mercoledì 30 ottobre 2019

Diego Armando Maradona


«Diego era capace di cose che nessuno avrebbe potuto eguagliare. Le cose che io potrei fare con un pallone, lui potrebbe farle con un'arancia.» (Michel Platini)

(30 Ottobre 1960) Nasce in Argentina Diego Armando Maradona, per tutti el "pibe de oro" (Il Ragazzo d'Oro), è considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi e, da molti, il migliore in assoluto. Nato poverissimo in un sobborgo di Buenos Aires e per nulla aiutato da un fisico tozzo e quasi sgraziato, Maradona trovò subito nel calcio il riscatto alla sua condizione sociale: a 16 anni era già nella nazionale giovanile del suo paese, a meno di 18 avrebbe potuto disputare, e conseguentemente vincere, il Campionato del Mondo giocato proprio in Argentina se l'eccessiva prudenza del commissario tecnico Menotti e soprattutto la storica gelosia del capitano Passarella non l'avessero costretto al ruolo di 'riserva non giocatore'.

Nel 1979 Diego era il re del calcio argentino e sudamericano; il Boca Juniors lo strappò per 10 miliardi all'Argentinos e con lui vinse subito il Campionato. Ma la fama del suo talento ormai aveva varcato ogni confine e il ricco Barcellona gli fece ponti d'oro per portarlo in Europa non ancora ventiduenne. Venne accolto come un fenomeno inarrestabile ma, purtroppo per lui, anche gli avversari si regolarono di conseguenza. Un giocatore basco, Goicoechea, gli spezzò tibia e perone. Il forzato riposo, la rabbia e la delusione forse spianarono la strada al vizio che ne avrebbe minato la carriera: la droga. Ma c'erano una squadra e una città che con il loro entusiasmo sembravano fatte per lui.

Approda nel calcio italiano, a Napoli, nel 1984, diventando a breve l’idolo della città. Iniziò la sua avventura italiana, meravigliosa ed esaltante sul piano calcistico: drammatica, se si pensa alla sua conclusione, dal punto di vista umano. In Italia, dove pure erano transitati Zico e Platini, non si era mai visto un campione così straordinario. In tre anni il Napoli arrivò al primo scudetto (1987): l'impresa venne replicata nel 1990, anno dei Mondiali in Italia.

Con la Nazionale argentina ha partecipato a quattro edizioni dei Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994); i 91 incontri disputati e le 34 reti realizzate in Nazionale costituirono due record, successivamente battuti. Il suo gol realizzato contro la Nazionale inglese nei quarti di finale del Mondiale 1986 è considerato il gol del secolo, e segue di cinque minuti l'altro famoso e controverso episodio per cui è spesso ricordato, quello della mano de Dios.

Non è mai potuto entrare nelle graduatorie del Pallone d'oro, perché fino al 1995 il premio era riservato solo ai giocatori europei (proprio per questo nel 1995 vinse il Pallone d'oro alla carriera). Ha comunque ricevuto altri numerosi riconoscimenti individuali: condivide con Pelé il premio ufficiale FIFA come Miglior giocatore del XX secolo, e nel 1993 è stato insignito del titolo di miglior calciatore argentino di sempre, tributatogli dalla federazione calcistica dell'Argentina (AFA).

Nel 2002 è stato inserito nella FIFA World Cup Dream Team, selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali, ottenendo, tra gli undici della squadra ideale, il maggior numero di voti. Nel 2004 è stato inserito da Pelé nel FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, stilata in occasione del centenario della federazione. Nel 2012 viene premiato come Miglior Calciatore del Secolo ai Globe Soccer Awards e nel 2014 entra a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i giocatori stranieri.


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