
alcuni disagi che si registrano nei presìdi sanitari del sud Sardegna:
«Non è possibile effettuare alcuni tipi di analisi di laboratorio per
la mancata fornitura dei reagenti, fra questi quelli per il favismo,
proprio nel periodo di massima necessità stagionale», denuncia il
consigliere, segnalando la mancanza dei reagenti per la ricerca della
tossina Clostridium e, appunto, per il dosaggio G6PDH.

«Continuano e sono sempre più gravi gli episodi di disorganizzazione e
cattiva gestione seguiti alla nascita dell'Asl unica a Sassari»,
continua Truzzu: «Arru e Pigliaru, troppo impegnati a distribuire
incarichi e trasformare in stipendificio la sanità sarda, dimenticano
ciò che è veramente importante per garantire la salute dei cittadini e
la corretta amministrazione della cosa pubblica».

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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