lunedì 30 ottobre 2017

Una strana indifferenza, ma solo su alcuni reati.


In Sardegna abbiamo visto, purtroppo, più e più volte solerti magistrati aggiungere medaglie alla loro carriera con la caccia agli indipendentisti. Orchestrando teoremi degni dei migliori azzeccagarbugli hanno spedito in carcere numerosi innocenti, di volta in volta ribattezzati alla bella meglio come "ideologi", "mandanti" ed esecutori di attentati.

Mi chiedo dove siano finiti questi infaticabili magistrati mentre da nord a sud dell'isola dilagano gli assalti delle bande razziste. Mi chiedo a che punto siano - e se ce ne siano - le inchieste per chiarire la responsabilità di veri e propri terroristi che ripetutamente tentano la strage, come accaduto con la bomba di Dorgali o le molotov di Sassari, ma che si prodigano anche in incendi di strutture come a Bonarcado o in devastazioni e attentati come a Buddusò, Burcei, Monastir...

Eppure, nonostante questi raid terroristici vadano avanti da tempo, non ho notizia di quegli arresti preventivi che vanno tanto di moda in altri ambienti. Mentre branchi di razzisti sbraitano senza controllo i loro deliri terroristici in pubblico, nei bar come nei social, i signori magistrati ligi al dovere paiono sordi e ciechi. I veri mandanti morali degli attentati, quelli che istigano pubblicamente alla violenza e che incitano all'uso della benzina e dell'acido, aprono sedi politiche, rilasciano interviste sui giornali, si candidano alle elezioni e fanno comizi.

Una realtà politica di odio che vive e prospera nell'ignoranza e fa leva sul disagio e la disperazione delle classi popolari. Una realtà politica ben protetta - di fatto - da una magistratura che all'occorrenza riscopre il senso democratico, la liceità d'opinione, chiudendo un occhio e pure l'altro, dimenticando armamentari repressivi e campagne mediatiche di criminalizzazione politica


Di Pier Franco Devias

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