mercoledì 17 gennaio 2018

Rassegna stampa 17 Gennaio 2018

La Nuova

Psd'Az, l'accordo con Salvini è a un passo
Solinas sarà candidato al Senato e Arbau alla Camera. Probabile l'annuncio oggi a Cagliari con Zaia

L'attesa è finita: oggi il Psd'Az svelerà con chi scenderà in campo nelle elezioni politiche di marzo. Sembra essere molto vicino alla Lega di Salvini. Se così fosse, in Sardegna, i candidati nell'uninominale saranno due: il segretario nazionale Christian Solinas al Senato ed Efisio Arbau, fondatore del movimento La Base e alleato dei sardisti, alla Camera forse nel collegio di Nuoro. Poi almeno uno dei due dovrebbe essere riprotetto in un collegio sicuro del Nord Italia e, a quel punto, il Psd'Az avrebbe la certezza di rientrare in Parlamento dopo una ventina d'anni.  Nel proporzionale, invece, i leghisti-sardisti presenteranno tre liste in altrettanti collegi, sotto un simbolo in cui la scritta Lega e i Quattro Mori avrebbero pari dignità.

Ma il Pd spera ancora di strappare i sardisti alla seconda forza del centrodestra. Ventiquattr'ore fa, lungo la Carlo Felice, c'è stato l'incontro annunciato fra Solinas e il segretario regionale dem Giuseppe Luigi Cucca. Che ha confermato l'offerta dei giorni scorsi sia sulle candidature in Sardegna, pare due, che in Toscana, sia sul simbolo, i Quattro Mori sarebbero in testa nel contrassegno della micro coalizione «Insieme» e infine anche il pacchetto politico, a cominciare dal bilinguismo.

Messe a confronto le due proposte sembrano essere abbastanza simili, ma c'è qualcosa che sembra spingere il Psd'Az verso la Lega, che cosa lo si scoprirà oggi, e si ripeterà così quanto accaduto fra mille polemiche nel 2006 sempre alle Politiche, ma allora fu un flop. Visti i sondaggi, col centrodestra in corsa per il primo posto in Italia, l'esito stavolta dovrebbe essere migliore. Ma potrebbe non bastare a frenare un'altra scontata ondata di polemiche soprattutto dopo le ultime uscite, «difendiamo la razza bianca», dell'entourage di Salvini.  C'è chi dice anche questo: l'annuncio dell'alleanza potrebbe essere dato oggi in contemporanea dal governatore del Veneto Luca Zaia, è atteso a Cagliari per l'inizio della campagna elettorale, e da Solinas. Si vedrà, ma se così fosse non potrà che essere che nel pomeriggio.

In mattinata il segretario nazionale del Psd'Az dovrebbe incontrarsi ancora una volta col coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci. Sarà l'ultimo tentativo degli azzurri per far cambiare idea ai sardisti, ma sembra ormai impossibile. La scelta sembra essersi ristretta, come detto, fra la Lega e il Pd. A essere preoccupati e non poco dall'ingresso del Psd'Az nel centrodestra, attraverso Salvini, sono i centristi di «Noi con l'Italia», in cui in Sardegna sono alleati i Riformatori e l'Udc.

Il motivo è presto detto: nell'isola l'accoppiata leghista e sardista farebbe valere di sicuro gran parte della suo peso nazionale sul tavolo delle trattative per i collegi uninominali. A quel punto, stando all'ultimo patto di ferro fra Berlusconi, Salvini, Giorgia Meloni e i centristi, a Forza Italia in Sardegna andrebbero quattro collegi su nove, due o tre alla Lega-Psd'Az, forse due ma non più tre ai Riformatori-Udc, e uno a Fdi. Davanti a quest'ipotesi appena ventilata «Noi con l'Italia» avrebbe replicato: «Gli accordi non si cambiano in corsa e se qualcuno lo farà, noi non ci saremo». (ua)

Parlamentarie M5s, è caos Cotti escluso a sorpresa
verso le elezioni di Umberto Aime

