domenica 30 dicembre 2018

La lezione di Atene, in vista delle europee del 2019: una sinistra di lotta e di governo. Di Daniela Sansone.



Il 2018 è stato un anno cruciale per la Grecia. Il paese, nel mese di agosto, è uscito definitivamente dai programmi di assistenza finanziaria cominciando a mettere a frutto, politiche espansive e progressive. Si apre un nuovo orizzonte per il paese, un orizzonte in cui il governo lavorerà per implementare maggiormente il quadro delle politiche sociali, senza aver alcun vincolo sulla sua sovranità economica. Ma il 2019, è anche l’anno in cui, in Europa ci saranno elezioni. L’appuntamento più importante, per la Grecia ma anche per l’Italia sono le elezioni europee. Il vero banco di prova della nuova dialettica di forze populiste che potrebbe diventare concretezza politica a Bruxelles. 

Nel corso di questi anni, l’Europa ha subito molti cambiamenti e la vicenda greca li ha sintetizzati tutti. La crisi economica, il duro braccio di ferro tra Atene e la Troika, la crisi migratoria sono stati i punti caldi del quinquennio che sta per chiudersi. Un susseguirsi di questioni politiche “calde” che, come contropartita, ha portato alla rinascita di nuovi e mai sopiti nazionalismi.
La vera sfida sarà proprio questa, dimostrare che sono i populisti la vera parentesi politica in Europa ed evitare che le loro idee malsane possano prendere piede a Bruxelles. Ed è per questo che, ora più che mai, c’è bisogno di una sinistra vera, autorevole, di lotta e di governo. E in questo contesto, la Grecia rappresenta ancora una lezione.

Perché ha dimostrato che non vi è solo arrendevolezza ad un dettame, ad un imposizione. C’è la volontà di un governo di trasformare una situazione di apparente svantaggio, in una situazione di vantaggio politico e sociale. E questi ultimi tre anni, il governo greco ha saputo bilanciare le dure imposizioni dell’Accordo con Bruxelles in un diverso obiettivo politico. Il versante delle politiche sul lavoro, è plastico in questo senso. 

Dimostra come con la tenacia di una giovane ministro, Effie Achtsioglou, si possono ripristinare molte ingiustizie e molte illegalità che erano state create dal precedente governo, in ossequio ai dettami distruttivi della troika.
Sono suoi i provvedimenti con cui si ripristina la contrattazione collettiva, che era stata sospesa in nome di una maggiore flessibiltà nei rapporti di lavoro, con cui non si attua l’ennesimo taglio pensionistico, con cui si realizzerà, a partire da Gennaio, l'aumento del salario minimo, attualmente a € 586, che interesserà direttamente o indirettamente almeno 400.000 dipendenti. 200.000 di questi sono attualmente pagati con stipendi da 500 a 600 euro, mentre altri 200.000 sono conteggiati come lavoratori part-time e ricevono un salario che non è proporzionato al lavoro svolto.

Dopo Natale, poi, c’è stato un incontro tra il governo e l’associazione delle banche greche con cui si è pervenuti ad una decisione importanza, con l’obiettivo di proteggere la prima casa dal pignoramento in presenza di debiti con lo Stato.  Il governo ha presentato un piano con due obiettivi:

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La creazione di un gruppo di lavoro congiunto per la modernizzazione del diritto fallimentare e la formazione di un nuovo quadro per la protezione della prima casa, che tiene conto della decisione presa dal governo di sovvenzionare i mutuatari eleggibili, ma anche patrimoniali e di vigilanza delle banche.

- L'estensione del regime di protezione della prima casa entro la fine di febbraio, prolungamento della Legge Katseli, per creare il nuovo quadro legislativo necessario alla protezione della prima casa e per il diritto fallimentare con riguardo alle persone fisiche.

A cavallo tra i due appuntamenti elettorali, il governo lavorerà per una serie di riforme istituzionali. La revisione della costituzione, già in fieri, e l’accordo sulle relazioni tra Chiesa e Stato. All’inizio del nuovo anno, poi, si procederà ad una revisione del sistema scolastico ed universitario.

Ieri da Salonicco, Alexis Tsipras ha annunciato la fondazione di una nuova Università internazionale della Grecia, il cui quartier generale sarà a Salonicco con dipartimenti sparsi in altre città della Grecia settentrionale, tra cui, Serres, Kavala, Kilkis, Drama e Katerini. La nuova università internazionale sarà creata dalla partnership di tre istituti tecnici (quelli della Macedonia Centrale, Macedonia Orientale e Tracia) e l'Università Internazionale, sarà una grande e nuova università con lo sguardo rivolto al futuro, in ossequio alla visione di Syriza per una istruzione plurale e aperta a tutti. 

Il 2018, è un anno che si sta chiudendo in positivo per la Grecia. Nonostante tutti i media sostengano che il governo non chiuderà la sua attività politica al termine fisiologico della legislatura, nonostante i sondaggi sostengano che il leader di ND, Kyriakos Mitsotakis sia in avanti, gli obiettivi fondamentali del governo sono stati raggiunti quasi tutti.
Ma soprattutto da Atene è arrivato un messaggio forte e chiaro, in vista delle Europee.

Un fronte democratico e progressivo, che sia in grado di contrastare l’ascesa di una alleanza nera che sta facendo proseliti in Europa e che sta parlando alla pancia delle persone, come fecero Mussolini ed Hitler nella passata storia. Non abbiamo bisogno di rivedere rinascere epoche così nere e nefaste, anzi. La nostra eredità storica e politica ci impedisce di rivivere tali momenti, che oggi si ripetono in tono minore, ma che si portano dietro lo stesso portato ideologico.

Per questo motivo, serve una sinistra che sia in grado di assumersi la sua responsabilità storica, che sia pienamente collegata con il popolo del lavoro e che sappia essere uno scudo di difesa dei valori del Manifesto di Ventotene nelle sedi europee. In poche parole, c’è bisogno di una sinistra, vera ed autentica. Non raffazzonata. Rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo in tale direzione. Buon 2019, di lotte a sinistra.

Di Daniela Sansone.


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