lunedì 21 gennaio 2019

(21 Gennaio 1924) Muore Vladimir Ilich Ulyanov (Lenin)


(21 Gennaio 1924) Muore Vladimir Ilich Ulyanov, conosciuto in tutto il mondo col pseudonimo di Lenin. Padre della rivoluzione bolscevica e  è di certo considerato uno degli uomini più importanti del  XX secolo, Lenin è stato oggetto postumo di un culto della personalità pervasivo all'interno dell'Unione Sovietica, fino alla sua dissoluzione avvenuta nel 1991. Fu una figura ideologica che approfondì il marxismo (da qui il termine marxismo-leninismo) e quindi un'influenza di primo piano nel corso del movimento comunista internazionale.

Lenin nacque il 22 Aprile del 1870; figlio di un ispettore scolastico, la sua giovinezza fu segnata dalla vicenda del fratello maggiore Aleksej, arrestato e impiccato nel maggio 1887 per aver partecipato alla preparazione di un attentato contro Alessandro III. In seguito, s’iscriverà alla facoltà di giurisprudenza presso la facoltà di Kazan', ma dopo poco tempo viene espulso in quanto organizzatore di manifestazioni studentesche. Decide allora di continuare i suoi studi a San Pietroburgo, dove, nel 1883, fonda il primo nucleo operaio russo.

Nel 1903 assunse un ruolo chiave in una scissione del POSDR per via di alcune differenze ideologiche, leader della fazione bolscevica contro il menscevismo di Julij Martov. Incoraggiò l'insurrezione della fallita rivoluzione russa del 1905, ed in seguito promosse una campagna affinché la prima guerra mondiale fosse trasformata in una rivoluzione proletaria a livello europeo che, come il marxismo riteneva, avrebbe comportato il rovesciamento del capitalismo e la sua sostituzione con il socialismo.

Dopo la rivoluzione russa del febbraio 1917 che determnò la fine della dinastia dei Romanov (in seguito fucilata) e all'istituzione di un governo provvisorio, Lenin fece ritorno in Russia per una campagna per la rimozione del nuovo regime a favore di un governo bolscevico guidato dei soviet.

Caduto il governo provvisorio, il suo governo abolì l'Assemblea costituente, fece ritirare il Paese dalla prima guerra mondiale con la firma del trattato di Brest-Litovsk insieme gli Imperi centrali e concesse un'indipendenza temporanea alle nazioni non russe sotto tuttavia il controllo russo. Una legge per decreto ridistribuì terreni tra i contadini e nazionalizzò la grande industria.

Lenin spese gli ultimi anni della propria vita, una volta conclusa la guerra e resosi conto delle proprie precarie condizioni di salute, principalmente nel cercare di designare il suo "successore" alla guida del partito. Venne colpito il 25 maggio 1922 da un ictus che comportò una parziale paralisi del lato destro del corpo, tanto che fu costretto a scrivere con la sinistra; solo il 2 ottobre cominciò a tornare all'attività, ma il 16 dicembre subì un secondo attacco.

Il 23 dicembre riprese forze e lucidità, ma le sue condizioni si aggravarono progressivamente. Dal 6 marzo 1923 non fu più in grado di comunicare, fino alla completa paralisi e alla morte avvenuta il 21 gennaio 1924.



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