Il filosofo Rousseau non ha vegliato dall'alto, come invece avrebbe
dovuto, sulla piattaforma dedicatagli dai Cinque stelle. Da subito,
sin dal primo giorno delle Parlamentarie, il voto on line s'è
inchiodato anche in Sardegna. Ma prima dell'annunciato e scontato
blocco, «è la dimostrazione di quanti siano numerosi e appassionati i
nostri iscritti», la replica ufficiale, una rivelazione c'è stata ed è
clamorosa. Roberto Cotti, cagliaritano e senatore uscente, non è fra i
194 autocandidati nel collegio proporzionale regionale. Alla vigilia,
almeno così' pare, sarebbe stato tagliato dallo staff nazionale, che
ha dimezzato i 340 aspiranti sardi per 12 posti in palio fra Camera e
Senato nei collegi con le liste bloccate.

È sicuro: il suo nome non
c'è, nonostante - va ricordato - all'inaugurazione del 2013 fosse
salito alla ribalta per il suo arrivo in bicicletta a Palazzo Madama,
indossando tra l'altro una vistosa giacca arcobaleno. Contattato, al
telefono, il senatore che sperava in un secondo mandato, non s'è
lasciato travolgere dalla rabbia. «Non posso dire nulla, c'è un voto
nazionale in corso. Semmai ci risentiremo quando le Parlamentarie
saranno chiuse». Tanto di cappello, all'escluso, avrebbe potuto
gettare dosi massicce di veleno sugli aguzzini, non l'ha fatto:
complimenti. Ma che cos'è accaduto, in questi giorni?

S'è stato inutile sollecitare la piattaforma con delle mail, il referente
regionale per le Parlamentarie, Mario Puddu, una risposta educata l'ha
data. «Posso solo ipotizzare che lo staff del capo politico, nel
vagliare le autocandidature, abbia fatto le sue valutazioni sulla base
di segnalazioni ricevute, anche in riferimento a possibili
comportamenti non in linea con la filosofia del movimento e deciso di
conseguenza». Quali potrebbero essere state queste segnalazioni, su
cosa e da parte di chi? È un mistero dall'inizio alla fine, e solo il
diretto interessato, Cotti, potrà chiarirlo, se vorrà, perché
aspettarsi una spiegazione dallo staff sarebbe troppo.

Novanta gli
esclusi. Ai nastri di partenza gli autocandidati sardi erano 340, una
novantina sono stati falciati da Roma prima che scattassero le
Parlamentarie, sono rimasti in 258. Molti dei tagliati in corsa ed è
stato così anche per Cotti, l'hanno scoperto solo quando sui computer
degli iscritti sono apparse le schedine degli ammessi: foto, nome e
cognome, età, professione, breve curriculum. Sono 32 a testa nei due
collegi proporzionali di Nuoro-Sassari-Olbia e di
Oristano-Iglesias-Cagliari, con appena quattro donne in corsa, per gli
otto posti della Camera. Quel 32 che si ripete da Nord a Sud non può
essere un caso: probabilmente è stata quella soglia imposta dallo
staff. Al Senato, dove gli autocandidati dovevano avere per
regolamento dai 35 anni in su, gli aspiranti sono invece 194, 30 le
donne Anche in questo caso sono solo quattro i posti nella lista per
il collegio unico regionale in cui saranno eletti cinque senatori.

Le curiosità. Se si escludono i deputati uscenti Emanuela Corda e Andrea
Vallascas, nel collegio del Centro-sud, il resto dell'esercito è
formato soprattutto da attivisti usciti allo scoperto per le
Parlamentarie e quindi semplici cittadini, è questo un orgoglio del
Movimento, e non personaggi noti. L'elenco sarebbe lunghissimo, ma con
un po' di pazienza, se si riesce ad azzeccare lo spiraglio giusto per
entrare nella piattaforma, sono immortalati sulle pagine delle
Parlamentarie.

Il voto. Oggi è il secondo giorno delle primarie on
line, sempre dalle 10 alle 21, ma potrebbe essercene un terzo, domani
mattina fino a mezzogiorno, per dare una possibilità ai ritardatari e
a chi è rimasto imprigionato nella confusione delle prime ore. Va
ricordato: ogni iscritto potrà esprimere massimo tre preferenze per la
Camera e altrettante per il Senato, ma potrà votare solo gli
autocandidati nel collegio proporzionale in cui ha la residenza. Sarà
invece lo staff, pare Di Maio in persona, a scegliere i candidati nei
collegi uninominali, sono nove in Sardegna fra le due Camere. Questi
prescelti non passeranno attraverso la selezione delle Parlamentarie e
il privilegio ha scatenato subito un putiferio nei forum del
Movimento.

L'ultimo sondaggio. Una tabella ufficiosa gira da giorni
nelle stanze della politica e accredita sempre i Cinque stelle del
primo posto fra i partiti. Al secondo posto, Forza Italia alla guida
del centrodestra, al terzo il Pd e la coalizione di centrosinistra.
Nei collegi uninominali, senza però conoscere ancora i nomi dei
candidati, il Movimento è dato vittorioso in tre su sei alla Camera,
gli altri tre andrebbero al centrodestra, e in uno o due su tre al
Senato. Nel proporzionale la forchetta possibile dovrebbe essere
questa: dai tre ai cinque deputati e due senatori per Il Movimento,
quattro gli eletti in tutto dal centrodestra e tre dal centrosinistra.

Unione Sarda

Sito in tilt anche nell'Isola: lo staff riduce i candidati da 340 a
258. Oggi prosegue il voto Parlamentarie, nomi e polemiche
M5S: Cotti non c'è, spunta l'ex sardista Casu. Proteste per i tagli

Lo staff di Luigi Di Maio ne ha bocciato 82. Tra chi non ha superato
il primo scoglio - cioè la possibilità di partecipare alle
parlamentarie in programma ieri e oggi - ci sono anche nomi
eccellenti, quello del senatore uscente Roberto Cotti, per esempio. Il
4 gennaio si erano autocandidati in 340, lo staff ci ha messo quasi
due settimane per decidere a chi dare il via libera.

IL CASO «A meno che non ci sia stato un errore - ha spiegato il
coordinatore della campagna elettorale M5S nell'Isola, il sindaco di
Assemini Mario Puddu, a proposito di Cotti - posso solo ipotizzare che
lo staff di Di Maio, nel vagliare le autocandidature, abbia fatto le
sue valutazioni sulla base di segnalazioni ricevute, anche su
possibili comportamenti non in linea con la filosofia del movimento, e
abbia deciso di conseguenza». Sempre secondo fonti M5S, sarebbe
altamente improbabile che Cotti possa essere in lizza in uno dei nove
collegi uninominali dove i pentastellati hanno deciso di candidare
persone della società civile sulla base di una verifica dei curricula,
ma senza passare per le parlamentarie.

Il senatore uscente si è trincerato dietro un «non posso dire nulla
perché c'è un'elezione nazionale in corso». Altri esclusi, pressoché
sconosciuti, si sono lasciati andare a sfoghi su Facebook. «Mi prendo
la responsabilità di quello che dico - scrive Simone Gianardi - in
quanto candidato alle primarie, mi ritengo danneggiato dal
malfunzionamento del sistema di voto. Il mio nome, come quello di
altri, non compare nella lista. Gira voce che ci siano errori nel
sistema». Rousseau in effetti ieri è andato in tilt più volte. Ma il
problema era un altro: tanti iscritti si sono lamentati sul blog di
Beppe Grillo per le difficoltà, riscontrate nella piattaforma, nel
dare il voto ai candidati del collegio di appartenenza.

IL VERDETTO Le primarie online riguardano i tre collegi proporzionali
dell'Isola dove gli iscritti scelgono tra 258 candidati, 194 al Senato
(30 donne) e 32 in ciascuno dei due collegi proporzionali del sud e
del nord Sardegna per la Camera. Autocandidature valide nel collegio
sud per i due uscenti Emanuela Corda e Andrea Vallascas. Tra gli
aspiranti senatori: Emilio Floris (solo omonimo del senatore forzista)
che nel 2016 affrontò il ballottaggio con Antonietta Martinez per la
candidatura a sindaco di Cagliari; Paolo Casu, 53 anni, già
consigliere comunale e candidato a Sindaco di Cagliari per la Lista
“Insieme onestamente per Cagliari”. Il voto riprende oggi e non è
detto che non vada avanti sino a domani alle 14.
Roberto Murgia

Sorpresa nel Psd'Az, si candida Arbau

Efisio Arbau, presidente della Base, sarà candidato da indipendente
nel collegio uninominale di Nuoro per la Camera. L'annuncio arriva
mentre il Psd'Az lavora per chiudere le alleanze che vedono i sardisti
sempre più vicini alla Lega che potrebbe soddisfare, rispetto ad altre
forze politiche, le richieste sia sul simbolo che sulle politiche da
attuare in Parlamento. L'alleanza potrebbe liberare il Psd'Az dai
vincoli con i quali Pd e Forza Italia devono fare i conti. La
decisione di Arbau è stata presa dopo la direzione del movimento, in
accordo con gli alleati del Psd'Az e Fortza Paris di presentarsi sotto
il simbolo dei Quattro mori e proporre alcune priorità.

Tra queste una
legge di riforma dello Statuto speciale, la regionalizzazione delle
sovrintendenze, la trasformazione dei Comuni sardi a esclusiva finanza
regionale e una legge che definisca il passaggio di competenze e
risorse per la continuità territoriale. Resta ancora uno spiraglio per
il Pd che vorrebbe i sardisti nel centrosinistra. Ieri c'è stato un
altro incontro tra il segretario dem, Giuseppe Luigi Cucca e il
collega sardista, Christian Solinas. Le difficoltà riguardano il
rispetto degli equilibri interni ai dem che riducono i margini di
manovra. (m. s.)

PALAZZO BACAREDDA. Dibattito su un anno e mezzo di lavori
Giunta sotto esame: in Aula critiche ed elogi

Un anno e mezzo di Giunta all'esame del Consiglio. Un lungo dibattito
ieri in Aula con i consiglieri impegnati a dare un giudizio
sull'operato di Massimo Zedda e del suo esecutivo. Il Psd'Az, dopo i
malumori delle scorse settimane, ha giurato fedeltà alla maggioranza.
La capogruppo Monia Matta ha ribadito di avere piena fiducia nel
sindaco. «Non tutto l'operato è stato condiviso da noi - ha detto in
Aula - ma il suo impegno per i conti del Comune e la sistemazione
delle Partecipate hanno portato risultati positivi e fatto crescere la città».

«PIÙ POLITICA IN GIUNTA» Anche il capogruppo Pd ha sottolineato la
buona gestione delle risorse, ricordando che nelle altre città si
fanno tagli e a Cagliari si spendono fondi. «Però chiediamo al sindaco
di tradurre in atti la volontà che i cittadini esprimono attraverso i
suoi rappresentanti: gli atti politici che votiamo in Consiglio devono
avere seguito - commenta Fabrizio Rodin, che sembra consigliare a
Zedda di mettere mano alla sua squadra - servirebbe una maggiore
presenza politica in Giunta». Critiche dall'opposizione, ma anche
fuoco amico con Anna Puddu dei Progressisti sardi che ha preso di mira
l'assessore alle Politiche sociali Nando Secchi, Filippo Petrucci che
ha attaccato Yuri Marcialis per la gestione delle scuole e Lino
Bistrussu de La Base molto critico con la Giunta.

«BISOGNA OSARE» Ha fatto i confronti coi predecessori di Massimo Zedda
il capogruppo di Forza Italia. «Mariano Delogu ed Emilio Floris erano
determinati e osavano: sognavano e progettavano - ha detto Stefano
Schirru - aspiravamo a diventare Capitale nel Mediterraneo ora stiamo
diventando una città qualunque che non mira a niente». Schirru apre al
sindaco: «Se vuole condividere con noi programmi per il futuro siamo
disposti ad aiutarlo: abbiamo in comune l'interesse della città».
IL CASO TERRAMAINI Rinviato di una settimana il Consiglio della
Municipalità di Pirri sui campi di Terramaini.

Lunedì Yuri Marcialis
ha incontrato il presidente e altri esponenti della Municipalità
durante la seduta della commissione Sport. Anche a Pirri si è deciso
di affrontare la questione in commissione e il Consiglio è stata
rinviato al 25 gennaio.
Marcello Zasso

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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